Quel che dovete sapere per organizzare un viaggio in Argentina

Con i consigli di Claudia, guida per caso
Claudia Tavani, 02 Nov 2016
quel che dovete sapere per organizzare un viaggio in argentina
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di Claudia Tavani, guida per caso dell’Argentina

State pensando ad un viaggio unico ed indimenticabile, di quelli che si fanno una volta sola nella vita, che vi permetta di vedere città e paesaggi unici e mozzafiato, di fotografare animali insoliti, di vivere avventure fantastiche, di arrivare ai confini del mondo, di gustare ottimi vini e cibo delizioso e di arrendervi ai ritmi sensuali del tango? Allora, la meta giusta per voi è l’Argentina. Ma fate attenzione: l’Argentina è un paese enorme: ha una superficie che è circa 7 volte quella dell’Italia. Per conoscere le sue tante bellezze, dovrete rassegnarvi ad un viaggio che saprà poco di vacanza, per i ritmi sostenuti e gli spostamenti continui. Ne vale comunque la pena. Tornerete a casa fisicamente stanchi, ma totalmente ricaricati. Ecco allora qualche consiglio per poter preparare al meglio un viaggio in Argentina e magari riuscire a tagliare un po’ le spese.

che Itinerario seguire?

Il mio consiglio di viaggiatrice esperta è di valutare quanto sostare in ogni meta a seconda del tempo che avete a disposizione. L’ideale per un viaggio in Argentina sono 3 settimane o più.

Prima tappa: Buenos Aires

La prima tappa di un viaggio in Argentina deve essere necessariamente la bellissima capitale Buenos Aires, dove atterrano i voli internazionali dall’Europa. È una città con tutto il fascino delle più belle capitali europee, ma con l’anima passionale dei porteños, i suoi abitanti. Qui si trovano musei interessanti, ristoranti con cucina gourmet e internazionale, fantastiche opportunità di shopping, frenetica vita notturna. Il mio consiglio è di alloggiare nella zona di San Telmo, cuore giovane della città, o nei quartieri più in come il sofisticato Belgrano o Palermo. È qui che si concentrano i locali e ristoranti migliori. Da non perdere: una gita fuori città sino alla deliziosa Colonia del Sacramento, perla coloniale dell’Uruguay dove il tempo sembra essersi fermato.

Seconda tappa: la costa della Patagonia

Dire Patagonia è un po’ come dire Argentina. La Patagonia è molto estesa e per visitare i punti chiave vi servirà fare più tappe. La prima dovrebbe essere a Puerto Madryn, non lontano dalla città di Trelew, dove atterrano i voli diretti da Buenos Aires. Spesso battuta da forti venti, Puerto Madryn è il punto di partenza ideale per ammirare varie specie animali. Da qui si può partire alla volta della Peninsula Valdes dove, a seconda delle stagioni, è possibile avvistare la balena franca australe, orche, leoni ed elefanti marini, guanacos e nandù. Da non perdere: Punta Tombo, dove vive un’enorme colonia di pinguini di Magellano.

Terza tappa: la Terra del Fuoco

È difficile raggiungere la Terra del Fuoco, è lontana da tutto e tutti. Ma è altrettanto difficile resistere al suo fascino. Arrivati in volo ad Ushuaia, sapere che si è ai confini del mondo è un’emozione già abbastanza forte. Ushuaia è un buon punto di partenza per una crociera in Antartide e per avventurarsi in un trekking nel Parque Nacional Tierra del Fuego. Da non perdere: un’escursione in battello o kayak sul Canale di Beagle.

Quarta tappa: l’entroterra della Patagonia

La graziosissima El Calafate è il centro turistico principale, da cui partono escursioni per visitare il meraviglioso Lago Argentino ed ammirare i ghiacciai della zona. I più avventurosi possono prendere parte anche ai trekking sul ghiacciaio. Non lontano da El Calafate, il piccolo villaggio di El Chalten offre accesso ai percorsi di trekking sul Fitzroy. Da non perdere: il ghiacciaio del Perito Moreno, che non va solo osservato, ma anche ascoltato, per sentire i costoni che si staccano per infrangersi nelle acque gelide del lago.

Quinta tappa: i vigneti di Mendoza

Se qualcuno vi dice che non vale la pena visitare Mendoza, non credetegli. È una bella città, con ampi viali alberati, belle piazze e tanti caffè, e la sua atmosfera rilassata non potrà non conquistarvi. Ottimo punto d’accesso al suggestivo Cerro Aconcagua, detto anche “tetto delle Americhe”, la regione di Mendoza è famosa per i suoi vigneti. Imperdibile quindi un tour enogastronomico – preferibilmente in bicicletta – per assaggiare i migliori Malbec della regione. Da non perdere: una visita alla Bodega Di Tomasso, vigneto di una famiglia di origini italiane esistente dal 1830.

