Djerba l’isola dell’oblio
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I DONI DEL MARE
Djerba è famosa anche per un’altra attrattiva: nell’isola oggi si contano ben 13 centri di talassoterapia che salgono a 15 con quelli di Zarzis la bella stazione balneare a fianco di un esteso palmeto, collegata a Djerba dall’antica strada romana. La talassoterapia, ovvero l’utilizzo dell’acqua di mare a scopi terapeutici, è praticata lungo le coste del Mediterraneo per l’alta concentrazione di sali minerali presente. Il principio attivo è semplice, niente altro che acqua di mare: la più importante e completa acqua minerale esistente in natura. Prelevata direttamente dal mare aperto, di solito ad alcuni chilometri dalle coste, l’acqua marina viene riscaldata a 32°C e convogliata in apposite piscine. L’azione di questo tipo di terapia è antistress, antalgica, antiage. L’acqua del mare, ricca di oligominerali, aiuta a curare e prevenire problemi respiratori e malattie della pelle e rafforza le difese immunitarie. Esercita un’ottima azione drenante, favorendo l’espusione delle tossine ed è consigliata anche per chi soffre di disturbi circolatori. Via libera, dunque, a getti caldi e freddi, impacchi, massaggi, inalazioni e chi più ne ha più ne metta, per un percorso di bellezza e remise en forme decisamente piacevole. La talassoterapia infatti non ha soltanto scopi clinici, ma è un vero trattamento di bellezza e le spa si integrano perfettamente negli ambienti lussuosi dei grandi alberghi. Qualsiasi sia la scelta per coccolarsi un po’, non è necessario rinunciare al mare “vero”. Tutti i centri di talassoterapia, infatti, si trovano sul mare e in alcuni casi addirittura la piscina riscaldata di acqua marina si affaccia direttamente sulla spiaggia dell’albergo.
TORNANDO DALLA SPIAGGIA
Il capoluogo dell’isola è Houmt-Souk, che significa “luogo di mercato”, uno dei centri urbani più pittoreschi della Tunisia e centro dell’artigianato locale. Situato in riva al mare ha un caratteristico porto di pescatori, dove si trovano affastellate in lunghe muraglie migliaia di anfore usate per catturare i polpi. Accanto a questo, il nuovo porto turistico attrezzato con appartamenti, negozi e ristoranti. La città si sviluppa intorno all’area del souq dove si può trovare una quantità e varietà impressionante di prodotti d’artigianato locale, dai magnifici tappeti alle ceramiche, agli abiti tradizionali ai gioielli. Tra i mille vialetti de souq, sono visibili gli antichi funduq, (caravanserragli) alloggi e magazzini per i mercanti delle carovane di cammelli ai tempi dell’impero ottomano, oggi in parte trasformati in alberghi. Da vedere la Moschea degli Stranieri dalle numerose cupole e la settecentesca Moschea dei Turchi caratterizzata da un minareto rotondo, tipico dell’architettura ottomana, e il museo di arti e tradizioni popolari, dove sono esibiti costumi e gioielli tradizionali. Sul mare si può ammirare Borj El Kebir una fortezza del XV secolo. Il forte fu teatro della terribile impresa del corsaro Dragut che sconfisse la guarnigione spagnola e passò a fil di spada circa 6.000 uomini. I teschi delle vittime furono ammonticchiati nella macabra Torre dei Teschi, che rimase al suo posto per oltre tre secoli, come sinistro ammonimento per i nemici. Nel cuore dell’isola, a Er-Riahd, sorge l’antica sinagoga El-Ghriba, il cui sito originale risale al 586 a.C. L’interno è decorato con piastrelle di colore blu e mobili in legno scuro; il santuario più interno ospita una delle più antiche Torah del mondo.
NEI DINTORNI DI DJERBA
Da Djerba sono possibili diverse escursioni presso le vicine località dell’entroterra. A Gabès vale la pena visitare la grande oasi marittima famosa per l’incredibile quantità di palme da dattero. La palmeraie inizia sulla costa a Ghannouche e termina 4 km a ovest di Gabès, nell’oasi di Chenini. Il modo migliore per esplorarla è a piedi, con una bella passeggiata di circa un’ora, oppure con i calessi che si noleggiano a Chenini. Nella regione dei monti Matmata, in un paesaggio lunare, si trovano le famose case trogloditiche sotterranee, dove i berberi trovarono il modo di attrezzare le loro abitazioni con una specie di sistema naturale di condizionamento dell’aria. I villaggi sono formati da buche circolari di circa 10 metri di profondità il cui fondo fa da cortile. I vari cortili sono collegati tra loro da gallerie sotterranee. Nelle pareti, su più livelli, sono scavate le camere. Matmata è diventata famosa anche perché qui, nelle sue case a pozzo, sono state girate molte scene della saga cinematografica “Guerre Stellari”. A est di Matmata si trova Toujane, un luogo straordinario con case in pietra grezza, ghorfas, arroccate sui fianchi della collina sotto i ruderi di un’antica Kasbah.