L’autenticità dei Monti Dauni, tra sapori d’altri tempi e borghi di pietra

Redazione TPC, 29 Apr 2022
l’autenticità dei monti dauni, tra sapori d’altri tempi e borghi di pietra

Foto di apertura: Lucera. Ph. WildRatFilm

Oltre alla Puglia delle spiagge, nell’entroterra questa meravigliosa regione offre un’altra faccia tutta da scoprire: è la terra dei Monti Dauni e dei suoi borghi arroccati che custodiscono da millenni il cuore pulsante di questa terra di pastori e pellegrini tra Oriente e Occidente. Siamo alle propaggini dell’Appennino Dauno e tra i piccoli paesi in pietra e le meraviglie naturalistiche, si snodano cammini alla scoperta delle tradizioni locali tra cultura e sapori mediterranei.

Oltre 300 chilometri di sapori intensi, prodotti tipici e chicche culinarie costituiscono l’itinerario enogastronomico alla scoperta dei Monti Dauni. Lungo questo viaggio culturale esplorerete una fitta macchia mediterranea, incontrerete gente autentica e assaporerete prodotti realizzati secondo tecniche secolari. Formaggi come il cacioricotta caprino orsarese, salumi, pasta e fiumi di vino come il Nero di Troia. Ecco le tappe principali di questo itinerario alla scoperta delle eccellenze del territorio dei Monti Dauni. 

Viaggio alla scoperta dei borghi sui Monti Dauni

ascoli satriano
Ascoli Satriano (ph. WildRatFilm)

Montagne, corsi d’acqua, mulini incantati e tanti castelli arroccati a sorvegliare i mille borghi tra i Monti Dauni. Una galassia di villaggi in pietra dominano da sempre i campi di grano, le praterie e i tratturi di questa terra di transumanza. Proprio i tratturi più antichi d’Italia segnano il reticolato lungo il quale perdersi per trovare l’essenza di questa terra di pastori e agricoltori. Il ponte romano annuncia un’altra grande tappa: Ascoli Satriano, che vi aspetta con i suoi Grifi conservati nel Museo Civico. Il Palazzo Ducale con l’elegante loggia, il Polo Museale e il Museo Archeologico arricchiscono la visita ad Ascoli Satriano. Non distante da qui si trova il borgo di Accadia. Rione Fossi custodisce la memoria storica di Accadia. Il caratteristico borgo antico svela i resti del primo insediamento urbano, cui si accede attraverso l’arco di Porta di Capo in piazza Enrico Ferro. Da qui parte un affascinante intreccio di case di pietra, stradine, vicoli e grotte, scenografia d’eccezione per eventi e concerti come il Festival Accadia Blues. Un gioiello che la Regione Puglia punta a valorizzare grazie ai fondi del PNRR.

Da non perdere anche Candela che sorge proprio lungo il Regio Tratturo Pescasseroli che conduce ai falò contadini della Festa di Sant’Antonio Abate presso Rocchetta Sant’Antonio. Il borgo successivo che incontrate è Sant’Agata di Puglia, conservata da una doppia cinta muraria, e poi Bovino con i suoi ottocento portali e le infinite scalinate. La cattedrale e il Castello sono i pezzi forti del borgo e gli ottocenteschi giardini pensili del Palazzo Ducale tra fontane e merlature.

Continuando il viaggio alla scoperta dei Monti Dauni diversi sono i borghi da visitare.

Orsara di Puglia, è una delle principali tappe enogastronomiche che incontrate lungo il percorso, così come Faeto, città di origine provenzale. Orsara è caratterizzata dall’abbazia di Sant’Angelo, circondata da una fitta vegetazione e resa ancora più speciale dalla Grotta di San Michele che costituisce uno dei luoghi di culto più antichi del Sud Italia. Il centro storico è un trionfo di architetture e fontane che conducono all’antico forno a paglia di origine araba che tuttora sforna fragrante pane.

Troia sorge ai piedi dei Monti Dauni e si adagia su colli ampi affacciati sul Tavoliere. Recentemente la Cattedrale ha festeggiato i 900 anni ed è un capolavoro di romanico pugliese. Troia ospita alcuni dei riti più suggestivi della regione legati alla Settimana Santa. 

Faeto sorge a 886 metri di altitudine e offre una vista mozzafiato sul Golfo di Manfredonia e sul Gargano. Qui intorno gli amanti di trakkinf possono esplorare la natura e gli appassionati di cibo sanno che possono contare sul prosciutto crudo di maiale nero.

Alberona è segnata dal passaggio dei Templari, soprattutto nella Chiesa Madre. La monumentale Fontana Muta, l’Arco Calabrese dal soffitto in legno e l’Arco dei Mille sono solo anticipazioni per raggiungere il Belvedere del Muraglione che assicura una vista mozzafiato sul Gargano e sulle Tremiti.

Lucera manifesta con orgoglio le tracce del suo passato, le orme di tutti i popoli che sono passati di qui: dall’anfiteatro romano al castello di Federico II e alle mura di cinta con ventidue torri, oltre alla medievale Cattedrale di Santa Maria Assunta. Il centro saraceno vanta uno dei vincoli più stretti d’Europa: il Vicolo della Ciacianella largo appena 22 centimetri nel punto più stretto. 

