In viaggio con i bambini! 4
Syusy: Zoe, adesso che hai 16 anni, l’età giusta per valutare a distanza i viaggi coi genitori, dimmi cosa provavi da piccola in giro con me?
Zoe: Mah, sai, la sensazione da piccoli è questa: sei portata in lungo e in largo da qualcuno di cui ti dovresti fidare che dovrebbe essere responsabile e sapere dove va ma che invece in viaggio ti trascina in situazioni assurde, tipo quando mi hai portata nel deserto dell’Hacacus in Libia dopo un viaggio allucinante dove non si poteva dormire o riposare o mangiare decentemente e neppure andare in un bagno come si deve.
Syusy: Si, magari un po’ estremo, ma pure era un viaggio organizzato da Harmatan, un’agenzia eccezionale che ti faceva viaggiare nel deserto con le jeep preparando ogni notte tra le dune un campo di tende, con una jeep più grande che fungeva da cucina! Un viaggio meraviglioso! Certo, bisognava andare in bagno dietro qualche duna…
Zoe: Ma i bambini sono abituati ai bagni delle scuole, magari senza carta igienica, come succede spesso, ma con le tazze lo scarico e tutto. Stare dietro una duna è stata prima una esperienza durissima, poi è diventata uno spasso. Però non puoi negare che la prima notte durante una tempesta di sabbia non abbiamo dormito perchè abbiamo dovuto tenere su la tenda che altrimenti sarebbe volata via!
Syusy: Sì ricordo, e ricordo anche che tu mi ripetevi, forse un po’ ossessivamente, che ti fidavi di me. Ma ti fidavi davvero? I figli si fidano davvero dei genitori in viaggio?
Zoe: Della mamma uno si fida sempre, ma bisogna ammettere che un po’ di dubbi vengono anche se poi s’impara con l’esperienza che ce la caviamo sempre. Un bambino in viaggio apprezza le cose che vede ma solo quando torna a casa e si ritrova finalmente nel suo bel lettino pulito e in una situazione rassicurante. Ed è allora che si chiede: ma cos’ho visto?! Sai cosa mi ricordo dei viaggi?
Syusy: Cosa? Lasciami indovinare: il colore dell’acqua delle Maldive? Il sorriso dei cubani? Il resto della scarpa del missionario cannibalizzato alle Figi?
Zoe: I film in tutte le lingue che ti fanno vedere sugli aerei di ritorno da qualche meta lontana, tipo quando siamo tornate assieme dalla Nuova Zelanda, o i giochini che ti danno le hostess per farti stare buona. Però l’ho capito sai: il viaggio serve ad aprirti la mente e a farti vedere altri modi di essere che non sono quelli che tu ritieni “normali” e quindi lo consiglio a tutti i bambini di genitori che vogliono viaggiare. A vostro rischio e pericolo…