Le Egadi che stupiscono!

Patrizio e Syusy tra Levanzo, Marettimo e Favignana
Patrizio Roversi, 06 Apr 2011
le egadi che stupiscono!
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Al giochino del “posto più bello del mondo” non ci crede più nessuno, perché ogni luogo fa storia a sé, ma a volte può funzionare, almeno per definire una località davvero fuori dal normale. Per anni e anni ci avevano raccomandato le Isole Egadi come una meta da vedere, ma non eravamo mai riusciti ad andarci. E quando ci siamo stati, l’anno passato, a bordo di Adriatica, abbiamo dovuto ammettere che le Egadi sono assolutamente degne della loro fama. Anzi, sono riuscite a stupirci, regalandoci un viaggio che ha superato ogni nostra aspettativa. Noi ci siamo stati in pieno agosto, e data la loro vicinanza alla Sicilia (Levanzo è a sole 8 miglia da Trapani) non è un gran periodo per visitarle, visto che sono piene di gente. Ma nonostante questo, hanno rappresentato un’esperienza magnifica.

Le Egadi maggiori sono tre: Levanzo, Favignana e Marettimo. Levanzo è appunto la più vicina e la più piccola. Favignana è la più grande e la più accogliente dal punto di vista delle strutture turistiche. E Marettimo è la più lontana, la più selvaggia, la più “isola” di tutte. Impossibile (e forse stupido) fare una graduatoria, resta il fatto che se si decide di passare qualche giorno in una delle tre, è impossibile non trovare il tempo e la voglia di andare a vedere, almeno in giornata, anche le altre due. Noi ci siamo andati in barca, e gli approdi non sono facilissimi, perché il porticciolo di Levanzo è piccolissimo, quello di Favignana affollatissimo (almeno in agosto) e quello di Marettimo è entrambe le cose (cioè piccolo e affollato, e anche molto esposto al mare). Perdipiù la zona è giustamente protetta in quanto Riserva Marina e Parco naturale, quindi molti ridossi, soprattutto a Marettimo, non sono accessibili alle barche private. Viceversa arrivare alle isole con i traghetti è facile e comodo, e una barchetta per navigare lungo le coste si trova e si noleggia, meglio se con un accompagnatore che garantisce non solo la sicurezza, ma anche la competenza per mostrarvi le calette più belle, con l’acqua più limpida e i bagnetti più indimenticabili.

Tra l’altro, nel Parco, è obbligatorio muoversi comunque con le barche locali: regola giustissima, per garantire il territorio da gesti vandalici e soprattutto per legare positivamente la Riserva alla comunità locale, che la deve sentire come una risorsa e non solo come un limite. Il contatto con le persone è stato – per noi, ma non solo per noi – il lato più bello della visita alle Egadi: a Favignana siamo andati a trovare Maria, che ci ha presentato il professor Ponzio, che a sua volta ci ha presentato altri amici. Grazie a loro abbiamo girato l’isola in lungo e in largo, da Punta Sottile a Punta Marsala. Abbiamo scoperto le grotte, le spiaggette e anche gli alberghi che recentemente sono stati ricavati nelle magnifiche cave di tufo. Non abbiamo trovato il tempo e la forza di andare in cima al Monte di Santa Caterina: meglio così, abbiamo un pretesto per tornare.

Favignana si gira bene in bicicletta, e il centro è molto bello e accogliente. L’isola non ha nulla da invidiare a… Guadalupa: non solo ha spiagge meravigliose, ma anche la forma a farfalla. Il suo antico nome era appunto Aegusa (farfalla).

E dopo Favignana, Levanzo. Per chi (come me-Syusy) ama la storia e segue volentieri le sue tracce, qui c’è la famosa Grotta del Genovese. Al porto (uno dei porticcioli più belli e particolari del mondo) abbiamo conosciuto Natale e Irma, e lui ci ha accompagnato in barca a vedere i graffiti paleolitici interessantissimi. Ma se è per questo anche Marettimo è ricchissima di storia: ci sono le tracce dei primi popoli del mare (Fenici, Elmi, Sicani) che hanno colonizzato il Mediterraneo, c’è il ricordo della famosa battaglia navale di Amilcare Barca contro i Romani, ci sono interessantissime tracce archeologiche recentemente restaurate. Ci ha accompagnato Vito Vaccaro, un gigante normanno dalla barba rossa che è Guardia Forestale e nume tutelare dell’Isola, con sua moglie che ha uno dei ristoranti (tutti strepitosi) dell’Isola. Ma poi c’è stato Giovanni che ci ha portato in barca nel Parco, e Fabio che ci ha accompagnato in una immersione.

Marettimo è un paesino bellissimo, arrampicato su una montagna piena di vegetazione mediterranea, ma è anche una comunità fatta di persone che coltivano orgogliosamente la propria storia, una comunità che è emigrata in giro per il mondo senza perdere la propria identità, una comunità che ancora lotta per i propri diritti (per esempio per tenere aperte le scuole ed evitare che l’Isola si spopoli).

Insomma, le Isole Egadi sono un viaggio bellissimo e meriterebbero un approfondimento ulteriore: ne riparleremo…