Thailandia 3

Siamo partite per la Thailandia in due amiche avendo prenotato solo il volo da e per l’Italia, le prime 4 notti a Bangkok e il volo interno fino all’isola di Koh Samui. Dalla capitale al nord e viceversa ci siamo spostate in treno viaggiando di notte: il biglietto l’abbiamo fatto alla stazione di Bangkok. Al nord abbiamo noleggiato un...
Scritto da: Tiziana Pretto
thailandia 3
Partenza il: 10/08/1996
Ritorno il: 31/08/1996
Viaggiatori: in coppia
Siamo partite per la Thailandia in due amiche avendo prenotato solo il volo da e per l’Italia, le prime 4 notti a Bangkok e il volo interno fino all’isola di Koh Samui. Dalla capitale al nord e viceversa ci siamo spostate in treno viaggiando di notte: il biglietto l’abbiamo fatto alla stazione di Bangkok. Al nord abbiamo noleggiato un fuoristrada: è l’unico mezzo umanamente possibile per spostarsi. La guida è a sinistra, ma sulle strade non c’è traffico. Abbiamo sempre dormito in alberghetti semplici, ma puliti ed economici e mangiato in ristorantini tipici riso, verdure, carne, zuppe, pesce.

Non abbiamo avuto particolari problemi di organizzazione. Abbiamo dovuto fare attenzione ai bagagli nelle citta’ più grandi (a Bangkok abbiamo subito un furto), ma in generale è abbastanza tranquillo. Abbiamo utilizzato la guida della Clup, a volte non molto pratica da consultare.

1° GIORNO Partiamo da Milano Linate per Zurigo dove abbiamo la coincidenza per Bangkok con Swissair.

2° GIORNO Arriviamo a Bangkok a ora di pranzo. E’ una città in cui il moderno si mescola con la tradizione. Prendiamo un taxi meter (prendere solo taxi con questa scritta) e ci facciamo portare al Manora Hotel, 412 Surawong Road, prenotato dall’Italia. Partiamo subito per un primo approcio con la città. Saliamo su un ferry al molo dell’Oriental Hotel (dove mi rubano il portafoglio contenente una discreta somma), navighiamo sul Chao Pya fino alla fermata del Wat Po, il più antico tempio della città. Il complesso è costituito da vari edifici e all’interno spicca un’impressionante statua del Buddha disteso lunga 45 metri e alta 15 ricoperta di foglie d’oro. Terminata la visita torniamo in hotel a riposarci … dal viaggio! Ceniamo in un Seafood market, un mercato in cui il pesce viene scelto e cucinato al momento.

3° GIORNO Ci dirigiamo in taxi alla Montagna d’Oro o Phu Khao Thong, una collina alta 78 metri che ospita un chedi dorato. Da qui si vede tutta la città. Ci fermiamo al Wat Sakhet, uno dei templi più antichi, finemente decorato da dipinti con belle porte in legno e una statua del Buddha. Ci dirigiamo all’ufficio turistico del CTS dell’Hotel Royal, 2 Rajdamnoen Klang Avenue per prenotare il tour dei principali templi di Bangkok visto che, volendo arrangiarci per conto nostro, nessun taxista, passante o portiere d’albergo, sa che cosa e dove siano. Partiamo dopo pranzo con un pullmino. Giungiamo al Wat Po (che abbiamo già visto, ma che è incluso nel pacchetto) e ne approfittiamo per una visita più approfondita, proseguiamo per il Wat Trimitr in cui è custodita una statua del Buddha in oro massiccio. Giungiamo infine al Wat Benchamabopitr o Tempio di marmo, costruito nel 1899 con il marmo di Carrara. Vi sono una serie di statue del Buddha. Al termine del tour andiamo a Lumphini Park, un grande polmone di verde che sorge tra alti grattacieli con laghetti e con i thai che fanno pic-nic. Sostiamo infine nel quartiere a luci rosse di Pat Pong, tra bancarelle di oggetti di marca falsificati che sembrano veri e locali di lap dance e altro: purtroppo, essendo due ragazze da sole, ci sconsigliano di entrare.

