Passione Thailandia

Un Paese tutto da scoprire, con migliaia di cose da vedere e milioni di esperienze da fare!
Scritto da: Catipuccioni
passione thailandia
Partenza il: 25/12/2017
Ritorno il: 04/01/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

Giorno 1 – 25/12/2017

H. 13.00, pronti per la partenza. Sarà un Natale alternativo, passato tra l’aeroporto di Fiumicino e sull’aereo diretti a Bangkok. Io e il mio ragazzo abbiamo deciso dopo qualche incertezza di volare con l’Ukranian Airlines, spinti dal prezzo competitivo e dagli ottimi orari. Non l’avessimo mai fatto, posti strettissimi, senza alcun tipo di intrattenimento se non un singolo schermo file e file più avanti di noi che trasmetteva film in continuazione, personale sgarbato (probabilmente legato anche al giorno dell’anno), cambiamenti continui dell’orario di partenza e ritardo di 4 ore una volta a Kiev per la coincidenza per Bangkok.

Giorno 2 – 26/12/2017

Dopo varie tribolazioni arriviamo a Suvarnabhumi. Già in aeroporto si respira un’aria diversa. Appena prima dell’uscita ci sono vari posti dove poterci fare una sim thailandese cosi da poter avere internet (e google maps) a prezzi vantaggiosi (15 € per internet “4G” illimitato per 30 giorni). Presa la sim ci dirigiamo alla postazione di Budget per ritirare l’auto che avevamo affittato. Sono stati molto cortesi, anche se, e ce ne renderemo sempre più conto durante la vacanza, l’inglese in Thailandia è un optional.

Presa la macchina, nel primo pomeriggio, ci mettiamo in viaggio verso la nostra prima meta: il parco nazionale di Khao Sam Roi Yot. Dopo 4 ore di macchina e un pranzo improvvisato a un fast food sulla strada, arriviamo al nostro albergo, il “The Green Beach Resort”, economico ma splendido. Rimaniamo stupiti dalla cortesia del personale, tutti subito pronti ad aiutarti per qualsiasi piccola necessità. Poiché siamo arrivati alle 19.00, quando ormai era già buio e non conoscevamo la zona, abbiamo deciso di cenare in albergo, anche qui serviti e riveriti a un prezzo ridicolo (meno di 8 € una cena più che abbondante per due persone). Stanchi per i due giorni di viaggio ininterrotti quella sera andiamo a dormire presto, per poterci godere al massimo il giorno successivo.

Giorno 3 – 27/12/2017

Dopo un’abbondante colazione in albergo, riprendiamo i bagagli e ci rimettiamo in macchina, in direzione dell’entrata del parco di Khao Sam Roi Yot, ad appena 10 minuti dall’albergo. Una volta arrivati, paghiamo 200 bath per l’ingresso al parco e altri 200 perché ci dicono che senza la guida non potevamo entrare (scopriamo poi che non è esattamente cosi, ma la sua presenza è comunque stata provvidenziale). Inizia cosi la lunga e suggestiva camminata (tutta in salita) verso la Phraya Nakorn Cave. Una volta arrivati quello che ci si apre davanti ripaga qualunque sforzo fatto per arrivarci: una grotta con all’interno il padiglione costruito da King Rama V, con i raggi di sole che entrano da un’apertura in cima alla dolina e lo illuminano.

In tarda mattinata siamo di nuovo in macchina, e ci fermiamo a pranzo al Thai Thai Restaurant trovato su tripadvisor. Cucina ottima, economica e assolutamente caratteristica. Ci siamo trovati benissimo e la proprietaria-cuoca-cameriera è stata gentilissima e ci ha regalato alla fine del pranzo un bel piatto di frutta.

Rifocillati ci rimettiamo in viaggio e ci dirigiamo verso i mercati galleggianti di Damnoen Saduak, dove passeremo la notte. Arriviamo alle 17.00, dopo un paio di ore di viaggio e dopo esserci persi non poche volte, al Maikew Damnoen Resort. Abbiamo fatto una pazzia e abbiamo prenotato l’abitazione tradizionale, una palafitta sui canali veramente splendida. Ci hanno accolto con due cocchi freschi, un varano nel canale, la camera ampia e pulita. Visto che siamo arrivati relativamente presto decidiamo di provare un massaggio tradizionale Thai. Per quanto avessimo letto che il massaggio thai è molto simile allo yoga non eravamo affatto preparati a quello che ci stava aspettando. Più che yoga è sembrato un incontro di sumo o una seduta di torture cinesi. Dopo un’ora in cui siamo stati stirati in tutte le posizioni possibili, finalmente possiamo scappare. Per quanto doloroso, l’istante in cui è finito ci siamo sentiti subito benissimo, nessun dolore muscolare, spariti anche quelli dovuti al lungo viaggio sia in aereo che in macchina. Anche oggi decidiamo di fermarci e mangiare in albergo, per un forte acquazzone che ci ha impedito di spostarci. Ristorante ottimo, prezzi ridicoli e anche qui una cortesia indescrivibile. Iniziamo ad assaggiare quella che è la gentilezza e l’amabilità che ha contraddistinto tutti i thailandesi che abbiamo incontrato nei nostri pochi giorni di viaggio.

