Sudafrica: luci e ombre

Paesaggi e natura selvaggia protagonisti di questo viaggio.
Scritto da: vilasi
sudafrica: luci e ombre
Partenza il: 08/10/2019
Ritorno il: 16/10/2019
Viaggiatori: DUE
Spesa: 2000 €

Questo viaggio era stato programmato e prenotato già tre anni fa, ma per gravi ragioni lo avevamo annullato. Tuttavia il desiderio di visitare il Sudafrica continuava ad albergare nel mio cuore e così ora siedo al posto 40C sull’aereo che mi condurrà a Johannesburg. Il rollio sulla pista, l’accelerazione del velivolo , il decollo, un sogno che si avvera.

I° TAPPA: Johannesburg / Phalaborwa Kruger N.P.

Nel programmare il viaggio, abbiamo deciso che il nostro impatto con il S.A. dovesse darci le sensazioni forti, caratteristiche dell’Africa: colori, profumi, clima, istinti ancestrali di sopravvivenza. Dunque, prima tappa del viaggio il Kruger. Spinti dalle recensioni e dai diari di viaggio, abbiamo optato per il KAIA TANI, che si trova ad un km. dall’ingresso di Phalaborwa nel Kruger. Ottima scelta, perchè veramente l’ingresso è a cinque minuti di auto. Altra considerazione: il Kruger si può visitare tranquillamente con la propria auto oppure con le guide autorizzate. Abbiamo preferito la seconda soluzione, che la struttura dove abbiamo alloggiato, propone prezzi onesti. Che dire: non sarebbe potuto andare meglio! Donald è stato una guida perfetta, abilissimo a scorgere gli animali dal più piccolo (uccelli appollaiati sui rami) ai più grandi! In tre giorni di safari abbiamo visto tantissimi animali e cosa più importante i BIG FIVE hanno reso la nostra esperienza indimenticabile. Sì, siamo riusciti a vederli tutti e cinque: una famiglia di leoni al completo, bufali, elefanti, due leopardi in due giorni diversi e persino tre rinoceronti, che praticamente mi avevano detto fosse impossibile o difficilissimo avvistare. Gli altri animali sono ovunque: ippopotami, zebre, antilopi, iene, giraffe, scimmie, coccodrilli, persino tartarughe terrestri ed uccelli di tutte le grandezze. Il solo percorrere il bush con i suoi panorami mozzafiato, gli alberi ancora brulli, i termitai di tutte le dimensioni, alcuni così grandi da inglobare anche gli alberi, è veramente fantastico!! Poi il silenzio….Quando Donald fermava la Jeep e spegneva il motore per non spaventare l’animale avvistato, allora potevi percepire il silenzio/rumore del bush. Il ronzio degli insetti, il verso degli uccelli, lo stormire del vento tra i rami secchi, il rumore dei rami che l’elefante spezza per mangiarli. Così pensi che la modernità ci ha dato tante comodità, una vita più agiata, farmaci che ci allungano la vita, ma ci ha tolto la capacità e la bellezza di stare con noi stessi e di percepire non solo i rumori che fanno da sottofondo, ma le emozioni a cui non diamo la possibilità di essere sentite. Anche solo per questo, anche se non si riuscisse a vedere tutti i Big Five, vale la pena affrontare il viaggio e per cinque giorni immergersi in questa realtà. Guest House KAIA TANI 50 € a notte con colazione inclusa, possibilità di cenare in struttura con ottimo rapporto qualità/prezzo (circa 15 € a persona), Paolo e Barbara sono gestori cordiali, simpatici ed attenti alle esigenze del cliente. Consigliato.