4° GIORNO Sempre con la solita agenzia partiamo presto per il mercato galleggiante di Damnoen Saduak, a 80 km. Da Bangkok. Arriviamo però abbastanza tardi (ma non abbiamo alternative), ma siamo in tempo per affittare una lancia con cui aggirarci nei canali tra le barche cariche di ogni sorta di frutta, verdura, oggetti e di piccole cucine galleggianti dove acquistare cibo appena cotto. Il tour acquistato prosegue per il parco dei divertimenti Rose Garden per turisti da viaggio “tutto incluso”, ma noi, già d’accordo con l’agenzia, lo evitiamo accuratamente e ci facciamo riportare nella capitale nel quartiere di Chinatown. Qui le strettissime strade sono cunicoli che penetrano in un’infinità di negozi-magazzino che vendono all’ingrosso ogni sorta di cineserie, dal cibo ad oggetti vari, ai giocattoli a prezzi incredibili. Ci sentiamo un po’ strane: ci guardano tutti e non incontriamo neanche un turista. Nell’aria ristagna il profumo di aglio, carne, pesce e verdure cotte negli innumerevoli ristorantini e bancarelle. Sfinite, torniamo in hotel.

5° GIORNO Andiamo in taxi al Grand Palace che comprende il Wat Phra Kaew e il Palazzo Reale. Nell’area più suggestiva del complesso vi sono un chedi ricoperto da una lamina dorata, il Pantheon reale, templi con colonne, cappelle e padiglioni con raffigurazioni di animali mitologici, guardiani giganti variopinti armati di spada, statue, lustrini, materiali come legno, oro, vetro, marmo, maiolica, porcellana, pietra mescolati al colore dorato che riveste le superfici. Accanto vi è il Palazzo Boromabimhan preceduto da un grande giardino che, a dire la verità, un po’ scompare accanto allo splendore dei templi vicini. Nel pomeriggio visitiamo il tempio del Wat Arun, uno dei simboli di Bangkok. E’ composto da una serie di chedi interamente ricoperti di ceramica e di cocci di porcellana che creano un effetto unico. Al termine torniamo in albergo e prepariamo lo zaino: domani si parte per il nord! 6° GIORNO Ci svegliamo all’alba e in taxi andiamo in stazione dove, con i biglietti prenotati due giorni prima, prendiamo il treno per Ayutthaya, ex capitale dell’omonimo regno. E’ uno dei gioielli della Thailandia: la città si può considerare un’isola circondata da canali e in cui abbondano templi e siti archeologici. C’è moltissimo verde: risaie e palmeti ovunque. Al nostro arrivo prendiamo un tuk tuk, mezzo di trasporto consigliato in questo luogo, e cerchiamo un albergo. Alloggiamo al Si Sa Mai Hotel (un nome un po’ ambiguo), uno squallido alberghetto, ma purtroppo le alternative sono nulle. Partiamo quindi per il tour dei siti che sono numerosi e in cui ci sono veramente pochi turisti: alcuni sono deserti e c’è un silenzio molto suggestivo. Visitiamo il Wat Phra Ram, uno dei monumenti più antichi con dei bellissimi stucchi, il Wat Phra Si Sanphet, il Palazzo Reale, il Wihan Phra Mongkhon Bophit, costruito per proteggere la gigantesca statua del Buddha omonimo, il Wat Chaiwat Thanaram con una statua solitaria del Buddha. Ci dirigiamo infine al mercato, ma ce ne andiamo quasi subito per la puzza di marcio e per la presenza di molti cadaverini di insetti e rane squartate in vendita.

