Capitali baltiche in inverno

Vacanza lampo, sfidando il gelo di gennaio, per visitare due delle capitali baltiche: Riga e Tallinn
Scritto da: Bushwag
capitali baltiche in inverno
Partenza il: 01/01/2009
Ritorno il: 06/01/2009
Viaggiatori: due
Spesa: 1000 €
Facendo pulizia nella mia casella di posta, ho ritrovato una sorta di diario di viaggio che avevo spedito ad un mio amico… in prossimità dell’anniversario di quel viaggio ho deciso di riprendere quegli appunti, apportare minime modifiche e pubblicarli qui, sperando che possano essere utili a qualche lettore. Purtroppo come al solito la vacanza è durata troppo poco. Io e un mio collega siamo partiti il primo di gennaio 2009, subito dopo pranzo, dall’aeroporto di Malpensa, raggiunto guidando in un’autostrada insolitamente deserta. Per fortuna il volo diretto Milano-Riga (con Air Baltic) dura solo due ore e mezza, perché la comodità di quei sedili non era il massimo. Arrivati a Riga in orario e ritirati i bagagli, abbiamo perso lo shuttle delle 18,30 per pochi minuti. Non volendo prendere un taxi (per taccagneria genovese…) abbiamo aspettato a lungo (era ovviamente festivo… ed abbiamo scoperto che nei festivi gli shuttle riducono le corse) iniziando ad abituarci alle temperature subpolari… visto che abbiamo atteso all’aperto. Per fortuna l’albergo, Hotel Forums, era stato scelto in una posizione logisticamente strategica, e con pochi passi dalla fermata dello shuttle lo abbiamo raggiunto. Struttura non di lusso, ma più che dignitosa per 40 Lat (55 euro, essendo in due 27,5 euro a testa, prima colazione inclusa), comodo con i mezzi pubblici e vicino a parecchie attrazioni. Il tempo di disfare i bagagli, fare una doccia ristoratrice e siamo usciti alla scoperta del centro storico (Vecriga). Più che alla scoperta di Vecriga siamo in realtà usciti alla ricerca di un ristorante… e durante tale ricerca abbiamo iniziato a scoprire nel bene e nel male quello che Vecriga ha da offrire. Nel bene alcune mirabili realizzazioni architettoniche, tra cui la Casa delle teste nere, resa ancora più affascinante dalla sapiente illuminazione artificiale, e la Chiesa di San Pietro con il suo caratteristico campanile. Nel male alcuni aspetti non riscontrati invece a Tallinn: assillanti offerte di taxisti abusivi ed insistenti e sguaiate proposte di Pr o “buttadentro” dei numerosi locali che propongono spettacoli piccanti in cambio di un’esponenziale svuotamento del portafogli… Individuato il ristorante in una accogliente steakhouse, la cena ristoratrice ci ha offerto un buon pasto (zuppa simile al gulash e una abbondante grigliata di carne) ad un prezzo credo un po’ elevato per la media lettone… 42 lat, quasi 30 euro a testa… infatti dentro gli unici lettoni erano i camerieri e i cuochi… la mancia era già inclusa nel conto ma non ce ne siamo accorti, così la abbiamo lasciata due volte… capita.

Il mattino seguente, di buon’ora, ci aspettava il trasferimento in pullman fino a Tallinn. Per recarsi nella capitale estone consiglio questa soluzione, decisamente economica (meno di 30 euro) da abbinare al volo su Riga, visto che su Tallinn non sono previsti voli low-cost. Grazie alla vicinanza del nostro hotel alla stazione dei bus siamo riusciti a far colazione, non a buffet ma comunque completa: salsiccia, uova, caffelatte, pane, miele, burro, marmellata, spremuta. Usciti dall’albergo ci siamo ritrovati in mezzo a una bufera di neve… più che neve direi quasi polvere di ghiaccio… che si infilava, insieme all’aria gelida, in ogni pertugio. Temevo che questo inconveniente avrebbe rallentato non poco il trasferimento, invece devo riconoscere che saranno abituati ed attrezzati, ma non ci sono stati problemi, siamo addirittura arrivati in anticipo a Tallinn, in meno di 5 ore, viaggiando nel massimo confort su un bel pullman gran turismo.

