Trekking al Circeo: mappa dei sentieri e cosa vedere sul Monte Circeo

La montagna 'vista mare' più celebre del Lazio. Scoprila con questi consigli da escursionista
Redazione TPC, 04 Apr 2022
trekking al circeo: mappa dei sentieri e cosa vedere sul monte circeo

Forma solitaria ai margini della Pianura Pontina, con il suo profilo sinuoso e volubile a seconda della prospettiva, è impossibile non notarlo. E infatti da sempre, chiunque è passato per di qua, che fosse via mare, solcando lentamente i canali delle Paludi Pontine o viaggiando lungo la Via Appia, non ha potuto non rimanere affascinato dal Monte Circeo.

Io lo guardo ogni mattina dalla finestra: presenza rassicurante, garanzia di bellezza, ma al tempo stesso sovrastante, non lo si può negare. L’altezza è di poco più di 500 metri eppure le forme aguzze e impervie, orlate con il merletto bianco del calcare a strapiombo, sono quelle di una montagna vera. Essenza stessa di montagna dico io, condensata in poco spazio e immagine perfetta di quel tempo lontano di movimenti assai violenti, che dalle profondità del mare a 200 km dalla costa, l’hanno portata fino a qui.

Se la mattina indossa un cappello di nuvole, dicono gli anziani di San Felice Circeo, allora toccherà prendere l’ombrello. E gli anziani quasi mai si sbagliano.

Durante il mio decennio di vita a Roma, il Monte Circeo è stato il mio rifugio di weekend spensierati. Mi sono dedicata a guardarlo da ogni prospettiva possibile, a cercare ogni singolo resto della presenza dell’uomo tra i suoi boschi, dal Neanderthal ai carbonai di ieri, passando per i Romani che ne avevano fatto, neanche a dirlo, un luogo di villeggiatura imperdibile. Sulla sua cima però ci avevano costruito un tempio, dedicato a Circe o a Venere (gli archeologici non hanno trovato un accordo unanime), dove un fuoco ardeva costante.

Quel misticismo, anche se non c’è più un fuoco sacro a illuminarlo, esiste ancora e parla la lingua della metafisica, delle palme nane rifugiatisi al sole caldo sulle rocce verticali, della macchia mediterranea che tinge di verde in tutte le stagioni e di tutti quei posti in cui la terra è più vicina al cielo. Oggi sono una guida ambientale escursionistica e abito alle pendici del monte, accompagno gli escursionisti alla scoperta dei segreti più belli e panoramici del Monte Circeo, e quando vedo nei loro occhi quella assoluta vicinanza al cielo sono molto molto contenta.

Come salire sul Monte Circeo? 

Il profilo del Monte Circeo somiglia a quello della Maga Circe distesa in riva al mare, specialmente se lo si guarda da Latina e da Terracina. Lo avevano notato i Focei, forse gli Etruschi che conoscevano bene i miti Greci e probabilmente si rifornivano di alabastro alla Calozza del Monte Circeo, i Greci e i Romani poi.

Il punto più alto del Promontorio del Circeo, il picco di Circe, per tutti è il naso della Maga. Si erge a 541 metri sul livello del mare con vista panoramica sulle Isole Pontine, sulla foresta della Selva di Circe, sui laghi costieri e sul Golfo di Gaeta. Nei giorni tersi lo sguardo spazia fino al Vesuvio e a Ischia.

Ma come si fa a salire sul Monte Circeo? E quali sono le alternative e gli itinerari di trekking per scoprire il Monte Circeo?

Ci sono due itinerari per salire sulla cima più alta del Promontorio del Circeo. Uno parte dalla Torre di Paola e dopo un breve tratto parallelo alla strada sale diretto verso la vetta. Questo tratto nel folto della leccata ha una pendenza abbastanza importante. Lasciato il bosco si cammina invece sul crinale su un itinerario esposto e panoramico. Si raggiunge il picco di Istria e, dopo il cammino sul bordo del precipizio del Circeo, ecco la vetta. Ad ogni passo il panorama vi stupirà con nuove meraviglie. Una volta in cima, dopo avere apprezzato la vista a 360°, potrete dondolare sull’amaca panoramica affacciata sui laghi, per godervi tutto il misticismo del luogo.

