Thailandia, consigli per un viaggio fai da te

In giro per Bangkok, Ayutthaya, Chiang Rai...
Scritto da: Scaglia
thailandia, consigli per un viaggio fai da te
Partenza il: 12/08/2012
Ritorno il: 01/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ciao a tutti da Dario e Mari.

Dopo il nostro primo diario di viaggio sul Marocco pubblicato in questo sito (“Marrakech Express”), eccone un altro, questa volta relativo a uno stupendo viaggio in Thailandia, rigorosamente fa da te.

Anche per questo resoconto la regola che vogliamo seguire è quella di fornire indicazioni utili per chi vuole organizzare un viaggio in autonomia. Il nostro viaggio, pur essendo stato fatto talvolta con ritmi intensi, è stato costruito per lasciarci molti spazi e tempi per “vivere” la Thailandia, e, pur vedendo moltissimi luoghi e non facendoci mancare nulla, è stato pensato sempre con un occhio al portafoglio: scegliendo quindi alberghi di media categoria (anche per la nostra filosofia, e non solo per soldi non scegliamo hotel di catene o di lusso), e valutando attentamente gli spostamenti.

Siamo partiti il 12 agosto e siamo ritornati l’1 settembre e il costo totale è stato di 1.400 € per 18 giorni effettivi, ai quali bisogna aggiungere 1.370 € (in due) di volo. Totale 2.770 €. Considerando che abbiamo speso circa duecento euro in regali (per lo più inutili), penso che la spesa sia stata abbastanza limitata. Per chi ha budget più limitati, sappiate che si può spendere ancora meno.

Compagnia aerea: Qatar Airwais. Il biglietto è stato comprato a febbraio, dopo molti confronti fra i siti delle varie compagnie. La compagnia aerea è stata un po’ deludente: talvolta sono stati disorganizzati e lenti nella distribuzione e ritiro dei pasti, e soprattutto il volo di rientro Doha- Milano (6h circa) è stato fatto con un aereo troppo piccolo: tre+tre posti con corridoio centrale e con solo due bagni, quindi con lunghe code di gente con necessità impellenti!

INDICAZIONI GENERALI

Sicurezza: ottima. Non vi sentirete mai in pericolo. Gente molto ospitale, cordiale, e rispettosa.

Hotel: Potete arrivare tranquillamente senza prenotare poiché troverete infinità di hotel per tutte le tasche, almeno nelle località da noi visitate (ossia le più turistiche). Wi-fi gratuito in ogni hotel.

Taxi: Per il taxi chiedere sempre il meter (Es: ci hanno chiesto 100bath, invece con il tassametro pagati solo 43bath)

Ristoranti: Non posso darvi indicazioni precise sui prezzi perché non rilasciano quasi mai ricevute, ma ovunque si mangia bene, ed è economico. A mezzogiorno potete mangiare anche con 3-4 €. Alcuni es: birra 66cl 70/80 bath, birra Leo piccola 45 bath.

Clima: A Bangkok piove quasi ogni pomeriggio, sempre verso le 17:00 per una mezzora o poco piu.

A Chiang Rai piove di piu che a Bangkok, più che altro come durata, ed alla sera fa un po’ più fresco, ma sempre da t-shirt e pantaloni corti.

Fuso orario: 5h in + rispetto all’Italia.

Cambio: 38bath circa = 1 euro. Ci hanno cambiato da 1€=38,72 a Siam Bank a Chiang Mai, fino al più basso 38,23 a Siam Bank del Wat Phra Keo (cmq in giorni diversi e con quotazioni ufficiali diverse); in generale la Siam Bank ci è sembrata la più vantaggiosa, ma si cambia bene anche alla stazione centrale di Bangkok (Bangkok Bank)

Abbigliamento: pantaloni corti e t-shirt. Pantaloni lunghi e maniche lunghe solo per templi e mezzi di trasporto vari, per l’aria condizionata sparata al max (un pile è ok). L’ideale sarebbe riuscire a portare tutto nel bagaglio a mano o poco più, cosi da avere più spazio per i regali quando tornate. Non portate troppi vestiti, che poi non userete; se manca qualcosa potete comprarlo sul luogo. Per le scarpe direi sandali o ciabatte; perfette anche quando piove perché si asciugano subito, a differenza delle scarpe da ginnastica o altro tipo, che vi tengono il piede “in umido” fino a quando non arrivate in hotel. Ricordatevi un cappello per il sole.

Telefono: Per telefonare in Italia conviene comprare una Sim. Noi abbiamo comprato due sim della True Movil. Esempi di costi per telefonare in Italia: 4 min a 43 bat tot ad un cell., mentre da un posto telefonico la tariffa è mediamente 15bat/min su fisso e 20 bat min su cellulare. Per chiamare in italia con Sim True bisogna fare 0060039 seguito da numero di tel. Inoltre con due sim avete la possibilità di chiamarvi in caso vi dividiate o che uno si perda. Considerate che le chiamate all’interno del paese hanno un costo irrisorio. Le sim e le successive ricariche si comprano nei negozi “7eleven”.

Benzina: 40 bath circa a litro

E ora veniamo al viaggio.