Pietramontecorvino vi accoglie con un arco gotico che conduce alla Terra Vecchia. Fitti vicoli e strette scalinate tra gli edifici in roccia costituiscono il tessuto da cui emerge la Torre Normanna, il Palazzo Ducale e la Chiesa Matrice dell’Assunta. 

Biccari è l’ultima tappa di questo incredibile viaggio tra i borghi dei Monti Dauni. Il Monte Cornacchia è il grande protagonista di Biccari. I boschi lussureggianti circondano il borgo e il lago Pescara è l’ideale per una pausa relax finale. Da qui parte l’acquedotto borboniche giunge al paese. 

Percorso enogastronomico tra i Monti Dauni

Da Foggia a Faeto

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Il prosciutto crudo di Faeto (ph. Wildrat Film)

Foggia, patria di una birra Blanche in versione limitata e dell’Olio Dauno DOP. In realtà esistono ben quattro varietà di olio, da abbinare a seconda delle proprietà organolettiche e dei gusti personali. Dauno Gargano, fruttato e con un leggero retrogusto mandorlato, è perfetto per i piatti di pesce; il Dauno Sub Appennino, fruttato e con un colore giallo al verde, si sposa bene con rotture e dolci tradizionali. L’Alto Tavoliere è particolarmente ricco di aromi, dal pomodoro alla rucola, è perfetto per pinzimoni e bruschette. Infine il Basso Tavoliere con forte presenza di cortina è un olio fruttato e leggermente piccante, ideale per accompagnare minestre e carni alla brace. San Severo, seconda tappa, vanta la DOC per il vino più antica della Puglia che risale al 1968. In questa zona si produce rosso armonico perfetto per formaggi stagionati e salumi; ma anche un rosato da degustare con primi al sugo e carne di maiale; gli spumanti secchi sono invece ottimi con frutti di mare, pesce e latticini come il Caciocavallo podolico e il Canestrato Pugliese DOP.  Qui si producono birre non filtrate a basso tasso alcolico. Il metodo usato è quello dell’All Grain, ossia l’uso del malto in grani, a cui si aggiungono fiori e bucce d’arancia del Gargano.  

E dopo ecco Castelnuovo della Daunia, patria di birre naturali solamente a base di luppolo. Senza spezie e aromi, queste birre sono Pils non filtrate a bassa gradazione. La tappa successiva è Carlantino dove la ricotta è il punto forte della produzione locale, soprattutto in occasione della Festa dell’Annunziata a maggio.   Si tratta di una delle più antiche celebrazioni legate ai riti della transumanza. Presso il borgo successivo vi aspetta il Cacc’e Mmitte di Lucera Doc, il vino simbolo dell’omonima località che significa “togli e metti”, riferendosi all’antica usanza di affittare le vasche di pigiatura dell’uva. Avvolgente e perfetto con legumi o carne, questo vino si sposa bene anche con formaggi ovini e con il tocchetto: un salame di suino arricchito con spezie e già consumato nel XVIII secolo dai pastori in cammino. Faeto è un borgo di origine e lingua provenzale in cui potrete assaporare dell’ottimo prosciutto stagionato in pini d’abete e partecipare alla Sagra del maiale nero a febbraio. 

Da Orsara di Puglia a Cerignola

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Orsara di Puglia (ph. WildratFilm)

La seconda metà del viaggio riparte da Orsara di Puglia. Qui è conservato un antico forno a paglia del 1526, tuttora in funzione. Inoltre qui, a novembre, si celebra una tradizione legata alla festività dei morti chiamata Fucacoste e cocce priatorje (Falò e teste del Purgatorio) e per l’occasione si prova un piatto simbolico a base di grano lessato con noci e vincotto. A Bovino, a 20 minuti da Orsara di Puglia, si trova invece il mulino ad acqua ottocentesco ancora attivo e da qui si arriva velocemente a Monteleone di Puglia. In questo borgo approfittatene per assaggiare il tipico caciocavallo, a cui è dedicata una sagra ogni 13 agosto. L’ideale è l’accoppiata caciocavallo e cavalli con sedano. Sant’Agata di Puglia. Ad Ascoli Satriano arriva il momento di accompagnare con del pane locale l’ottimo ben di dio assaggiato fino a questo punto. Anche la birra è un pezzo forte della produzione locale, realizzata secondo il metodo l’Apulian Pale Ale; il prodotto presenta un colore paglierino e un sapore piuttosto amaro e corposo, con schiuma di lunga persistenza. Dalla birra al vino, la tappa successiva in questo percorso enogastronomico tra i Monti Dauni è Orta Nova con il suo DOC. Ben strutturato e dal rosso al rosato, questo vino si ottiene dal Sangiovese con l’aggiunta di uova di Troia, Montepulciano, Lambrusco Maestri, Trebbiano Toscano. Cerignola è il punto di arrivo di questo viaggio tra i sapori della Puglia. Per concludere in bellezza, assaggiate la Pizza Sette Sfoglie, dolce ripieno con cioccolato, mandorle, mostarda d’uva, uvetta e pinoli.

Continua il viaggio su viaggiareinpuglia.it



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