Giorno 4 – 28/12/2017

La mattina alle 08.00 ci vengono a prendere in camera per accompagnarci sul molo dell’albergo dove ci stava aspettando il nostro vogatore, che ci avrebbe accompagnato per le successive due ore per i canali del mercato galleggiante di Damnoen Saduak. Estremamente turistici, ma visti al mattino presto rendono comunque bene l’idea di come dovevano risplendere prima che flotte di barchette a motore piene di turisti li invadessero. Vendono moltissimi souvenir, oltre a cibo cotto direttamente sulle imbarcazioni, frutta e bibite.

In tarda mattinata ci rimettiamo in viaggio verso Bangkok, dove abbiamo alloggiato al Bossotel Inn (155 € per una camera deluxe per 3 notti).

Finalmente ci troviamo a passeggiare per le strade di Bangkok. Abbiamo iniziato con Chinatown, vicino al nostro albergo; abbiamo attraversato i vicoli di Talat Mai, assolutamente da non perdere, angusti e maleodoranti, ma davvero caratteristici come mi avevano anticipato. Abbiamo proseguito poi per il Wat Traimit con il Buddha dorato e ci siamo fermati al Wat Mangkon Kamalawat Temple, dove abbiamo avuto un assaggio della vita di monaci buddhisti.

Verso le sei abbiamo noleggiato un taxi con l’applicazione Grab (utilissima e con diverse promozioni!) e ci siamo diretti verso il Vertigo & Moon Skybar per un aperitivo al tramonto sopra i tetti di Bangkok. Cocktail e stuzzichini stanno intorno ai 15-20 €. Per cena ci siamo poi spostati da Tealicious, dietro al nostro albergo. È un piccolo ristorantino gestito da un occidentale che ci ha presentato con orgoglio la moglie-cuoca thailandese. Siamo tornati li tutte le sere, la cucina era ottima, si riusciva a parlare inglese e soprattutto si preoccupavano di chiederci quanto piccante volessimo il cibo, che è un lusso non da sottovalutare.

Giorno 5 – 29/12/2017

Finalmente la prima giornata intera a Bangkok. Abbiamo visitato tutto quello che siamo riusciti a vedere prima che le gambe ci cedessero. Siamo stati alla Montagna Dorata, al Wat Pra Khaew e al Gran Palazzo Reale, da non perdere! Altrettanto da non perdere è il “locale” dove abbiamo mangiato, proprio davanti il palazzo reale, cinque tavolini e una vecchina che ci ha accolti con un grugnito e un gesto che stava a significare “volete mangiare?”. Ci ha dato due menu con (per fortuna!) la traduzione in inglese, pochi piatti ed essenziali, e carta e penna su cui scriverle i numeri corrispondenti alle pietanze che volevamo mangiare. Il posto si chiama Ming Lee, non ha insegne e chiude presto, ma merita una scorpacciata, da provare l’omelette al granchio!

Proseguiamo il pomeriggio con una visita al mercato dei fiori, al Wat Pho e a Wat Arun dall’altra parte del fiume. Anche oggi per le 6 ci andiamo a rifocillare alla terrazza dell’albergo Sala Rattanakosin, da cui ci godiamo lo splendido tramonto sul wat arun.

Giorno 6 – 30/12/2017

Oggi all’ordine del giorno c’è Ayutthaya, l’antica capitale del Siam. Ci arriviamo con un minibus che parte ogni ora a pochi centesimi e che in un’oretta e mezza ci lascia in un punto improbabile di Ayutthaya, dove siamo costretti a noleggiare un Tuk Tuk che ci porti a fare il giro dell’isola. L’idea iniziale era di affittare le biciclette, ma le distanze sono notevoli e il sole era cocente.

Nel primo pomeriggio siamo già di ritorno a Bangkok e decidiamo di fare un giro ai famosi centri commerciali di Central World e di Siam Paragon. Mai visto nulla di simile.

La sera ci concediamo un rilassante massaggio ai piedi e ci godiamo l’ultima sera a Bangkok.

