Levanzo, un tuffo nel blu
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ARCHEO-SUBACQUEA
I fondali isolani nascondono tesori antichi: le acque a nord di Capo Grosso furono teatro della battaglia delle isole Egadi (241 a.C.), lo scontro decisivo della Prima guerra punica, combattuto tra le flotte di Roma e di Cartagine. In fondo al mare, sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici: ceppi d’ancora in piombo, elmi e un rostro (il grande gancio di bronzo con cui le navi romane “agganciavano” quelle nemiche). Sui fondali di sabbia bianca di Cala Minnola, a 30 metri di profondità, giacciono 80 anfore da carico, che custodivano olio e grano. A Capo Grosso si trova invece il sito delle ancore romane, adatto ai sub più esperti. Oggi la zona è sotto la tutela della soprintendenza della Regione Sicilia e le immersioni si possono effettuare di regola al mattino, compatibilmente con la disponibilità del custode preposto al controllo.
ANFRATTI PREISTORICI
Tesori ancora più antichi sono nascosti nella Grotta del Genovese: all’interno, un anfratto nascosto è ricoperto di iscrizioni in rosso e nero risalenti al paleolitico superiore, tra le più antiche espressioni d’arte della storia universale, che raffigurano scene di caccia e di vita quotidiana (solo visite guidate, su prenotazione, costo 10 euro a persona). La grotta si trova oltre la piana di Case Florio, sul versante di Tramontana, ed è raggiungibile a piedi seguendo un sentiero montano con bei panorami sul versante nord dell’isola. Dal paese si può arrivare anche in jeep o in barca.