Thai and fly

Viaggio itinerante tra le isole del Sud
Scritto da: Costanza Russo
thai and fly
Partenza il: 23/04/2014
Ritorno il: 07/05/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

23 aprile 2014

Partenza con OMAN AIR: Malpensa-Muscat-Bangkok (11.15, 23/4 – 08.50, 24/4) – 550€ a test. Ottima compagnia. Wifi a bordo a pagamento, posti a sedere spaziosi, cibo buono, bottiglietta d’acqua, molti film disponibili anche in italiano, aria condizionata non troppo alta.

Bangkok Airport-Suvarnabhumi

Suggerimenti:

SIM CARD: una volta usciti dal ritiro bagagli a destra trovate il banco della compagnia telefonica DTAC, lì potete acquistare una sim card per turisti molto comoda da utilizzare o con ipad oppure nel telefono. Installando skype potete telefonare in Italia gratuitamente.

CAMBIO VALUTA: cambiate il minimo indispensabile perché in aeroporto non è conveniente.

BANGKOK

Arriviamo puntuali a Bangkok dopo un viaggio abbastanza stancante e ci dirigiamo verso l’hotel prenotato via Booking.

Per recarci all’Asia Hotel (www.asiahotel.co.th/asia_bangkok.htm) prendiamo la metro al -2 (City Line) – 40 BAT a persona, fino al capolinea Phaya Tai (30′), poi lo Skytrain in direzione Bering e scendiamo alla prima fermata, Ratchathewi (10′). L’accesso all’hotel è proprio dalla stazione metro.

L’Asia hotel è il tipico hotel internazionale, camere confortevoli, ottima colazione, prezzi contenuti, a 15/20 minuti dal centro. Nelle vicinanze si trova un centro commerciale interamente dedicato all’elettronica e fotografia (Pantip Plaza) che si può raggiungere in 10 minuti a piedi dallʼhotel (usciti dallʼhotel prendere a sinistra per 200 metri fino allʼincrocio, poi a destra per 500 metri). Davanti allʼentrata ci sono sempre molte bancherelle di frutta e cose da mangiare.

L’aria è pesante ed è resa più opprimente dallo smog e dalle zaffate nauseabonde che provengono dall’acqua ristagnante e dalle bancherelle.

Il tasso di umidità è elevatissimo e torniamo in hotel fradici di sudore.

Dopo aver atteso che ci consegnassero la chiave della camera (check in non prima delle 12.00!) e una doccia ritemprante, decidiamo di investire le poche ore di permanenza a Bangkok con un giro veloce della città, quindi, dall’hotel con lo Skytrain arriviamo fino al molo dove ci imbarchiamo per la “modica” cifra di 500BAT (non fatevi fregare subito, bisogna sempre contrattare!) su una specie di Gondola coperta a motore e da lì navighiamo il fiume per 15 minuti (!) fino al Buddha sdraiato, Wat Pho. Vivamente consigliato!

Essendo troppo tardi per visitare il Gran Palazzo Reale, prendiamo un tuk tuk che per 100 BAT ci porta a Wat Mai, il Buddha della Fortuna, dove facciamo amicizia con un avvocato thailandese e parliamo di buddismo e spiritualità. Il nostro autista ci attende pazientemente per poi condurci a Khaosan Road, crocevia asiatico dei viaggiatori con lo zaino. Tra una tappa e l’altra, il nostro tassista, ci prega di fare visita a un paio di negozi di sartoria così può ricevere un buono per la benzina. Accettiamo per fare una buona azione ma non acquistiamo niente.

A Khaosan Road si puo’ mangiare, bere, conoscere gente, fare shopping e magari un buon massaggio (c’è un centro massaggi molto grande sulla strada). Ci fermiamo a cenare in un ristorante un po’ decentrato dalla via principale, Chez Bruno (1400 BAT in due) e dopo l’ultimo giro perlustrativo del quartiere prendiamo un tuk tuk e torniamo all’hotel.

