Marsiglia la mediterranea

Il porto, i quartieri popolari, le architetture postmoderne. Il mix è esaltante, anche per chi guarda al risparmio
MarioB., 04 Ott 2011
marsiglia la mediterranea
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Non ha la fama di città turistica, così chi va in Costa Azzurra la salta a pie’ pari. Ma è un peccato, perché Marsiglia merita di essere scoperta: è un miscuglio affascinante, con il porto più grande di Francia, vecchi quartieri popolari, boulevard altoborghesi e architetture postmoderne.

Moderna e golosa

La città è in grande evoluzione: nell’area dei vecchi docks portuali, il cantiere della Cité de la Méditerranée è destinato a rivoluzionare lo skyline della città, che nel 2012 sarà capitale europea della cultura. Nell’attesa, anche la Vecchia Marsiglia si è rifatta il trucco. Senza strafare: il Vieux Port, stretto fra i forti di Saint-Jean e Saint-Nicolas, non è più malfamato, ma rimane uno luoghi più veri della città. Come, alle spalle del porto, il quartiere popolare e multietnico del Panier: nel suo dedalo di vicoli in salita ci sono sempre più case ristrutturate e nuove insegne. Così, accanto alle vecchie botteghe e ai ristorantini etnici, come Les Treize Coins (45 Rue Sainte-Francoise), stanno aprendo anche i primi negozi trendy; in cima c’è la Vieille Charité (www.vieille-charite-marseille.org), ex ospizio per senzatetto che ospita il Museo antropologico, con belle mostre temporanee. L’altro polo della Marsiglia “alternativa” è Cours Julien, con le case ricoperte di graffiti e murales, dove hanno aperto negozietti, ristorantini e caffè boehemien, come Les Filles du Soleil Gourmand, Le Rosly e Au Café Julien. Nella vicina Place Jean Jaurès, che i marsigliesi chiamano La Plaine, 4 mattine a settimana si tiene un mercato molto animato, dove si possono fare buoni affari con l’abbigliamento. Per ammirare la città dall’alto, bisogna poi salire alla basilica di Notre-Dame de la Garde, sulla collina che la domina. In cima al campanile c’è la Madonna (Bonne Mère) protettrice della città; all’interno, gli ex voto dei pescatori e dei marinai, ma anche quelli dei fan dell’Olympique Marseille. Al tramonto, si torna al porto per bersi un pastis (tradizionale aperitivo di liquore all’anice con acqua e ghiaccio) a Le Caravelle (34 Quai du Port) o al bar vecchio stile e frequentatissimo al primo piano dell’Hotel Belle Vue. Se volete fare la scorta per casa, La Maison du Pastis ne vende decine di tipi 108 Quai du Port).

L’isola di Montecristo

Il giorno dopo, prendete il traghetto che in 10 minuti porta allo Chateau d’If, su un’isoletta che domina la baia: era la prigione di Edmond Dantès, il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas. La nave ferma anche nelle altre isole del minuscolo arcipelago di Frioul: la principale ha un porticciolo turistico e qualche ristorante, ma l’ambiente è selvaggio, con scogliere e spiagge deserte (il biglietto costa 10 euro). Sempre in traghetto si visita il parco marino delle Calanques, sul litorale fra Marsiglia e Cassis, con spettacolari falesie e profondi fiordi calcarei.