Brasilia, i suoi primi 50 anni
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storia di un progetto illuminato
Correva l’anno 1960, quando Brasilia, la capitale federale del Brasile, venne inaugurata e, ancora oggi, si può considerare una delle metropoli più moderne al mondo. I suoi palazzi, musei e le cattedrali incantano i viaggiatori da ormai mezzo secolo. Il sogno di una capitale che sorgesse nel cuore del Paese non è recente, parte invece da lontano. Sin dalla seconda metà del 1700 erano nate idee in questo senso, ma fu solo nel 1955 che si diede inizio alla reale costruzione della città – un avvenimento che coinvolse lavoratori provenienti da ogni angolo del Brasile (i cosiddetti candangos). Il Presidente Kubitschek fece appello al patriottismo dei brasiliani, affinché tutti sostenessero la realizzazione di questo progetto, e divenne nel tempo un vero eroe nazionale: è grazie alla sua visione, infatti, che l’anima di Brasilia racchiude in sé una parte di tutto il Brasile. A metà strada tra una meraviglia e un dipinto surrealista, Brasilia è una città pensata seguendo i principi di Le Corbusier. Il piano urbanistico realizzato da Lúcio Costa è dettagliato e meticoloso. Stabilisce quali zone devono essere residenziali, quali commerciali, quali bancarie, quali ospedaliere. La pianta del suo nucleo centrale, il Plano Piloto, ricorda un aereo, ed è tutta punteggiata di simboli: in cima, nella cabina di pilotaggio, Camera, Senato, Congresso e ministeri. I primi due con le famose forme a scodella: una concava e l’altra convessa. Poi le ali dell’aeroplano, chiamate Ala Nord e Ala Sud:ognuna di esse è lunga circa 7 km. Il viale che si trova fra il lago e le ali è chiamato L4 Sul o L4 Norte, a seconda dell’ala. Qui sorgono i quartieri abitativi, uno uguale all’altro e distinguibili solo grazie a una complessa numerazione che fa assomigliare ogni indirizzo a una formula matematica. Un ampio viale ad alta velocità, chiamato Eixo Rodoviário o “Eixao”, collega le due ali tramite un sottopasso che corre sotto la stazione centrale degli autobus, dove si trovano il distretto bancario e quello alberghiero. Ci si orienta in questi immensi spazi anche grazie alla laguna artificiale Paranoá che si estende tutto intorno alla città, quasi ad abbracciarla. Su uno dei rami della laguna si lancia l’avveniristico Ponte JK a tre arcate che, come tutto qui, porta il nome del presidente Kubitschek. Progettato dall’architetto Alexandre Chan e dall’ingegnere strutturista Mário Vila Verde e inaugurato nel 2002 è considerato uno dei più bei ponti al mondo con i suoi 720 metri di lunghezza. Al centro dell’incrocio fra ali e fusoliera, si apre un altro edificio che sembra uscito da un film di fantascienza: si tratta del Centro Cultural da República, formato dal Museo nazionale Honestino Guimarães e dalla Biblioteca nazionale Leonel de Moura Brizola che si trovano al fondo della spianata dei ministeri. Verso sud sorge la cattedrale Nossa Senhora Aparecida, anche questa figlia di un salto spazio-temporale. La struttura visibile a occhio nudo, composta da un’immensa vetrata con la sua intelaiatura a costole, è in effetti solo la copertura: l’edificio vero e proprio si apre nel sottosuolo, mentre, nella piazza di accesso alla cattedrale si trovano quattro sculture di bronzo di tre metri di altezza, realizzate da Alfredo Ceschiatti e Dante Croce, raffiguranti gli evangelisti. Una delle idee chiave che hanno guidato la pianificazione urbana è stata quella di facilitare la circolazione delle automobili: fino a qualche anno fa, infatti, a Brasilia non esistevano i semafori, tra i viali e le immense rotonde, i veicoli circolavano senza ostacoli.
Chi vuole invece approfittare della visita in città per vedere mostre, pièce teatrali e balletti l’indirizzo giusto è il Centro Culturale Banco do Brasil (aperto da martedì a domenica, dalle ore 12 alle ore 21. Si trova nel Setor dos Clubes Esportivos Sul – SCES – trecho 2, lote 22. Vicino al Ponte JK e all’ Accademia).
celebrazioni italian style
In occasione dell’anniversario della capitale, BrasiliaTur (organo legato alla Segreteria dello Sviluppo Economico e del Turismo del Governo del Distretto Federale) ha avviato diversi progetti di ristrutturazione, dalla Cattedrale alla panoramica Torre della Televisione (progettata da Lucio Costa, con 224 metri di altezza,la visita alla Torre è d’obbligo per quelli che si trovano a Brasilia: dall’alto si scorge grande parte del Progetto Pilota), fino alla riqualificazione del Lago Paranoá; mentre la Zecca dello Stato ha annunciato il conio di una speciale moneta celebrativa. E in questo moltiplicarsi di iniziative gli italiani non stanno certo a guardare: per la Festa della Repubblica del 7 settembre prossimo, la compagnia Valerio Festi, il gruppo italiano che da oltre 25 anni realizza grandi eventi, spettacoli inaugurali e commemorativi e installazioni a cielo aperto in tutto il mondo, ha ideato un esclusivo evento celebrativo intitolato Raizes do Futuro (Radici del Futuro). Si tratta di un grande progetto visionario messo a punto per un pubblico di 2 milioni di spettatori dal vivo e realizzato con l’ausilio di oltre 1.300 artisti, avanzate tecnologie di video proiezione e acrobazie aeree. Lo spettacolo prenderà come scenografia la celebre Esplanada dos Ministerios, con il Palazzo del Congresso di Brasilia (sede della Camera e del Senato), la cui immagine è oggi il simbolo della moderna città utopica, già sognata da Le Corbusier e realizzata con maestria da Niemeyer. Il progetto vuole raccontare la storia di Brasilia attraverso l’interpretazione dei suoi miti fondativi, ripercorrendone i momenti fondamentali sia sul piano storico, simbolico, politico che sociale. Tutti pronti, quindi, a rendere omaggio a Brasilia e a quell’ideale di città perfetta ed efficiente che cinquant’anni fa, un presidente coraggioso e illuminato volle trasformare in realtà.