Primo viaggio in Giappone: Tokyo

Una settimana nella capitale giapponese, tra modernità e tradizione
Scritto da: ceciliac.
primo viaggio in giappone: tokyo
Partenza il: 20/10/2017
Ritorno il: 29/10/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Andiamo in Asia! Si, ma dove? Io sono troppo indecisa e voglio andare ovunque. Lui, invece, non ha dubbi: andiamo in Giappone! Così inizia l’organizzazione del nostro viaggio. Sappiamo per certo di visitare Tokyo, ma considerando il poco tempo a nostra disposizione (9 giorni) siamo in dubbio sulla possibilità di vedere altre città. Alla fine decidiamo di dedicare il nostro primo viaggio in Giappone alla sua capitale in modo da goderci a pieno ogni angolo della città. Il periodo scelto ci sembra di bassa stagione ma dopo alcune ricerche scopriamo che l’autunno è la seconda stagione migliore per visitare il paese. Prenotiamo il volo a metà luglio, complice un’offerta Alitalia: Milano-Tokyo, volo diretto A/R al prezzo più basso per le date selezionate ( circa 470€)! Nello stesso periodo riserviamo su booking l’hotel Keio Presso Inn Akasaka ( fidandoci del consiglio di un Turista per caso).

Giorno 1

Dopo un volo di 12 h arriviamo all’aeroporto di Narita alle 10.45. Ancora ignari dell’effetto del fuso orario e super eccitati per l’arrivo, sbrighiamo tutte le procedure doganali in poco tempo, ritiriamo velocemente i bagagli e ci dirigiamo alla ricerca di alcuni sportelli. Dobbiamo prima di tutto cambiare la moneta e decidiamo di farlo in aeroporto perché è conveniente. Inoltre, dobbiamo ritirare il nostro wifi portatile: l’abbiamo prenotato dall’Italia e si ritira/ riconsegna alle poste ( noi l’abbiamo preso di Global Advanced Communications). Lo consiglio a tutti perché si è rivelato fondamentale nell’orientarsi in città!

Siamo pronti per raggiungere il centro. Non avendo il Japan Railway Pass, facciamo due biglietti A/R del Narita Express, un treno che in un’oretta raggiunge le maggiori stazioni della città ( se prendete insieme A/R ottenete un prezzo agevolato, l’importante è che si ritorni entro 15 giorni!). Scesi dal Narita Express, iniziamo a percepire il caos della metro di Tokyo. Nel casino riusciamo a comprare la Suica, la tessera prepagata con cui è possibile prendere i mezzi e comprare in alcuni negozietti. Ricaricando la tessera Suica ( o Pasmo, sono uguali), eviterete di dover fare ogni volta il biglietto della metro. È comodissima, ma non potevamo fare a meno di notare il costo di ogni singolo viaggio… i trasporti sono veramente cari se paragonati alle nostre capitali europee.

È ormai pomeriggio quando arriviamo in Hotel. Akasaka è una zona tranquilla ma “vicina” a centri pulsanti come Roppongi o Ginza. La metro Akasaka è sotto casa ( ma con una sola linea!) e a 5 minuti a piedi c’è un’altra stazione (Tameike-Sanno) dove passano le linee che collegano le principali zone della città. La stanchezza del viaggio non ci ferma, ma soprattutto abbiamo un programma da rispettare. Con la metro ci dirigiamo al palazzo imperiale: è ormai buio, piove e la nostra visita si limita ad osservare ciò che si intravede del palazzo e i grattacieli intorno. Seconda tappa: Roppongi Hills. Non è in zona, però è l’ideale per un primo giretto e per cercare un locale per la nostra prima cena. Tra le mille alternative nelle strade di Roppongi veniamo incuriositi da un piccolo locale specializzato in Udon: si ordina alla macchinetta e si mangia al bancone… direi che come inizio non è male! Torniamo in hotel a piedi e ci prepariamo a combattere il fuso ( siamo stanchi ma la differenza di orario non lascia dormire!).

Giorno 2

Il nostro primo vero giorno a Tokyo ce lo ricorderemo per la quantità di pioggia presa! Quella che pensavamo fosse per noi solo una giornata sfortunata era in realtà il tifone Lan che in quei giorni si stava abbattendo sul paese, creando anche molti danni. Il nostro programma per la giornata subisce subito una deviazione: andando a prendere la metro a Tameike Sanno, notiamo un torii gigante ( il portale d’accesso al tempio) immerso nei grattacieli e decidiamo di visitare Hie Shrine. Sotto il diluvio, ci si sta preparando a celebrare un matrimonio e noi passeggiamo cercando di non disturbare. Qui abbiamo visto i torii più belli di Tokyo, ve li consiglio!! Ma riprendiamo il programma…

