Buon viaggio in Italia!
Secondo Leo, quindi, l’unica soluzione sono i “viaggi a corto raggio”, una sorta di “filiera corta”, non soltanto per il cibo che consumiamo, ma anche per i viaggi che programmiamo. Durante il nostro incontro devo dire che mi sono divertito a fare l’avvocato del diavolo, sostenendo che quello di andare in giro per il mondo è anche un nostro diritto-dovere, e che in questo senso il turismo dal nord al sud del mondo, sia pure con qualche rischio e molte controindicazioni, è anche un modo per distribuire risorse a chi ne ha bisogno. Ma alla fine Leo mi ha spiazzato dicendo: “Ma, scusa, voi Italiani state nel posto più bello e più vario del mondo: avete a portata di mano dei veri gioielli di cultura e natura. Perché, almeno voi, non state a casa vostra, e fate vacanze eco-compatibili brevi?”. Impossibile dargli torto. Oltre che ecologiche, le vacanze e i week end “fuori porta” rispondono ad altre esigenze: costano poco a noi e rendono molto al “sistema” Italia. Inutile ripetere infatti che, in termini economici, siamo messi in braghe di tela: l’industria non tira più, il manifatturiero nemmeno, tra qualche anno – senza investimenti nella ricerca e nell’Università – neanche il terziario sarà messo meglio. Dell’agricoltura neanche parlarne: siamo alla… frutta. Quindi la nostra unica risorsa è il turismo. E le zone turistiche da sfruttare sono ancora moltissime: tolte alcune località topiche (San Marco a Venezia, due o tre Piazze di Firenze, il Colosseo e San Pietro a Roma, Capri) in cui “passano” le grandi direttrici turistiche mondiali (che ormai sono in mano a pochi tour operator stranieri) l’Italia è piena di piccole città d’arte, cammini di pellegrini, percorsi naturalistici, parchi naturali, oasi marine, sentieri ecc ecc ecc. C’è un intero territorio che si sta spopolando, che rischia l’abbandono, e che solo il turismo può salvare. Oltretutto – come abbiamo detto un sacco di volte – ciò che fa bene al turismo fa bene anche a noi tutti: tutela del paesaggio e dell’ambiente, restauro dei monumenti, buone infrastrutture per spostarsi. E per infrastrutture non si intendono solo aeroporti o autostrade: ci sono anche i treni e le piccole stazioni, i sentieri, piste ciclabili, itinerari naturali attrezzati, ippovie. La proposta di Syusy resta sempre valida: mettere una biglietteria al Brennero per far pagare i turisti e trasformare l’Italia in un Museo-vivo, in un grande villaggio turistico vero e vivibile.
Quindi: partiamo alla scoperta dell’Italia minore! E cerchiamo di farla apprezzare agli stranieri. In questo senso noi abbiamo già cominciato a cambiare registro: negli ultimi mesi abbiamo fatto a nostra volta dei viaggi “a corto raggio”, in Friuli, Emilia, Toscana, Campania, Sardegna, Puglia, Sicilia. Insomma: il progetto “Slow Tour, Italiani non per caso” è cominciato, e continueremo a parlarne nei prossimi mesi.
Intanto: buon viaggio in Italia!
Patrizio & Syusy