KOH SAMUI – 25 aprile 2014

Sveglia all’alba. L’aeroporto dista 45 minuti dall’hotel ma meglio essere prudenti e partire un po’ prima. Il traffico di Bangkok non perdona!

Partenza dal Suvarnabh per Koh Samui con il volo delle 09.25 con la Bangkok Airways (100€ per due). Servizio in aeroporto ottimo con attesa in una lounge che offre colazione abbondante e Wifi gratis. Aereo piccolo ma molto confortevole. Arriviamo a destinazione dopo poco più di un’ora di volo. L’aeroporto è microscopico ma nuovo e ordinato. Raccogliamo le valigie e prendiamo un taxi che ci conduce al nostro hotel, il Coral Cove Chalet (6.000bat per due notti). Il resort é molto intimo, abbarbicato su una collinetta che si tuffa sul mare. Il nostro bungalow si trova a pochi metri dalla spiaggia, mimetizzato nella splendida vegetazione e circondato da un giardino tropicale ricco di fiori e profumi. La camera non é grandissima ma è dotata di tutti i comfort. La parete di fronte al letto è un’enorme vetrata che si affaccia su una terrazza proprio a picco sul mare. Peccato non poter godere dei tramonti che sono dall’altra parte dell’isola, ma non ci lasciamo sfuggire un’alba spettacolare.

Approfittiamo della spiaggia, piccola ma graziosa, per rilassarci e fare qualche nuotata nell’acqua caldissima (fin troppo!), aggirando gli enormi massi calcarei tipici della zona. L’acqua è un po’ torbida e il colore ne risente ma il contesto è molto selvaggio e autentico.

Ci concediamo un massaggio di 90 minuti (12€ per due) e, troppo stanchi per muoverci, ceniamo al resort. Discreto, ma meglio farsi quei 30 minuti di strada e farsi portare a Chaweng dove la scelta di locali è infinita.

26 aprile 2014

Ci svegliamo prestino per poter girare un po’ questa parte di costa, visto che dicono sia la più carina a livello di spiaggia e di mare.

L’alternativa migliore al taxi ed al motorino (la guida è rischiosa, sia per la condizione delle strade e la guida a sinistra, che per i sorpassi in curva da parte dei locali) è utilizzare i songthaews che collegano le diverse località e spiagge di Samui. Sono dei camioncini con il retro aperto sul quale trovano posto due lunghe panche, facciamo segno con la mano per fermarli, chiediamo la tariffa (in genere tra i 50 e 100 Bath per persona a seconda del percorso) e scendiamo nel vivace paese di Chaweng. Questi mezzi sono ottimi per spostarsi tra Chaweng e Lamai, molto frequenti di giorno, il servizio pero’ si dirada la sera.

La spiaggia è bianca e lunga, ma il mare non è il massimo. Troppe moto d’acqua e barconi.

Ci rechiamo al Chaweng Buri dove prendiamo lettini e un ombrellone per 300 BAT (non ci sono spiagge attrezzate). Il sole è forte e i 40 gradi senza vento si fanno sentire.

Rimaniamo in spiaggia fino alla scomparsa del sole dietro le alte palme. Il paese di Chaweng si sviluppa su un’unica lunghissima strada, tappezzata di negozietti, bar, ristoranti, centro massaggi, farmacie, 7Eleven e mercatini.

Girelliamo un po’, curiosando nei negozi che vendono più o meno le stesse cose (costumi, ciabatte, parei, magliette, cappelli di paglia, souvenir…), poi alziamo un braccio e troviamo immediatamente un pick-up che si ferma e che, per 200 BAT, ci conduce in hotel.

Doccia veloce e, di nuovo fuori, aggrappati ai sedili di legno del furgone. Ci facciamo lasciare al Mit Samui, il ristorante dove abbiamo prenotato per la cena. Per chi vuole un posto raffinato o di tendenza, il Mitra (come è chiamato da noi italiani) non è il luogo giusto. Molto spartano, con tavoloni e tovaglie cerate, luci al neon e cani e gatti ovunque, ha comunque un suo fascino. La cucina e il servizio sono buoni, i piatti abbondanti, il pesce alla griglia è ben cotto, il Mojito ottimo e il conto sfiora appena i 1.500 BAT (incluso il vino che in Thailandia è molto caro).