Prima tappa: Shibuya. Attraversiamo il famoso incrocio, foto con Hachiko, giro per vari negozi (Tokyo Hands ci ha intrappolato per qualche ora: vende di tutto!!) e pranzo in un locale di sushi al rullo. Nel pomeriggio era in programma la visita di due quartieri adiacenti: Ebisu e Meguro. Ormai fradici, decidiamo di sfidare la pioggia e le distanze e di raggiungerli a piedi proprio dalla stazione di Shibuya. Non so dire quanto abbiamo camminato, ma abbiamo avuto modo di vedere delle zone nascoste della città: negozietti vintage, artisti emergenti, zone residenziali e templi nascosti. Ammiriamo lo scorrere della vita di questa zona finché, verso ora di cena, non arriviamo alla stazione di Meguro. Obbiettivo: trovare Tonki, il ristorante che sulla guida viene proposto come uno dei migliori per mangiare tonkatsu, le cotolette di maiale impanate e fritte. Tutt’altro che turistico o da guida, consiglio assolutamente di provarlo: propone un menù semplice, i tonkatsu sono veramente ottimi e l’ambiente ti fa sentire uno del posto.

Giorno 3

Appena scrutiamo la mappa della metro, ci accorgiamo che il programma del giorno prevedeva degli spostamenti non del tutto efficienti, però decidiamo di mantenerlo inalterato e di trascorrere un po’ più di tempo sotto terra. Prima destinazione: il tempio Senso-ji. Visitiamo il complesso, tentiamo la fortuna e shopping in Nakamise Shotengai. Per pranzare seguiamo un’altra volta il consiglio della guida e proviamo il ristorante Sometaro. Un locale antico in cui si entra senza scarpe e ci si siede davanti a piastre roventi su cui vengono cucinati gli okonomiyaki, frittate farcite con carne, verdure o uova (proprio quelle che cucinava il papà di Licia, in Kiss me Licia!). I turisti conoscono bene questo posto ma è inutile dire che è da provare! Seconda tappa della giornata è il quartiere di Korakuen; precisamente andiamo a vedere il giardino ornamentale Koishikawa Korakuen. Ultima tappa per oggi: Akihabara, il cuore pulsante dell’elettronica, manga e anime. Facciamo un giro e entriamo in alcuni dei più famosi negozi, come Mister Potato. Per strada è pieno di maid e pensiamo che non ci ricapiterà più l’occasione di sperimentare di prima persona l’esperienza del maid café, così entriamo in uno. Sorseggiando un caffè e guardandoci intorno, siamo sempre più increduli… le foto e le descrizioni di questi locali non rendono l’idea: sono da provare! Ormai stanchi, sulla strada verso casa ci imbattiamo in uno street food di takoyaki, polpette di polpo, e decidiamo di cenare così, gustandoci il movimento e le luci di Akihabara. Per concludere la giornata andiamo a vedere da vicino la Tokyo Tower illuminata e giochiamo a trovare le differenze con la Tour Eiffel.

Giorno 4

Anche oggi è una giornata di grandi spostamenti in metro. La nostra prima direzione è il quartiere di Ueno. Scendiamo alla fermata Ueno-hirokoji per dirigerci verso il parco passando dalla stradina Ameya-Yokocho, un mercato all’aperto. In questa strada e in alcune parallele ci perdiamo nel confrontare e provare sukajan, i bomber ricamati in stile giapponese. Se lo cercate anche voi vi consiglio questa zona perché è dove abbiamo trovato più scelta per disegni e prezzo (sono abbastanza costosi!). Soddisfatti del nostro shopping, andiamo finalmente al parco. Il parco Ueno –koen è molto grande e noi vediamo vari templi, torii e il lago con le ninfee e i fiori di ciliegio ( un po’ tristi data la stagione, ma comunque molto suggestivi!). Uscendo dal lato opposto del parco, passeggiamo nel quartiere tradizionale di Yanaka: qui non si vede nemmeno un turista e scoviamo alcuni negozietti molto carini. Pranziamo da Kamachiku, un locale segnalato dalla guida e che mi sento di consigliare a tutti: il posto è molto bello e gli udon sono i migliori che abbiamo mangiato! Pomeriggio a Shinjuku. In realtà, per non cambiare la linea della metro, decidiamo di scendere nella stazione più “vicina” a Shinjuku e proseguire a piedi… il pomeriggio se ne va mentre noi scopriamo angoli della città che sono fuori da ogni tour turistico. Arriviamo nel quartiere che ormai è buio e decidiamo di salire sul grattacielo del Tokyo Metropolitan Government Office da cui si può capire la vastità della città. Cena con yakitori, gli spiedini alla griglia.

Giorno 5: Mercoledì 25 Ottobre

Piove di nuovo e non è il giorno adatto per vedere il santuario shintoista Meji-jingu, ma non ci lasciamo abbattere. Sotto la pioggia, ci incamminiamo in questo parco maestoso: scattiamo foto davanti alle botti di saké e esprimiamo i nostri desideri sulle tavolette di legno. Passeggiamo in Takeshita-dori e Omote-sando e pranziamo da Maisen, ma rimaniamo un po’ delusi: il quartiere non ci piace e il ristorante risulta turistico e non buono come altri posti dove siamo stati. Nel tardo pomeriggio decidiamo di tornare a Shinjuku per vedere meglio la zona e ne approfittiamo per organizzare la giornata al Monte Fuji. Preferiamo evitare un percorso organizzato e prenotiamo i biglietti del pullman A/R per Kawaguchiko ( circa 35/40 yen a testa). Ceniamo vicino a casa, ad Akasaka, in un locale di sushi: una bella scoperta!

