Il Giappone nel cuore!
“Sono giorni difficili per le popolazioni del Sol Levante – ha dichiarato Massimo Sesti, amministratore delegato di Edizioni Master – Il nostro è un gesto di vicinanza, piccolo ma fortemente sentito, attraverso il quale il nostro Gruppo editoriale vuole stringersi attorno a chi, oggi più che mai, ha bisogno di percepire affetto, solidarietà e aiuto concreto per riprendersi da questa immane tragedia”.
La parola a Patrizio e Syusy:
Viaggiare per il mondo significa crearsi delle relazioni, conoscere delle persone, memorizzare dei luoghi, ricordarsi dei momenti. In pratica un posto, anche lontano, ti diventa familiare. Noi in Giappone ci siamo stati per poco tempo, ma la visita è stata talmente intensa che – letteralmente – abbiamo passato le notti in bianco per vedere, assaggiare, provare a capire qualche cosa di questa Civiltà, così diversa e così interessante. Quando siamo andati in Giappone abbiamo giocato con la metafora di “andare su Marte”, cioè andare in un posto lontano e diverso. Poi invece il Giappone è diventato sempre più vicino, sinonimo di un Oriente che si è profondamente saldato al nostro Occidente. Pian piano il Giappone si è “avvicinato”, tanto è vero che nostra figlia, che pure in Giappone non è mai stata, si è spontaneamente nutrita di cultura giapponese, e si è innamorata del Giappone e addirittura dice che da grande vuole studiare la lingua. La lingua giapponese è una delle più complesse che ci siano e, visto che si sa che il linguaggio è il pensiero, significa che la cultura giapponese è immensamente profonda. Ma non è questo che ci viene in mente ora: sono le persone, le facce, gli episodi che abbiamo vissuto in Giappone, e che ci fanno sentire vicinissimi. A proposito di vicini: viaggiare per il mondo (magari su una barca) significa anche rendersi conto che il suddetto mondo è davvero piccolo. Tutto quello che sta succedendo in Giappone – dal terremoto alle esplosioni delle centrali nucleari – sta succedendo a noi. Non si tratta di caritatevole buonismo internazionalista: è oggettivamente così. Le catastrofi di queste proporzioni sono planetarie, non locali. Le conseguenze dirette sulla nostra salute sono globali, non si fermano alle frontiere. E’ il nostro modello di sviluppo umano che è direttamentecoinvolto. Quindi dire oggi che “siamo tutti giapponesi” non è (stavolta) una frase retorica: è la realtà. Il nostro viaggio in Giappone risale a qualche anno fa, quindi possiamo dire che rappresenta un dato del passato. La tragedia del Giappone ci spinge a farci delle domande sul futuro. L’unica cosa che non possiamo permetterci è quella di rifugiarci in un presente spensierato, ottimista e un po’ idiota: ma purtroppo è quello che stiamo facendo noi italiani, che da qualche anno viviamo in una specie di perenne cinepanettone. Confezionare il nostro diario di viaggio in Giappone in un cofanetto con tre DVD e devolvere gli utili alla sua tragedia – lo sappiamo – è poco più di un atto simbolico, ma ha valore solo se diventa un modo per far sentire più concreto e quindi più vicino un luogo, un popolo, una situazione e soprattutto una serie di problemi che oggi non possono essere dimenticati o rimossi.
Syusy Blady & Patrizio Roversi
Trovate i tre dvd dell’iniziativa no profit – distribuiti in collaborazione con Parrini S.p.A.– in edicola dal 30 Marzo al prezzo di € 9,99. Si tratta delle puntate “Tokio Tamagotchi”, “Kyoto Zen” e “Sushi, Geishe e Samurai”. Sul sito vi terremo aggiornati sull’esito speriamo utile dell’iniziativa.