Sesta tappa: le Quebradas

Partendo da Salta o Jujuy, visitando le Quebradas potrete ammirare la bellezza struggente della regione più “indigena” dell’Argentina, tra i picchi delle Ande. Che scegliate di visitare Humahuaca o Cafayate, resterete affascinati dai loro colori, dall’artigianato tipicamente andino, dalle comunità che parlano il Quechua e che masticano le foglie di coca. Da non perdere: una giornata all’insegna dell’avventura tra rafting e canopy sul Rio Juramento.

Settima tappa: le cascate di Iguazú

È proprio quando si pensa di aver visto tutto che l’Argentina continua a sorprendere i suoi visitatori. Le Cataratas de Iguazú sono una meraviglia della natura, di quelle che restano impresse nella memoria. Il suono intenso dell’acqua che si infrange, gli spruzzi che bagnano il viso, la loro imponenza che sembra non finisca mai – questi sono tutti ottimi motivi per fare tappa a Puerto Iguazú, al confine con il Brasile. Da non perdere: un giro in gommone che porta direttamente sotto le cascate (indossate il costume da bagno e portatevi un telo per asciugarvi).

Dormire e mangiare in Argentina

Tra estancias (fattorie), boutique hotels e ostelli, ce n’è per tutte le tasche. Non fatevi ingannare dalla dicitura “ostello”: la maggior parte sono bellissimi edifici, con strutture all’avanguardia, letti comodi e ogni comfort, che offrono sia posti letto in camerate che camere con bagno privato, e sono adatti a viaggiatori di tutte le età, incluse le famiglie con bambini.

In Argentina è difficile mangiare male. Certo, è specialmente una festa per gli amanti della carne. Chi desidera una grigliata mista resta raramente deluso dalle parrillas, ristoranti in stile barbecue. Inoltre, moltissimi ostelli organizzano serate di asado (grigliata) in cui a prezzi veramente modici (attorno agli 8 euro) si può mangiare in abbondanza.

Il mate: non c’è Argentino che non beva mate, una sorta di infuso dal sapore piuttosto forte, fatto con la yerba. Noterete che gli Argentini portano sempre con sé un thermos di acqua calda, un porongo (una sorta di coppa, solitamente ricavata dal guscio di una zucca) e una bombilla, cannuccia che, inserita nell’infuso, permette di sorbirlo. Anche le stazioni di servizio hanno dei distributori di acqua bollente. Quello del mate è un vero rituale per gli Argentini, e saranno felici di rendervi partecipi.

note pratiche

Spostamenti: In un Paese dove le distanze sono enormi, il mezzo migliore per spostarsi se si ha poco tempo a disposizione è l’aereo. Compagnie come Aerolinas Argentinas e Austral Tours offrono degli “air pass”, ovvero pacchetti di biglietti che, acquistati in blocco, permettono di risparmiare molto sul costo totale dei biglietti. I bus sono comodi ma le distanze da percorrere sono enormi e quindi richiedono molto tempo. Ad esempio, il viaggio da Mendoza a Buenos Aires impiega 15 ore.

Clima: Il periodo migliore per visitare l’Argentina è tra Novembre (corrispondente alla fine della primavera) e fine Marzo (quando finisce l’estate). I mesi di Gennaio e Febbraio sono il picco della stagione estiva argentina. Il consiglio per chi parte è di mettere in valigia sia capi estivi, comodi e freschi, che qualche capo un po’ più pesante. Specialmente in Terra del Fuoco le temperature restano piuttosto rigide anche nei mesi più caldi.

Valuta: Per capire l’andamento dell’economia argentina basta pensare ad una corsa sulle montagne russe. Sebbene i pagamenti con le carte di credito siano possibili, io raccomando di pagare sempre in contanti e di cambiare la valuta al mercato nero – con le dovute precauzioni. Basta chiedere in giro e chiunque vi saprà dire dove cambiare i vostri euro, o – pure meglio – i vostri dollari in pesos. In termini di risparmio, ne vale la pena. Il cambio ufficiale è di 8 pesos circa per un dollaro, e al mercato nero si riesce ad averne fino a 14.

Ora che sapere tutto il necessario, non vi resta che fare i biglietti!

Claudia Tavani

Guida per Caso dell’Argentina

Travel Blog: My Adventures Across the World