A Tallinn alloggiavamo al Merchant House, uno dei migliori hotels in loco, ad una cifra onestissima (99 euro a notte per la camera con prima colazione, ottima a buffet, internet e sauna gratis), e posto anche esso in posizione strategica. In questo caso alla vicinanza ai mezzi di trasporto abbiamo preferito la vicinanza alle cose da vedere, e il Merchant è a 50 metri dalla piazza principale della città vecchia di Tallinn, appena sotto la rocca di Toompea. Purtroppo il primo pomeriggio a Tallinn non è stato molto produttivo. Tra check-in, disfare i bagagli e un po’ di riposo, siamo usciti verso le 15,30 ed a quell’ora, a certe latitudini ed in inverno, il sole sta per tramontare. Ci siamo recati all’ufficio turistico, anch’esso vicinissimo all’hotel per acquistare la Tallinn card che dà diritto a ingressi omaggio (inclusa la discoteca Hollywood che consiglio vivamente ai giovani single), sconti, omaggi e che consente di usare illimitatamente i mezzi pubblici. Inoltre abbiamo prelevato un po’ di mappe e guide per organizzarci meglio. La città vecchia di Tallinn sembra un paese da libro delle fiabe… conservata benissimo, pulita e priva di rischi. Certo l’impronta turistica è forte pur tuttavia piacevole… ristoranti con menù medioevali e cameriere in abiti d’epoca, negozi e bancarelle (il mercatino di Natale si tiene in Raekoja plats, la piazza del comune, la piazza principale)… il centro è quasi completamente pedonale, i taxisti non sono invadenti come a Riga e per quanto riguarda i locali “ambigui”, in un solo caso siamo stati avvicinati, ma con discrezione, e semplicemente omaggiati del volantino di quel locale. Proprio di fronte all’hotel Merchant si trova la Beerhouse, dove si respira aria di Oktoberfest… è un locale molto carino, con musica anche dal vivo, sempre affollato, dove abbiamo cenato con una delicatissima zuppa di gamberi e formaggio fuso, seguita da un dolce a base di miele, il tutto lavato con un bel boccalone da litro della birra aromatica prodotta dalla casa. Sinceramente non ricordo il conto, ma penso fosse sulle 500 corone, circa 35 euro.

Il mattino seguente dopo abbondante colazione, abbiamo preso il bus per recarci a Rocca al Mare. Si tratta della fedele ricostruzione di un villaggio rurale del secolo scorso. Sfortunatamente in inverno non si può visitare l’interno delle case e non ci sono i figuranti che mostrano la vita del villaggio, tuttavia, anche nella stagione fredda vale la pena di visitarlo. Nel pomeriggio, essendo ritornati a Tallinn verso il tramonto, abbiamo visitato l’interno di alcune chiese e musei. In particolare la chiesa di S.Nicola (Niguliste), una chiesa del 13° sec ristrutturata dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, il cui punto di forza è il famoso dipinto “Danza macabra”. Il museo di storia estone e quello della città di Tallinn non sono granchè, ma se avete la Tallinn card uno sguardo vale la pena di darlo. Più golosa invece la sosta al museo del marzapane… A cena siamo andatii in uno dei ristoranti medioevali, il Peppersack, dove abbiamo mangiato una fumante zuppa piccante, un bisteccone alla griglia e un dolce al cioccolato bevendo le solite birre di rito. In questo caso la spesa è lievitata a circa 800 corone (circa 55 euro). Non proprio un prezzo economico, ma lo avevamo messo in conto trattandosi di un classico locali spenna turisti, dove a volte si può assistere anche a combattimenti di spade tra cavalieri medioevali.