12 Agosto 2012

Partenza da Malpensa alle 12:10 ed arrivo a Doha alle 19:00, dove ci aspettava uno scalo di 13 ore. Se volete potete anche uscire, per vedere Doha e pernottare in città, poiché non serve il visto. Noi abbiamo deciso di restare in aeroporto. Il sito internet dell’aeroporto non è fatto benissimo e le indicazioni non sono precise. Comunque la Orix lounge costa 40 dollari a persona per sei ore, ma non e’ valida per i passeggeri Qatar Airwais (!). Si può usare comunque se si e’ titolari di Mastercard (cosi almeno mi e’ parso di capire) Comunque vicino alla moschea dell’aeroporto ci sono due quiet room, piccole ma silenziose e sopratutto gratuite. Inoltre la Qatar Airways offre un buono per una cena gratuita, cosi si può passare l’attesa senza spendere nulla.

13 Agosto

Partenza da Doha alle 08:05 ed arrivo a Bangkok alle 18:55.

Il taxi dall’aeroporto al centro (zona kaosan road) costa 600 bath più 75 bath per l’autostrada e ci voglino circa 50 min. Si può prender anche il Bus, o lo Sky train.come indica la LP e come troverete anche in altri diari di viaggio, ma considerata l’ora tarda e la stanchezza, non avevamo voglia di sbatterci più di tanto. Guest house: “Wild orchid villa”, zona Banglamphu, prenotata dall’Italia e costata per cinque notti, 3500 bath (92€) + 1000 di cauzione. La camera era un po’ triste e senza un armadio, forse anche perché c’è stato un incomprensione e ce ne hanno dato una con letti separati. Il giorno dopo avremmo potuto cambiarla, ma abbiamo deciso comunque che per noi andava bene; comunque le foto su internet fanno pensare ad un hotel decisamente migliore. Il salone ristorante decisamente vivace, bello, e molto frequentato da turisti, quasi tutti backpakers, visto che eravamo in zona kaosan. Hotel comunque che consigliamo.

14 Agosto

Visita al Wat Pra Kheo (Budda di smeraldo) e al What Pho (Budda sdraiato).

Wat Pra kheo. Indossare già prima pantaloni lunghi e maglie che coprono le spalle altrimenti vi mandano nello spogliatoio, non prima di aver fatto una bella coda per entrarvi. 200 bath di cauzione sui vestiti che vi prestano. Il tempio dista circa venti minuti a piedi dall’hotel. L’ingresso costa 400 bath a testa (11€), e vicino alla biglietteria c’è un ufficio cambi molto vantaggioso. Il tempio, con il palazzo presidenziale, sono grandiosi, e vi occuperanno la mattina.

Wat Pho, ingresso 100 bath. Anche questo tempio è decisamente bello, e vasto. Da non perdere. All’interno c’è la famosa scuola di massaggi, dove si dice sia nato il massaggio thailandese. Costo dei massaggi, per dare un idea: tutto il corpo 260 mezz,ora – 420 un’ora. Non sono un esperto di massaggi, ma ho scoperto che il massaggio thai ve lo fanno con i vostri vestiti addosso. Non dovrete togliervi nemmeno la maglietta! Più che un massaggio è una pressione delle varie parti del corpo. Devo dire che un po’ mi ha deluso. Se volete farvi un massaggio in un’altro giorno, dovrete sempre pagare anche l’ingresso al tempio, per cui conviene approfittarne ora che state visitando il tempio.

Il ritorno in Hotel lo abbiamo fatto tramite il Chao Praya Espress, che in sostanza è il servizio pubblico di barche sul fiume Chao Praya. Se prendete la barca con la bandiera arancione, fa tutte le fermate e vi costerà solo 15 bath. Economica, veloce, ed utilizzata dai Thailandesi. Nei giorni successivi, dopo che abbiamo preso un po’ più di familiarità e orientamento con la città, abbiamo sfruttato moltissimo questo trasporto (così come lo Sky Train che loro chiamano BTS) che vi eviterà contrattazioni con tuc-tuc vari e vi farà risparmiare denaro. Se pernottate in Banglamphu (Kaosan road) la fermata è Tha Phra Athit ( N.13). All’uscita di quasi tutti gli attracchi ci sono bancarelle che vendono oggettistica tradizionale e ristoranti di strada. In Particolare all’uscita di Tha Phra Athit abbiamo preso dei regali, che si sono rivelati molto economici, una volta che abbiamo confrontato i prezzi con le altre località.

La sera, per regalarci un po’ di lusso, seguendo la LP, siamo andati a bere un drink allo Scirocco Sky bar al 64 piano. Stupenda vista sulla città. Costo: una spremuta di mango e una birra 741 bath (19€!). Al pomeriggio pranzato ottimamente alle bancarelle sulla strada, così come alla sera.

15 Agosto

Con la visita al Wat Arun, abbiamo completato il trittico di templi da visitare assolutamente; molto bello con una salita di pochi scalini per arrivare in cima, ma con forte pendenza, cmq da fare. Aperto dalle 9.30 alle 17.00. Quando siete all’attracco Tha Tien del Chao Phraya Express, una barca vi porta al Wat Arun, sull’altra riva, per 3bath. Terminata la visita al tempio abbiamo deciso di fare il famoso

