In Canada tra città e natura… in inverno

A Toronto per il suo multiculturalismo e la vicinanza alle cascate del Niagara
Scritto da: luva.04
in canada tra città e natura... in inverno
Partenza il: 01/01/2015
Ritorno il: 09/01/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Visto l’inverno non troppo rigido io e la mia ragazza ci siamo convinti a visitare per la prima volta il Canada. La scelta è ricaduta su Toronto per il suo multiculturalismo e la vicinanza alle cascate del Niagara che nel nostro precedente viaggio negli USA non avevamo avuto tempo di visitare.

Volo KLM con scalo ad Amsterdam in perfetto orario e nel primo pomeriggio del primo di gennaio siamo già pronti ad iniziare questa nuova avventura.

Prima di tutto qualche cenno generale che potrebbe tornare utile. L’aeroporto è collegato alla città dal bus numero 192 che porta al capolinea della linea 2 della metropolitana al costo di 3 dollari canadesi (CAD), ricordatevi di avere monete perché non si ha resto se si fa il biglietto a bordo; con questo stesso biglietto potete anche prendere la metropolitana. I mezzi di trasporto canadesi sono un po’ strani al primo impatto ma funzionano perfettamente: se hai fatto il biglietto del bus devi usare la porta di ingresso alla metropolitana dove ti lascia in modo da non dover passare dai tornelli e ripagare; stessa cosa al contrario; i biglietti si chiamano token (1 token = 3CAD) oppure si può fare il giornaliero al costo di 11CAD, nel week end puoi portare una seconda persona allo stesso costo basta dirlo al momento dell’acquisto. Esiste anche un abbonamento settimanale. I canadesi sono molto cordiali e disponibili, sempre pronti ad aiutare il turista, attaccano bottone sui mezzi e semplificano il loro inglese se ti vedono in difficoltà. A Toronto ci sono praticamente tutte le etnie e le religioni del mondo e il grado di integrazione è veramente sorprendente, maggiore anche di New York per esempio. Anche spostandosi dalle zone centrali rimane sempre pulita e all’apparenza con un tasso di criminalità molto basso.

GIORNO 1

Il primo giorno ci dedichiamo subito al pezzo forte di Toronto: la CN Tower. Fino alla costruzione del Burj Khalifa, con i suoi 500 e passa metri, era la costruzione più alta del mondo e ancora oggi, se si sale fino allo skypod a 450 metri, è il secondo belvedere più alto del mondo. Certo non è a buon mercato ma il panorama è veramente notevole e vi è anche la possibilità di camminare su un pavimento in vetro: non adatto a chi soffre di vertigini! Finita la visita decidiamo di fare un giro sulle Toronto Island approfittando della splendida giornata di sole: il traghetto costa 7CAD e passa circa ogni mezz’ora dal terminal situato al 9 di Queens Quay West, per fortuna la sala d’attesa è ben riscaldata. In inverno solo una delle isole è visitabile ed è quella che offre la migliore vista sullo skyline della città; visto il freddo intenso i canali secondari del porto e tra le isole minori sono ghiacciati:uno spettacolo davvero bello per chi non ne è avvezzo. Fate conto di dedicarci almeno mezza giornata, forse di più d’estate o quando c’è neve perché si possono noleggiare bici o attrezzatura per sci di fondo.

GIORNO 2

Dopo un’abbondante colazione da Tim Hortons (lo Starbuck’s canadese, imperdibili le ciambelle allo sciroppo d’acero!) dedichiamo la mattina alla visita del Distillery District, un quartiere storico ma del tutto riqualificato. Noi siamo andati e tornati a piedi da Union Station percorrendo King Street Est e Front Street Est, e sulla via del ritorno ci siamo fermati al St. Lawrence Market, un mercato coperto con in vendita le loro specialità, dalla carne di renna a una infinita varietà di patate di tutti i colori; io ne ho approfittato per assaggiare un bicchiere del loro sidro di mele.

Nel pomeriggio ha iniziato a nevicare pesantemente quindi ci siamo rifugiati al Royal Ontario Museum. L’edificio in sè già merita più di una foto soprattutto se piace l’architettura moderna: con la recente espansione hanno combinato il vecchio edificio di fine ‘800 con una struttura ultramoderna in modo molto armonioso. All’interno, degne di nota sono le aeree cinese/orientale, quella dei dinosauri e della storia canadese; noi siamo usciti che era già ora di cena.

GIORNO 3

La terza giornata della vacanza la dedichiamo alla visita delle cascate del Niagara. Per il trasporto noi abbiamo utilizzato la compagnia canadese GO Transit: la mattina stessa ci siamo recati ad Union Station e abbiamo comprato il biglietto (35CAD) che in realtà, a differenza dei nostri che prevedono un posto specifico su un treno specifico, è un pass giornaliero, valido per andata e ritorno per la tratta specificata. Noi abbiamo preso il treno da Toronto a Burlington e da qui il bus 12 per le cascate (2 ore e mezza in tutto); si può anche prendere un unico bus da Toronto a Niagara Falls ma i tempi si allungano di circa di 30 minuti o più se in ora di punta (mentre in centro città abbiamo notato che il traffico era sempre scorrevole, sulla tangenziale in entrata alla città c’era un’unica enorme colonna!). Arrivati alla stazione di Niagara Falls le cascate non sono vicinissime ma è necessario prendere un bus locale: la purple line, diretta dalla stazione alla cascata, opera solo d’estate quindi abbiamo fatto 5 minuti di strada a piedi per prendere la green line (7CAD il biglietto giornaliero). In estate non le ho mai viste, ma devo dire che in questo periodo hanno un fascino del tutto particolare: gli spruzzi d’acqua dovuti all’impeto della cascata congelano per il freddo (quel giorno c’erano -12 °C!) e rendono il paesaggio circostante fiabesco! Dopo aver visto la parte canadese, quella con la portata maggiore, siamo andati a piedi fino al Rainbow Bridge costeggiando il fiume e siamo passati sul lato statunitense (oltre al passaporto serve l’ESTA e bisogna pagare 6$ a testa più 50 cents per l’uscita dal Canada). La cascata sul lato USA è decisamente meno spettacolare ma qui il paesaggio ghiacciato è veramente indimenticabile! La cittadina invece non è nulla di che, una specie di Las Vegas in miniatura. Nonostante non siano vicinissime a Toronto e nonostante il freddo intenso le cascate meritano sicuramente una visita.