La domenica, ultimo giorno a Tallinn è stato dedicato interamente a visitare e fotografare tutti i punti di interesse della città vecchia. La cinta muraria, con le sue torri, in una delle quali (Epping tower) si possono indossare armature, impugnare spade e simulare un combattimento. Alcuni vicoli (Passaggio di S.Caterina su tutti) caratteristici e impreziositi da botteghe artigianali dove si possono comprare manufatti (dal ferro battuto alla lana) e a volte vedere gli artigiani direttamente all’opera. La farmacia in Raekoja plats è una delle più vecchie d’Europa ed è in attività fin dal 1422. Numerose chiese, tra cui la Oleviste il cui campanile nel medioevo è stato per un certo periodo il più alto del mondo; il mulino a cavalli, e tanti palazzi mercantili ricchi di storia e di fascino. Purtroppo ancora una volta abbiamo trovato chiusi alcuni monumenti, tra cui la Holy Spirit Church, che custodisce uno splendido altare, e le torri del comune e della Oleviste che aprono solo d’estate. Abbiamo avuto comunque modo di apprezzare l’antico orologio sulla facciata della Holy Spirit. Sulla collina di Toompea, da cui si possono scattare belle foto panoramiche, si trovano la Cattedrale protestante e quella ortodossa oltre al palazzo presidenziale. Se arrivate al tramonto dovreste vedere, annunciata da squilli di tromba, la bandiera nazionale che viene issata sul pennone. Nella notte, dopo un’ultima sosta al Beerhouse, ci aspettava il ritorno a Riga. Questa volta il pullman era meno confortevole ma la nota più negativa è stato il cattivo funzionamento del riscaldamento (e fuori c’erano -15°C…). Nonostante tutto siamo riusciti a dormicchiare.

Siamo arrivati a Riga alle 5 di mattina e per fortuna la stanza dell’hotel (il medesimo della prima notte) era libera così ne abbiamo preso subito possesso per goderci qualche ora di sonno e di caldo prima di esplorare la capitale lettone. Non so se era il freddo accumulato durante il viaggio o se Riga è più fredda di Tallinn, ma c’era da battere i denti e quando, dopo qualche ora a zonzo, abbiamo deciso di entrare in un ristorante per pranzo, sia io che il mio amico abbiamo riscontrato un fenomeno strano… entrambi abbiamo avuto la sensazione che ci stessimo scongelando… soprattutto le gambe. Va detto che Riga è più grande di Tallinn (e forse taluni aspetti negativi dipendono da questo fatto), comunque a vantaggio della capitale lettone, va detto che ci sono forse anche più cose da vedere e per certi aspetti è più varia, meno monotona.

Innanzitutto lo spettacolo della Daugava completamente ricoperta di ghiaccio e neve è emozionante. Chiese ed edifici di pregio non mancano anche qui, con la particolarità che alle tradizionali case mercantili dell’area baltica (tra le quali sono imperdibili i “three brothers”), si affiancano alcuni mirabili edifici in art nouveau che si affacciano soprattutto su Alberta Iela ed Elizabetes Iela. Curiosa infine la casa del gatto, così nominata dal felino che ne adorna il tetto. La chiesa di San Pietro ha il suo pregio maggiore nell’alto campanile dalla cui piattaforma di osservazione si può godere uno splendido panorama della città. Ancora più interessante è la Cattedrale che vanta un bel campanile, uno splendido organo e degli interessanti chiostri. Assolutamente degna di menzione anche la Cattedrale ortodossa. Molto caratteristica è poi una passeggiata nel parco innevato e gelato. Ai bordi del parco è successo un delizioso siparietto con una ragazza. Riconoscendoci come turisti italiani, mi ha abbordato chiamandomi Federico e dicendomi che aveva appuntamento con me… mi sono allora tolto il paragola, che indossavo a mo’ di passamontagna per coprire bocca e naso e che abbinato al berretto mi copriva quasi integralmente il viso, per mostrarle che non ero Federico… così si è messa a dire in un curioso mix di inglese e italiano, che questo Federico le aveva tirato un pacco, che doveva prendere l’autobus per tornare a casa e che era senza soldi…. alla fine il minore dei mali è stato lasciarmi estorcere 1 lat… Più tardi abbiamo visitato il grande centro commerciale Stockmann, perchè il famoso mercato centrale, ospitato da 5 hangar un tempo destinati agli Zeppelin, e che era il nostro reale obiettivo, alle ore 17 era già chiuso. Comunque ho approfittato del reparto alimentari del centro commerciale per comprare alcuni prodotti locali, un ottimo pane nero, dolci a base di marzapane e frutta secca.

