Bari come un romanzo
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Benvenuti a Bari, la Bari di Gianrico Carofiglio, il magistrato-senatore-scrittore che qui è nato, cresciuto, vissuto. E che qui ha ambientato, trasformando la sua città nell’indiscussa protagonista femminile, la maggior parte dei suoi romanzi. Il reticolo di vie ordinate e di angoli retti in cui si muove il suo alter ego letterario, l’avvocato Guido Guerrieri, è il borgo murattiano, il centro “moderno” di Bari, quel rettangolo preciso fatto costruire nell’Ottocento da Gioacchino Murat, il vicerè di Napoli, per ampliare la città originaria, ormai compressa sul promontorio stretto fra i due porti. E proprio dalla parte più antica della città deve partire la visita, accompagnati dalla nostra guida d’eccezione.
«Se avete anche solo mezz’ora di tempo, non perdetevi una passeggiata sulla Muraglia, le Mura antiche del centro di Bari, ancora integre. Da un lato si vede il mare aperto, dall’altro le vecchie case dei quartieri popolari. Consiglio di andarci nel pomeriggio, quando non c’è nessuno. È un luogo rimasto inalterato nel tempo, il rumore del traffico e delle macchine è un’eco lontana», dice Gianrico Carofiglio. «Anche se è un classicone, mi piace sempre moltissimo salire sulle Mura. Da qui, si può scendere in quella casbah che è Bari Vecchia, per visitare i monumenti clou: la Basilica di San Nicola, la Cattedrale e il Castello». Il percorso – ovviamente pedonale – può prendere il via da piazza del Ferrarese, vicino al Porto Vecchio: dopo aver attraversato Piazza Mercantile – per secoli il centro politico della città – già si scorge il severo profilo di San Nicola, in largo Abate Elia. Costruita intorno al 1100, durante la dominazione normanna, la chiesa custodisce le reliquie del santo a cui è dedicata, ma soprattutto è un luogo da leggenda: si dice che custodisca il Santo Graal. Magari arrivato fin qui dalle mani dei crociati e degli avventurieri che proprio dal porto di Bari partivano (e tornavano) alla volta della Terra Santa. Seguendo il tracciato delle mura, si arriva al secondo monumento romanico della città vecchia, la Cattedrale di San Sabino, in piazza dell’Odegitria, costruita sui resti del duomo di origine bizantina e perfettamente restaurata. Ultima tappa tra le mura di Bari Vecchia, il Castello: normanno, svevo, angioino da oltre mille anni è il simbolo della città.
dA dIRoccAtA A undeRgRound
«Scivolammo sul lungomare Imperatore Augusto, che costeggia le mura della città vecchia, piegammo al fortino Sant’Antonio e superammo il Gran Cinema Margherita, chiuso e fasciato con impalcature, cartelloni e promesse solenni di restauro e pronta riapertura» (da Né qui né altrove. Una notte a Bari). «Bari è una città in movimento, contraddittoria, ospitale, generosa e adesso pure bella», racconta ancora Carofiglio. «Dopo anni di immobilità, tante cose stanno cambiando. Nel borgo murattiano, andate almeno a vedere il Teatro Petruzzelli e, soprattutto, entrateci: è di uno splendore che leva il fiato». Nella centralissima via Cavour, è il simbolo della Bari che rinasce: eretto nel 1903, distrutto da un incendio doloso nel 1991, ha riaperto dopo peripezie burocratiche e legali solo nel 2009. «È il quarto teatro d’Italia per dimensioni, ed è veramente bellissimo». Non altrettanta fortuna ha avuto il Teatro Margherita, gigantesco edificio in stile liberty sul mare: tempio del Cafè chantant nei primi del Novecento, è chiuso dal 1980, a testimoniare una promessa mai mantenuta. «Mi piacciono anche altri spazi della mia città, fuori dal centro, come la Fiera del Levante, in fondo a Corso Vittorio Veneto, o l’eccentrica Chiesa Russa, nel quartiere Carassi, costruita a inizio Novecento con un fantastico tetto di tegole verdi e un campanile con cupola a bulbo. Sta in mezzo ai palazzi popolari, e sembra arrivare da un altro pianeta».