Giro sui klong e mercati galleggianti. Abbiamo contrattato e acquistato il giro all’uscita del Wat Arun, per 900 bath un ora (ce ne hanno chiesti in media mille ma una volta anche 1800). Assolutamente dimenticabile. Noi lo sconsigliamo vivamente. L’ora è diventata magicamente 38 min!(cronometro alla mano), ed i famosi klong si sono rivelati cloache a cielo aperto, di acqua lurida, con nulla di rilevante da vedere; la cosa più “indimenticabile” sono stati dei varani spacciati per “little crocodile”. I floating market si sono rivelati essere quattro barche (4 esatte) che vendevano paccottiglia per turisti, dando sicuramente la mancia al pilota della long tail (barca a coda lunga). Noi abbiamo visto i canali della parte ovest della città (detta Thonburi). Può essere che il mercato galleggiante piu importante di Bangkok (Taling Chan), aperto però solo il fine settimana, o i canali della zona est del fiume, siano migliori di quello che abbiamo visto noi… io ancora mi ricordo un magnifico giro nel delta del Mekong con floating market annesso. Tutta un altra cosa! Ripetiamo in coro: Non andateci! Tra l’altro la barca ci ha lasciati al numero all’attracco n. 9 dove ci hanno fatto pagare 20 bath e non ho ancora capito perché. Abbiamo mangiato sulle bancarelle subito fuori l’attracco, cibo ottimo ed economico.

Nel pomeriggio abbiamo visitato i seguenti posti:

– Wat Saket e relativa Golden Mountain: sì, da fare. Ottimo panorama sulla città, e la salita di gradini è facile, fattibile da qualunque persona.

– Quartiere dei vasai: No. Visto solo un negozio che produce le ciotole dei monaci. Deludente. Cmq per chi volesse visitarlo, dista a piedi 5 min. dal tempio precedente.

– Talat Noi: Si, interessante. Come ogni quartiere cinese del sud est asiatico, intraprendente e labirintico.

– Flower market: Si. Decisamente bello, multicolore, per ottime foto, visitato con relativo acquazzone monsonico di pochi min. Cenato a Roi Chanbutri (dietro l’hotel): Pat thay, 40 bath cad e birra Leo da 66 cl (70 bath).

16 Agosto

Ayuthaya. Partiti con il treno delle 6.40 dalla stazione centrale Hualamphong. I biglietti si fanno il giorno stesso, l’importante è arrivare trenta minuti prima della partenza. Costo per terza classe 15 bath cad. Partito e arrivato puntualissimo. Visita al sito archeologico di Ayuthaya. Di fronte alla stazione noleggiano sia bici che motorini. Noi vi consigliamo quest’ultimo poichè il sito è molto grande e pedalare sotto il sole diventa estremamente faticoso, ed inoltre può darsi che con la bici non abbiate il tempo di visitare quello che volete. Costo della moto 150bath mezza giornata, 200 bath giorno intero.

Visita dei Wat più importanti. Il motorino ci ha permesso inoltre di uscire nelle campagne. Siamo andati all’Elephant Krall, dietro il quale c’è un centro per la protezione e il reinserimento degli elefanti, quindi non rivolto ai turisti. Comunque al costo di 50 bath a macchina fotografica potrete scattare tutte le foto che volete agli elefanti presenti nel centro. Istruttivo anche per i bambini.

Ritorno con il treno sempre a 15 bath. Una volta giunti alla stazione centrale con un tuc-tuc (100bath) siamo ritornati in hotel.

17 Agosto

Partiti al mattino presto per andare ad Amphawa e Damnoen Saduak a vedere i mercati galleggianti. Per questo itinerario ho preso spunto da un tour pubblicato sul sito delle ferrovie thailandesi. Il sito www.railway.co.th è fatto abbastanza bene e uno volta che ci si è preso confidenza, risulta di facile navigazione. Una valigia l’abbiamo lasciata in deposito all’hotel (30 bath/giorno) per essere più leggeri. I treni per Ampawa partono dalla stazione di Bangkok chiamata Wongwyian Yai. Attenzione perché sul sito, non dovrete cercare la città, bensì il nome della stazione, e vi assicuro che all’inizio sono andato un po’ in tilt. I taxi dall’hotel ci è costato 65 bath con tassametro, mentre ce ne aveva chiesti 200 prima, poi abbassati a 150, bontà sua!

Il treno da Wongwyian a Maha Chai (nome della stazione della città di Samut Sakhon) costa 10 bath cad, e anziché partire alle 7:40 è partito alle 7:05. Classe unica. Durata del primo viaggio, un’ora. Eravamo gli unici turisti in mezzo a studenti e lavoratori. Attorno alla stazione di Wongwyian c’è un mercato piuttosto vivace e a quell’ora è facile incontrare numerosi monaci, che girano con le loro ciotole in cerca di offerte. Una volta arrivati alla stazione di Maha Chai, dovrete scendere e prendere un traghetto che vi porta dall’altra sponda del fiume dove prenderete il treno successivo. Pertanto, usciti dalla stazione fate 100mt e vi trovate su una strada trafficata; girate a destra e proseguite fino in fondo per circa 500mt, e arriverete su una piazza dove a sinistra c’è il traghetto. Costo della traversata 3bath, durata 3 minuti

