Una vittima qualunque, appello ai giornalisti

Spesso la gente comune è un pò anche ciò che incontra, ciò che conosce. Di famiglia rurale se vogliamo, a cavallo di due generazioni, con un padre che visse da bambino la seconda guerra mondiale e con una madre ragazza sessantottina, non ho avuto la fortuna della cultura dei libri e della scienza. Grazie a loro però ho conosciuto la forza...
Lia Govi, 15 Feb 2010
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Spesso la gente comune è un pò anche ciò che incontra, ciò che conosce.

Di famiglia rurale se vogliamo, a cavallo di due generazioni, con un padre che visse da bambino la seconda guerra mondiale e con una madre ragazza sessantottina, non ho avuto la fortuna della cultura dei libri e della scienza. Grazie a loro però ho conosciuto la forza del buonsenso ed il coraggio di difendere situazioni che ritengo giuste.

Non sono mai stata attiva intellettualmente, ho sempre pensato che la globalizzazione politica dipendesse solo da atti di forza economica e bellica, ma che la globalizzazione sociale stesse crescendo con l’aumentare degli spostamenti di tante persone del mondo, in tutto il mondo.

L’ 11/09/2001 è la data che segna il mondo con un atto di terrorismo, mai verificato prima, in queste dimensioni, sui civili, nel cuore economico del mondo occidentale.

Tutti gli attriti mondiali che è stato possibile accostare sono stati messi da parte per un’inaudita emergenza civile mondiali.

La protesta del G8 che non è stata ascoltata, coperta dall’ego dei giornalisti e di pochi protagonisti del momento, era proprio questa enorme paura del terrorismo internazionale e del controllo insufficiente dei violenti, che potessero avere la libertà indisturbata di uccidere per qualsiasi motivo, i nostri amici, le nostre famiglie e noi stessi in prima persona.

Bene, ora la parte civile del globo si sente un bersaglio di chi sa chi, chi sa dove, chissà quando.

Spero che la stampa italiana non cerchi di soffocare, e soprattutto minimizzare questo allarme mondiale, con stupide frasi retoriche, ma inizi a cercare le mani, la testa ed il portafoglio di questo virus internazionale chiamato terrorismo.

Credo nella forza del singolo, credo nei buoni propositi di milioni di persone, credo che sia ora di non constringere una cittadina italiana a dover vedere reportage sulla TV francese (visto che non posso permettermi la parabola), per vedere una cronaca accompagnata da filmati di NY, in ordine temporale, con cartine geografiche e con un’esposizione circostanziata ai fatti e non alle seghe mentali dell’ego del giornalista di turno. (chi, quando, dove, come, perché, sono ancora le domande che regolano il giornalismo?) Mi rifiuto di vedere un qualsiasi capo espiatorio colpevolizzato per terminare qualsiasi indagine quando più conviene al sistema, se è collassato questo sistema, parliamone, fermiamo i traffici, dateci la lista delle aziende legali possedute dai narcotrafficanti,dai venditori d’armi e non acquisteremo più i loro prodotti. Questa è la nostra unica arma da vittime qualunque.

Giornalisti vagliate tutte le ipotesi!! Che ragioni antiamericane potrebbero avere i vari stati medio orientali (Stato per stato) ? Quale di questi ha i mezzi per potere attuare un atto simile? A quanti e quali l’america e gli stati alleati hanno venduto armi? Chi ha guadagnato dal crollo della borsa e chi ne guadagnerà? Anche l’Europa ha qualcosa da guadagnare da questo tracollo economico. Chi sta acquistando le azioni deprezzate ora, per controllare grosse aziende poi? Ci sono multimiliardari o stati a cui gioverebbe un indebolimento della forza economica americana e il discredito degli stati del medio oriente? Ciò che è chiaro a tutta la comunità mondiale, è che questo cancro terroristico si pone al mondo in modo organizzato, ha mezzi e uomini addestrati fino in fondo, uomini apparentemente incorruttibili.

Questo virus terroristico internazionale accenderà altre migliaia di piccoli virus antiamericani ed antialleati, visto che in passato queste nazioni non hanno brillato per misericordia e dialogo democratico.

Controllate la via del commercio delle armi e della droga, poiché da questo si ricavano sufficienti introiti da poter finanziare qualsiasi movimento terroristico a livello globale.

Soprattutto non cerchiamo finti martiri, cerchiamo i veri carnefici, veri mandanti, vere menti e veri finanziatori del terrorismo.

Giornalisti!… dimostrate di voler arrivare alla verità, provateci davvero, anche se ci volessero dieci anni per trovare i mandanti e non pensate, almeno per questa volta, solo allo scoop! Preparate i cittadini con corsi d’inglese e di pronto soccorso sulle tv di stato; perché comprendere e riuscire ad agire in caso d’emergenza è la prima ancora di salvezza, di noi vittime, della globalizzazione civile.

Aiutateci a saperci muovere in caso di emergenza, come incendi, esplosioni e a capire a cosa stare particolarmente attenti, a come non intralciare gli aiuti. Aiutateci giornalisti, aiutateci a difendere noi stessi e le persone che amiamo, nel possibile naturalmente.

La nuova forza viene dalle vittime preferite dei terroristi, noi civili.

Una vittima qualunque Lia Govi 04/02/1971 – 11/09/2001 NB Attendo molte risposte.

Grazie dell’ascoto ed un abbraccio sentito a tutte le persone che fisicamente sono impegnate in questo mostruoso disastro, ma soprattutto a tutte le persone che non ci sorrideranno più.