7° GIORNO E’ una giornata dedicata alla visita dei templi. Ci facciamo portare da un taxi collettivo al Wat Phu Khao Thong, un grande chedi costruito su di una collina da cui si vede un bellissimo panorama di Ayutthaya e delle risaie. Proseguiamo per il Wat Suwandararam, il più bel tempio della città, con colonne scolpite e pitture murali colorate e per le Phet Fortress, antiche fortificazioni cittadine. Decidiamo di fare un tour in barca intorno alla città. Partiamo dal molo di fronte al Chan Kasem Palace: con una lancia navighiamo sul Chao Pya e su altri canali affiancando case in legno, palafitte, gente che fa il bagno, case galleggianti e barche. Ne vale proprio la pena! Proseguiamo per l’ Elephant Kraal, un recinto dove un tempo venivano addestrati gli elefanti e dove dobbiamo firmare un centinaio di autografi ai bambini di una scolaresca in gita. Visitiamo il Wat Ratchaburana, con un decoratissimo prang che domina le rovine sottostanti, il Wat Mahathat con un prang molto alto e numerose facce di Buddha e infine il Wat Lokayasutharam, una statua in marmo del Buddha disteso (simile a quella del Wat Po di Bangkok). Terminate le visite torniamo in albergo a rinfrescarci e a prendere gli zaini. Ci facciamo portare in stazione dove passa il treno notturno per Chiang Mai. Per sbaglio saliamo su un treno dell’esercito carico di militari! Ci tuffiamo letteralmente al suolo e saliamo su quello giusto: un vagone carico di turisti coricati su una lunga fila di lettini a 2 livelli e chiusi da tante tendine. Mah… (e questa sarebbe la cuccetta da due…). Finalmente si parte! 8° GIORNO Arriviamo la mattina presto a Chiang Mai. Quando scendiamo dal treno ci assalgono decine di procacciatori di camere d’albergo: ne scegliamo uno a caso per la prima notte. Lo raggiungiamo in taxi per depositare i bagagli e visitiamo i templi principali della città. Questa è un insieme di sfrenato sviluppo edilizio e industriale e di viuzze punteggiate da templi, negozietti e ristorantini. Andiamo al Wat Chedi Luang, un gigantesco chedi in rovina fiancheggiato da sculture di elefanti e dragoni, al Wat Phra Sing che comprende un viharn, un bot con bellissime pitture murali, un naga, un singha e una biblioteca in legno. Ci dirigiamo poi al Wat Prasat, edificio antico in stile lanna, al Wat Puak Hong, un vecchio chedi circolare con nicchie decorate. Pranziamo alla Pensione La Villa, 145 Ratchadamnoen Road, locale di proprietà di un italiano che ci consiglia tutto ciò che di bello c’è da vedere nel nord della Thailandia, nonché la guest-house di un suo amico siciliano che per £.4.500 a testa a notte ci offre una camera nuova di palla con cambio giornaliero di biancheria e acqua calda. Qui conosciamo una coppia di Caserta e decidiamo di unirci a loro dall’indomani: insieme noleggiamo un fuoristrada, il mezzo migliore per avere la massima autonomia.

9° GIORNO Partiamo per Lamphun dove sostiamo al Wat Phra That Haripunchai, uno dei maggiori templi del nord con un grande Buddha e un gigantesco gong in bronzo, un chedi ricoperto da lamine in rame e un chedi piramidale con statue di Buddha. Proseguiamo per il Wat Chamadevi, principale tempio di Lamphun con 2 chedi in mattoni decorati con figure di Buddha in stucco. Partiamo per Bantawai, un centro di produzione “all’ingrosso” dell’artigianato con sculture in legno e vasi in terracotta a prezzi molto buoni. Proseguiamo in direzione di Lampang e ci fermiamo ad una Pharm di elefanti che qui vengono accuditi, lavati e nutriti e dove imparano a lavorare. La sera torniamo a Chiang Mai.

10° GIORNO Con la jeep andiamo al Doi Suthep, il tempio posto in cima a una collina e simbolo di Chiang Mai. Per raggiungerlo si sale una scalinata con le balaustre che rappresentano due serpenti. Il tempio comprende due santuari e monasteri con un chedi ricoperto da lamine d’oro cesellate. Dei monaci anziani pregano. Piove e contemporaneamente una nebbiolina crea un’atmosfera particolare. Proseguiamo per la Mae Sa Valley, una verdissima vallata ricoperta da foreste, coltivazioni e palme in cui vivono liberi gli elefanti e dove si intravedono capanne in legno abitate da tribù locali, ma la strade che le raggiunge è impreticabili per la pioggia. Siamo molto curiosi, ma dobbiamo desistere dal proseguire. Ci fermiamo poi in una Pharm di orchidee dove ne sono coltivate moltissime specie. Torniamo a Chiang Mai.

