Fotorimanzo: Poemetto di Princi in Grecia

Carissimi, ho letto il poema di Umberto e ho pensato che forse potrebbe farvi piacere dare un'occhiata a quello che ho scritto questa estate in occasione di un viaggio in Grecia. In origine era molto più lungo, così l'ho tagliuzzato per non annoiarvi troppo. Questo è il testo: Auto, treno e la navetta, poi l’aereo per Atene le valigie troppo...
princinetta, 01 Feb 2010
Carissimi, ho letto il poema di Umberto e ho pensato che forse potrebbe farvi piacere dare un’occhiata a quello che ho scritto questa estate in occasione di un viaggio in Grecia. In origine era molto più lungo, così l’ho tagliuzzato per non annoiarvi troppo. Questo è il testo: Auto, treno e la navetta, poi l’aereo per Atene le valigie troppo piene ma la Grecia già ci aspetta.

Prima sera ristorante Le occasioni sono tante Ma la scelta là si ferma Su una tipica taverna Già l’Acropoli è adocchiata, là si staglia il Partenone qual mirabile visione nella notte illuminata.

La mattina, belle arzille, il gran caldo noi sfidiamo con il cuor che batte a mille sull’Acropoli saliamo.

I teatri, le colonne, gli imponenti propilei, masse d’uomini e di donne e…Il respiro degli dei.

L’Eretteo, il Partenone, la cariatide assente anche sotto il solleone ci sconvolgono la mente.

D’improvviso, per magia, si ritorna nel passato e la ressa vola via della storia resta il fiato.

Non vediamo più rovine ma del marmo lo splendore, siam vestali o indovine del dio Apollo protettore.

Ma l’incanto presto cessa Altro c’è da visitare E, staccate dalla ressa, ci dobbiamo allontanare.

“Cos’è quello? Guarda là! Che splendore, guarda,presto!” “Sarà l’Università? “Ma no!E’ il tempio del dio Efesto! Dall’Acropoli discese Si presenta l’Agorà Meraviglia ateniese Col mercato e la Stoà.

Era tosta la calura, ci buttammo su una panca per placar la gamba stanca, ma…Era fresca la pittura! La panchina traditrice Il sedere ci ha marchiato Tutto il giorno abbiam girato Belle verdi di vernice.

Dopo tanto solleone Quale oasi là ci appare Per poterci rinfrescare un bel bar con l’ombrellone.

Alla sera poi la cena Tra tzatziki e mussakà E l’Acropoli sta là Luce della luna piena Terzo giorno pullman rosso Per girare a più non posso Poi la sosta eccezionale al museo nazionale.

C’è la maschera dorata Di Agamennone guerriero E restiamo per davvero Con la bocca spalancata.

E restiamo poi di sasso A mirar le statuine Di fattura molto fine Che ricordano Picasso.

Una nube minacciosa Si rovescia sul ritorno Terminato è il quarto giorno E in hotel ci si riposa Qui finisce la commedia (Meno male che è finita) Su prendiamoci una sedia E pensiamo a un’altra gita. Grazie della pazienza se siete riusciti ad arrivare fino in fondo (pensate all’originale!) Ciao Princi