Weekend tra i laghi della Val Pusteria

Due giorni tra montagne maestose, paesaggi stupendi e acque cristalline: questo e altro sono le Dolomiti!
Scritto da: Gianlu95
weekend tra i laghi della val pusteria
Partenza il: 29/06/2019
Ritorno il: 30/06/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Quando per la prima volta ci si trova di fronte alle Dolomiti, la sensazione di bellezza unita alla maestosità di questa roccia tanto imponente quanto fragile da essere stata scavata da ghiacciai, precipitazioni e fiumi da rendere ogni asperità unica al mondo pervade ognuno di noi e, da qualsiasi valle le si raggiunga, esse sapranno regalare emozioni davvero uniche.

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Era anni che volevo tornarci con Giada e quale miglior occasione di un weekend di fine giugno che seguirà un leit motive ben preciso: visitare i laghi della Val Pusteria. Vista la brevità del tempo a disposizione ne scegliamo due, forse i più iconici della zona: il lago di Braies e quello di Anterselva.

GIORNO 1

Alle 4:30 siamo già seduti in macchina pronti a partire per questo weekend di montagna e, dopo circa tre ore e mezza di viaggio tranquillo, raggiungiamo il lago di Braies, prima tappa del nostro itinerario. Il lago è raggiungibile comodamente con una strada asfaltata che, notizia fresca fresca di quest’anno, verrà chiusa al traffico dal 10 luglio al 10 settembre dalle 10 alle 14:30; consiglio quindi di mettersi in moto di prima mattina, in modo da poter parcheggiare l’auto in uno dei tre parcheggi (tutti a pagamento) a poca distanza dal lago vero e proprio. Per quanto riguarda le tariffe non ci abbiamo capito molto, nel senso che non sono segnalate e vi posso solo dire che per mezza giornata abbiamo pagato 10€.

Il lago è stretto tra montagne che si specchiano nelle sue acque cristalline ed è diventato famoso per essere il set della nota serie della Rai “A un passo dal cielo”, motivo per cui è diventata meta del turismo di massa con tutti i pro e i contro che ne conseguono; è possibile fare il giro del lago attraverso un sentiero appositamente creato, davvero scenografico, i cui scorci rendono ogni fotografia una sorta di “dipinto” naturale assolutamente da conservare. Il sentiero è semplice e adatto a tutti, anche se i classici accorgimenti da passeggiata montana (scarpe comode, sali-scendi dovuti al terreno, ecc.) sono da tenere ben presenti; c’è anche la possibilità di navigare sul lago attraverso piccole imbarcazioni di legno a remi, al costo di 18 € per 30 min. e 28 € per un’ora. L’esperienza, seppur alle prime armi per entrambi, ci è piaciuta molto e nonostante la fatica e il gran caldo è stato davvero divertente remare fino al centro del lago in mezzo alle montagne.

Purtroppo il fatto che il lago stia diventando sempre più conosciuto al turismo di massa, fa sì che verso metà mattina la placida calma dei sentieri dolomitici venga abbattuta da una mole di persone, dalle più atletiche ai classici “turisti della domenica” che rendono difficile addirittura trovare una pietra su cui sedersi per mangiare.

Rifocillatici quindi fuori dal negozio di souvenir con dei panini, decidiamo di trasferirci verso l’altro lago compreso nel nostro itinerario: il lago di Anterselva.

Questo lago si trova a circa un’ora di distanza in macchina da Braies e si trova anch’esso alla fine di una strada asfaltata, leggermente in salita, dove è presente anche un parcheggio a pagamento (4€ se si entra prima delle 14).

Il paesaggio è molto diverso da quello incantato e fiabesco di Braies in quanto il lago è circondato sì da montagne e da un boschetto su uno dei due lati, ma sull’altro lato è affiancato dalla strada e dallo stadio del biathlon, teatro dei prossimi mondiali di specialità nonchè delle gare olimpiche che si svolgeranno nel 2026.

Ci ha lasciato quindi una sensazione contrastante, a seconda dei punti da cui lo si ammira: il giro del lago, infatti, è possibile attraverso una passerella di legno costruita su uno dei due versanti che porta ad un rifugio/bar davanti a cui si apre un prato verdissimo dove poter riposarsi e perchè no organizzare un pic-nic, mentre per completare il giro bisogna attraversare la strada e camminare in mezzo a un bosco dove sono indicate, come del resto in tutto il percorso, curiosità sulla flora e la fauna che abitano il lago e, inoltre, ci si può anche cimentare con prove fisiche, quali il “lancio della pigna”, una sorta di tiro al bersaglio costruito interamente in legno.

Insomma come bellezza di paesaggio sicuramente Braies la fa da padrone, ma anche Anterselva sa come attirare l’attenzione del viaggiatore, grazie alle sue acque limpidissime.

Stanchi e spossati dal gran caldo, che, nonostante in montagna sia più sopportabile, si staglia comunque sui 35°, torniamo verso la città nella quale abbiamo prenotato l’hotel, ovvero Brunico, famosa e ridente cittadina sulla strada tra Bressanone e Dobbiaco.

L’hotel prescelto è l’Hotel Blitzburg, una costruzione molto caratteristica all’esterno, con torrette e colori tipici dei paesi di montagna, mentre all’interno è sostanzialmente moderno, con l’unico neo (ma ovviamente in montagna è giusto che sia così) di non avere aria condizionata in camera e di avere solo un set di asciugamani per coppia. Per cena optiamo per il ristorante del nostro hotel, dove, nonostante il gran caldo, non possiamo non provare specialità del luogo come i canederli e lo strudel.

Essendo l’hotel vicinissimo al centro (5 min. a piedi) ci concediamo una passeggiata digestiva nel centro storico, ricco di case colorate, con balconi fioriti e gli stendardi delle antiche casate nobili della zona.

GIORNO 2

Come ben sa chi è pratico della montagna, la domenica non è esattamente il giorno adatto per fare gite particolari, vista la quantità di turisti che raggiungono le Dolomiti per trovare fresco e relax.

Dopo esserci quindi svegliati un po’ più tardi delle nostre abitudini quando viaggiamo e dopo aver assaggiato la lauta colazione dell’hotel, decidiamo di fare un giro in centro a Brunico e, con grande sorpresa, ci imbattiamo in una processione religiosa (penso dovuta alla festa patronale) in costumi tradizionali che ci passa proprio di fronte…video e foto sono immancabili!

Entrati in centro scopriamo che in questi luoghi le tradizioni restano ancora vive, nonostante il turismo la faccia da padrone, perchè tutti i negozi o quasi sono chiusi per tutto il giorno; per fortuna ce n’è uno, davvero particolare, che tiene aperta la sua attività ed è il Museo/Maso dello speck, vera chicca per scoprire come venga realizzato uno dei salumi più buoni sulle nostre tavole. Si possono comprare speck di tutti i tipi e sapori, nonchè altri prodotti tipici come birre, sughi e chi più ne ha più ne metta.

Il gran caldo però non permette grandissimi giri e, inoltre, per non beccare il traffico del ritorno in autostrada partiamo per tempo per tornare a casa.

Il weekend è finito, ma ci ha lasciato negli occhi e nel cuore paesaggi magnifici, luoghi incantevoli e la voglia di ritornare in questo patrimonio naturale.



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