First step in Asia: la nostra luna di miele in Thailandia

Viaggio di nozze in una meta nuova e insolita per due affezionati all'Africa come noi, ma altrettanto affascinante e mistica
Scritto da: Karin86
first step in asia: la nostra luna di miele in thailandia
Partenza il: 30/08/2016
Ritorno il: 13/09/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Eccoci sposati e pronti a scoprire per la prima volta l’Asia e tutta la sua aurea mistica. Partiamo il 30 agosto da Milano Malpensa con un volo diretto Thai Airways per Bangkok. A bordo, essendo in luna di miele, noi e altri sposini veniamo accolti da una bella sorpresa: una tortina a forma di cuore e lo spumante! Ottimo inizio, sorpresa che ritroveremo anche negli hotel del nostro tour del Nord. Arriviamo nell’umidissima e afosa Bangkok alle 6 del mattino e subito con la nostra guida thailandese ci immergiamo nel traffico immobile della metropoli, già perlati di sudore! A Bangkok alloggiamo presso il Sukosol Hotel vicino alla fermata dello sky train e al Bayoke Hotel. In attesa del nostro tour del giorno, iniziamo in autonomia a curiosare nei dintorni, tra altarini e ghirlande di fiori, streetfood dai profumi attraenti e mercati. Alle 13 iniziamo il nostro primo tour con la guida alla volta del Palazzo Reale. Prima però facciamo tappa al Wat Traimit, famoso per la statua del Buddha d’oro dal peso di 5 tonnellate e mezza. Attraversiamo poi la caotica Chinatown e raggiungiamo lo sfavillante Palazzo Reale, nella fascia oraria più calda della giornata, al limite del collasso! Iniziamo a scoprire l’architettura thailandese del passato e soprattutto constatiamo il profondo rispetto per la Monarchia. Rimaniamo abbagliati dai marmi preziosi e dagli ori. Qui sorge il Wat Phra Kaeo, conosciuto anche come Tempio del Buddha di smeraldo per la statua di Buddha alta 75 cm. Ricavata da un solo blocco di giada.

Dopo aver visitato le aeree visitabili del Palazzo Reale, visitiamo il Wat Po e la sua imponente statua di Buddha coricato lunga 46 metri, statua coperta interamente da foglie d’oro. Nel cortile si trovano 1000 statue del Buddha provenienti da Ayutthaya e Sukhothai.

Risaliamo sul nostro pulmino completamente grondanti e siamo accolti dall’immancabile aria condizionata “al palo”. Rientrati in hotel troviamo la nostra torta con l’immancabile scritta “congratulations” e una vista spettacolare dalla vetrata della camera su Bangkok e le sue mille luci.

2° giorno

L’indomani partiamo di buonora dall’hotel per visitare il famoso mercato sulla ferrovia a Maeklong: alle 8.30 stiamo già passeggiando tra i colori e gli odori di questo mercato davvero fuori dal normale. Eh sì perché si trova direttamente sui binari del treno, treno che passa 4 volte al giorno tra i banchetti dei commercianti che, ormai abituati e preparati, ritirano i tendoni e le merci per riposarle subito dopo il passaggio del convoglio. Scopriamo che i mezzi pubblici per i thailandesi sono gratuiti, offerti dal Governo, a pagamento solo per i turisti (non dovrebbe essere così anche in Italia?). Dal mercato sulla ferrovia ci spostiamo sul floating market (mercato galleggiante) di Damnoen Saduak che raggiungiamo con una motolancia solcando le marroni acque del canale tra palafitte ornate da colorati fiori a cascata. Il mercato galleggiante è davvero pittoresco: commercianti di ogni genere, dagli alimentari alle cianfrusaglie all’abbigliamento. Davvero un bello scorcio per scattare un sacco di foto.

Rientrati in hotel, dopo una fresca doccia ristoratrice e un pisolino, estraiamo vestiti eleganti perché è d’obbligo un drink allo Sirocco Tower, famoso complesso che ospita Le Bua Hotel e il Mezzaluna Restaurant, dove è stata girata una scena del film comico “Notte da Leoni 2”: purtroppo non troviamo Mr. Chao e il belloccio Phil, ma la vista sulla metropoli e sul Chao Praya, ci lascia davvero senza fiato! Nessun taxi acconsente a portarci (il locale dista circa 6 km dall’hotel, ma nessuno vuole attraversare il traffico di Bangkok), quindi saltiamo su un tuk tuk che con 300 bath (circa 7 euro, oltre il doppio di quello richiesto da un taxi) attraversando cortili e lo smog del traffico bloccato ci porta a destinazione in un’ora! Decidiamo anche di fare una pazzia, che sappiamo non si ripeterà più, ovvero fermarci pure a cena con una vista impagabile e un conto purtroppo da pagare! Davvero una “notte da leoni” perché con un menù degustazione da 7 portate (cucina francese, molto nouvelle cuisine e molto ridotta!), ciascuna accompagnata da 7 diversi calici di vino, io personalmente ne esco devastata, ma con la borsa di cioccolatini omaggiata dal ristorante.