11° GIORNO Partiamo per la Valle di Fang passando per infinite distese di risaie e colline a cucuzzolo ricoperte da una vegetazione tropicale lussureggiante. Sulla strada incontriamo un mercato in cui gente delle tribù delle montagne in costumi tradizionali vende frutta e verdura. Piove sempre, ma così il paesaggio è più suggestivo: pioggia a terra e nebbia sulle colline. Sostiamo alle caverne di Chiang Dao dove una guida fornita di torcia ci accompagna tra i cunicoli. Alcuni passaggi sono molto bassi, altri sfociano in grotte che recano una miriade di statue di Buddha e offerte e decorazioni lasciate dai fedeli. Nella grotta finale il soffitto è tempestato da pipistrelli giganti. Proseguiamo per Tha Thon, centro del contrabbando al confine con la Birmania. Ci accolgono delle donne appartenenti a una tribù vestite con abiti tradizionali ricamati coloratissimi e con copricapi tempestati di conchiglie. Il paese non merita una sosta. Il motivo della visita è costituito da una gita in barca sul Mae Kok. Risaliamo il fiume (volendo si può proseguire fino a Chiang Rai) su una velocissima lancia costeggiando risaie, capanne e colline verdissime. Ne vale la pena. Al termine ripartiamo per Chiang Mai.

12° GIORNO Partiamo per Mae Hong Song, piccola cittadina vicino al confine con la Birmania, attraverso bellissime risaie a terrazza e montagne: il viaggio dura 6 ore di macchina. Al nostro arrivo cerchiamo un albergo e soprattutto una guida che ci accompagni nel trekking. La troviamo in Dam (in paese lo conoscono tutti), una specie di Indiana Jones che ha un’agenzia al bivio in fondo al paese. E’ veramente una persona in gamba.

13° GIORNO Partiamo per il trekking con la nostra jeep (così facendo la tariffa si riduce notevolmente) fino al villaggio di Padaung, abitato dalla tribù delle donne giraffa dette così per i grossi anelli metallici che portano intorno al collo. Purtroppo sono costrette a farlo, più che per tradizione, per la convenienza economica: vivono con le offerte che i turisti devolvono all’ingresso del villaggio. Tutto questo è abbastanza triste. Ci dirigiamo poi verso altri villaggi sulle montagne dove rimaniamo impantanati in 80 cm. Di fango. Ne usciamo grazie all’aiuto dei contadini del luogo che, armati di zappe rudimentali, riescono a farci uscire poco prima che fonda il motore della jeep. Camminiamo tra le capanne: la gente è molto riservata e ci guarda con distacco e curiosità. Concludiamo la giornata con la sosta alle cascate di Pha Sua e alla Cava dei Pesci.

14° GIORNO Partiamo presto per Chiang Mai: a mezzogiorno dobbiamo consegnare la macchina che abbiamo accuratamente lavato per non destare sospetti. Giriamo tutto il pomeriggio per il Night Market in cui vendono di tutto: dall’abbigliamento a oggetti di artigianato, tessuti, argenti, ombrelli per la verità non molto particolari. Visitiamo il tempio Wat Maharam, in stile birmano. Dopo cena passiamo alla guest-house a ritirare i bagagli e in taxi andiamo in stazione dove prendiamo il treno per Bangkok. Questa volta abbiamo veramente una cuccetta a due posti con tanto di lavandino.

15° GIORNO Prima di arivare a Bangkok il treno ferma anche all’aeroporto (è un’ottima trovata): scendiamo qui perché dobbiamo prendere il volo della Bangkok Air per l’isola di Koh Samui, già prenotato dall’Italia. Atterriamo in un’isola che è un palmeto con la pista dell’aeroporto, in cemento, al centro. Quest’ultimo, costituito da capanne colorate senza pareti, ha un ufficio che offre dei cataloghi in cui scegliere l’albergo in cui pernottare. Quindi un pullmino ci porta a destinazione: l’organizzazione è ottima. Scegliamo la spiaggia di Chaweng, la più turistica e movimentata dell’isola. In verità è un paradiso terrestre. Arriviamo al bungalow che non è niente di speciale: ci incamminiamo subito alla ricerca di una sistemazione migliore.

