Egitto, passione per l’ignoto
Per questo vi rimando all’intervento di Adriano Forgione, e provo a raccontarvi cosa ho visto io, l’ultima volta che sono andata in Egitto. Col permesso del Moderno Faraone, cioè di Zahi Hawass, il Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie (lo vedete nella foto in basso a destra), io e Zoe abbiamo potuto entrare nella Piramide di Cheope, attraverso il pertugio-passaggio fatto scavare dal Califfo Mohammed, e quindi non da una vera entrata (che non si conosce). Fatto sta che siamo arrivate finalmente nella Grande Galleria una struttura incredibilmente alta, in salita, un vuoto all’interno del pieno della piramide. E poi all’improvviso questo grande spazio si riduce ad un passaggio strettissimo, dove bisogna camminare carponi per entrare, che comunica con la Camera del Re: una grande stanza rettangolare, assolutamente spoglia, con un sarcofago di granito rosso posto a una delle estremità.
Anche questo senza iscrizioni né segni che ne attribuiscano la proprietà a qualche faraone, tanto meno a Cheope. La stanza risuona in modo strano del rumore del motore dell’areazione forzata, ma avendo il coraggio di emettere un suono, ci si accorge che riecheggia in modo strano: c’è chi dice che la Piramide stessa sia una vera e propria campana. Dentro al sarcofago sembra che Napoleone, come alcuni fortunati visitatori new-age, si sia steso per una intera notte… Per vedere l’effetto che fa. Sarà stata certamente una esperienza mistico-horror, che a noi comuni turisti mortali (per fortuna) non è capitata. Ma uscendo, a sinistra, si può vedere il cunicolo quadrato, largo una decina di centimetri, che corre trasversalmente alla muratura, all’interno della Piramide. Di questi ce ne sono diversi: uno (da un’indagine fatta con un piccolo robot che si è arrampicato fino alla fine) conduce a una porta, al di là della quale c’è un’altra porta. Gli altri arrivano a traguardare il cielo in direzione delle costellazioni. Questo, al di là della struttura stessa delle piramidi, è il dato sorprendente: come sono riusciti gli antichi Egizi a farlo? Ultimamente, sempre nella Piana di Giza, sono state trovate le tombe attribuite ai costruttori delle piramidi. Malgrado fossero uomini liberi, di grande sapere, rimane il dubbio: saranno stati veramente loro a costruire questi monumenti misteriosi? Infatti nemmeno oggi, con la nostra tecnologia, saremmo in grado di farlo…
Che siano stati invece i cosiddetti “Seguaci di Orus”, cioè costruttori appartenenti a un’Era ritenuta Mitologica? La stessa dinastia regale egizia va indietro fino a tempi antichissimi: Menes infatti, tra i faraoni egizi, è il primo dell’età storica, ma l’ultimo di una dinastia che risale a tempi sconosciuti. E Osiride è realmente esistito?? Il Mito dice che, dopo essere stato smembrato dal fratello Seth e dopo che Iside l’ha ricomposto fino a rimanere incinta di lui, è stato sepolto in una tomba collocata dentro l’acqua. Ultimamente una tomba così è stata scoperta, alla fine di un pozzo, profondo 33 metri, in un sito posto nella Piana, a metà fra la Sfinge e le piramidi. Io sono riuscita a visitarla… Per ora i turisti non ci possono andare, perché ci vuole appunto il permesso del Sovrintendente Zahi, che è stato così magnanimo da concedermelo. Si scende attraverso una scala ripidissima, lungo il pozzo, che ha tre livelli. Nel penultimo piano ci sono tre sarcofaghi di marmo nero e rosso, misteriosi perché impossibili da collocare dall’esterno, viste le loro dimensioni. Poi, scendendo l’ultima rampa, si arriva a un sarcofago di marmo, ancora più grande, posto in una stanza scavata nella roccia, invasa dall’acqua. La lastra superiore del sarcofago affiora alla superficie dell’acqua stessa. Allora… È questa la Tomba di Osiride?? Per sapere se questo è vero o no, bisognerebbe chiedere alla famosa Om Seti, al secolo Dorothy Eady. Ne ho parlato col signor Elzeni, che l’ha conosciuta qui in Egitto negli anni Trenta. La sua storia è incredibile, il prototipo di tutte le storie cinematografiche del filone-Mummie: nel 1907 Dorothy fu creduta morta a seguito di un incidente. Si riprese, ma da quel momento non fu più lei: sentiva di appartenere a un altro luogo e a un’altra epoca. Quando più tardi entrò al Museo Egizio di Londra e vide l’effigie del faraone Seti Primo si “ricordò” di esserne stata l’amante, e di essere morta per difenderlo!
A quel punto andò ad Abidos, in Egitto, dando un contributo decisivo agli scavi e alla scoperta di reperti importantissimi, grazie alle informazioni che le venivano dalle sue “visioni notturne” dal suo amante, Seti Primo appunto! In questo modo individua tombe e soprattutto dimostra, per chi ci crede, l’esistenza della Dinastia Zero, cioè dei discendenti di Iside e Osiride. Dorothy adesso è sepolta nel deserto e sulla sua tomba è scritto “Dorme per potersi svegliare, muore per poter rivivere”. Che bella storia!!! A me i misteri piacciono da matti. E per me l’Egitto è anche e soprattutto mistero, cose che si svelano e si velano, conoscenze scientifiche e paranormali! Se volete un consiglio per godervi questo viaggio, appassionatevi come me alla storia ancora sconosciuta di questo luogo fantastico.
Syusy Blady