Il secondo itinerario sale al Monte Circeo dal Piazzale dell’Acropoli. In questo caso si percorre interamente il crinale del Monte Circeo, partendo già in quota. Per questo motivo il dislivello è contenuto. Anche i punti esposti sono meno numerosi rispetto al primo itinerario, ma comunque presenti. Si arriva in cima però senza essere esausti.

Entrambi i percorsi sono classificati come itinerari per Escursionisti Esperti secondo la classificazione CAI. Muoversi con una guida esperta e con il giusto equipaggiamento è fondamentale. Scrivendo a cosechetifarannoamareilcirceo@gmail.com o chiamandomi al +393391953796 avrete tutte le informazioni che vi servono e la possibilità di prenotare una guida ambientale escursionistica esperta del territorio.

Quanto ci vuole a scalare il Circeo?

Entrambi gli itinerari per scalare il Circeo necessitano di almeno 5/6 ore per completare l’ascesa. In estate bisogna evitare le ore più calde della giornata e quindi si parte all’alba per ridiscendere prima di mezzogiorno. Anche nelle mezze stagioni e in inverno è importante pianificare l’escursione in modo da lasciarsi qualche ora di luce libera in caso di eventuali rallentamenti o imprevisti.

Mappa sentieri

 Sul sito del Parco Nazionale del Circeo trovate la mappa del territorio del parco. Oltre al Promontorio potrete esplorare la Selva di Circe, il bosco di pianura più grande d’Italia, e ancora i laghi costieri, le dune litoranee e l’isola di Zannone.

Un percorso alternativo a quello del picco, ma altrettanto panoramico è quello che sale dalla via del Sole all’Acropoli (sentiero 754) e alle rovine delle mura ciclopiche del Circeo. Si ridiscende poi su una mulattiera che solca il Quarto Caldo a zig zag, con panorami indimenticabili, compresa una prospettiva inusuale sul naso della Maga.

Tra gli itinerari di trekking al Circeo voglio segnalarvi anche l’intero sentiero 750 che dal centro storico di San Felice Circeo sale al Picco di Circe dal Quarto Freddo, per poi proseguire sul crinale. Chi vuole percorrere questo itinerario può organizzarsi con due auto in modo da scendere a Torre Paola e tornare al centro storico in macchina. In alternativa si percorre il sentiero 751 fino alla località Peretto e da qui al centro storico, compiendo l’intero anello di Circe.

Per info e ispirazioni su altri itinerari potete seguire la mia pagina Instagram di coseche_circeo. 

Cosa vedere sul Monte Circeo?

Del tempio che i Romani avevano costruito sul Picco di Circe cui resta intatto il basamento ed una cisterna per la raccolta dell’acqua. Al di sopra del basamento sorgeva un’edicola, probabilmente in legno. La presenza mistica della Maga è ancora tangibile e le persone più anziane del Circeo raccontano di averla sentita cantare, mentre altri l’hanno vista fare il bagno nell’acqua blu della grotta della Maga Circe.

Negli uffici della Pro Loco nel centro storico di San Felice Circeo può essere ammirata la testa della Maga Circe, trovata negli anni 30 da un pastore nei boschi a ridosso del picco.

Da visitare assolutamente i resti delle mura poligonali del Circeo: una cinta muraria alta fino a 6 metri cingeva una fortezza dove gli abitanti di Circeii si rifugiavano in caso di pericolo. Le mura costruite con blocchi di calcare enormi hanno ispirato da sempre leggende. Secondo alcuni furono i Ciclopi a costruirle. Chi altri poteva mettere uno sull’altro dei massi così grandi? Secondo altri furono i Pelasgi, un popolo del mare che venerava il cielo e gli astri e che in Grecia aveva costruito già le mura di Argo e Micene. In realtà conosciamo i mezzi a disposizione di questi formidabili ingegneri e il fatto che le mura non siano l’opera di un popolo misterioso non gli toglie alcun fascino, per quanto è affascinante ricordare le leggende.



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