GIORNO 4

Il giorno successivo ci siamo svegliati con un tempo molto canadese, pioggia ghiacciata: strano e fastidioso fenomeno molto raro dalle nostre parti. Decidiamo quindi di visitare casa Loma per avere un minimo di riparo: si tratta della casa di un privato costruita all’inizio del XX secolo prendendo come modello un castello medievale europeo; all’interno sono esposte armi, divise ed altra oggettistica militare dell’esercito canadese. Ci sono anche dei passaggi segreti! Dopo pranzo finalmente il tempo si rimette al bello quindi andiamo a vedere il City Hall (fermata Osgood), che in realtà sono due: il nuovo è una costruzione moderna mentre quello vecchio è un bellissimo edificio di fine ‘800. Seguendo University Avenue arriviamo prima al Parlamento dell’Ontario e poi, subito sulla sinistra, al complesso dell’università, che rispecchia molto quelle inglesi (stile Oxford per intenderci). Visto il freddo intenso ci concediamo una piccola pausa in hotel prima della cena (tenete conto che in questo periodo dell’anno è impossibile stare in giro tutto il giorno!).

GIORNO 5

Il quinto giorno ci svegliamo con un freddo pungente ma il cielo azzurro; prima tappa della giornata Fort York (tram 511): un antico forte costruito per difendersi dagli americani alla fine del ‘700; da questo agglomerato si sarebbe sviluppata poi la città di Toronto. Sono ancora visibili le fondamenta delle antiche costruzioni, mentre il resto del forte è stato ricostruito alla fine dell’800 e ora ospita un museo sulla storia del Canada. Dopo pranzo decidiamo di camminare nei vari quartieri etnici della città: prima Little Italy e China Town poi Portugal Village e Korean Town: ogni volta che si cambia quartiere basta attraversare una strada e si è catapultati in un altro mondo! L’urbanistica di Toronto è anche molto ben pensata: lungo la strada principale ci sono tutti i negozi, attività e ristoranti, mentre nelle traverse ci sono solo le tipiche casette stile inglese, ognuna con il suo giardinetto. Dopo molti chilometri e un principio di assideramento dichiariamo chiusa anche questa giornata all’aperto ed entriamo all’Hochey Hall of Fame dove si possono vedere i trofei vinti dai Maple Leaf, la squadra di hockey di Toronto, magliette ed oggettistica varia.

GIORNO 6

L’ultimo giorno ci siamo svegliati ancora col cielo azzurro ma con molto vento e la bellezza di -17 °C (percepiti -30 °C secondo il meteo locale) ma decidiamo comunque di affrontare l’ultima cosa programmata del viaggio: lo zoo. Per arrivarci è necessario scendere al capolinea della linea verde (Kennedy Station) e prendere il bus 86; tenete conto che da Toronto downtown ci si mette 1 ora e mezza abbondante. Ovviamente in inverno non tutte le aree dello zoo sono aperte, per una semplice questiona di sopravvivenza degli animali. Noi ci siamo concentrati sulla zona artica, dove sono presenti animali che in Europa è impossibile vedere: l’orso bianco, renne, il castoro, lupi e volpi artiche. Solo questo meriterebbe il prezzo del biglietto di ingresso! Vi è poi un intero padiglione al coperto dedicato al panda gigante: gli animali erano molto vicini ma purtroppo, vista la notevole differenza di temperatura tra interno ed esterno, le vetrate erano molte appannate. Nonostante ne abbiamo visitato circa un terzo siamo tornati in città che era già pomeriggio inoltrato; per scongelarci un po’ decidiamo di percorrere in lungo e in largo il Path, ovvero la città sotterranea: in pratica si tratta di un enorme centro commerciale che si estende per svariati chilometri quadrati nel sottosuolo con negozi di ogni tipo, ristoranti, banche e accessi diretti ai palazzi che ospitano gli uffici e alle fermate della metropolitana. Viste le temperature in superficie, la costruzione di questa struttura è stata veramente un colpo di genio! Per la sera abbiamo comprato i biglietti per una partita di hockey quindi ci dirigiamo, sempre utilizzando il Path, verso l’Air Canada Center. Senza nemmeno entrare si capisce già la differenza di cultura sportiva che si respira qui rispetto all’Italia: i cancelli aprono solo 1 ora prima della partita e tutti sono in fila per 2 verso le rispettive porte; in 10 minuti al massimo siamo già seduti ai nostri posti, controlli di sicurezza all’ingresso compresi! Ci sono bambini, coppie, intere famiglie; all’interno si possono comprare gadget e sono presenti moltissimi posti ristoro. All’inizio della partita tutti in piedi a cantare l’inno nazionale e in religioso silenzio ad ascoltare quello statunitense (la sfida era contro i Capitals di Washington) e poi spettacoli e musica in attesa della partita vera e propria. Insomma siamo rimasti molto colpiti ed affascinati!

Purtroppo è già ora di rifare le valige ma sicuramente ci porteremo sempre il Canada nel cuore!

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Toronto d'inverno



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