L’oro… di Napoli!
Spaccanapoli è un modo di dire, in realtà prende via via vari nomi, da Via Pasquale Scura a Via San Biagio dei Librai, fino a chiamarsi anche Via Benedetto Croce (dove al numero 3 c’è la sua casa). È un tragitto completo fra i Quartieri, una strada dritta che divide la città da nord a sud.
Si incontra Piazza del Gesù Nuovo (quella che stava sulle vecchie 10.000 lire), Santa Chiara (col suo meraviglioso chiostro). Vicino a Piazza San Domenico Maggiore c’è la Cappella S. Severo, quell’alchimista che ha scarnificato due corpi mettendo in evidenza solo il sistema cardiovascolare: raccapricciante ma oltremodo interessante, anche per l’atmosfera che si respira. E lì vicino c’è – imperdibile! – San Gregorio Armeno, dove fanno i presepi con le statuette di tutti i personaggi antichi e moderni: in questo periodo (a Natale) non andateci sabato o domenica, ma soltanto nei giorni feriali, possibilmente la mattina. Poco più in là c’è Piazzetta Nilo, famosa perché in un quadretto appeso in strada c’è conservato… un pelo di Maradona (non è dato a sapere di che parte del corpo). Se avete ancora energie, potete tornare indietro lungo la direttiva Piazza Dante, Via Toledo, Piazza Plebiscito con Palazzo Reale e poi il lungomare fino a Castel dell’Ovo e il Borgo Marinaro, con le sue barchette, i ristoranti e le gallerie d’arte. Ovviamente, questa è solo una delle 100 Napoli che si possono vedere. A proposito: non vi abbiamo accennato all’itinerario nella Napoli del sottosuolo, che parte dal Caffè Gambrinus… sarà per un’altra volta.