La Thailandia del nord vale un viaggio!

Con i consigli della nostra guida per caso su Chiang Mai, Chiang Rai, il parco di Sukhothai...
siamgarden, 25 Lug 2018
la thailandia del nord vale un viaggio!
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A cura di SiamGarden, guida per caso della Thailandia del nord

Il nord della Thailandia si differenzia dal resto del paese per cultura, storia, geografia e popoli. Questa diversità ha attratto i viaggiatori fin dalla fine degli anni ‘70, rendendo il nord una delle mete principali, soprattutto per i templi, le montagne, le foreste e le minoranze etniche.

Cosa non perdere

Premesso che il nord meriterebbe un viaggio a sé, se a un thailandese dici “nord” pensa subito a Chiang Maiconsiderata la “capitale” del nord – e ai suoi templi. Per cui questa è sicuramente la meta principale. E a Chiang Mai un detto locale cita “Non puoi dire di essere stato a Chiang Mai se non sei andato al Doi Suthep”. E per rispettare il vecchio detto thailandese, non può quindi mancare una visita al Doi Suthep, che si chiama in realtà Doi Suthep-Pui, è un parco nazionale ed è la montagna visibile dal centro di Chiang Mai. Per i thailandesi, viene associato al famosissimo Wat Phra That Doi Suthep, il tempio sulla montagna, che è uno dei più venerati del paese. Ma il Doi Suthep-Pui offre molto di più. Ci sono cascate, brevi trekking nella foresta, villaggi etnici e il palazzo Reale Bhubing con i suoi splendidi giardini.

Oltre a Chiang Mai, una tappa importante nel nord è il parco storico di Sukhothai, patrimonio Unesco, ricco di testimonianze del Regno di Sukhothai (1238-1378); mentre l’altra meta “classica” è Chiang Rai, con le piantagioni di te, i villaggi cinesi, il fiume Mekong e il famosissimo triangolo d’oro. Un altra zona interessante è la provincia di Mae Hong Son, sempre turistica, ma meno da turismo di massa rispetto alle zone citate sopra, con l’eccezione di Pai, diventata negli anni il posto più turistico di tutto il nord. Oltre al capoluogo Mae Hong Son, che è la zona dove originariamente si erano rifugiati i Karen Padaung, l’etnia delle famosissime donne giraffa, c’è il villaggio di Soppong, famoso soprattutto per la grotta Tham Lod. Per avere invece un’esperienza in zone non turistiche, ma che stanno cominciando a diventare famose tra i viaggiatori indipendenti, si consigliano le zone di Phayao e la provincia di Nan. Quest’ultima, per la sua lontananza e il suo essere racchiusa tra le montagne, era sconosciuta ai thailandesi fino ai primi anni novanta. A Nan, oltre ai templi del capoluogo, diventati molto famosi tra i turisti thailandesi per il loro stile differente da quelli di Chiang Mai, ci sette parchi nazionali dove è ancora possibile vedere villaggi etnici non turistici, specialmente nelle zone del Parco Nazionale Doi Phuka e nella zona di Mani Phruek.

Consigli speciali per ‘veri TPC’

Spesso si rimane delusi dopo una visita ad un villaggio etnico, perché “troppo turistico”. Negli anni sono stati costruiti ad hoc per i turisti molti villaggi nelle vicinanze di Chiang Mai e Chiang Rai. Questo è successo perché la maggior parte dei turisti ha poco tempo a disposizione. Nelle aree più famose ci sono anche villaggi “veri”, anche se diventati turistici con gli anni, e sono solitamente quelli più difficili da raggiungere, nelle zone più “lontane”, specialmente quelle vicino ai confini con Birmania e Laos.

Per visitare il nord, ci può organizzare in completa autonomia, girando con i mezzi pubblici. Questa soluzione richiede di non essere “di corsa” e di non voler “vedere tutto” in pochi giorni. I collegamenti autobus sono frequenti e si possono raggiungere la maggior parte delle zone. Quando si arriva nella zona desiderata, si possono eventualmente prenotare le escursioni presso le numerose agenzie locali, con guide parlanti inglese. Oppure, affittare un songthaew o una macchina con autista per la giornata. Se invece si preferiscono i tour organizzati con guida parlante italiano bisogna prenotare in anticipo dall’Italia.

SiamGarden

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