Siyabonga Sudafrica!

Tour classico da Cape Town al Kruger Park
Scritto da: tetoida_
siyabonga sudafrica!
Partenza il: 09/08/2010
Ritorno il: 25/08/2010
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Come ogni anno ho cominciato a smanettare sul pc alla ricerca dei migliori voli già in pieno inverno e l’idea di andare in Sudafrica è nata anche dai mondiali di calcio che sicuramente ci avrebbero lasciato un Paese con infrastrutture nuove e grande capacità ricettiva. Intorno a marzo abbiamo bloccato il volo di Afriquiah Airlines da Milano per Johannesburg, con scalo a Tripoli per 430€. Il prezzo era molto allettante anche se la compagnia era a me sconosciuta, purtroppo da li a poco sarebbe diventata tristemente famosa per l’incidente in atterraggio a Tripoli, caspita era proprio l’aereo che avremmo preso noi… Incrociando le dita, ovviamente decidiamo di andare avanti e blocchiamo anche i voli interni da Johannesburg a Cape Town e da Cape town a Durban, la compagnia in questo caso è stata Kulula, ottima low cost sudafricana legata a British con la spesa totale di circa 100 €. Il nostro viaggio è durato 17 giorni, dal 9 al 25 Agosto 2010. Abbiamo seguito la struttura classica del tour in Sudafrica, lasciando perdere la visita alla Garden Route perchè fuori stagione e aggiungendo un paio di giorni al Kruger, scelta azzeccatissima !!

ALCUNE INFORMAZIONI PRATICHE:

VALUTA La valuta è il Rand, il nostro cambio era 1€ = 9,5 R circa. Noi per il contante abbiamo utilizzato gli ATM (Bancomat), sono praticamente ovunque e con 2€ di commissione vi garantiscono la valuta di cui avete bisogno. Il limite di prelevamento è 1200R, quindi vi dovrete fermare spesso per fare il pieno. Le carte di credito sono accettate ovunque ma benzina, prodotti alimentari e souvenirs sono da pagare in contanti.

TIPS Come negli States la mancia nei locali la decidete voi, al momento del pagamento la aggiungete a penna sul conto, 10-15% sarà una mancia corretta.

ENERGIA ELETTRICA Lasciate perdere tutti gli adattatori che avete, quello sudafricano è unico, dovete acquistarlo al vostro arrivo, con pochi euro risolverete il problema. Il voltaggio è come il nostro 220V.

AUTONOLEGGIO Come sempre ci siamo affidati ad Enoleggio per strappare la tariffa migliore e per avere il contratto scritto in italiano. A Cape Town abbiamo girato con un’auto della First, mentre a Durban ci siamo affidati a Europcar. Auto nuove e abbastanza accessoriate, ricordatevi che in Sudafrica la guida è a destra!! Mi sento solo di raccomandare per la zona dei parchi un’auto con l’aria condizionata, anche d’inverno per meglio difendersi dal caldo e dalla polvere. La benzina costa dai 7 agli 8 Rand. La patente internazionale non serve, non ce l’hanno mai richiesta né l’autonoleggio né tanto meno la polizia che ci ha fermato lungo il viaggio.

SICUREZZA Il Sudafrica è un Paese sicuro, noi non abbiamo mai avuto problemi. Uniche accortezze, evitare di viaggiare di notte e con oggetti di valore in vista. Negli hotels che abbiamo utilizzato nessuno ci ha mai toccato nulla.

CLIMA E’ inverno, di notte fa freddo e in nessun hotel abbiamo trovato il riscaldamento. In compenso tutti hanno l’aria condizionata, quindi se il condizionatore è recente sarà dotato di pompa di calore e risolverete il problema. L’escursione termica è notevole, a Cape Town potete passare dai 5-6° della notte ai 20-25° del giorno mentre nel Kruger le temperature possono tranquillamente raggiungere nel pomeriggio i 30°. L’abbigliamento dovrà quindi necessariamente essere a cipolla e per tutto il giorno metterete e toglierete maglioncini e felpe…

CIBO Ci siamo trovati benissimo a Cape Town, la scelta è notevole, per il pesce è d’obbligo un passaggio all’Ocean Basket, se volete una cena africana andate all’Africa Cafè. Diverso il discorso dentro il Kruger, qui i buffet si assomigliano tutti, grande scelta di verdure e carne e il prezzo è sempre intorno ai 100R.

HOTELS Noi abbiamo seguito le indicazioni di altri viaggiatori, a Cape Town abbiamo alloggiato al Lady Hamilton, buon hotel dall’ottimo rapporto prezzo/qualità. A Santa Lucia siamo stati all’Elephant Coast GH, semplicemente perfetto. Discorso diverso per il Kruger, qui bisogna muoversi per tempo e prenotare nei Camps statali molti mesi prima, le prenotazioni vengono aperte quasi un anno prima. Il rischio è di dover soggiornare ai confini del parco con ovvi problemi per gli spostamenti. Noi abbiamo prenotato a febbraio sul sito governativo.

