Inti illimani
Io sono della vostra/nostra generazione e quindi ho vissuto in pieno quello che tu hai detto a proposito del Cile, di Allende, di Pinochet (e meno male che ne hai parlato, visto che pare nessuno se ne ricordi più!) ed. Ovviamente degli Inti Illimani.
Ma veniamo al fatto, circa un anno dopo il golpe il gruppo viene alla festa dell’Unità (e già!) del mio paese, ed essendo nell’organizzazione ho il piacere di conoscere, stare e parlare con loro, assieme a tanti altri ragazzi.
Sai pieno/pieni di ardore rivoluzionario antigolpista non facevamo altro che tempestarli di domande politiche, di sapere com’era il Cile e via così.
Ad un certo punto, non mi ricordo (sai a una certa età la memoria fa qualche scherzo) chi di loro, ci zittì e, in mezzo italiano e mezzo spagnolo, ci disse che non ne potevano più di quelle domande e di quelle discussioni, che loro erano di normali ragazzi di vent’anni che suonavano la loro musica e che quello che era loro capitato non gli piaceva, che avrebbero preferito essere con i loro familiari ed amici, e ragazze e non a migliaia di km di distanza in un paese straniero, se pure amichevole.
Soprattutto, disse, sentivano molto la mancanza di una vita “normale”.
Questa, devo dire, fu per me una grande lezione di vita perchè mi fece capire che dietro ogni “mito” o “eroe” di qualsiasi tipo c’è sempre una persona, con i suoi pregi e i suoi difetti, le sue debolezze e le sue capacità, e che molte volte si è davvero “eroi per caso”!! Da quella volta ho guardato tutto con occhi molto diversi e più attenti, chiedendomi ogni volta chi e come fosse realmnte la persona “dietro la facciata”.
Tutto qui, complimenti e grazie per le vostre trasmissioni.
Claudio P.S. La y del mio nick (Clyve) è ovviamente in tuo onore 🙂