Giorno 6

Finalmente oggi vediamo il famosissimo mercato del pesce! Siamo stati in dubbio fino all’ultimo se fare la levataccia per vedere l’asta del tonno. Leggendo blog e recensioni i pareri sono discordanti; per noi, la scelta definitiva è stata portata dalla stanchezza e dal tifone di quei giorni. Una volta al mercato però ci rendiamo ben presto conto che siamo arrivati troppo tardi e molti venditori stavano già ripulendo (erano le 9.30/10). Personalmente rimango comunque molto sorpresa e mi riprometto per un prossimo viaggio a Tokyo di andare all’asta e di vedere il mercato nel momento di maggior attività. Contro tutti i consigli delle guide di mangiare sushi in zona, noi ci allontaniamo: il caos permette a fatica di avanzare e non abbiamo il coraggio di avvicinarci a nessun locale. A piedi raggiungiamo la stazione di Shimbashi da dove parte la Yurikamome, la linea ferroviaria con un treno su monorotaia sopraelevato e senza conducente. Ci mettiamo in capo al treno e assistiamo al percorso tra i grattacieli e sopra il ponte che collega la città all’isola di Odaiba. Un viaggio sulla monorotaia merita ma una volta sull’isola c’è poco da fare: ci sono solo hotel, centri commerciali e qualche museo e noi ci ritroviamo a mangiare ramen nella food hall dell’Aqua City Odaiba. Pomeriggio per negozi a Ginza: nulla di particolare se non gli 11 piani di Uniqlo che meritano un giro giusto perché si può trovare di tutto. Per cena ci spostiamo a Roppongi dove abbiamo una vasta scelta; decidiamo di provare un locale di cucina tipica giapponese in una stradina nascosta.

Giorno 7

Oggi ci alziamo presto perché alle 8.30 parte il pullman che, in circa 2 ore, ci porterà a Kawaguchiko, ai piedi del monte Fuji. La cittadina è famosa anche per l’omonimo lago in cui si specchia il monte. Non avendo prenotato un pacchetto completo, giriamo per il paesino e ci rilassiamo al lago ma non c’è molto da fare. Probabilmente ci siamo informati poco sulla gita e avremmo potuto organizzarci meglio! Mangiamo da Hoto Fudo, davanti alla stazione, e dividiamo la specialità del posto, gli hoto, dei tagliolini in uno stufato di miso( la porzione è enorme). Al ritorno a Tokyo, ci concediamo ancora un giro a Shinjuku per poi cenare a Roppongi, da Gonpachi, il locale che avrebbe ispirato Tarantino per una scena di Kill Bill. Fin dall’inizio capiamo di essere caduti in una trappola da turisti: mangiamo qualcosa di fretta e paghiamo insoddisfatti.

Giorno 8

È il nostro ultimo giorno a Tokyo, abbiamo visto tutto quello che volevamo e non abbiamo più spazio nella valigia per comprare altro. Cosa facciamo? Dal libro de La Pina “ I love Tokyo”, avevo evidenziato il quartiere abitato e attrezzato per anziani, Sugamo. Questa zona sarebbe anche famosa per la biancheria intima rossa che darebbe dei benefici fisici a chi la indossa. Decidiamo di andare a vedere! Appena usciti dalla metro, scopriamo un negozio di dorayaki, i dolcetti simili a pancakes con la crema di fagioli all’interno… Non possiamo non provarli (finalmente!). La mattinata passa in Jizo-dori, la via principale dove ci limitiamo a osservare la quotidianità della zona. Mangiamo in un piccolo locale specializzato in soba: tutt’altro che turistico, la proprietaria cerca di spiegarci qualcosa in inglese ma è lei a scegliere cosa mangeremo. È sicuramente uno dei posti migliori dove abbiamo mangiato! ( purtroppo non so dire come si chiami: ho il bigliettino da visita… ma è in giapponese!) Piove di nuovo e decidiamo di passare il pomeriggio al coperto. La scelta ricade sul Museo Nazionale di Tokyo a Ueno: bello, ma non imperdibile. L’ultima cena è a base di sushi, in un locale ad Akasaka.

Giorno 9

È il giorno della partenza. Il volo è alle 13, ma i tempi di spostamento verso Narita ci costringono a svegliarci presto. È anche l’ora di tirare le somme. La voglia di tornare è poca: Tokyo ci ha letteralmente conquistati. Penso che foto, racconti e documentari non rendano pienamente l’idea delle luci, della folla di gente che ordinatamente torna a casa dopo il lavoro e dell’intimità dei ristorantini che sembrano lasciar fuori tutto questo caos. La consiglio a chi è affascinato dalla modernità, a chi cerca la tradizione, a chi ama lo shopping ( è il paradiso dello shopping, soprattutto beauty!), a chi ama la cucina e a chi è rimasto un po’ bambino.

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torii a Akasaka

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