II° TAPPA: BLYDE RIVER CANYON E GRASKOP

Oggi torniamo a Joa e lo facciamo passando per la route panoramica. Vogliamo vedere il Blyde River Canyon e ci fermeremo a dormire a Graskop in una guest house. Il viaggio in auto è confortevole, la strada in ottime condizioni, il traffico scorrevole. Il punto panoramico del canyon è una terrazza che si affaccia sul Blyde River, che scorre diversi metri più in basso. Bello, ma nulla in confronto con il cugino americano, il Grand Canyon scavato dal fiume Colorado, che ho avuto la fortuna di ammirare in un mio viaggio precedente. Le emozioni che ti trasmette sono tenui e non c’è la maestosità del paesaggio del Grand Canyon. Comunque da vedere. Abbiamo percorso le tappe previste da tutte le guide del Sudafrica: Canyon, Bourke’s Luck Potholes, God’s Window, Mac Mac Falls, Berlin Falls. Ingresso a pagamento per ogni sito. Le Mac Falls forse sono il luogo più suggestivo di tutti. Nel primo pomeriggio arriviamo alla Guest House Monia Holiday House, prenotata dall’Italia. Il costo è contenuto (25 €), ma l’appartamento che abbiamo avuto era grande ma datato e con bagni fatiscenti con acqua per la doccia quasi fredda. Consiglio il blocco nuovo, forse in condizioni migliori. In quest cittadina, dove si respira letteralmente aria di montagna, abbiamo cenato al GARDEN SHED RESTAURANT. Ottimo.

III° TAPPA: GRASKOP/ PORT ELIZABETH

Siamo alla terza tappa del viaggio. Alle sette del mattino siamo già in auto. Dobbiamo arrivare a JOA in aeroporto, restituire l’auto presa a noleggio e partire alle18 con l’aereo verso Port Elizabeth. Anche questa volta il viaggio è semplice ed arriviamo in orario a JOA. Restituiamo l’auto e con calma ci avviamo al gate di imbarco. A Port Elizabeth pernottiamo due notti al 23ON GLEN GUEST HOUSE (120 € a notte con colazione). Struttura eccellente, ben arredata, una sala comune dove è possibile soggiornare e fare colazione. Personale gentilissimo ed efficiente. Consigliato. Port Elizabeth è una cittadina piccola e molto graziosa con belle spiagge. Avremmo dovuto visitare l’Addo N. P., ma i nostri piani sono stati sconvolti. A causa di problemi familiari abbiamo anticipato il rientro in Italia di una settimana. Il gestore ci ha messo a disposizione computer e stampante,così abbiamo potuto fare senza difficoltà il cambio del biglietto aereo. A P.E. consiglio il ristorante Coachman on the bay. Bellissima terrazza con affaccio sull’Oceano e cucina buona con prezzi onesti.

IV° TAPPA: PORT ELIZABETH/ HERMANUS

Partiti da P.E. ci accingiamo a percorrere la Golden Route senza le soste che erano previste, invece, dal programma originario. La N2 è una strada scorrevole, ma sinceramente passa piuttosto lontano dalla costa. Perciò il panorama si intravede a malapena e per apprezzare i panorami più suggestivi, occorre allontanarsi dalla N2 ed imboccare le varie uscite laterali che conducono alle cittadine costiere. Noi abbiamo dovuto percorrere i quasi 700 km. in un giorno senza soste. Attenti a rispettare i limiti di velocità: ci sono autovelox ovunque. Alle 17 arriviamo ad Hermanus e fortunatamente la guest house che avevamo prenotato in data diversa ha una stanza libera. Lasciamo i bagagli e ci dirigiamo al centro per cenare e fare una passeggiata. Anche Hermanus è un piccolo centro e deve la sua notorietà per il passaggio delle balene e l’immersione in gabbie per vedere gli squali. Ottobre non è il mese adatto per l’avvistamento balene, ma noi le abbiamo viste in Argentina (diario del 24/2/14). Cena al Pear Tree a base di calamari, verdure e panna cotta con le pere. Buona. Torniamo soddisfatti alla guest house JAKASA GUESTHOUSE (55 € a notte con colazione). Domani, in due ore dovremmo arrivare a Città del Capo, dove restituiremo l’auto e ci imbarcheremo per Roma.

