Thai tour fai da te

Da Bangkok alle montagne del nord e poi giù al mare
Scritto da: l_e_d
thai tour fai da te
Partenza il: 27/12/2011
Ritorno il: 11/01/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Siamo Luca e Dani e il 27 dicembre 2011 abbiamo messo per la prima volta piede in Asia: siamo a Bangkok, capitale della Thailandia. Prima di iniziare con il racconto del nostro viaggio, che ha seguito un itinerario abbastanza “standard” dalla capitale alle montagne del nord e poi giù al mare, proviamo a dare qualche consiglio che potrebbe tornare utile a chi visita la prima volta la Thailandia.

-Trasporti: a Bangkok è efficiente e comoda solo la linea metropolitana dello Skytrain (il trenino che porta dall’aeroporto in città); per il resto usate i taxi. Ricordate che a Bangkok alle sei di sera il traffico è un delirio. In giro per il paese: NON prendete il treno (leggere il racconto per capire il perché); molto meglio muoversi con i bus delle grandi linee o i minivan

Telecomunicazioni: comprate una scheda locale per il vostro cellulare e potrete chiamare in Italia spendendo davvero poco (diciamo 15 euro in 20 giorni, chiamando spesso). Potrete ricaricare la tessera in tutti i 7eleven (supermercati)

-Alloggio: il paese è costellato di guesthouse (tipo B&B) a partire da 10 euro a notte per camera. Controllate bene materassi e cuscini per le zecche!

Cibo: la cucina Thai è ottima e variegata. Più andate a nord e più sarà piccante; andando a sud troverete sapori e spezie arabe. Ricordate che i ristoranti praticamente non esistono. Mangiate alle bancarelle e ai chioschi come i Thailandesi e raggiungerete la felicità culinaria spendendo pochissimo

Lingua: l’inglese è parlato ad un livello accettabile giusto a Bangkok e nei luoghi di mare. Se andate al nord, dove l’inglese è uno sconosciuto, iniziate pure delle fantastiche conversazioni in italiano ricevendo risposte in thailandese

Ufficio del turismo (T.A.T.: Tourism Authority of Thailand): NON effettua prenotazioni quindi vi fornirà solo opuscoli, mappe, etc

Sicurezza: abbiamo girato in lungo e il largo il Paese in modalità “fai-da-te” sentendoci sempre sicuri e sereni. Nella nostra esperienza, mantenendo comunque un atteggiamento accorto, la cosa più grave che può capitare è che il tassista vi porti all’agenzia viaggi di suo cugino invece che al centro del turismo…

Dopo i suggerimenti, ecco il nostro diario di viaggio.

27 dicembre 2011

All’alba atterriamo a Bangkok. Dall’aeroporto è comodo andare in città con lo Skytrain: in circa 15 minuti, pagando 150B per un biglietto andata/ritorno. Nella prima giornata a Bangkok riusciamo a visitare:

-il Grand Palace: molto bello e grande. L’ingresso costa 400B mentre i thai entrano gratis (e se esportassimo questa idea in Italia?)

Wat Po: il Buddha gigante sdraiato. Bello anche se collocato in una struttura un po’ angusta. 50B

Wat Arun: in meno di un minuto e con soli 3B si attraversa il fiume su una barca per raggiungere il tempio, sul quale si può salire per 50B. Dall’alto si possono fare foto al fiume che sembra la tangenziale all’ora di punta.

Wat Sutuat per 20B. Divertente osservare come nella zona vicino al monumento le attività commerciali siano chiaramente divise: c’è la via dei costruttori di statue del Buddha, la via dei falegnami…

Cosa ci colpisce del primo impatto con Bangkok? Il caos per strada e lo smog: attraversare la strada a Bangkok nell’ora di punta è una delle esperienze più pericolose che possiate vivere… poi, se viaggiate per più di 15 minuti su un tuk-tuk (la cugina thai dell’ape taxi) vi sembrerà di aver fumato due pacchetti di sigarette di fila! I colori: i vestiti sono colorati, i templi sono colorati, il cibo è colorato. Quindi coloratevi pure voi che sennò rovinate il paesaggio Il cibo: ad ogni angolo ci sono bancarelle di cibo coloratissimo e profumato. Nel corso della giornata le bancarelle cambiano per servire il piatto giusto