Quando arrivate sulla sponda opposta vi conviene prendere un tuc tuc poichè la stazione di Ban Laem dista circa un paio di km. La stazione di Ban Laem è veramente piccola, e sembra di vivere in un’altra epoca. Il biglietto per la città di Samut Songkram (stazione Mae klong) costa altri 10 bath e il viaggio dura un ora. Il treno doveva partire alle 10:10 e, invece, è partito con venti min. di ritardo. Giunti alla stazione di Mae Klong godetevi lo spettacolo del mercato sui binari. Vi consigliamo di aspettare il prox treno per vedere la gente che sposta la mercanzia, e quanto incredibilmente stretto sia il passaggio. Chiedete poi del sorng.taa.ou (taxi pick-up collettivi) che si trova in una piazza a mezzo km dalla stazione, di fronte al negozio 7eleven. Vi costerà 15 bath ed in 10 min sarete ad Amphawa. Il borgo di Amphawa è semplicemente fantastico. Il villaggio sorge lungo le rive di un fiume con le case appoggiate per metà sulla terraferma e per l’altra metà a palafitta sul fiume. Cercatevi un hotel, ma vi consiglio di prenotarlo prima poichè sopratutto sabato e domenica il posto si riempie di Thai in vacanza. Inoltre l’ufficio turistico non vi sarà di grande aiuto. La mail della casa privata dove abbiamo dormito e che abbiamo trovato non senza una certa fatica, è charlesmeyer44@comcast.net (costo 900 bath). Camera appena ristrutturata, bagno privato, in una casa a palafitta sul canale, con terrazza sull’acqua. Molto carina e assolutamente tradizionale. Materasso all’orientale, direttamente sul pavimento. Per chi amasse i materassi morbidi… una brutta notizia! Sono talmente duri che secondo me ci hanno colato dentro il cemento! E questo in molti altri hotel dove abbiamo dormito.

Il mercato c’è da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 20:00. Più che un mercato in realtà sono barche, sulle quali vi cucinano direttamente quello che avete scelto dal menu. Abbiamo mangiato quattro piatti di pesce e gamberi, per un totale di 540 bath.

Alla sera abbiamo provato il tanto decantato tour (anche sul sito di Amphawa) per vedere le firefly (lucciole). Evitatelo assolutamente… è come la corrazzata Potemkin! Comunque se volete farlo per togliervi il tarlo, non accettate mai e poi mai i 500 bath che vi sparano al pomeriggio, poichè alla sera riempiono le barche con tutti i turisti assieme e pagherete 60bath cad., prezzo per il quale abbiamo deciso di accettare. Se vi aspettate lucciole grosse come pappagalli o miliardi di luccioline sugli alberi tanto da illuminarli a giorno, dimenticatevelo! Un paio di alberi devo dire che erano abbastanza pieni di lucciole, da ricordare il Natale. Ma tutto questo non vale il giro di un ora, (questa volta purtroppo era un ora esatta). L’unica cosa di cui ci stupivamo era dello stupore dei thai che ad ogni pianta con su due lucciole esclamavano: Ooohhh!

Non perdetevi il gelato al cocco, servito direttamente nel guscio del cocco che troverete all’inizio del canale, vicino al negozio di massaggi. Ad Amphawa non parlano assolutamente inglese, e non ci sono noleggi di moto, ma solo di bici.

18 Agosto

Partiti al mattino per i floating market di Damnoen Saduak. Svanito il piano originale di noleggiare un motorino abbiamo trovato un ragazzo che per 100bath ci ha portato con la sua moto. In tre su un motorino per 13 km; non male. Il mercato galleggiante di Damnoen è sicuramente più turistico di Amphawa, ma ci sono molte più barche che vendono prodotti di artigianato. Comunque a noi è piaciuto, e merita sicuramente una visita. La cosa migliore è arrivare al mattino presto per evitare la ressa di turisti. Il ritorno ad Amphawa con pullman di linea per 15 bath cad. Abbiamo comunque pranzato ad Amphawa, e poi una volta ritirati i nostri bagagli che avevano lasciato in deposito al proprietario della casa dove abbiamo dormito, abbiamo preso un pullman di linea per Bangkok. Ci sono due stazioni con pulmini da 10/12 posti che per 80 bath a testa in un ora e mezza o poco più, vi portano in città. Le partenze sono ogni ora per entrambe le compagnie, ma sfalsate di 20 min. L’ultima corsa dovrebbe essere alle 20. Vi lasceranno alla stazione dei bus, a pochi metri dalla fermata dello sky train Phaya Thai, (zona Victory Monument); da li con 35 bath cad con lo sky Train siamo andati fino alla fermata Saphan Taksin (dovrete cambiare a Siam) dove abbiamo preso il Chai Praya Espress che per i soliti 15 bath ci ha portato alla molo più vicino al nostro albergo. Attenzione che per il Bts (o sky train) il costo del biglietto dipende dalla fermata e quindi dalla durata del viaggio. Per quest’ultima notte a Bangkok abbiamo dormito al New Siam II (www.newsiam.net) poiché lo avevo letto in un diario di viaggio pubblicato su questo sito, con recensione positiva. Dista tra l’altro poche centinaia di metri dall’hotel precedente. Lo consigliamo anche noi; 840 bath la matrimoniale, camera decente, bagno privato, colazione non inclusa, uso piscina. Il personale è gentile e ci ha consigliato anche sul metodo più veloce (ed economico) per raggiungere il mattino seguente il mercato di Chatuchak. Se volete spendere un po’ di più ed avere più lusso e comodità, praticamente di fronte trovate il New Siam Riverside, dove una matrimoniale da noi ispezionata, costa 40 euro. Abbiamo cenato in un dei tanti ristorantini di Soi Rambuttri.

19 Agosto

Abbiamo deciso di fare colazione in hotel per risparmiare tempo, ed arrivare di buon mattino al mercato, per evitare la ressa e comprare gran parte dei regali che andranno a gonfiare le nostre valige. Colazione continentale per 80 bath. Per raggiungere il mercato, proprio di fronte all’hotel passano i bus n. 3 e n. 524. Noi abbiamo preso il secondo. In 30 min esatti sarete a Chatuchak. Per il ritorno stessa cosa. State solo attenti che il 524 all’ultimo fa una deviazione e non passa più davanti, ma dietro all’hotel,per cui dovrete scendere a Banglamphu, all’altezza di Soi Rambuttri.

