Praga: le origini esoteriche

diffusione della materia succitata. Tra i vari astrologi spagnoli presenti alla corte del suo successore, Venceslao II, uno dei più famosi fu Alvara de Oviedo, proveniente da Toledo e vissuto stabilmente a Praga dal 1290 al 1311. I manoscritti tratti dalla celebre Libreria Spital, rendono noto, tra l’altro, che la data relativa all’incoronazione di Venceslao II venne decisa attraverso una consultazione astrologica, al fine di trarre, per quel momento storico, il massimo del beneficio planetario. Durante il regno di Venceslao IV, figlio di Carlo IV, l’astrologia ebbe un secondo periodo di fulgore, anche per via dei crescenti interessi verso l’alchimia. Purtroppo tra polverosi carteggi e incomprensibili grafici rimane solo una flebile traccia, quella di tal maestro Havel di Strahov, del quale nulla si sa oltre al suo nome e che firmò oscuri passi legati al moto delle stelle. Inoltre rimane qualche traccia a proposito di un certo Terisko e di una sua illustrazione presente nel Simposio di Monaco, importante testo che riunisce gli studi effettuati da arabi ed ebrei. In questo libro appare il Principium sapientae, un’introduzione medioevale popolare all’astrologia di Abraham ibn Ezer (Averroè). Questa è una traduzione degli scritti di astrologia dell’arabo Abu Ma Sara del IX secolo. L’intera opera termina con una catalogazione di stelle mai terminata. Vi è poi un terzo manoscritto, il Simposio Viennese, che presenta i lavori di giovani astrologi europei che si occuparono dello studio di pianeti e delle costellazioni osservate precedentemente da Michele Scoto. Oltre a ciò appare un’addizionale, il Liber Introductorius, ovvero una compilazione di antiche scoperte arabe che seguivano i postulati medioevali di coloro i quali lavoravano insieme a Federico II. La parte addizionale del Simposio non è altro che un trattato astronomico unito a tavole per calcolare la posizione dei pianeti in ogni loro spostamento. L’ultima parte del Simposio Viennese, elaborata nella della metà del XII secolo, venne chiamata anche Rota Fortunae. Questi manoscritti rappresentano solo una piccola parte dell’originale biblioteca che comprendeva circa 110 codici della Libreria di Vencesalo IV, dove vengono attestati i contatti tra la tradizione astrologica praghese con quella spagnola.