ATTRAZIONI Sono praticamente tutte a pagamento, anche cifre minime ma tutte a pagamento. Nel Kruger oltre al Camp dovrete pagare anche le fee che sono di 150R/persona/giorno, ma così anche negli altri parchi, dai pinguini di Boulders, addirittura ogni cascata e ogni point of view del Blyde Canyon, da 5 a 10 R/Auto. Consideratele con attenzione quando pianificate il viaggio. Un ultimo consiglio, molti viaggiatori consigliano di tenere la visita al Kruger Park per ultima. Verissimo!! facendo il tour in senso antiorario vi troverete il Kruger per ultimo in un’escalation di indimenticabili avvistamenti. Mentre rimarrete delusi dai parchi “minori” dopo il trionfo naturale del Kruger se metterete questo in cima al vostro percorso.

DIARIO DI VIAGGIO

LUNEDI’ 9 AGOSTO ITALIA – SUDAFRICA

Finalmente arriva il giorno della partenza. Di solito viaggiamo in un gruppo abbastanza numeroso, ma quest’anno anche a causa di problemi di ferie siamo solo io, Roberto, mia moglie,Sandra e mia figlia,Elisa. Partiamo alle 9.30 da Novi Ligure e raggiungiamo intorno alle 11.00 l’aeroporto di Milano Malpensa, sbrigate le formalità di rito raggiungiamo il gate per la partenza, il volo ha circa un’ora di ritardo ma la cosa non ci preoccupa più di tanto viste le tre ore di sosta che ci aspettano a Tripoli. Ottimo volo dell’Afriqiyah Airlines, A319 nuovo, monitor personale, buon pranzo e arrivo a Tripoli dopo due ore e mezza, quasi in orario. Raggiungiamo l’area di transito, per i viaggiatori in transito non è necessario il visto d’ingresso in Libia. L’aeroporto di Tripoli è un po’ la nota dolente del volo, poiché a fianco è in costruzione il nuovo, è lasciato un po’ a se stesso. La pulizia lascia a desiderare, i bagni sono terribili e il tabellone delle partenze non funziona. Resta comunque un’esperienza particolare essere a contatto con viaggiatori di tutta l’Africa, con le loro tuniche sgargianti, con pellegrini vestiti di bianco e donne con il burqa. Anche qui veniamo imbarcati con circa un’ora di ritardo dopo due o tre inutili controlli dei documenti. L’aereo è un nuovissimo A330, anche questo con monitor personale, viene servita subito la cena, dopo c’è anche il tempo per un pisolino visto che l’aereo non è al completo e riusciamo ad utilizzare qualche posto vuoto per allungarci.

MARTEDI 10 AGOSTO JOHANNESBURG-CAPE TOWN

Dopo la colazione atterriamo a Johannesburg alle 6.40 in orario. Ora ci aspettava il volo di Kulula per Cape Town, per sicurezza avevamo prenotato il volo delle 9.00, nel timore di ritardi o valige smarrite. Andiamo al banco per cercare di anticipare il volo ma per la modifica ci vengono chiesti circa 500€, con un sorriso decliniamo l’offerta. Passiamo circa tre ore nell’aeroporto, temperatura esterna 1°, temperatura interna poco di più, caspita qui la parola riscaldamento non esiste !! Dopo un paio d’ore di volo atterriamo a Cape Town, sono le 11 circa e la temperatura è già ai livelli italiani, questo è il Sudafrica!! Raggiungiamo l’autonoleggio First, l’auto per i nostri primi quattro giorni e’ una Chevrolet Spark rossa, uno scatolino dove carichiamo a fatica i bagagli. L’auto è nuova ma veramente basic, alzacristalli a manovella, no A/C e soprattutto niente servosterzo, pensavo che auto così non le costruissero più. Per i nostri piccoli spostamenti nella penisola del Capo è comunque più che sufficiente. Impostato il navigatore portato dall’Italia ci immettiamo nel traffico in direzione Cape Town. Che bella la guida a destra! Che belle le rotonde al contrario !! Raggiungiamo dopo mezzoretta finalmente il nostro hotel. Per i nostri primi quattro giorni a CT abbiamo scelto il Lady Hamilton Hotel, 46€ per una camera tripla senza colazione. L’hotel consigliato dalla Routard e da altri viaggiatori si trova nei pressi dei Gardens, zona centrale e ben servita di Cape Town. Le camere sono spaziose e un po’ vecchiotte ma il prezzo lo valgono tutto, il parcheggio è gratuito e il personale molto gentile. Il collegamento ad Internet è a prezzi folli, circa 6€ per un quarto d’ora, quindi attenzione. Nell’hotel manca l’ascensore e ovviamente anche il riscaldamento. Riusciamo ad ovviare all’inconveniente con la pompa di calore del condizionatore. Dopo un riposino e una doccia tonificante facciamo un primo giro non allontanandoci molto dal quartiere, visitiamo la zona arrivando fino a Long St. E facciamo un prelevamento di contante in un ATM. Per la sera abbiamo prenotato all’Africa Cafè, sicuramente uno dei locali più famosi di CT, si trova nella zona dell’hotel ma è buio e preferiamo raggiungerlo in auto, per la prima volta veniamo a contatto con i parcheggiatori abusivi, sono ovunque, non ve la prendete più di tanto, qui funziona così, una piccola tassa che permette a tanti di vivere e comunque con pochi spiccioli avete la macchina controllata, garantito !! All’Africa Cafè viene servito un menù degustazione di 15 piatti africani, che rendono bene l’idea della cucina di questo continente. Il locale è molto bello e la cena ottima, le cameriere in abiti tradizionali rendono l’atmosfera molto caratteristica. Ai muri del locale sono appese opere d’arte di artisti africani per lo più prodotte con materiali riciclati, tutto davvero molto bello. Spendiamo per la serata 800R in tre, comprese la mance. Sarà la cena più costosa di tutto il viaggio. Per la prima volta veniamo in contatto con la realtà sudafricana. Tutti i dipendenti del locale sono di colore, mentre tutti i clienti sono bianchi…

