Il nuovo editore di Turistipercaso.it e la pubblicità sul sito

Cari Patrizio, Susy, e Redazione, se mi posso permettere un appunto da vecchia tpc, che vi rivolgo con un certo imbarazzo e qualche remora, vorrei dire...quanta pubblicità ultimamente!!! e tutt'altro che discreta! Non nego che tra assidui TPC si sia avuta una certa perplessità quando è comparso quel lungo banner grigio in cima - che poteva...
Redazione TPC, 02 Apr 2009
Cari Patrizio, Susy, e Redazione, se mi posso permettere un appunto da vecchia tpc, che vi rivolgo con un certo imbarazzo e qualche remora, vorrei dire…Quanta pubblicità ultimamente!!! e tutt’altro che discreta! Non nego che tra assidui TPC si sia avuta una certa perplessità quando è comparso quel lungo banner grigio in cima – che poteva essere MOLTO piu’ discreto! – Certo capiamo, davvero, le logiche legate all’aver voluto un vero editore per questo sito, nessuno noi vive nel mondo di Alice, però qualcosa stona, quando torno a visitarvi, e posso farlo meno di prima per tanti motivi, mi sembra quasi un altro sito.

Riferite all’editore che è parere di alcuni che il sito possa snaturarsi, con l’effetto sul lungo periodo di allontanare una buona parte di chi ha a lungo contribuito a farne ciò che è ora. Temiamo sia finita l’era eroica di TPC, del percasopensiero, della voglia di condividere le emozioni del viaggio, dello scambio disinteressato delle dritte non da catalogo, del non fermarsi alle apparenze patinate.

Spero di sbagliare. 🙂 La sensazione è un po’ quella di quando torni in un isoletta meravigliosa e dopo 10 anni trovi il villaggio a piu’ piani e ti viene da… Non tornarci mai piu’! No perfavore! 🙂 Va bene allargare l’utenza o un occhio al portafoglio, però se potete restare sulla vecchia rotta molti apprezzeranno.

Scusate se sono stata diretta, ma se è vero che nel mare magno del web ci sono tante realtà, tra siti “di massa” e poche isole felici dove ancora c’è un buon compromesso tra qualità e grandi numeri, e si possa trovare ciò che fa al caso di chi non si trova piu’ a suo agio, io son dell’idea che le isole felici vadano preservate, perchè se no prima o poi finiranno per riempirsi di fast food, e villaggi uguali in tutto il mondo, e nessuno saprà piu’ che gusto avevano una volta i veri spaghetti italiani, perchè tutti serviranno quelli scotti per compiacere il turismo di un certo tipo…

Ciao Caterina