Friuli, massima bellezza
Spiagge dorate, tanti servizi, buona accoglienza. E per rilassarsi a dovere ci sono le terme
È il sole l’elemento che caratterizza Grado, isola con l’unica spiaggia dell’alto Adriatico completamente rivolta a sud. Per questo, oltre che per il colore della finissima sabbia calcarea, è detta d’oro. D’oro e blu, per il mare e per la bandiera (blu, per l’appunto) che dal 1989 sventola da queste parti in splendida solitudine. Lontana da insediamenti industriali di qualsiasi genere, storicamente vicina a Venezia, Grado e le piccole isole che la circondano, sono un universo unico di bellezza e natura (a proposito, isole ma non troppo: la stessa Grado è unita alla terraferma da un ponte girevole). Principale di nome e di fatto, la numero uno delle spiagge di Grado è gestita da Grado Impianti Turistici ed è un coloratissimo e ordinatissimo susseguirsi di lettini, ombrelloni e cabine. Se volete portare al mare anche il cane, siete nel posto giusto: nello stesso stabilimento c’è il Lido di Fido, con servizi riservati ai quattro zampe e ai loro padroni. Idem se volete sfruttare al massimo la vacanza e i benefici del mare. Nello stesso luogo (e con la stessa gestione) si trovano anche le
Terme Marine di Grado, già apprezzate dagli Asburgo e da poco rimesse a nuovo e ristrutturate. La piscina termale è a pochi metri dal mare, immersa nell’ampia striscia di vegetazione che delimita l’arenile (dove, tra l’altro, c’è una zona dedicata alle sabbiature). Ancora, immediatamente a ridosso della spiaggia, ci sono diversi bar e un ristorante, aperto a mezzogiorno e alla sera. Da vedere anche la
Costa Azzurra, la spiaggia di ponente, così chiamata per il colore delle sue acque.
In bici nella natura
Oltre che per gli amanti di mare e spiaggia, Grado è anche un paradiso per i patiti del birdwatching. La Riserva naturale della Valle Cavanata (www.vallecavanata.it) e quella della Foce dell’Isonzo (www.foceisonzo.it) sono due lembi di terra che si raggiungono su piste ciclabili, lungo le quali ci si può avventurare, accompagnati solo dal cinguettio degli uccelli e dal sibilo del vento tra le canne.
Tutt’altro genere di atmosfera si respira, nella prima domenica di luglio, in occasione della Perdon di Barbana, quando un corteo di barche addobbate di fiori raggiunge il santuario dell’isola di Barbana, per sciogliere un antico voto della città fatto 800 anni fa. Festa a parte, la storia della laguna merita assolutamente di essere almeno contemplata al volo, passeggiando tra i vicoli e i campielli del centro di Grado. Camminando fra le colorate case dei pescatori, si arriva al Campo dei patriarchi, dove si trovano i principali edifici paleocristiani della località: la basilica di Sant’Eufemia (l’Anzolo che la sovrasta è il simbolo della città), il battistero e la basilica di Santa Maria delle Grazie.