KOH TAO – 27 aprile 2014

Partiamo dal Coral Cove alle 06.30, l’alba è già sfumata dietro i suoi meravigliosi colori, immortalati dai nostri obiettivi, e il sole scalda già il piccolo porto di Koh Samui.

Ci imbarchiamo sul traghetto della Lomprayah (600 BAT cadauno) e alle 9.30 arriviamo a Koh Tao.

A prima vista è molto più tranquilla e meno turistica di Samui. Il nostro resort si trova a 10 min di macchina dal centro e per arrivarci, il nostro tassista percorrere una strada angusta, tutta sali-scendi e serpentine, incrocia diversi motorini con turisti dall’aspetto hippie&freak, tutti rigorosamente senza casco e spesso a piedi nudi. Grande senso di libertà!

Koh Tao ci sta già più simpatica…

Arriviamo all’Haadtien Beach Resort, prenotato via booking per un totale di 17.000 BAT per due notti.

È molto costoso per essere in Thailandia, ma abbiamo voglia di coccolarci un po’ e qui sembra il posto ideale. Ci danno l’up-grade e ci ritroviamo in una palafitta sulla spiaggia a 3 metri dal mare. La stanza non è grandissima, ma va più che bene, visto che la useremo solo per dormire. Il letto è a baldacchino e il pavimento in parquet. La parete sul mare è un’unica grande vetrata che si affaccia su un’ampia terrazza fornita di un materasso King Size con cuscinoni. Due lettini sono adagiati sulle rocce, all’ombra di un grande albero. L’accesso alla palafitta non è molto agevole ma per fortuna siamo giovani e aitanti!

La sabbia è bianca ma anche qui il mare non è dei colori che ci immaginavamo, forse avevamo troppe aspettative. L’acqua è caldissima, dopo poche bracciate ti toglie il fiato. Sarà perchè i fondali sono molto bassi e la temperatura è di 40 gradi, ma se stai dentro più di 30 minuti finisci lessato!

Il resort è molto bello e curato, con una piscina di design a filo terra e un patio come zona ristorante. C’è anche un diving con cifre esageratamente alte e una Spa che noi non sfruttiamo.

Dopo un po’ di relax in spiaggia, ci rechiamo a Sairee Beach che con Mae Haad Bay sono il fulcro pulsante dell’isola.

Venti minuti di camminata lungo la via principale, solo pedonale, con locali e ristoranti sulla spiaggia, da una parte, e hotel, Guest House e Resort dall’altra e l’isola è finita. Molto tranquilla in questo periodo dell’anno, molti giovani e pochissimi italiani. Peace&Love.

Troviamo con facilità il Koh Tao Diver, del quale avevamo letto ottime recensioni, e ci accordiamo per le immersioni del giorno dopo. C’è un’uscita alle 06.45, ma non ci sembra il caso di vedere un’ennesima alba, e una alle 13.00. Optiamo per la seconda. Conosciamo Lorenzo che lavora lì come Dive Master da 10 anni. Purtroppo non ci potrà accompagnare a causa di un’infezione al piede ma ci dà un po’ di consigli sull’isola e ci suggerisce dei luoghi d’immersione a Koh Lanta, nel bellissimo mare delle Andamane, che potrebbe essere la nostra prossima meta.

Qualche metro più avanti, sulla spiaggia, c’è l’In Touch bar restaurant. Ci ispira, ci fermiamo per un fresco mango shake e rimaniamo fino al tramonto, spettacolare nelle sue tinte oro e via via sempre più rosse. Rimaniamo sdraiati sui cuscinoni, in estasi davanti a tanta bellezza che cerchiamo di intrappolare in decine di foto.