Il mercato di Chatuchak effettivamente è grande, ma non è poi grandissimo. Calcolate comunque di perderci tranquillamente mezza giornata. Logicamente ci sono banchetti per mangiare all’interno del mercato, ed è disposto molto bene, e questo vi permetterà di risparmiare tempo. Cercate le mappe del mercato che distribuiscono gratuitamente all’interno, e che la LP avrebbe dovuto inserire nella guida!

All’una eravamo in hotel dove ci aspettava un taxi prenotato la sera prima tramite l’hotel stesso che per 490 bath (inclusi 140 di autostrada) in 40 min ci ha portato all’aeroporto di Don Mueang. Da lì volo prenotato dall’Italia con la compagnia low cost Nok Air per Chiang Rai. Costo 28 bath cad.

Pernotto al Baan Bua Guest House, prenotato dall’Italia e segnalato da LP: 400bath a bungalow. Guest house pulita e in ottima posizione, con wi-fi gratuito. La padrona è molto gentile e disponibile nel darvi informazioni. Bello il giardino dove si può consumare la prima colazione (non inclusa). Riassumendo: ottimo rapporto qualità prezzo. Alla sera abbiamo mangiato al ristorante Hub, a pochi metri dalla torre dell’orologio. Bel locale, con musica dal vivo, buona cucina e buoni prezzi. Pulito. Speso 347 bath.

A proposito della torre dell’orologio, fate in modo di essere li per le 20 precise e assisterete ad uno spettacolo carino della durata di pochi minuti. Non vi anticipo altro, ma ci è piaciuto molto anche se qualcuno lo definirà un po’ kitch.

21 Agosto

Colazione in hotel per 90 bath cad. Abbiamo noleggiato un motorino, per 250 bath giornalieri, e siamo partiti con l’intenzione di vedere solo il tempio bianco, e girare un po’ per le campagne. Il tempio bianco, o Wat Rong Khun, si trova sulla stessa strada per Chiang Mai, a circa 13km dalla città. Non potete non vederlo: è a destra in prossimità di un semaforo con l’indicazione delle cascate.

Bello, merita una visita e non vi porterà via più di una quarantina di minuti. Terminata la visita siamo andati ad informarci per orari e varie al terminal 2 dei bus che si trova fuori Chiang Mai, poco prima del tempio bianco. NB: a Chiang Rai c’è un altro terminal dei bus in centro, decisamente più comodo. Poi abbiamo deciso di puntare in direzione di Mae Salong, senza l’intenzione di arrivarci, vista la distanza. Per chi fosse interessato a visitare le tribù di montagna, quanto segue può risultare utile per evitare di partecipare a tour organizzati. Trovare i vari villaggi è più facile di quanto sembri. Abbiamo quindi preso la direzione per Mae Sai, e dopo un paese che si chiama Pineapple Village (lo riconoscerete dai banchetti di ananas ai lati della strada) la prima gradita sorpresa della giornata che ha soddisfatto uno degli obiettivi principali del viaggio: l’indicazione di un villaggio Karen long nech (le donne dal collo lungo) a 900 mt. In effetti dopo pochi minuti eravamo lì. Ingresso 300bath a testa (!) comunque spesi volentieri. Devo dire che il villaggio sembrava un po’ Gardaland, ma la tribù mantiene comunque una certa identità. Logicamente tutte le donne del villaggio vendono tutte gli stessi prodotti artigianali, tutte allo stesso prezzo (hanno fatto cartello peggio delle compagnie petrolifere), sapendo benissimo che i turisti vengono qui per vedere loro e non per i loro prodotti. Al contempo vendono oggetti, ed anche la loro immagine a noi turisti affamati di fotografie. Un velo di tristezza, ma è la realtà. Comunque qualcosa abbiamo comprato, sperando che questi soldi assieme a quelli dell’ingresso servano per il sostentamento del villaggio.

Siamo poi ripartiti sempre in direzione di Mae Sai e dopo pochi chilometri abbiamo trovato a sinistra la deviazione per Mae Salong, per cui abbiamo deciso di proseguire. Lungo il percorso abbiamo chiesto informazioni a delle persone che ci hanno indicato un villaggio Akha sempre sulla strada per Mae Salong; troverete i cartelli sulla sinistra e dovrete procedere per 2/3 chilometri; sarete arrivati quando al margine sx della carreggiata vedrete dei banchi per la vendita di prodotti artigianali. Visita al villaggio, gratuita, e poi siamo ripartiti per vedere fino a che punto potevamo arrivare, poiché erano già le tre del pomeriggio. Abbiamo poi incontrato una piantagione di te, con annessa azienda e negozio, per cui altra pausa con degustazione e acquisto di te. A questo punto Mae Salong era a soli 5 km e per tanto sarebbe stato stupido ritornare proprio ora. Visita a Mae Salong, che come dice la LP, è veramente un angolo di Cina in Thailandia. Ci sono moltissimi negozi di te, con lanterne e scritte cinesi, ed anche l’architettura dei templi è cinese. Alle 17 in punto partenza a canna per il ritorno, per arrivare prima che facesse buio. Siamo arrivati all’hotel alle 19.20 con ancora un po’ di luce. Tra Mae Salong e Chiang Rai ci sono esattamente 72 km; per cui ci siamo fatti circa 170 km, e questo giustifica il leggero dolore di fondoschiena serale. Per chi volesse farlo, il giro è fattibilissimo, sopratutto partendo al mattino presto; le condizioni delle strade (e delle moto noleggiate) sono ottime, ed i thailandesi guidano bene e piano, meglio di noi supponenti italiani. L’ideale sarebbe dormire a Mae Salong e tornare il girono dopo. La giornata è stata comunque spettacolare e forse la migliore trascorsa in Thailandia.