LUCI ED OMBRE

Come anticipato nel titolo, il viaggio in Sudafrica ha avuto spunti belli, ma anche molti imprevisti. Andiamo con ordine:

1) Abbiamo noleggiato l’auto per le due tratte: JOA/KRUGER/JOA e PORT ELIZABETH/ CITTA’ DEL CAPO con la Sixt. Ho scelto questo autonoleggio, in quanto è l’unico che prevede un’assicurazione totale e zero franchigia in caso di danni. Le recensioni non erano ottime ed infatti, sapendo che hanno l’abitudine di fare i furbetti, abbiamo prima controllato tutta la carrozzeria, i fari, i freni e poi abbiamo firmato il contratto. Nonostante ciò, alla consegna hanno iniziato a trovare piccolissime ammaccature (impossibili, perchè al Kaia Tani era rimasta tre giorni ferma al parcheggio della struttura) e solo quando abbiamo fatto presente che avevamo zero franchigia si sono arresi. In seguito, ci è arrivato un addebito di 300 Zar per una multa per eccesso di velocità. Molto strano, visto che abbiamo sempre viaggiato al di sotto del limite e non ci è mai arrivata la copia del verbale, che invece avrebbero dovuto inviare alla nostra mail. Il dubbio rimane.

2) Siamo andati ad ottobre e il periodo di siccità tipico dei loro mesi invernali, non era ancora terminato. Ragion per cui il Safari River è stato breve, a causa della poca acqua del fiume e in albergo abbiamo avuto seri problemi con l’acqua. Difficile fare una doccia calda.

3) In Sudafrica ho avvertito un marcato senso di pericolo. Ho viaggiato tantissimo, sempre con il fai da te, ma è stata la prima volta che non mi sono sentita sicura. A Port Elizabeth tutte le ville hanno muri di cinta ed in più recinzioni di filo elettrificato contro i ladri. Consigliano per tutti i luoghi di non uscire da soli dopo le 18 (amici a Città del Capo, tornando in albergo dopo cena, hanno subito il furto dei contanti che avevano in quel momento). Il proprietario della guest house ci ha raccomandato di non prelevare soldi al bancomat, per il rischio elevato di rapina.

4) Sconsiglio vivamente di percorrere la Golden Route. Non è bella, si vede pochissimo panorama. Consiglio di atterrare a JOA, andare al Kruger per i safari, tornare a JOA e da qui con l’aereo o con il treno dirigersi a Città del Capo.

5) CILIEGINA SULLA TORTA! Siamo a Città del Capo nelle vicinanze dell’aeroporto. Siamo fermi al semaforo rosso. Il nostro viaggio è al termine, ma non sappiamo che ci attende il meglio. Un balordo rompe il finestrino per rubarmi il cellulare. Per la sorpresa e lo spavento, tamponiamo la macchina ferma davanti a noi. Dunque: finestrino andato in frantumi, ferite alla mia mano e sul piede a causa delle schegge, auto con il radiatore fuori uso e cellulare rubato. In tutto ciò tre cose positive. La macchina davanti era guidata da una persona gentilissima, che ha preso in mano la situazione. Ha telefonato alla Sixt, spiegando l’accaduto e dicendo che avevamo bisogno del carro attrezzi. Ci ha accompagnato sia alla Sixt, sia alla polizia dell’aeroporto per la denuncia, aiutandoci tanto, visto che parlano un inglese misto all’africano, difficile da capire. L’assicurazione a zero franchigia si è rivelata vincente! Avremmo speso un botto per ripagare i danni. Il cellulare era del 2012, ormai vecchio e con la batteria da cambiare. Lo usavo solo come navigatore. Meno male, altrimenti avrei perso il mio Samsung 10! CONCLUDENDO: Sudafrica da vedere, ma con tanta prudenza e certamente non ai primi posti in una possibile lista di luoghi da visitare.

Permettetemi una considerazione, diciamo filosofica. Dice un proverbio orientale: “Se il destino ti rema contro, non rinunciare, cambia semplicemente sogno.” Ecco, visto l’annullamento del viaggio organizzato nel 2016, avrei dovuto capire che non era il caso di insistere (non ci crederete, ma il volo di andata è partito con dodici ore di ritardo).



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