A Roma per mostre
Gli appassionati di fotografia possono scegliere invece uno dei fotografi più amati dal grande pubblico, quel Robert Doisneau (1912-1994) autore forse del più celebre bacio in bianco e nero, quello sullo sfondo dell’Hotel de la Ville di Parigi nel 1950. Ed è «Paris en liberté» il titolo della retrospettiva antologica, al Palaexpò di via Nazionale (fino al 3 febbraio), in cui vedere da vicino oltre 240 immagini originali scattate da Doisneau nella Ville Lumière tra 1934 e 1991: i giardini, la Senna, i vecchi bistrot, i vari atelier di moda e le gallerie d’arte della capitale francese, e soprattutto tanti volti parigini. Chi preferisce la classicità trova la sua dimensione al Colosseo e al Foro Romano con l’imponente mostra “Roma Caput Mundi” (fino al 10 marzo). Infine, un’antologica di Renato Guttuso, omaggio al centenario della nascita di uno dei grandi protagonisti del Novecento italiano: al Vittoriano (fino al 20 gennaio).
Non solo arte
Ma Roma è una città che non si accontenta della storia del suo passato, e diventa la via italiana al nuovo che avanza, un frizzante teatro delle più originali tendenze che qui si trasformano in stile. Così, complice un autunno che qui è sempre mite, ecco che si può andare anche alla scoperta delle nuove gustose formule per mangiare bene. Ristorazione “griffata” e lusso d’autore allo spazio Open Colonna ristorante+bar all’interno della Serra del Palazzo delle Esposizioni (anche se con una entrata a parte in via Milano), che porta il nome del noto chef Antonello Colonna. Ci si rilassa sotto una serra con una splendida vista panoramica sui tetti della capitale. La cucina dello chef accompagna un rinfrescante cocktail e delizia i palati con aspic di zucchine e salmone oppure pollo e peperoni, panzerotti, ricotta e salsiccia, mozzarella in carrozza. Non mancano piatti dai sapori decisi come il famoso “cacio e pepe”, che volendo si può poi riproporre a casa propria: è in vendita un kit con gli ingredienti giusti per cucinarlo. Fornita cantina di oltre 100 etichette. Una curiosità? Il vino sfuso che riporta in tavola il mezzo litro delle vecchie osterie romane.
Vi piace l’idea di incontrare personaggi famosi e artisti? Tappa allora al ReD – Restaurant & Design, all’interno dell’Auditorium Parco della Musica, arricchito con pezzi di design unici ed esclusivi, dove si può sorseggiare un bicchiere di vino seduti sul divano rosso Victoria and Albert o cenare alla luce della originale lampada Catellani & Smith. E avere un’alta possibilità di entrare a contatto con il vip di turno che, dopo il concerto, si ferma per bere un drink o mangiare qualcosa. Per il brunch della domenica, l’appuntamento è con Filippo La Mantia nel suo elegante ristorante all’Hotel Majestic di via Veneto. Dalle ore 12,30 alle ore 15,30 (menù a 50 euro), i colori della Sicilia vestono e animano i tavoli dei buffet con piatti che vanno dal dolce al salato: dall’arancino alla cassata per tornare poi alla caponata, sorseggiando tè o caffè come nella migliore delle tradizioni anglosassoni o degustando del buon vino. Il posto giusto anche se siete in compagnia di bambini. Per loro un piccolo paradiso a misura dei più piccoli (con un brunch domenicale a 15 euro).
Per le atmosfere di altri tempi, sempre di domenica, si può andare nel nuovo Lanificio Cucina, ricavato in un opificio dismesso, all’interno delle sale un tempo deputate alla lavanderia della fabbrica. Un loft di grande atmosfera, su tre livelli sfalsati, con un’enorme vetrata sul fiume Aniene e sull’omonima Riserva naturale, tavoloni in legno e pezzi di modernariato. Il brunch è in stile New York, e nel menù ci sono anche piatti biologici. Brunch di cucina romana, invece, al ristorante Angelina a Trevi, realizzato all’interno di un antico laboratorio di piante officinali. Ci si siede attorno a tavoli da lavoro per giardinaggio, circondati da piante grasse.