A proposito di cibo, a pranzo siamo scivolati sugli spaghetti… Forse a causa della sensazione di defrost che ci appannava il cervello, abbiamo ordinato il menu del giorno senza sapere che cosa offrisse e dopo una bella zuppetta calda di verdure ci hanno portato degli spaghetti con ragù alla bolognese… il ragù non era malvagio, gli spaghetti invece un po’ scotti e sminuzzati… averlo saputo mi sarei esibito in cucina. Alla sera invece abbiamo dapprima assaggiato i pelmeni e poi siamo tornati alla steak-house per un rinforzino dall’elevato contenuto proteico. I pelmeni sono una specie di tortelloni che possono essere ripieni di carne, verdura o formaggio. Per spendere poco siamo andati dal “Mcdonald dei pelmeni”, ossia Pelmeni XL: ti prendi una o più scodelle, le riempi con i più svariati tipi di pelmeni e paghi a peso, spendendo in ogni caso una cifra decisamente modesta. Ho trovato non male quelli fritti al formaggio, discreti quelli al pollo, mentre i vegetariani sono stati un po’ deludenti.

La mattina successiva dopo colazione abbiamo fatto un salto al Mercato centrale. Purtroppo avevamo poco più che una mezzoretta di tempo, quindi giusto il tempo di camminare tra i banchi senza avere il tempo di soffermarsi a guardare e magari assaggiare o comprare la merce. Per la cronaca intorno al mercato centrale, specializzato nei generi alimentari e ospitato da caratteristici Hangar, si possono fare acquisti da innumerevoli bancarelle all’aperto che vendono dalla frutta e verdura ai Cd, alle scarpe… trovi anche anziani e ragazzini, per ore all’addiaccio (e si parla di -15 -20), che vendono coroncine di pino con ammennicoli e fiori che devono essere una tradizione tipica del luogo nel periodo natalizio e/o invernale. Un contrasto stridente e purtroppo molto comune, nei paesi dell’ex Cccp, con la gioventù ricca che spende incurante cifre importanti nel vicinissimo centro commerciale per seguire gli ultimi dettami della moda.

Il volo di ritorno è stato effettuato su un aereo più confortevole di quello dell’andata. Arrivati in perfetto orario a Milano abbiamo trovato la neve… la famosa nevicata della befana del 2009 che mise in ginocchio Milano. Venti minuti a girare sopra Malpensa in attesa che sgomberassero la pista… trenta minuti di scene comiche con gli addetti che non riuscivano a accostare la scaletta al portellone… tre ore di attesa al nastro bagagli perché ufficialmente il portellone della stiva era gelato e non riuscivano ad aprirlo. La neve mi ha accompagnato durante tutto il viaggio di ritorno e alla fine sono arrivato a casa con circa 5 ore di ritardo rispetto al previsto.

In conclusione sono soddisfatto dell’esperienza. Personalmente ho apprezzato di più Tallinn, sia come città che per la gente. Anche dal punto di vista culturale credo ci sia una identità meno russa e più indipendente, con tendenze scandinave, sebbene anche a Tallinn ci siano tantissime persone di origine russa. Lo si vede anche dai souvenir: a Tallinn spopolano prodotti in ferro battuto, ambra, maglieria e prodotti in legno. A Riga gli oggetti più carini erano di stampo russo: icone e matrioske e non era difficile trovare souvenir legati al periodo sovietico. Insomma, mi piacerebbe tornare sul Baltico magari nella bella stagione, ma questa volta mi limiterei a Tallinn, magari facendo un’escursione a Helsinki che, via traghetto, si raggiunge in un paio di ore.

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Riga - Cattedrale

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Pronto per il reparto surgelati

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Kiek in de kok - Tallinn

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Rocca al mare - Tallinn

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Epping tower - Tallinn

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Railway bridge - Riga

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Cattredrale ortodossa - Riga



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