Alla sera, uscendo dall’albergo ci siamo imbattuti per caso in un agenzia viaggi locale. Ci hanno fatto un ottima impressione per cui abbiamo deciso di farci fare un tour su misura per l’ultimo giorno a Chiang Rai. L’unico tour organizzato della vacanza, deciso per evitare di sbatterci troppo nel cercare quello che volevamo provare. Devo dire che, anche se solitamente sono contrario a questi tour, è stata una scelta felice. Il tour, al costo di 1000 bath a cad,prevedeva: un ora di barca sul Mae Kok fino al campo degli elefanti (ingresso 400 bath cad incluso), giro di mezz’ora sull’elefante (mai provato fino ad ora), pranzo incluso, cascate, vilaggio Akha, bagno alle terme (ingresso incluso).

Potete sempre raggiungere l’Elephant Camp da soli avendo più tempo a disposizione:da Chiang Rai cercate la sede dell’esercito e l’ospedale militare. Lì sarete sulla strada giusta. Calcolate un’ora di motorino circa.

21 Agosto

Tour di cui sopra, senza sorprese negative, ma solo positive; abbiamo fatto anche la classica foto con serpentone di 80 kg sulle spalle, tipo Alberto Sordi emigrato in Australia. Partenza alle 10 e rientro come previsto per le 17:00. Consigliamo pertanto l’agenzia Lannatrek tour. (www.lannatrek.com). Alla sera abbiamo comprato il biglietto del bus per Chiang Mai, con partenza per le 8.25 del mattino successivo, dalla stazione centrale del paese, vicino al night bazar, e che dista mezzo km dal nostro hotel. Costo 185 bath cad, tre ore.

22 Agosto

Arrivati a Chiang Mai puntuali, per le 11.30 abbiamo preso un tuc-tuc che per 100 bath ci ha portato in centro, in Ratchadamnoen Road. Quindi abbiamo cercato un hotel, poiché per questa destinazione non avevamo prenotato nulla. Ci siamo recati subito al Awana House, segnalato da LP, ed il cui sito avevo già ispezionato in Italia. Abbiamo trovato subito una camera, bagno privato, a.c. e balconcino a 500 bath (13€). Hotel ottimo così come la pulizia, gli arredi e la gentilezza del personale. Pur essendo centralissimo è silenzioso poichè si trova in un soi laterale; Il migliore hotel dove abbiamo dormito per rapporto qualità/prezzo simile a un nostro 3/4 stelle. Addentratevi anche nei soi, sono molto carini da visitare proprio per il senso di tranquillità, in contrapposizione con la zona centrale. Hotel: www.awanahouse.com

Nel pomeriggio visita alla città, in sostanza ai quattro wat principali, e “cena” veloce da Mc Donald. Un Big Mac menu medio costa 155 bath l’uno.

Giro serale al night bazar. Per chi fosse interessato ad un hotel chic e particolare ho visitato per caso il “Mo Rooms”, con camere a tema (www.morooms.com). Camera a 2800 bath, circa 75€. Ogni tanto è bene concedersi qualche lusso!.

23 Agosto

Visita alla città. Ci siamo presi una giornata di relax con pochi luoghi da visitare e tempo per passeggiare e riposare. Abbiamo noleggiato un motorino (200bath/giorno) e siamo andati fino al Wat Pra Doi Suthep, uno dei tempi più sacri di tutta la Thailandia, situato in cima al monte Doi Suthep. Dista circa 13 km dal centro e ci potete arrivare anche con i taxi collettivi, anche se noi consigliamo la moto per l’indipendenza che dà. La strada sebbene in salita e con curve, è ampissima e in ottime condizioni. Passerete davanti all’Università, allo zoo, e ad un paio di cascate (vedrete i cartelli). Una volta giunti al parcheggio del tempio dovrete salire a piedi 306 scalini, comunque estremamente semplici poiché molto bassi, ed accessibili da chiunque. So che c’è anche un bus pubblico che vi può evitare gli scalini. Nel tempio la cosa più importante e più venerata è il chedi, situato nel chiostro principale. Una volta visitato il tempio e pranzato alle bancarelle che si trovano nel parcheggio abbiamo proseguito per la stessa strada, e dopo pochi min. (5km) c’è la residenza di campagna della famiglia presidenziale, visitabile. Noi abbiamo proseguito oltre alla ricerca di due villaggi Hmong segnalati dalla LP. Il primo villaggio, Ban Doi Pui, è facilmente raggiungibile, ma molto turistico. Per raggiungere il secondo villaggio, chiamato Ban Kun Chang Kian, la strada è veramente lunga ed impegnativa. Dopo la residenza reale dovrete tenere la destra. La strada è stretta, con salite ripide, e dopo il campeggio presenta tratti non asfaltati; la cosa piacevole è che eravamo immersi nel bosco e nelle piantagioni di caffè. Peraltro il villaggio, che la LP dice di essere interessate, per noi non merita assolutamente la fatica fatta per raggiungerlo. Consigliamo di portare con voi un k-way, soprattutto se decidete di raggiungere i due villaggi Hmong, perché può fare freddo.