16° GIORNO Ci alziamo e prepariamo i bagagli: ci trasferiamo nel bungalow definitivo proprio in centro vicino al locale più in: “Le club”. Sono casette circondate da un giardino tropicale molto ben tenute. La nostra è sulla spiaggia e paghiamo solamente £.25.000 al giorno: poco in rapporto alla qualità. Poi andiamo subito in spiaggia fino a sera.

17°-18°-19° GIORNO Riposo! Il posto è stupendo: il paese è costituito da baracche e le strade sono sterrate, ma ci sono moltissimi ristorantini e locali dove bere aperitivi, incontrare gente (è pieno di italiani), mangiare e ballare. Ci si diverte un mondo! I locali chiudono alle 8 di mattina: è una piccola Riccione con tanto di locali hard e travestiti impaillettati! Il mare è incantevole. Sul lato estremo sinistro del paese ci sono delle lingue di sabbia bianchissima che emergono dall’acqua molto bassa, cristallina e calda: non serve l’asciugamano, si sta tutto il giorno in acqua! E’ un mare quasi maldiviano. Si vive di sole e di frutta e di locali notturni. Capiamo che è necessario noleggiare un motorino: ci si sposta ovunque sia di giorno che di notte. Attenzione agli incidenti: noi vestite da sera ci siamo schiantate contro una macchina parcheggiata ( colpa della guida a sinistra, delle buche, della sabbia e dei tacchi)! L’unica controindicazione è costituita da frotte di pulciosi cani randagi che ti seguono ovunque e vengono a grattarsi a 10 cm. Dalle tue gambe! 20° GIORNO Facciamo il giro dell’isola in motorino: con tutta calma ci impieghiamo la giornata intera. Ci fermiamo alla statua dorata del Big Buddha alta 12 metri che si vede dalla spiaggia (basta statue di Buddha!!!), mangiamo pesce, giungiamo a piedi alle cascate di Hin Lat (attenzione alle noci di cocco che si staccano dalle palme), facciamo il bagno in spiagge deserte da cartolina, visitiamo lodge con spiaggette private da viaggio di nozze e torniamo la sera, dopo un tramonto mozzafiato, con le gambe ustionate e il segno degli shorts e… un mal di schiena atroce! 21° GIORNO Ultima giornata in spiaggia. A metà pomeriggio il nostro aereo della Bangkok Air ci riporta, con molta malinconia, a Bangkok. La sera parte il volo della Swissair.

22° GIORNO Giungiamo a Zurigo dove, dopo poco, abbiamo la coincidenza per Milano. CONSIGLI: Il “problema” principale della vacanza è la comunicazione con i locali. Pochi parlano inglese e tutti in modo incomprensibile. In tutti i luoghi i nomi delle vie e dei templi non corrispondono a quelli indicati nelle nostre guide. Se a Bangkok dite a un taxista che volete andare al Royal Palace o Wat Phra Kaew (che è il più famoso della città) vi dice che non sa dov’è finchè non gli mostrate una foto: vi porterà subito! I prezzi dei trasporti pubblici sono ottimi, così come quelli degli alberghi. Anche il noleggio di una macchina (solo con Carta di Credito) è altamente economico e il costo della benzina non è alto. A Koh Samui ci sono un’infinità di bungalow per tutti i gusti e le tasche: all’aeroporto prenotate solo per una notte, poi sul luogo, scegliete meglio. Per muovervi in città come Ayutthaya e per brevi tragitti a Bangkok e Chiang Mai utilizzate il tuk tuk: non morirete intossicati dai gas di scarico delle macchine e potrete osservare tutto da vicino.

Ho considerato questo un viaggio ”facile”.

Se volete avere qualche altra informazione inviatemi un’e-mail: vi risponderò al più presto. Ciao!!!



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