28 dicembre 2011

Vicino all’albergo, sul muro esterno di uno Starbucks, notiamo uno dei pochi segni dell’inondazione che ci sono ancora a Bangkok: le vetrine protette da numerosi sacchi di sabbia con il segno del livello di dove è arrivata l’acqua. Con un taxi andiamo all’ufficio del turismo (T.A.T.). Finiamo nel bel mezzo di una manifestazione con tanto di intervista a qualche autorità locale, poliziotti schierati per la gioia dei giornalisti e due agenti travestiti (poveretti) da poliziotto panda! Rompendo le scatole a tutti e finendo in qualche foto ufficiale riusciamo ad arrivare al desk… importante: ricordate che al T.A.T. vi possono riempire di brochure e darvi qualche buon consiglio ma non effettuano prenotazioni.

Visite della giornata:

– Golden Mount: bella visita dall’alto

– Palazzo Dusik (di fronte allo zoo): bello, tutto in legno. Peccato non siano permesse le foto

-Chinatown: vicoli super incasinati con negozi uno sopra l’altro. Il posto giusto dove prendere le cose essenziali a poco prezzo. In questo quartiere troverete di sicuro dove mangiare bene.

-Raja Boxing Stadium: non potete farvi mancare un incontro di thai box. Per gli stranieri i biglietti costano tra i 1000 e i 2000B (bordo ring). Per i thai i prezzi sono circa la metà. Nella stessa serata potrete assistere a 6 / 8 incontri. I ragazzini si menano come dei pazzi! Almeno una volta è da vedere.

29 dicembre 2011

In mattinata abbiamo il volo per Chiang Mai. Da qui inizia il vero viaggio zaino in spalla. Non abbiamo prenotato nulla: il nostro unico obiettivo da qui in poi è goderci le vacanze, visitare la Thailandia… e tornare in qualche modo a Bangkok nei prossimi 8 giorni.

Dall’aeroporto al centro di Chiang Mai: 120B, tariffa fissa in taxi. Anche se siamo vicini al capodanno, troviamo facilmente una guest house a 700B per notte. Nel pomeriggio iniziamo a prendere confidenza con la città e a visitare i templi principali (consigliamo il Suak Don, molto bello e gratuito). Per la città ci si muove con dei taxi pick-up. In sostanza questi pick-up circolano senza sosta; con un gesto li fai accostare e spieghi al conducente dove devi andare; se la tua meta rientra vagamente nel suo giro, contratti il prezzo (diciamo 20B per i posti in città) e salti su; è un mezzo usatissimo anche dai locali quindi andate tranquilli.

Nel tardo pomeriggio ci infiliamo in un quartiere pieno di negozi di design e locali carini: ricorda troppo Soho a New York… Cena Thai: più andate a nord e più la cucina diventa piccante. Attenzione!

30 dicembre 2011

Oggi abbiamo prenotato un’escursione di trekking con una delle tante agenzie della città. Non spendete troppo tempo nella scelta dell’agenzia: alla fine ci sono solo due operatori che raccolgono le prenotazioni di tutte le agenzie, quindi scegliete a cuor leggero in base alla simpatia del venditore. L’escursione parte a circa un’ora di strada fuori dalla città. Con un gruppo di altri 6 turisti camminiamo per 5 ore nella giungla. Niente di particolarmente difficile ma almeno c’è la possibilità di vedere un ambiente diverso dal nostro. Il pranzo è costituito da una “piramide di riso” avvolta in una grande foglia che la guida si è portata sulle spalle fino all’ora di pranzo. C’è anche il tempo per un tuffo sotto una piccola cascata in mezzo alla foresta.

Rientrati in città, prenotiamo per l’indomani il treno per Pitsanoluk (2a classe, 440B). Spendiamo la serata al night bazar, molto grande, dove è facile cenare.