Con l’arrivo del buio, la stradina si accende di luci e per cena siamo attratti da un ristorante con cucina barbecue. Ci accomodiamo per terra, ai margini della terrazza sulla spiaggia, sotto un albero dai rami colorati di lucine, sui cuscini sbiaditi dal sole, circondati da gatti ben pasciuti.

28 aprile 2014

8.30 e apriamo gli occhi riposati. Finalmente una sveglia ad un orario decente!

Ci prendiamo tutto il tempo che vogliamo per un’abbondante colazione, cullati dalla vista del mare e dal refrigerio delle pale che ruotano impazzite sul soffitto del patio.

C’è troppo caldo per mettersi al sole, anche per una lucertola come me. Alle 12 siamo al diving. Prepariamo l’attrezzatura che è compresa nel prezzo (solo 22€ a immersione), chiacchieriamo con il nostro dive master, un finlandese che alterna le immersioni Fun in Thailandia a quelle tecniche in Finlandia e attracchiamo su un grande barcone dove i clienti di altri diving si stanno preparando. Le due immersioni ci deludono. Poco pesce, coralli smunti, poca visibilità. Perdiamo perfino il Dive Master! La massima profondità raggiunta è 20 metri e, al nostro rientro, tutta la frutta è sparita nella gola degli altri clienti.

Al diving la doccia non funziona ma decidiamo di non tornare in hotel. Ci rechiamo nuovamente da In Touch dove il wifi è gratis e facciamo il punto della situazione su dove andare come tappa successiva. Optiamo per la costa occidentale, sotto Krabi.

La Lomprayah organizza la trasferta ferry boat-pullman-van-ferry boat-taxi con destinazione Koh Lanta con partenza alle 06:00 e arrivo alle 16:00. Un’altra sveglia all’alba, ma ormai ci siamo abituati! Decidiamo di partire dopodomani. Prezzo del pacchetto:1.300 BAT a testa. Ottimo, direi!

Ci gustiamo un altro tramonto da favola all’In Touch e decidiamo di rimanere a cena lì. Con 750 BAT in due (18€) ceniamo divinamente in un ambiente friendly e rilassante.

29 aprile 2014

Anche oggi la sveglia è clemente. Ci rechiamo al diving alle 12.00 ma io decido di rinunciare all’immersione e concedermi l’oziosa lettura di un bel libro. Sulla spiaggia di Sairee siamo in quattro gatti, il cielo è nuvoloso ma quando, dopo un paio di ore esce il sole, sulla spiaggia si frigge. Nel frattempo finisco il libro e mio marito torna da una mezza giornata di immersioni, affascinanti ma non spettacolari. Risaliamo i tre gradini che dalla spiaggia portano all’In Touch e ci posizioniamo in pole position per il tramonto. Che dire, uno diverso dall’altro, tutti strepitosi! Ceniamo prestino e con 600 BAT in due usciamo con la pancia piena. Le alternative a Koh Tao non sono molte, considerando la microscopicità dell’isola. È iniziata la bassa stagione e i locali notturni sono mezzi vuoti.

Ci compriamo due birre al 7Eleven che sorseggiamo sulla nostra terrazza in riva al mare, l’alta marea ha reso tutto più vicino e lo scrosciare delle onde che s’infrangono sulla base della palafitta, mescolato alla brezza notturna, sono dei sedativi naturali strepitosi.

Alle 23.00 siamo a letto con la sveglia puntata sulle 04.30.