Giorno 7 – 31/12/2017

Rifatte le valigie ci affrettiamo ad andare in aeroporto per spostarci a Phuket. Questa volta viaggiamo con la Thai Airlines, aerei enormi, personale di una gentilezza e premura più uniche che rare, snack a bordo, televisorini su ogni sedile. Un sogno rispetto al lungo viaggio con l’Ukranian, peccato che il volo duri solo un’ora e mezza!

Arrivati a Phuket Town prendiamo la navetta dell’albergo per raggiungere Patong Beach dove avevamo prenotato il Deevana Patong Resort & Spa, molto costoso, rapporto qualità prezzo scarso, personale poco disponibile, ma la colazione era una delle sette meraviglie e ci hanno offerto una cena a buffet che è stata formidabile, con bbq di pesce e carne e almeno 40 portate diverse a buffet.

Appena arrivati in hotel ci mettiamo di corsa un costume e ci spostiamo a Freedom Beach, una spiaggia bianca con acqua cristallina a cui si accede tramite una ripida discesa. Splendida, niente ombrelloni e lettini, giusto un ristorantino sulla strada per raggiungerla e un “baretto “ (due assi di legno) con cocchi e birra appena più giù.

È la sera di Capodanno, ceniamo in un ristorante sulla spiaggia e ci godiamo i fuochi che vanno avanti dalle 21 fino alle 2 che ce ne andiamo, con miriadi di lanterne che illuminano il cielo e musica e alcool a non finire. L’atmosfera è spettacolare e fiabesca. Affittiamo due lettini sulla spiaggia e ci godiamo la musica e i fuochi.

Giorno 8 – 01/01/2018

Stamattina ce la prendiamo più comoda, niente sveglia. Alle 12.30 ci vengono a prendere per iniziare la nostra giornata al Phuket Elephant Sanctuary, escursione organizzata dall’agenzia Amicimiei (disponibili ed efficienti, prenotata da Roma, gestita da italiani). È stata una bellissima esperienza, abbiamo passato il tempo dando da mangiare agli elefanti, facendo il bagno con loro e imparando qualcosa su come vengano sfruttati e torturati per il trekking, pratica che assolutamente non andrebbe finanziata da noi turisti!! Terminiamo la giornata con un bel oil massage e la sera sul lungo mare di Patong. Una passeggiata a Bangla Road è d’obbligo, anche se vedere le donnine mezze nude ballare sul palo non mi entusiasma, ti fa rendere conto della “trasgressione” di cui tanto si parla pensando a Bangkok e alla Thailandia in genere. Sempre perché sono dell’opinione che va visto tutto prima di poter giudicare.

Giorno 9 – 02/01/2018

Altra gita prenotata con Amicimiei, giro delle Phi Phi Island e Bamboo Island. Mare SPETTACOLARE. È vero quello che si legge in giro, pieno di turisti, troppo affollato etc etc. E per quanto sicuramente vedere quelle spiagge vuote sarebbe stato perfetto, è comunque un’escursione da non perdere!

Giorno 10 – 03/01/2018

Purtroppo nella serata ci aspetta il volo di ritorno per Bangkok. Decidiamo di passare la giornata a Patong Beach per stare vicino all’albergo e poter andare comodamente in aeroporto. Si, è un po la “Rimini” italiana popolata però da russi, ma comunque il mare riesce ad essere pulito e trasparente, si possono affittare lettini e ombrelloni, ci sono vari bbq lungo la spiaggia dove pranzare. Tutta un’altra storia rispetto a Freedom Beach del primo giorno, ma comunque bello. Da provare gli Ice Cream Rolls! Si trovano ovunque e sono molto particolari e buoni!

Verso le 21 arriviamo all’aeroporto di Don Muang dove atterrano i voli low cost (abbiamo preso la Lion Thai Airlines, ci siamo trovati benissimo) e ci spostiamo al Vismaya Suvarnabhumi, albergo vicino all’aeroporto di Suvarnabhumi, economico (40 € compreso di navetta per Suvarnabhumi e colazione per 2), pulitissimo, con navetta aeroportuale ogni ora (non da Don Muang però), staff disponibilissimo e reception aperta 24h/24h per il check in.

Giorno 11 – 04/01/2018

Purtroppo il nostro viaggio è finito. Ci prepariamo a rientrare in Italia con la pessima Ukranian Airlines, anche se abbiamo avuto un colpo di fortuna e per il viaggio verso Kiev ci hanno spostato in Business e lì si viaggia veramente veramente bene, serviti e riveriti e comodissimi.

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Sala Rattanakosin

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Bamboo Island

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Freedom Beach

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Elephant Sanctuary



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