31 dicembre 2011

Vogliamo andare al Doi Sutep, il più importante tempio della zona. Andare al tempio l’ultimo giorno dell’anno è come andare in chiesa a Natale: c’è tutto il mondo! Il tempio si trova circa a 45 min dal centro della città ma il traffico è così intenso che il taxista ci vuole scaricare! Dopo lunghissima trattativa, concordiamo di farci portare allo zoo da dove partono i taxi “specializzati” nel tragitto verso il tempio (dallo zoo al tempio, 40B). Il tempio è in cima ad una piccola montagna di 1600m, quindi se non c’è il sole è meglio che vi copriate bene. Nonostante il caos, la visita merita davvero: per raggiungere la porta del tempio dovrete fare una bella scalinata, che da sola vale viaggio e foto. Poi, dentro al tempio, potrete osservare senza disturbare tutti i rituali buddisti, come i credenti che girano in senso orario intorno al chedi (chedi = piramide dorata) recitando una preghiera. Scendiamo dalla montagna e ci ritroviamo davanti allo zoo. Di solito non ci piace vedere gli animali in cattività ma sappiamo che nello zoo di Chiang Mai c’è una famiglia di panda: pensando che questa sarà l’unica occasione che avremo di incontrarli prendiamo i biglietti (oltre i 100B). Sono bellissimi e pigrissimi. Siamo arrivati all’ora in cui pranzano: in sostanza sgranocchiano i pezzi di un mobiletto Ikea (almeno questa è l’impressione).

Decidiamo di passare il capodanno in piazza a Chiang Mai. Mangiamo tantissimo alle bancarelle. Prima della mezzanotte, in un tempio, con l’aiuto di un monaco accendiamo e lasciamo scappare in cielo la tradizionale “lanterna mongolfiera a base quadrata fatta di carta di riso” (nome che ho inventato ora per rendere l’idea). Troppo bello! Sul palco allestito in piazza ci sono i cantanti che hanno vinto la versione Thai di Amici… a mezzanotte e un minuto il sindaco dice due parole di ringraziamento e sbaraccano tutto. Ma come si fa?

01 gennaio 2012

Oggi è una giornata di spostamenti. L’obiettivo è Sukkotai che decidiamo di raggiungere con treno + tuk tuk (ape taxi) e bus.

In treno fino a Pitsanoluk: siamo in seconda classe e fa freddissimo! Ma perché mettono l’aria condizionata in posizione “inverno siberiano”? Poi la locomotiva è a gasolio, quindi tutto il treno è permeato da un odore terribile di carburante…

Nel tardo pomeriggio siamo a Sukkotai, città nuova (contrapposta alla città vecchia, dove si trovano le rovine della vecchia capitale). La città ha davvero poco da offrire. Ceniamo in strada alle solite bancarelle/ristorante.

02 gennaio 2012

Seguiamo il consiglio della guida e cerchiamo di arrivare prima degli altri turisti nella città vecchia. Prima delle otto siamo sul taxi/pick-up. Siccome siamo soli, il conducente arrotonda trasportando merce per le bancarelle. Nel dettaglio: viaggio con la mia ragazza Daniela, 2 teste di maiale (non in senso dispregiativo, intendo proprio due teste di suino) e un sacchetto pieno di zampe di maiale. Prima di salire sul taxi, il conducente ci dice qualcosa in thai; nella mia testa traduco liberamente come “attenti ai sacchetti bucati contenenti quel delizioso suino, c’è del sangue che sgocciola e potreste sporcarvi!”. Intorno ai monumenti della città vecchia sono stati realizzati dei bellissimi parchi dove si può girare a piedi (ma sono troppo grandi!), in bici (come noi), con dei pullmini (da turisti tristi e culoni!). Il parco è diviso in varie aree e l’ingresso ad ognuno costa 100B. Il parco e le rovine sono bellissimi. Diciamo che potreste facilmente spendere l’intera giornata in bicicletta per girare la zona principale e le zone satellite. In serata torniamo in città e si dorme a Pitsanoluk. La città si trova sul fiume dove troverete anche un night bazar (abbastanza grande) e tantissimi posti dove far massaggiare i vostri stanchi piedi.