Per la classica passeggiata e il giro di shopping, Carofiglio indirizza verso le vie del borgo murattiano. «Via Sparano è un’area pedonale, 750 metri di boutique e bei negozi, così come è sempre animata via Cavour». E la notte? «La movida barese è tutta nella città vecchia, nei vicoli dei quartiere popolare. Nascono e muoiono locali ogni sera».
lA gAstRonomIA? unA ceRtezzA
«La focaccia barese si prepara mescolando farina di grano tenero, sale, lievito e acqua. Ne deriva un impasto piuttosto liquido, che si versa in una teglia rotonda, si condisce con olio, pomodori freschi e olive e poi si cuoce nel forno a legna. Proprio perché l’impasto è liquido, i pezzi di pomodoro e le olive sprofondano nella pasta, creando e riempiendo dei piccoli crateri morbidi, che diventano le parti più buone della focaccia (…). La focaccia è una delle cose più buone al mondo» (da Né qui né altrove. Una notte a Bari).
A Bari non si mangia bene. Si mangia benissimo. «È il regno dello street food. Nei miei ricordi di infanzia troneggia su tutti la focaccia barese, un cibo sublime, che si può gustare solo qui. Il mio panettiere preferito non c’è più, ha chiuso da tempo: adesso compro da El Focacciaro, in via Cognetti 43, non lontano dal Petruzzelli. Mitico anche il pan brioche farcito di prosciutto e mozzarella. Per chiacchierare e stare con gli amici, faccio rotta sulla vineria Il Pane e le Rose, nel quartiere Murat. Ottimo vino, piatti di pesce e tanti salumi. E poi mi piace il nome, ispirato a una frase di Rosa Luxemburg. Una certezza è Alberosole, in corso Vittorio Emanuele: è un bel locale con volte a botte, ottimo il polpo al rosso di Manduria. Sulla stessa via, aperto fino a tardi, mi piace anche Bacco: il menù propone tutte le specialità della cucina pugliese, rivisitata in maniera creativa. La tiella alla barese – riso, cozze, zucchine, patate, pomodoro e, fondamentale pecorino- è realizzata in versione da antologia. Mi piace anche ricordare un classico della ristorazione barese, l’Hostaria al Gambero, aperta cinquant’anni fa: una tappa obbligata per cene a base di pesce freschissimo. Ma potete anche non seguire i miei consigli: qualunque trattoria o ristorante scegliate, mangerete da favola». Parola di Gianrico Carofiglio.
Cahier de Voyage
come arrivare L’aeroporto di Bari è servito dalle compagnie low cost. Da Milano, easyjet (www.easyjet.com) vola da € 21,99 a tratta. Con Ryanair un Bologna-Bari, può costare da € 4,53 a tratta.
room service Domina Hotel conference Bari Palace Via Francesco Lombardi, 13 tel. 080 5216551 Il più grande di Bari, nel cuore del centro storico. Fino a ottobre 2010 il pacchetto “Alla scoperta di Bari” costa € 173 e comprende: due pernottamenti in doppia, cena al ristorante Murat dell’hotel e 2 biglietti per un museo a scelta. Www.dominahotels.com
Hotel victor via Domenico Nicolai, 71 tel. 080 5216600 Vicino all’università, in posizione centrale, è un albergo moderno, dotato – cosa importante – di garage. Le tariffe partono da € 100 per una camera a notte, con prima colazione.
Terranobile metaresort Via Bitritto 101 tel. 080 5061529 Alle porte della città, una villa d’epoca trasformata in albergo di charme, con 15 camere e grande giardino (con piscina) di ulivi. Prezzi da € 130 euro a notte, in doppia, con breakfast. Www.terranobile.it
food Bacco Corso Vittorio Emanuele II, 126 tel. 080 5275871 Tra i piatti forti: capretto glassato al moscato di Trani e ravioli farciti di spigola alla polpa di ricci. Vini ottimi. Www.ristorantebacco.it
Il Pane e le rose via Roberto da Bari, 128 tel. 080 5239176 200 etichette di vino per accompagnare piatti di mare: sashimi di tonno, carpaccio di pesce spada e aringhe affumicate. Www.ilpaneelerose.net
Hostaria al Gambero c.a. De Tullio, 8 tel. 080 5216018 Vicino al porto, la vera cucina a base di pesce fresco. Www.hostaria-gambero.com
eventi Ogni maggio Bari ricorda il “suo” santo, San Nicola, con rievocazioni storiche e celebrazioni religiose. Www.corteostoricosannicola.com
info utili Azienda di Promozione Turistica di Bari, Piazza Moro, 33/A tel. 080 5242361 www.infopointbari.com