Se è Soave c’è più gusto
UN CASTELLO, DUE STRADE, OTTO PORTE
Il perimetro delle mura (circa 2 km) racchiude un tesoro fatto di chiese, palazzi, porte e, quindi, il castello, che sorge sul punto più alto ed è uno degli esempi meglio riusciti di architettura militare del Medioevo in Veneto. Il suggerimento per visitare il paese è girarlo senza un itinerario prefissato, camminando (e non ci si perde, visto che ci sono solo due vie, tutto il resto sono vicoli e stradine) naso in sù. Volendo fare una scelta di monumenti, non perdete la Porta Verona, maestosa costruzione scaligera da cui si accede al paese, il quattrocentesco palazzo Conti Cavalli, splendido esempio di gotico-veneziano e quindi, sulla scalinata che porta al castello, la piccola e fascinosa chiesa dei Domenicani. E, ovviamente, il castello. Lo spettacolo prosegue oltre il paese, lungo quella che viene definita la strada del Soave, un percorso di 50 chilometri tra vigneti, pievi e castelli, che tocca i tredici comuni interessati alla Denominazione e che abbraccia i cru più qualificati per la produzione del Soave. Inutile negare, però: non tutti i paesi sono belli e pieni di personalità. Alcuni sono davvero piccoli, recenti e… niente di speciale. Se volete sceglierne uno, andate a Cazzano di Tramigna, centro abitato fin dalla preistoria che sorge attorno alle risorgive del torrente Tramigna, che affiorano nel centro del paese in un caratteristico laghetto. Accanto alla viticoltura e vinificazione, le principali attività sono la coltivazione delle ciliegie, dette “le more” e degli iris, le cui radici (rizomi) si vedono disposte a essiccare in suggestive collane lungo i muri. Un altro spettacolo da non perdere? La chiesetta di San Pietro, edificio del XII secolo immerso in un uliveto.