Itinerario in Bolivia nei luoghi di Che Guevara
Quando mi chiedono informazioni sulla Bolivia, la classiche domande sono: c’è freddo? Rischio di prendermi il soroche (mal di montagna)? Come se la Bolivia, grande quattro volte l’Italia, si riducesse essenzialmente all’altipiano, con llamas e cholitas. In realtà pochi si immaginano che la Bolivia è un Paese amazzonico e che il 60% del suo territorio si trova nei bassipiani.
La Bolivia sorprende per i suoi spazi infiniti, una natura quasi intatta e un folklore davvero unico. Ma sorprende anche per i suoi prezzi che, nonostante siano raddoppiati negli ultimi dieci anni, rimangono comunque competitivi. In effetti, con quello che si paga per il volo si può vivere comodamente in Bolivia per più di un mese.
Non ci sono voli diretti dall’Italia. Il tragitto più breve è da Madrid con AirEuropa, con atterraggio a Santa Cruz. Altrimenti bisogna fare scalo a Miami (American Airlines e BOA vanno a Santa Cruz e a La Paz) o in uno dei Paesi limitrofi. Da Lima ci sono voli di Avianca, Lan Perù e Peruvian per La Paz; da Buenos Aires ci sono voli di BOA per La Paz e Santa Cruz e di Aerolíneas Argentinas per Santa Cruz; da San Paolo ci sono voli di BOA per La Paz e Santa Cruz e di GOL per Santa Cruz; da Santiago ci sono voli di LAN e Sky per La Paz; da Bogotà c’è un volo di Avianca per La Paz; da Panama ci sono voli di Copa e BOA per Santa Cruz.
Manca un anno al cinquantesimo anniversario della morte di Ernesto ‘Che’ Guevara, avvenuta il 9 ottobre 1967 a La Higuera. Per questo vorrei consigliare questo tragitto in una zona poco conosciuta della Bolivia.
Da La Paz bisogna andare a Cochabamba e da lì percorrere la vecchia statale per Santa Cruz, passando da Aiquile. E’ più facile arrivarci da Santa Cruz, percorrendo la vecchia statale per Cochabamba. Per i primi 90 chilometri segue la stretta valle del Río Piray, selvaggia e spettacolare, in una posizione geografica particolare alla confluenza tra la regione andina e il bacino delle Amazzoni. La strada passa da Samaipata, località famosa per il sito archeologico di El Fuerte, che il 6 luglio 1967 è stata teatro di un’operazione della guerriglia del Che. A Mairana, a circa 130 chilometri da Santa Cruz, l’asfalto lascia il posto ad una disastrata pista bianca e polverosa.
A Mataral si lascia la ‘statale’ e si devia a sinistra fino a raggiungere Vallegrande, a 2.030 metri di quota. Sono 240 Km, ma da queste parti i tempi di percorrenza sono piuttosto lunghi, per cui bisogna calcolare quasi 8 ore. A Vallegrande si trova la lavanderia dell’ospedale, dove fu realizzata l’autopsia e dove fu scattata la famosa foto del “Cristo”, e la pista d’atterraggio dove furono sepolti i resti del Che e di altri guerriglieri. La tomba del Che è rimasta un segreto fino al 1997, quando un militare rivelò il luogo della sepoltura, con la conseguente esumazione e il rimpatrio dei resti a Cuba. Il quel luogo adesso sorge il Mausoleo del Che.
Da Vallegrande bisogna prendere un micro o un camion per Pucara, a circa 2 ore da Vallegrande (45 Km) e da lì, se non ci sono mezzi disponibili, bisogna percorrere a piedi gli ultimi 15 Km per arrivare a la Higuera. Questa è la versione rough, spendendo qualcosa in più si può noleggiare un taxi da Vallegrande.
La Higuera è una strada fiancheggiata da semplici casette di fango coperte da tetti di paglia. Innumerevoli murales ricoprono i muri intonacati delle case con brani della celebre canzone di Carlos Puebla e con disegni tratti dall’ancor più celebre fotografia di Alberto Díaz Gutiérrez detto Korda. Nella parte alta del villaggio c’è una piazzetta recintata dedicata alla memoria del Che e, di fianco, un busto di bronzo alto circa un metro e mezzo. In fondo al villaggio si trova l’unico edificio restaurato del villaggio: la scuola dove fu tenuto prigioniero il Che, attualmente trasformato in ambulatorio. Lungo la strada per Vallegrande è possibile contemplare la Quebrada del Yuro, dove fu catturato il Che.
Davovad
guida per caso della Bolivia
Foto di copertina di Augusto Starita (Wikipedia)