La mia citta’ :una borgata

Anche se la vita me ne ha trascinato lontana, tanto tempo fa', Io sono rimasta figlia di quel dedalo di vicoli e profumi orientali miscelati dalla brezza marina che si chiama Arenella. Li sono rimaste le mie radici: impigliate fra le reti dei pescatori e lo loro rughe scavate dal sole. Fra quegli strettissimi vicoli, dove le porte erano sempre...
Katya Cianciolo, 15 Feb 2010
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Anche se la vita me ne ha trascinato lontana, tanto tempo fa’, Io sono rimasta figlia di quel dedalo di vicoli e profumi orientali miscelati dalla brezza marina che si chiama Arenella. Li sono rimaste le mie radici: impigliate fra le reti dei pescatori e lo loro rughe scavate dal sole. Fra quegli strettissimi vicoli, dove le porte erano sempre aperte; dove una tempesta sul mare portava sugli scogli tutta la minuscola borgata di pescatori ( gli spacciatori sono arrivati dopo, con la costruzione dei casermoni popolari) li’ sono nata io. Di quella minuscola borgata, a due passi dalla mondanissima spiaggia di Mondello, porto nel cuore, ovunque con me, le facce, i suoni, i rumori, l’odore di barche col fasciame ancora in legno e coloratissimo,con i dolcissimi nomi di mogli, figlie, madri e sorelle. Di quelle barche porto con me stampati quei dolcissimi nomi: Stella, Lucia, Rosalia… E di ognuno di qusti nomi un viso, un viso ben preciso, e gli occhi…Quei bellissimi occhi che dal mare avevano rubato i colori piu’ belli: verde e turchese. E poi un nugolo di bambini, piccoli e vivacissimi, con i capelli spesso ( sembra incredibile) color della canapa o neri come gli abissi. Di Palazzo Florio favoleggiava mia madre, che vi aveva lavorato da giovane: e mi raccontava di pavoni e biciclette altissime appese ai muri favolosamente dipinti. Dietro Palazzo Florio, c’e la chiesetta di S.Antonio vecchio, sulla cui spianata si andava ad ammirare i fuochi d’artificio per la festa del santo, fra semi di zucca salati e fette di anguria, mentre il Santo avanzava sul bastimento parato a festa… E profumi di zagara e di mare si mescolavano alle preghiere di chi aveva cosi’ poco, ma era contento lo stesso. Ciao Mimma, ciao Rosalia, Stella, Lucia, Vittoria, i vostri nomi, cosi come quelli dei vostri mariti e dei vostri figli, saranno sempre nel mio cuore.