30 aprile 2014

Lasciamo il resort alle 05.15 per imbarcarci alle 06:00. Arriviamo a Krabi alle 12:00, dopo 3 ore di traghetto e altrettante di pullman. A Krabi stazioniamo fino alle 12.45 nella sala d’attesa della Lomprayah per poi prendere il mini Van (di un’altra compagnia) che ci conduce a Koh Lanta. Il servizio della Lomprayah è puntuale ed eccellente, considerato il prezzo. Giudizio pessimo per il Mini Van che impiega il doppio del tempo per arrivare a Koh Lanta a causa delle molteplici fermate del conducente per espletare le sue commissioni private. Prendiamo due chiatte e finalmente arriviamo al resort Twin Lotus (booking) alle 17.00. Dovevamo fermarci in questo resort per due notti e alla fine ci siamo rimasti cinque giorni! Il resort è recentissimo, dal gusto raffinato, il design moderno senza essere troppo freddo e privo di eccessi. Tanto legno e materiali naturali ma quello che spicca e’ la ricerca del dettaglio. Per un errore di registrazione e per scusarsi per un minimo disagio, ci danno l’up-grade alla Garden View Villa (non che le Superior o le Delux fossero brutte. Anzi!). Camera grande, con letto in mezzo alla stanza, doccia enorme e lavandino con rubinetto a cascata. Accappatoi a chimono e beauty case così accessoriato da far sfigurare quello dello Sheraton. Bella la terrazza munita di amaca King Size!

Wifi gratis e ricca colazione da consumare sotto un patio rinfrescato da pale al soffitto. Servizio eccellente, sia alla reception che in spiaggia. Due teli mare a testa e la possibilità di godere della spiaggia attrezzata con confortevoli lettini o della piscina filo terra che si trova a pochi passi e che potrebbe sembrare un prolungamento del mare.

Il ristorante, rigorosamente sulla spiaggia, serve pranzo e cena ma i prezzi sono un può troppo alti, conviene spostarsi nella vicinissima Saladan dove la scelta è ricca e varia.

Il centro massaggi è un’oasi di relax dove vieni accolto con salviette ghiacciate e bibita rinfrescante e salutato con un caldo te verde. Mani esperte di vere professioniste. Provare per credere!

01 Maggio 2014

Giornata di relax, canoa e massaggi. La temperatura è decisamente più tollerabile e l’umidità meno elevata. La spiaggia è lunga e deserta. Ottima per passeggiare o farsi una corsa prima del tramonto, quando si alza una brezza rigenerante. Questa nuova settimana inizia alla grande!

La sera arriva in fretta. Prendiamo il tuk tuk che con 50BAT cadauno ci porta a Saladan. La città principale di Koh Lanta finisce in duecento metri di strada che si spegne nel porto. Negozi, diving e agenzie viaggio la fanno da padrona, mentre i ristorantini dei pescatori si estendono nella propaggine del proprio molo.

Arriviamo al Lanta Sea Food alle 21.15 e la cucina è già chiusa. Ci affidiamo al tuk tuk che ci porta ben distante, sulla strada che va verso sud, e ci fa scendere all’entrata di un minuscolo ristorante…vuoto! Probabilmente é di proprietà di qualche parente… Lo ringraziamo ma ne scegliamo uno un po’ più popolato, al di là della strada: il Cook Thai. Mangiamo abbondantemente con 900 BAT. Wifi gratis e personale simpatico.

02 Maggio 2014

Sveglia presto. Oggi si fa il giro dell’isola in scooter. Ce lo noleggia l’hotel a 250 BAT per 24 ore. Partiamo alla scoperta di nuove spiagge, senza casco e solo con un asciugamano. Le strade sono poco trafficate ma anche poco indicate quindi, per trovare la Old Town, andiamo a fiuto. Il paesaggio è bellissimo, lunghissime spiagge deserte che ti trasmettono un grande senso di pace e solitudine. Siamo ben lontani dalla frenetica vita delle località turistiche come Koh Samui.