3° giorno

Il 3° giorno partiamo per il nostro tour del Nord e per la prima tappa, il Palazzo Reale di Bang Pa In o Residenza Estiva del Re, a una cinquantina di km da Bangkok. Il complesso riassume in sé lo stile thai, cinese, vittoriano e addirittura barocco italiano. Giardini curatissimi e sculture di erba che riproducono elefanti e altri animali. Perfino un laghetto e un sacco di simpatiche scolaresche. Proseguiamo quindi verso le rovine di Ayutthaya, antica capitale della Thailandia saccheggiata e rasa al suolo dai Birmani. Qui visitiamo il Wat Raja Burana, il Wat Phanan Choeng con il suo Buddha seduto alto 19 metri, il Wat Phra Mahathat e il Wat Phra Si Sannphet.

Ci dirigiamo quindi alla volta di Sukhothai, uno dei centri storici più affascinanti toccato dal nostro tour e Patrimonio dell’Unesco, a 360 km da Ayutthaya. Pernottamento al Sukhothai Heritage, forse una delle migliori sistemazioni del tour, molto intimo, immerso nella pace e nella natura tra le risaie. Ci abbandoniamo ad una nuotata nella calda piscina al chiaro di luna e ci gustiamo un’ottima cena. L’indomani visitiamo il parco storico di Sukhothai, luogo molto suggestivo con i resti di una ventina di templi buddhisti. Il più maestoso è il Wat Mahathat, il tempio reale con annesso cimitero. L’attrazione principale tallonata da cinesi e giapponesi è il Wat Phra Si Rattana Mahathat al cui interno si trova il Buddha Jinaraj “re vittorioso”, una statua di bronzo che si erge su sfondo nero, all’interno di una stanza ricca di dipinti. Incantevole il laghetto delle ninfee con i riflessi del Wat Sa Sri. Arriviamo poi al Wat hra Phai Luang in perfetto stile kmer e al Wat Chang Lom, tempio circondato da elefanti.

Proseguiamo poi fino a Ban Thong, un villaggio vicino a Phrae, famoso per la produzione artigianale delle classiche camicie di cotone blu usate dai contadini. Un’anziana signora affiancata da studenti apprendisti ci mostra come ricavare la tintura blu da una pianta e tutto il processo di colorazione, i decori anch’essi tutti realizzati a mano con la cera e l’utilizzo di stampini. Quindi proseguiamo per Chiang Rai dove rimaniamo attoniti dinnanzi al bianco accecante del Wat Rong Khun, il famoso tempio bianco, moderno e spettacolare, ma sempre con lo stile thailandese. Purtroppo non possiamo entrare nel tempio per rifacimento pavimento in atto. Incontriamo però l’artista di questo tempio, un pittore visionario thailandese e con lui l’immancabile selfie. Raggiungiamo quindi il nostro hotel, il Dusit Island Resort dove ci riversiamo subito nella piscina vista fiume.

4° giorno

L’indomani mattina partiamo presto per visitare il Triangolo d’Oro dove i fiumi Sop Ruak e Mekong creano un confine naturale tra Thailandia, Laos e Myanmar (Birmania). Più saliamo verso la Birmania e più troviamo paesaggi straordinariamente verdi e lussureggianti. Breve tappa al museo dell’oppio, a mio parere poco interessante. Finalmente visitiamo il villaggio dove si trovano varie tribù, tra cui le famose donne Karen, le “donne giraffa”. Le donne sono davvero bellissime, ma il vederle con quei pesanti anelli permanenti al collo mi rattrista molto. Alle bambine si infila il primo anello intorno ai 5 anni e via via se ne aggiungono altri fino ad arrivare anche a 20 anelli! Assurdo. Sono tribù di origine birmana scappate dal regime del loro Paese in cerca di asilo politico e pace e qui, anziché vivere tranquillamente e normalmente, vengono sfruttate dal Governo quasi come fossero in uno zoo, sono un’attrazione turistica. Inoltre non ho ben capito se l’usanza degli anelli sia per bellezza o tutt’altro per evitare che queste donne vengano portate via. Il fatto del collo lungo è solo un’illusione ottica, semplicemente il peso di quegli anelli spostano in giù le clavicole facendo apparire il collo più lungo.

