Quali sono i “Luoghi del Cuore” italiani?

Partecipiamo tutti al Censimento del FAI!
Turisti Per Caso.it, 31 Mag 2012
quali sono i luoghi del cuore italiani?
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Per Shelley un luogo del cuore erano le Terme di Caracalla. Per Stendhal la Piazza di Santa Croce a Firenze, che gli fece battere il cuore fino a star male… Chissà quali e quanti luoghi del nostro Paese sono rimasti nei cuori di milioni di visitatori stranieri! E quanti ne abbiamo noi italiani da raccontare, da far conoscere, da tutelare, proprio come si difende un’emozione e un ricordo. Per questo il FAI (Fondo Ambiente Italiano) promuove in collaborazione con Intesa Sanpaolo la 6ª edizione del suo grande censimento “I Luoghi del Cuore”: dal 23 maggio al 31 ottobre 2012 raccoglie le segnalazioni di tutti i beni italiani che amiamo e la cui sorte ci sta maggiormente a cuore, o perché in pericolo, o semplicemente perché ci piacerebbe tutelarli per noi e per le future generazioni. L’ultima edizione nel 2010 si è rivelata una grande mobilitazione popolare con oltre mezzo milione di interventi che hanno portato al restauro di ben dodici beni segnalati dagli italiani. Questa nuova iniziativa 2012 punta a bissarne il successo, aprendo le porte anche alle segnalazioni dall’estero.

Partecipare al censimento è un modo per raccontarsi e un’occasione per mostrare al mondo un’Italia civile che si identifica nel proprio patrimonio artistico e ambientale e si mobilita quando sono in gioco le proprie bellezze e la propria Storia. Inoltre è molto facile: si può votare il proprio luogo del cuore compilando la cartolina presente nelle filiali Intesa Sanpaolo e Banche del Gruppo, nei beni FAI e presso le Delegazioni FAI, nella pagina ufficiale di Facebook del Fai oppure direttamente sul sito www.iluoghidelcuore.it.

Partecipiamo anche noi con le segnalazioni di Syusy e Patrizio:

Syusy: Se devo essere la “madrina” di un luogo del cuore immagino subito qualcosa di piccolo e vicino, un posto sotto casa, magari sul nostro Appennino. In questo momento sarebbero da adottare tutti quanti i luoghi colpiti dal terremoto… mi viene in mente Mirandola col suo castello Pico, oppure la cupola di Santa Barbara di Mantova, per dirne solo alcuni. Mi piacerebbe che il FAI proteggesse “Il Monte” a Rocca Malatina, un piccolo monumento in sasso con solo una torre e un bellissimo voltone d’entrata che risale al 1000. Purtroppo tutto ciò che non è una rovina romana viene poco considerato e ci sono invece un sacco di piccoli capolavori estetici, siti magici e misteriosi, distrutti dall’incuria e da ricostruzioni approssimative, non attente, a volte vere e proprie brutture. Servirebbe l’intervento di qualcuno che rendesse evidente l’importanza di questi luoghi piccoli, bellissimi e fatti di poco… Una torre, dei sassi… Un po’ è quello che stiamo cercando di fare noi negli ultimi tempi con il nostro Slow Tour, un viaggio lento alla scoperta dell’Italia minore, ricca anzi ricchissima di luoghi del cuore come “Il Monte”!

Patrizio: Il mio luogo del cuore è già curato dal FAI: è l’Abbazia di San Fruttuoso in provincia di Genova. Un luogo che mi è caro perché ci andarono in viaggio di nozze i miei genitori e chissà che io non sia stato concepito proprio lì! Quando ho visitato l’Abbazia ci sono arrivato in barca, in un viaggio di esplorazione delle coste liguri fatto in collaborazione con la Regione Liguria, oggi raccontato nel sito “Portolano-Anfibio” SailingLiguria.eu. Entrando in barca il panorama si scopre pian piano e risalendo un pochino la collina si trova questa meraviglia perfettamente restaurata dal FAI. La storia dell’Abbazia è travagliata e curiosa: a un certo punto il popolo si è ribellato, ha cacciato i monaci e ha instaurato una specie di repubblica diretta che, per quanto auspicabile, di fatto ha rovinato tutto! Negli anni ’80 -per fortuna- la famiglia Doria proprietaria ha donato tutto quanto al FAI, che si è dato da fare con un complesso restauro filologico e ha restituito alla collettività questo gioiello dell’architettura romanico-gotica ligure, in cui natura, mura e cultura letteralmente si fondono. Un monumento davvero interessante, integrato nell’ambiente, che ogni turista di passaggio a San Fruttuoso dovrebbe visitare… Anzi, con Alessandro Capretti (il mio accompagnatore-guida del FAI), guardando la spiaggetta brulicante di turisti che dopo il bagno se ne vanno al bar a prendere un gelato, ci siamo lanciati in una specie di “predica materna”: turisti, fateli questi dieci scalini che dalla baia vi portano nell’Abbazia! Prima o dopo un bagno in mare, si può fuggire per un po’ dalla folla caotica della spiaggia per prendere un po’ di silenzio, di fresco e di cultura!