Koh Lanta è a misura d’uomo, tutta relax e natura. Tagliamo verso l’interno dove scompare il mare e appare una vegetazione rigogliosissima. Cani, galline, gatti, mucche. Capanne di legno con le porte aperte, famiglie che consumano il pasto all’interno, sedute per terra in un grande cerchio. Arriviamo all’entrata della Old Town che inizia con una grande arcata e si conclude dopo trecento metri all’altezza del molo principale. Sembra di essere in un film western. La via è deserta, il calore fa vibrare l’asfalto e non sarebbe sorprendente vedere comparire qualche cowboy a cavallo. Il caldo è impietoso e dopo qualche scatto e la ricerca di ombra ad ogni passo, riprendiamo il nostro viaggio. Attraversiamo nuovamente l’isola all’interno e giriamo verso sud costeggiando il mare. Lungo la strada ci facciamo impietosire da un elefantino di tre anni legato a una catena non più lunga di un metro. È il richiamo per coloro che vogliono addentrarsi nella foresta in groppa agli elefanti. Questo sfruttamento non fa per noi e andiamo avanti. Arriviamo all’entrata della riserva naturale a pagamento (400Bat) ma pensare di fare un trekking con quel caldo ci demotiva e decidiamo di prendere la via del rientro. Sulla strada decine di scimmiette ci salutano per niente intimorite. Arriviamo a Saladan e prenotiamo il full day di immersioni per il giorno dopo al Blue Planet Divers, gestito da francesi. Il prezzo è elevato per tre immersioni (11.800 Bat per due) ma dicono che siano le più belle della Thailandia.

Torniamo al resort e ci concediamo un altro massaggio ristoratore.

Cena al gettonato Sea Food dove, questa volta, abbiamo prenotato. Il cibo è buono (940€ in due) ma non diverso da altri posti più economici.

03 Maggio 2014

Partenza alle 07.30 con lo speed boat di Blue Planet Divers. Dopo un’ora e mezza siamo in mezzo al nulla. Briefing sul sito di Hin Daeng e ci tuffiamo nel blu. Lo spettacolare reef è abitato da colonie di pesci di tutti i tipi che ci avvolgono nel loro vortice. Coralli mai visti, anemoni enormi, nudibranchi coloratissimi, tonni, barracuda. Risaliamo con tanti colori negli occhi e ci avviamo verso i due siti successivi, Hin Muang e Koh Haa. Spuntoni di roccia calcarea veleggiano sullo sfondo e noi ci prepariamo per altri due tuffi. Pinnacoli ricchi di tinte soavi si lasciano esplorare mentre la vita attorno ad essi continua indisturbata. Rimaniamo affascinati da tanta ricchezza.

Scambiamo le reciproche considerazioni con i nostri compagni di immersione, un australiano, una francese, una coppia di canadesi. Consumiamo il pranzo al riparo dal sole, molto forte oggi. Il cielo è terso e nuvole bianche e vaporose lo sporcano a tratti.

Una pace profonda, come quella che si percepisce negli abissi.

Torniamo alle 16.30, soddisfatti e salati mentre grosse pozzanghere imbrattano le strade. Un forte temporale si è abbattuto sulla terraferma mentre noi godevamo piacevolmente del sole.

Ci rechiamo nella vicina agenzia, una delle tante lungo l’unica strada di Saladan e prenotiamo il Mini Van collettivo per il nostro rientro a Krabi da dove, dopodomani, avremo il volo per Bangkok. Ci stupiamo del costo troppo basso del biglietto, 300 BAT, meno di 7€ a testa per tre ore di viaggio. Il nostro resort ce lo aveva offerto a 1.600… Ladri loro o c’è da preoccuparsi? Mah! Staremo a vedere…

Torniamo al resort e ci incamminiamo lungo la spiaggia dove, tramite una scaletta, svalichiamo dall’altra parte del piccolo promontorio e entriamo in un altro resort dal quale si può vedere totalmente il tramonto. Ci sediamo sui cuscinoni del Reggae Bar, ordiniamo i nostri Mojiti e, al ritmo di “No woman no cry”, accontentiamo i nostri occhi con i colori sbalorditivi che pennellano il cielo. A parte la musica, siamo tutti in silenzio a contemplare la grandiosità della natura.

Cena al Sea View, a pochi passi dal ristorante di ieri. Non so cosa ordiniamo ma arriva una piastra di ghisa fumante che per qualche secondo annebbia totalmente l’ambiente. Spendiamo 940 BAT (10€ a testa). Usciamo sulla via principale e alle 22.00 c’é già il coprifuoco..

