Tibet in solitaria

Redazione TPC, 03 Mar 2022
tibet in solitaria

Il Tibet, una delle regioni più inaccessibili al mondo, dispersa tra le vette himalayane, rimane una delle mete più ambite e desiderate per ogni turista. Una regione enorme, immersa nella cultura buddista, trapuntata da templi e contornata dalle cime montuose più spettacolari del pianeta.

Nonostante ci sia sempre tanta “curiosità” nel visitarla rimane una certa incertezza su come fare, vista l’organizzazione burocratica del viaggio. Ecco quindi un “piccolo manuale” sull’iter da seguire per programmare un viaggio in Tibet.

Visti e permessi per il Tibet

Il Tibet è una regione autonoma della Repubblica Popolare Cinese e come tale per visitarla è strettamente necessario avere il visto d’ingresso cinese.

Oltre al visto è necessario avere un altro permesso: il TTB o Tibet Tourism Bureau Permit. Questo permesso di ingresso è l’elemento necessario per entrare in Tibet. E’ il permesso più importante ed è obbligatorio per tutti gli stranieri che vogliono visitare la regione. Il documento viene rilasciato solo da un’agenzia di viaggio autorizzata a richiederlo. Quindi è praticamente impossibile ottenerlo senza appoggiarsi ad un’agenzia, la quale peraltro, oltre a fornire il TTB, organizza anche i tour nella regione.

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Come visitare il Tibet

Il Tibet non è visitabile in “autonomia” ed è quindi obbligatorio affidarsi ad una agenzia di viaggio ufficiale che organizzi tour nella regione. Non si può infatti salire su nessun treno o nessun aereo diretto a Lhasa, senza aver prima mostrato almeno una decina di volte il permesso TTB ufficiale, rilasciato da un’agenzia appunto. L’agenzia stessa con la quale si ha prenotato il tour ha poi il compito di organizzare i trasporti e il soggiorno nelle varie strutture.

L’Iter da seguire, molto più facile di quanto sembri, è pertanto il seguente:

  • Prenotare un tour con un’agenzia cinese ufficiale, nelle date preferite
  • Inviare i documenti richiesti per l’ottenimento del TTB e i permessi di soggiorno (almeno una ventina di giorni prima del tour)
  • L’ufficio Tibetano controlla i documenti ed emette il permesso
  • Ricevuto il permesso sarà possibile prenotare il viaggio per raggiungere Lhasa. Generalmente i tour iniziano e finisco a Lhasa, dipende da te come vuoi arrivarci… In aereo se arrivi direttamente dall’Italia o magari in treno se arrivi da altre regioni cinesi, oppure in macchina, se si arriva dal Nepal. Arrivato a Lhasa, verrai accolto da una guida dell’agenzia e inizia il viaggio.

Ammetto che la cosa mi spaventava. Viaggio da un sacco di anni ma non avevo mai viaggiato con un tour organizzato e l’idea di programmi fissi da seguire mi infastidiva parecchio. Devo però dire che la situazione non è così tremenda come sembra e anzi, soprattutto a Lhasa, ho praticamente potuto visitare la città in totale autonomia.

L’agenzia è quindi l’elemento necessario per entrare in Tibet. Sarà lei a provvedere al TTB e a tutti i documenti necessari e si occuperà inoltre di tutti i trasporti e di tutti i pernottamenti da quando si mette piede in Tibet: che sia alla stazione o all’aeroporto di Lhasa oppure al confine con il Nepal.

Ci sono diverse agenzie che operano in Tibet e offrono quasi tutte simili tour a simili prezzi:

  • Lhasa e dintorni, durata 4 o 6 giorni
  • Lhasa e Namtso Lake, durata 6 giorni
  • Katmandu-Lhasa via terra, durata 7 giorni
  • Everest dal lato cinese, durata 8 giorni
  • Lhasa, Tsedang, Gyantse, Shigatse Tour culturale, durata 9 giorni
  • Lhasa, Everest e Namtso Lake, durata 10 giorni
  • Monte Kailash, durata 15 giorni

L’agenzia provvede quindi a tutto quanto durante il soggiorno in Tibet (dall’arrivo a Lhasa alla partenza) ma, su come arrivare in Tibet è più economico organizzarsi da soli.

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Come arrivare in Tibet

Per uno straniero ci sono fondamentalmente tre modi per entrare in Tibet:

  • In treno dalla Cina (via Xining)
  • In aereo dalla Cina o dall’estero
  • Via terra dal Nepal

La terza soluzione è la più complicata, perché i trasporti devono essere gestiti anticipatamente da una agenzia. Mentre per le altre si può organizzare l’arrivo a Lhasa in autonomia, comprando il biglietto aereo o ferroviario.

Se la permanenza in Cina è breve, conviene recarsi in Tibet in aereo, che fa risparmiare moltissimo tempo ma è più costoso, non permette l’acclimatamento all’altitudine e fa perdere la bellezza dell’Altopiano tibetano, godibile dal treno.

Il treno è quindi l’opzione più “romantica” e spettacolare ma implica un grosso dispendio di tempo. Ormai i treni per Lhasa partono da quasi tutti le città cinese ed arrivano fino a Xining nel Quinghai, dove si cambia treno e si sale su un treno pressurizzato, visto che la ferrovia Xining-Lhasa è la più alta al mondo. Il viaggio da Pechino a Lhasa dura quaranta ore circa, mentre da Shanghai è circa quarantasette.

Il sito migliore per prenotare voli e soprattutto treni in Cina è Ctrip.

Conviene sempre muoversi con largo anticipo e comprare i biglietti almeno un mese prima, soprattutto se si vuole raggiungere il Tibet durante festività cinesi (cosa che mi sento di sconsigliare).

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Al cospetto del Potala

Così si chiude il mio ultimo libro “Diario di un maestro in Cina” proprio al cospetto del Potala, palazzo residenziale di Sua Santità il Dalai Lama

“Eccolo, proprio lì, davanti a me! Di tutti i luoghi che volevo vedere al mondo il Potala nella piazza centrale di Lhasa, capitale del Tibet, è sempre stato il numero uno! Frequentavo la scuola elementari quando mio padre, tornò a casa con un libro preso con la raccolta punti dei benzinai “ESSO”. Poteva scegliere: il set di pentole, il walkman Panasonic o la giacca trapuntata ma lui scelse il libro della De Agostini intitolato: “Atlante dei luoghi leggendari”. Le pagine puzzavano di muffa, chissà dove lo aveva tenuto il benzinaio negli ultimi mesi, convinto che nessuno lo chiedesse come premio! Il libro parlava di luoghi sacri, di posti magici e misteriosi, accendendo in me, bambino, fascino e curiosità, ma soprattutto il profondo desiderio di vedere, da grande, tutti quei posti … Sono stato fortunato! Avevo visitato San Pietro, l’Alahambra, Meteore, Samarkanda, la Tavola Rotonda, Ayers Rock e molti altri. Il Tibet però, quello che più mi affascinava dopo aver letto Siddharta e visto innumerevoli film, sembrava così lontano, disperso sulle vette dell’Himalaya. E invece … i casi della vita, esattamente come un libro ammuffito preferito ad un mangianastri, mi hanno portato qui. Ricordandomi che in un mondo che inizia a vedere il pericolo nel “diverso”, non dobbiamo dimenticarci dell’importanza di affascinare i bambini, alimentandone la curiosità e il loro desiderio di scoprire, consapevoli che la stupefacente bellezza del mondo risiede proprio nelle sue incredibili diversità.”

scritto da Claudio Piani



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