San Francisco, terra liberal
I diritti civili, la beat generation e la contestazione sono nati qui e ci stanno benissimo
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Distesa su una delle baie più spettacolari del mondo, San Francisco è la città più liberal, tollerante e anticonformista degli States, un incessante laboratorio d’idee, movimenti e stili di vita, quasi sempre eterodossi rispetto alla classica American way of life. Non a caso, proprio qui negli ultimi cinquant’anni sono fiorite la Beat Generation, la cultura hippie e contestazione studentesca (nata nel Campus di Berkeley, al di là della Baia). Qui sono nati negli anni Settanta il movimento di tutela dei diritti civili dei gay e in quelli Novanta la “rivoluzione digitale” figlia di Internet. Ma San Francisco è anche una città sfacciatamente fotogenica, con le casette vittoriane color pastello e le strade a saliscendi sullo sfondo dell’Oceano e del Golden Gate, che merita di essere scoperta a piedi o con i mezzi pubblici (fra cui i mitici Cable Car, i tram a cremagliera con alcune vetture recuperate dai vecchi tram di Milano). Ogni quartiere ha una sua distinta identità, anche se in costante evoluzione. Così, la frenetica e coloratissima Chinatown, una delle più importanti d’America, sta ormai conquistando isolato dopo isolato il territorio di North Beach, il vecchio quartiere italiano che negli anni Cinquanta è diventato protagonista del movimento beatneak (ma “resistono” ancora la libreria City Lights Bookstore e il Caffè Vulcano, dove s’incontravano Jack Ke rouac, Allen Gingsberg e gli altri artisti beat). In piena evoluzione è anche il distretto di Haight Asbury, con le case vittoriane sopravvissute al grande terremoto di inizio Novecento, che negli anni Sessanta, ridipinte a colori fuo, erano il “fortino” della cultura hippies (per farsene un’idea basta seguire il divertente Haight Ashbury Flower Power Walking Tour, un giro a piedi guidato del quartiere (da prenotare nel sito www.haightashburytour.com); la titolare dell’agenzia che lo organizza gestisce anche il più celebre b&b del quartiere, l’Herb’n Inn, in una bella casa vittoriana): oggi ospitano originali locali, ristoranti vegetariani o vegani, gallerie e boutique di moda alternativa. Trendy è diventato anche Mission, ex quartiere popolare affacciato sulla Est Bay, famoso per i suoi murales (si possono scoprire con i tour guidati, a piedi o in bici, organizzati da Precita Eyes, www. precitaeyes.org), con tanti locali, caffè e ristoranti etnici. Lasciandosi alle spalle gli splendidi quartieri residenziali della Marina e di Pacific Heights, con vista sul Golden Gate, si arriva al grande polmone verde del Golden Gate Park, con giardini e musei, fra cui la nuovissima sede della California Academy of Science, in un originalissimo edificio di Renzo Piano che si mimetizza nel Parco (www.calacademy.org). Se di giorno si cammina, la sera si folleggia: in città c’è solo l’imbarazzo della scelta fra centinaia di ristoranti che offrono tutte le cucine del pianeta: da quella mongola alla vietnamita, dalla libanese alla tibetana, club e locali con ogni genere di musica dal vivo e discoteche alternative. Insomma, San Francisco merita una visita di diversi giorni, ancor meglio se in coincidenza con qualche grande evento. Il 17 maggio c’è il Bay to Breakers Carnival, una bizzarra corsa-happening che coinvolge oltre 60mila corridori in costume, con concerti e spettacoli lungo il percorso (www.baytobreakers. com), il 23 e il 24 il quartiere di Mission festeggia il suo carnevale, fra concerti e sfilate (www. carnavalsf.com), mentre il 2 giugno Haight Street celebra il mito hippie e torna ai tempi della Summer of Love (www.haightashburystreetfair. org). Ma l’evento clou di inizio estate è la celebre Gay Pride Parade, l’ultima domenica di giugno (www.sfpride.org)