04 Maggio 2014

Ultimo giorno a Koh Lanta. Il resort gentilmente ci concede di fare il check out alle 16.00 senza un costo addizionale. Mi alzo presto e vado a correre sulla spiaggia. Non c’è anima viva ma non si avverte assolutamente una sensazione di pericolo. Faccio una puntata anche in palestra. Bella, per essere del resort. Di solito, negli hotel, la così detta palestra non è nient’altro che una stanza provvista di un tappetino, un tapis roulant del medioevo e asciugamani. Qui, invece, c’è un po’ di tutto.

Godiamo dell’ultimo sole e alle 16.00 diciamo arrivederci al Twin Lotus. Ci rivedremo senz’altro.

Attendiamo preoccupati il Mini Van che ha quasi mezz’ora di ritardo. Finalmente arriva e tiriamo un sospiro di sollievo nel vedere che non è un carretto trainato da buoi ma un vero e proprio mezzo di trasporto munito di motore e autista! Il prezzo del biglietto ci aveva lasciato grandi perplessità, invece, niente da dire. Siamo solo un po’ compressi e l’aria condizionata è al minimo ma siamo felici di aver scelto questa soluzione. Lo condividiamo con un po’ di locali e qualche turista. Io capito affianco a un olandese che mi tiene compagnia con i suoi racconti per tutte le tre ore. Mi parla del Surat Thani una bella escursione avventurosa tra trekking e rafting, palafitte sugli alberi e flooding houses.

Me lo appunto per la prossima volta, visto che in Thailandia voglio tornare!

Il mini Van ci scarica davanti al B&B Baan Andaman a Krabi, a cinque minuti dal centro. Ci facciamo quattro piani con le valigie perché non c’è l’ascensore. La camera è arredata in stile etnico e a prima vista è carina ma è poco pulita, la porta che da sul terrazzino cade a pezzi, gli asciugamani hanno i buchi, la doccia allaga il bagno, il wifi funziona solo in corridoio e l’ananas a colazione è nera a causa dei moscerini… Ok, abbiamo pagato 10€ a testa ma la pulizia è essenziale!

Facciamo un giro per Krabi ma confermiamo l’impressione avuta una settimana fa. Sporca e caotica. Ceniamo in un ristorante lungo la strada ma la scelta è pessima. Ripensiamo a dove eravamo qualche ora prima e si stringe il cuore.

Ci manca Koh Lanta e la sua atmosfera!

Tiriamo le conclusioni sulla vacanza e riviviamo tutti i bei momenti trascorsi con i tramonti negli occhi.

05 Maggio 2014

Rientro in Italia.

Volo della Thai Airways, Krabi-Bangkok.

Voli Oman, Bangkok/Muscat/Malpensa

Cosa ricorderemo

I templi di Bangkok

Il traffico e lo smog di Bangkok

Il caldo di Koh Samui

Le albe e i tramonti delle isole

Le loro colline lussureggianti

La temperatura ustionante dell’acqua

Il cibo economico

La povertà a fianco dei resort di alto livello

Gli shakes al mango, ananas e anguria

La facilità di trovare free WiFi ovunque

La papaia salad (anche se di papaia non c’era l’ombra)

Gli scarafaggi di Krabi

Le immersioni a Koh Lanta e il suo cielo azzurro

I bellissimi resort a prezzi piacevolmente bassi

Il noleggio degli scooter a 250 BAT al giorno

I diversi tipi di Tuk Tuk da una località all’altra

Il coprifuoco delle 21.30

La poca diffusione del pagamento con carte di credito nei ristoranti (munirsi di contanti!)

La rara presenza di italiani

Le persone da tutte le parti del mondo che abbiamo conosciuto

I ristoranti di Kho Lanta che chiudono la cucina alle 21.00

La benzina venduta in bottiglie da 1.5 lt

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