Il resto del giorno trascorso girovagando per la città. Alla sera siamo andati al night bazar, dove oltre alle mote bancarelle, si può anche mangiare, nella parte più interna del mercato stesso. Potrete scagliere tra diversi ristoranti che cucinano molto pesce, ma che ci sono sembrati un po’ cari, ed una sorta di self-service un po’ particolare, dove abbiamo cenato anche la sera successiva. In pratica ci sono diversi stand che espongono i loro piatti. Uno sceglie i piatti che desidera mangiare, e poi va a comprare alle casse i ticket per l’importo totale dei piatti scelti. I ticket , da 5, 10, o 20 bath vanno poi consegnati agli stand che ti danno il cibo prescelto. Consigliatissimo.

24-25 Agosto

Giornate dedicate al relax, tra mercati e massaggi thailandesi. Abbiamo visitato solo Bo Sang, famoso per gli ombrelli di carta dipinta a mano, e San Kamphaeng, famoso per la seta. Il primo dista 10 km da Chiang Mai, turistico, con alta concentrazione di negozi che producono ombrelli. Niente di entusiasmante, ma visitabile. Il secondo si trova proseguendo sulla strada principale per altri 5 km. Noi ci siamo arrivati, ma di seta nemmeno una traccia. Risparmiatevelo.

Camminando per la città ci sono numerosissimi altri Wat, che pur non essendo famosi come i quattro principali di Chiang Mai, sono però interessanti. Il 25 agosto, sabato, siamo riusciti a vedere il Saturday Walking Street, un mercato grandissimo e piacevole che si svolge a sud della città vecchia, in una via che viene chiusa al traffico. Alla domenica si svolge invece il Sunday Walking Street, questa volta nella via principale della città vecchia. Alla sera abbiamo preso il bus notturno per Kon Kaen. Partenza ore 19.00 arrivo ore 06.30 costo 620 bath.

Chiang Mai è una città piacevole, in cui il centro storico, quadrato, è circondato da mura, ancora ben visibili e da un fossato. Al di fuori sorge la città nuova. Per quello che abbiamo visto noi le attrazioni sono uguali a quelle di Chiang Rai, per cui se soggiornate più giorni in una città potete fare un soggiorno molto più breve nell altra. La differenza è che Chiang Mai è molto più grande rispetto a Chiang Rai. La sola attrazione che non troverete a Chiang Rai sono i Flying Jungle, ovvero volare da una pianta allaltra appesi ad una fune, e camminare tra gli alberi su ponti di corde. Per il resto (tribù delle montagne, cascate, trekking nella giungla, etc.) è uguale. Se dovessimo ritornare a Chiang mai ci piacerebbe andare a vedere Chiang Dao, una settantina di km a nord, dove ci sono diverse tribù delle montagne con possibilità di pernotto, e dove al martedì mattina si svolge un mercato interessante.

26 Agosto

Siamo arrivati a Kon Kaen alle 06.30 del mattino. Dovrete solo capire in quale stazione siete arrivati, poiché ce ne sono un paio. Questa città, nel nord est del paese, non è compresa negli itinerari turistici classici della Thailandia, per cui non ci sono molti turisti. Noi ci siamo andati per trovare il nostro amico Giorgio, che da alcuni mesi vive li con la sua compagna thailandese, Giorgia, per la precisione nel villaggio di Nam Phong, venti km a nord della città; abbiamo pertanto colto l’occasione per vedere anche questa parte di paese.

La cosa più rilevante da visitare in città è il wat Nong Wang, con il suo chedi a nove piani. Dall’alto si può godere un ottimo panorama sulla città e sull’adiacente lago Beung Kaen Nakon, altra vera attrattiva del posto. All’ingresso del tempio, vendono gli uccellini in gabbia, cosa molto frequente in Asia. Così come abbiamo fatto noi, potete comprarli, e poi liberarli nel tempio esprimendo un desiderio.

Logicamente alla sera abbiamo cenato al ristorante gestito dalla moglie, che tra l’altro è cuoca, ha lavorato in diverse ristoranti in Italia, e pertanto ci ha cucinato italiano. I piatti erano ottimi, migliori di molti che si mangiano da noi e se qualcuno avesse nostalgia del cibo italiano, non ha che da fermarsi. Il ristorante trova sulla strada per il Laos, percorsa da molti turisti.

La notte ci hanno offerto ospitalità in casa loro, con disponibilità e gentilezza tipicamente thai.

27/28 Agosto

Abbiamo visitato il Cobra villagge, vicino a Nam Phong. Abbastanza interessante ma da dedicarci un paio d’ore al massimo, show con i serpenti incluso. Il cobra Village è il villaggio Thai dove è nato l’allevamento dei cobra. L’ingresso è gratuito, mentre per lo show l’offerta è libera; noi abbiamo dato 20 bath a testa. Vedrete anche molti altri animali rinchiusi in gabbie decisamente piccole, nonché un coccodrillo. Lo show è abbastanza triste, con musica lenta e ballerini svogliati! Però avrete la possibilità di farvi fotografie con i serpenti sulle spalle, cosa che gli addetti non mancheranno di farvi provare in cambio di una piccola mancia. Per trovare il villaggio, quando siete a Nam Phong, dovete andare in direzione della stazione e poi proseguire per alcuni km. Nel pomeriggio visita al lago e annesso tempio.