Continuiamo poi fino a Baan Pa Tai, sul fiume Maekok da dove proseguiamo in barca per circa un’ora fino a Tha Thon dove ci fermiamo per il pranzo in un ristorante locale. Dopo pranzo proseguiamo verso Chiang Mai dove arriviamo nel tardo pomeriggio e, appena terminato un acquazzone, visitiamo il tempio Doi Suthep che raggiungiamo in funicolare e in cui assistiamo alla cerimonia religiosa dei monaci e dove riusciamo a scattare foto sulla città con la sorpresa di un arcobaleno. Qui si trova la bella pagoda di Wat Phra That Doi Suthep. Durante il tragitto verso Chiang Mai sostiamo davanti ad un tempio sovrastato esternamente da un’enorme e bellissima statua di Buddha sdraiato in stile birmano, dai lineamenti quasi femminili, purtroppo non ricordo il nome!

Pernottiamo al Holiday Inn hotel.

5° giorno

Il giorno successivo avremmo voluto dedicarci ad un’escursione in autonomia presso un santuario di elefanti citati anche nella Lonely Planet, dove si trovano elementi sequestrati a privati per maltrattamenti o orfani e dove è assolutamente vietato salire loro in groppa. Purtroppo non è stato possibile, e con il tour organizzato siamo stati in un campo di elefanti dove abbiamo assistito ad uno spettacolo davvero raccapricciante: una zampa degli elefanti non impegnati in alcuna attività era incatenata a terra!!! Inoltre vengono fatti esibire in patetici spettacolini che ovviamente non dovrebbero fare, dovrebbero semplicemente trovarsi liberi in natura.

Visitiamo quindi un vivaio di orchidee e farfalle e pranziamo sempre in un ristorante locale. Nel pomeriggio facciamo un giro nella zona artigianale dove acquistiamo degli articoli in seta. Visitiamo il Wat Suan Dok esternamente per rientrare presto all’albergo e prepararci per la cena Kantok (tipico stile Lanna).

6° giorno

Il giorno successivo, giorno del trasferimento aereo a Koh Samui via Bangkok, visitiamo il Wat Phan Tao con una sala interamente realizzato in legno di teak, il Wat Chedi Luang famoso per la sua pagoda enorme e il Wat Phra Singh (Tempio del Leone Buddha).

E ora relax! Trascorriamo 3 giorni sull’isola di Koh Samui soggiornando al Resotel affacciato a Chaweng Beach. Sabbia bianca e mare limpidissimo, pochi pesci essendoci fondale sabbioso e zero coralli. Qui relax totale ed un’escursione in kayak al Parco Marino di Angthong, davvero affascinante dal punto di vista paesaggistico.

Il 4° giorno prendiamo un traghetto per Koh Tao che raggiungiamo in circa due ore. Qui veniamo trasferiti con una camionetta all’Haadtien Beach Club Resort, dopo lo sconcerto iniziale nel vedere la strada in salita per raggiungerlo! Il complesso non ci ha entusiasmato, però ottima cucina e ottime massaggiatrici. La baia di questo hotel boutique ci ha un po’ delusi in quanto adibita per metà a porticciolo per i taxi-boat, ma superate le barche i fondali corallini ci hanno regalato davvero delle belle sorprese: pesci colorati, barracuda, squaletti di scogliera e una grande tartaruga!! Da Koh Tao prendiamo una barchetta al porto e ci facciamo portare sull’isola di Koh Nang Yuan dove il mare è davvero da cartolina! Arriviamo alle 9,30 per evitare le orde di giapponesi e cinesi maleducati, ma purtroppo la biglietteria apre alle 10 e i gruppi di giapponesi aventi già il biglietto entrano prima di noi! Con la nostra nuova maschera innovativa e davvero comoda di una famosa catena di negozi sportiva, ci buttiamo subito in acqua per lo snorkeling: anche qui un sacco di pesci pappagallo, squaletti e banchi di piccoli pesci … e giapponesi che facevano snorkeling sul bagnasciuga! Qui diciamo che vigono dei divieti assurdi: non portatevi bottiglie di plastica perché vi costringeranno a buttarle all’ingresso sull’isola (bisogna far girare l’economia del bar sull’isola) e sappiate che non potete stendere teli mare a terra ma se volete riposarvi sotto al sole dovete obbligatoriamente noleggiare uno degli sdrai che si trovano sulla spiaggia. Saliamo al punto panoramico tramite una scalinata e una scalata di massi: arrivati in cima, col rischio di cadere di sotto per il sovraffollamento, la vista è impagabile.

Alla fine del nostro soggiorno a Koh Tao riprendiamo il traghetto per Koh Samui e quindi l’aereo per Milano Malpensa via Bangkok dove sostiamo per circa 6 ore in aeroporto.

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