03 GENNAIO 2012

Il primo viaggio in treno in Thailandia non mi aveva convinto… ma al 3 gennaio ero ancora sicuro che fosse il modo più veloce per andare da Pitsanoluk ad Ayuttaya. Nein! Sbagliato! Disastro! Scappate dalla stazione e prendete un bus, un taxi, un cavallo, una bici ma non il treno! Ora ci scherziamo sopra ma… avete mai viaggiato per 7 ore in terza classe su un treno in Thailandia? Siamo in 3a classe perché son finiti i posti o non ci siamo capiti con il tipo in stazione o non gli eravamo simpatici. Comunque siamo in 3a classe, pure in posti separati perché c’è un mare di gente. Il treno avrebbe dovuto essere un diretto: ha fatto tutte le sante fermate, anzi si fermava pure dove non c’era la stazione. Avrebbe dovuto metterci 3 ore a coprire il tragitto: ne ha impiegate 7. A un certo punto, il treno ha percorso il binario per 5 minuti in retromarcia perché si è trovato faccia a faccia con un altro treno… avevano dimenticato di attuare lo scambio (meno male che si va piano). Ad ogni fermata dei venditori ambulanti salgono e vendono di tutto: dal pesce secco alle granite quindi non morirete di fame. Anche questo treno aveva la locomotiva a gasolio ma non l’aria condizionata… quindi l’aria nera rientrava dal finestrino e… sono sceso dopo 7 ore stanco e nero, intendo con i vestiti neri (buttati tutti, senza speranza). Ecco, vi ho spiegato perché è meglio prendere l’autobus. Nelle ore di viaggio comunque c’è stato modo di contemplare la bella campagna thailandese: grosse state del Buddha in distanza, con gli aironi che si alzano in volo. Nel tardo pomeriggio siamo in città. Riusciamo a visitare prima di sera alcune rovine. Arrivando dalla magnificenza e dall’ottima conservazione delle rovine di Sukkotai siamo un po’ delusi. Qui sembra tutto lasciato andare e si vedono anche i segni dell’inondazione; l’acqua è arrivata ad almeno a 180 cm di altezza come si vede dalla linea sui monumenti. Serata al piccolissimo night bazar della città.

04 gennaio 2012

Ci alziamo presto per continuare a visitare le rovine. Nel tempio centrale potrete scattare una foto a una delle immagini più famose: la testa di pietra del Buddha racchiusa in un albero. Poi usciamo di un paio di chilometri dalla città per visitare il tempio “grande pannocchia”: bello ma non si può entrare per i danni causati dall’inondazione (per lo stesso motivo l’ingresso a tutti i siti è gratuito). Di fronte all’hotel Ayuttaya, ci infiliamo in quello che è stato probabilmente il mercato “più autentico” che abbiamo visitato. Solo massaie thai che fanno la spesa, colori vivi e odori fortissimi. Ovviamente Dani fa amicizia con il gestore di una bancarella perché continua a comprargli delle palle di farina ripiene di miele e fritte in olio che viene cambiato negli anni bisestili…

Torniamo quindi a Bangkok con un minivan collettivo (60B per 1h 10′ di viaggio; l’arrivo è al Victory Monument dove c’è una fermata della metro).

Andiamo in aeroporto con lo Skytrain; il piano è di volare fino a Phuket, dove trascorreremo la notte e, l’indomani, andare a Phi Phi Island (da pronuciare pi pi!).

05 – 08 gennaio 2012

Da Phuket, Phi Phi Island si raggiunge con due ore di traghetto (suggeriamo di prenotare in alta stagione). L’isola è bellissima. Rispetto alla prima parte di vacanza, questa è proprio una meta turistica quindi: tanti inglesi e australiani, prezzi all’occidentale, locali che scimmiottano quelli occidentali. Ciononostante, l’isola – ripetiamo – è bellissima e permette di fare delle immersioni notevoli a pochi minuti di barca.

09 – 11 gennaio 2012

Con rammarico lasciamo Phi Phi e torniamo a Bangkok e poi a Milano. Spendiamo l’ultima giornata prima di andare in aeroporto per centri commerciali. Divertentissimo vedere come ci sono i centri commerciali all’occidentale (con tutti i negozi precisi e pettinati) e quelli “alla thai” (pieni di bancarelle che vendono dei tarocchi da antologia).

Buon viaggio e non esitate a contattarci per qualche info!

Ciao! Luca e Dani



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