Alle 20.35 partiva il treno per Bangkok; i biglietto, comprato il giorno prima, è costato 2.136 bath per due cuccette in prima classe. In realtà il treno è arrivato a Nam Phong con 45 min di ritardo, mentre il mattino successivo, siamo arrivati a Hualampong (stazione centrale di Bangkok) alle 09:00 invece delle 06.30!

Prossima destinazione l’isola di Koh Chiang, nel nord est del golfo della Thailandia, quasi al confine con la Cambogia. L’isola è meno conosciuta di molte altre, quali Pukhet, Krabi, o koh Samui, però è decisamente bella, con molte spiagge, e purtroppo anche in forte espansione turistica; vedrete cantiere ovunque, per la costruzione di nuovi resort, cinque stelle naturalmente (sigh). La dritta di andare su quest’isola ci è stata data alla Bit di Milano da una hostess dello stand Thai al quale ci eravamo rivolti per avere info aggiuntive. Ci aveva detto che a livello turistico era meno caotica delle spiagge più famose, ma altrettanto bella, e così è stato. Da Bangkok abbiamo preso un pullman per Trat. I bus per questa destinazione partono dalla stazione di Ekamai, circa ogni ora. Costo bath 206 cad, per 6 ore circa di viaggio. Arrivati a Trat, dovrete prendere un taxi collettivo che vi porterà al traghetto, dove in un ora circa di traversata sarete sull’isola, purtroppo non ricordo il costo del ferry, però quando lo abbiamo comprato ci hanno offerto a buon prezzo anche il ritorno a Bangkok, tramite mini bus, che parte direttamente dal punto di attracco del ferry, facendoci risparmiare anche il tempo ed il costo del taxi collettivo per ritornare alla stazione dei bus. Una volta sbarcati sull’isola, c’erano diversi taxi collettivi ed uno di questi ci ha portato al nostro Hotel. Fate bene attenzione al prezzo che pattuite quando prendete questi taxi, perché abbiamo sentito alcuni turisti che sono stati “trattenuti” in mezzo alla strada, al buio della notte fino a che non gli hanno dato i soldi aggiuntivi che i taxista gli chiedeva. Per ogni evenienza potete contattare la polizia turistica, al numero 1155.

29/30/31 Agosto

Abbiamo trascorso gli ultimi tre giorni sull’isola di Koh Chiang, presso il Kohchiang Bailan Beach Resort, prenotato in internet qualche giorno prima, dalla città di Chiang Mai. Sito: . Il resort più di lusso dove abbiamo pernottato, trovato con un occasione in internet (prenotato con il sito booking.com) e pagato 1150 bath a notte (circa 30€) per un bungalow vista mare. Quelli vista montagna costano un po’ di meno. Bungalow puliti, bagno privato con acqua calda, immersi in un bellissimo giardino, e con il mare a venti metri, dal quale lo separava un prato talmente bello da sembrare finto. L’unica pecca era la spiaggia che non era eccezionale, poiché il fondo pietroso del mare non permetteva di fare bagni. Si può tranquillamente ovviare con la piscina dell’hotel, sempre vista mare, o con le spiagge dell’isola. Il resort è dotato anche di un centro massaggi. Il ristorante ha un’ottima cucina (sia colazione che cena fatti sempre in hotel) a prezzi ok. Le spiagge e l’isola si possono visitare noleggiando una moto. Potete chiedere direttamente all’hotel anche per questo. Non c’è molta differenza con i prezzi praticati all’esterno della struttura.

Da visitare sull’isola ci sono 5/6 cascate, un paio di Elephant Camp e infinite spiagge. Noi abbiamo visto un paio di cascate, in particolare Klong Plu è carina. Le spiagge sono moltissime. Una molto carina è Khong Koi Beach: per raggiungerla dovete andare a sud, e poco dopo il villaggio di Bang Bao, la vedrete sulla destra. Molto lunga e bianca. Dovrete attraversare un ponticello pedonale per accedervi. Sulla spiaggia ci sono diversi resort, bungalow e ristoranti (alcuni nominativi letti al volo: Klong Koi Cottage-Bang Bao beach Resort-Yu Yu Golden Beach). Comunque, per quello che abbiamo visto, se per caso non avete prenotato nulla, non avrete difficoltà a trovare un alloggio. Potete vedere il seguente sito: www.koh-chiang-guide.com.

Fate attenzione quando girate in moto sulle strade dell’isola. Ho letto che ci sono stati alcuni incidenti negli anni scorsi, tra turisti non particolarmente esperti nel condurre questo mezzo, con anche dei morti. Ci sono salite (e discese) decisamente ripide ed impegnative per i poveri motorini che vi noleggiano, soprattutto se ci salite in due come noi. Inoltre non è raro incontrare gruppi di scimmie in mezzo alla strada, magari dopo una curva; ci è capitato più volte. Se vi portate della frutta potete provare a dargli da mangiare. Non sono particolarmente aggressive. L’importante quindi è guidare con cautela. Nel villaggio di Bang Bao ci sono diversi ristoranti costruiti su case a palafitta sul mare, nei quali mangiare ottimo pesce spendendo veramente poco. C’è anche un centro diving Padi, e diversi tour operators che vi organizzano tour in barca sulle isole vicine, con possibilità di raggiungere anche la Cambogia, poco distante, con visita di Angkor Wat. Riassumendo, l’isola è bella, scelta ottima, anche se mi aspettavo un mare più cristallino.

Il 31 ritorno a Bangkok e pernotto ancora al New Siam II.

1 Settembre

Volo di rientro per l’Italia, alle 09:15 e fine delle vacanze… pensando già alle prossime!



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