MERCOLEDI 11 AGOSTO VISITA DI CAPE TOWN

Ci svegliamo senza fretta in torno alle 8.30, senza avere fusi orari da smaltire. La giornata è splendida, c’è un gran sole anche se ricordiamo sempre che siamo in inverno, molto mite ma pur sempre inverno. Facciamo colazione da Caramello’s in un centro commerciale poco distante dall’hotel dove troviamo anche un discreto cappuccino. Spesso, quando ci rechiamo nelle grandi città ci serviamo dei bus Sightseeing dove questo servizio è disponibile, lo troviamo molto utile per riuscire per familiarizzare con la città e per inquadrare le principali attrazioni. Il bus a CT parte davanti ai Gardens e la prima corsa è alle 9.30, costa 120R e permette di salire o scendere lungo un percorso definito fino alle 18.00 di sera. CT non è visitabile a piedi, le distanze sono notevoli e il percorso del bus è molto ampio anche per toccare la costa con le belle spiagge. Passiamo in prossimità del Castle of Good Hope, l’edificio più antico del Sudafrica, fortezza a difesa della città con i suoi cannoni che pare non siano mai stati usati contro nessuno, il District Six, invece e’ l’esempio di come la stupidità umana sotto forma di apartheid abbia saputo rovinare a la vita a tante famiglie di colore. La prima sosta d’obbligo è la famosa Table Mountain il bus si ferma davanti alla funivia e dopo una breve coda siamo già sulla particolare cabina girevole che permette a tutti di godere dello splendido panorama, costa 160R ma li vale davvero tutti. Arrivati alla sommità si gode di una vista stupenda su tutta la città. Riusciamo a vedere in lontananza Robben Island e tutta la Penisola del Capo, Seguiamo il percorso guidato per circa un’oretta fermandoci nei vari Point of view. Tutto veramente molto bello, complice anche la splendida giornata e dopo aver salutato la nutrita colonia di Dassie, strani animaletti, simili alle nostre marmotte ci avviamo nuovamente verso il nostro bus. Il nostro percorso ci porta verso I Dodici Apostoli, niente a che vedere con quelli australiani, qui sono una serie di colline e tra l’altro non sono neanche dodici… Ci fermiamo a Camps Bay per ammirare una delle spiagge più animate di CT, per essere inverno fa molto caldo anche se nessuno si avventura in un bagno nell’oceano. Dopo incontriamo le tre spiagge di Clifton, zona molto esclusiva dell’elite bianca della città. Ancora pochi minuti e arriviamo al capolinea del bus a V&A Vaterfront, zona estremamente turistica dove, come in molte altre parti del mondo si sono ristrutturati vecchi moli e docks per trasformarli in centri commerciali, hotels, locali e tutto ciò che in qualche modo possa intrattenere il turista. La zona è molto vasta ed in continua espansione anche se ha molto l’aspetto di una enclave bianca all’interno della città. Pranziamo su una terrazza in compagnia dei gabbiani all’ Ocean Basket, una catena di ristoranti di pesce che ci accompagnerà per tutto il viaggio, rapporto qualità- prezzo imbattibile e pesce freschissimo. Mangiamo un megapiatto di pesce con gamberoni e calamari per tre persone spendendo in tutto 265R, perche’ non aprono una succursale in Italia?? Riprendiamo il nostro tour attraverso il centro di CT dove troviamo il Parlamento e ci fermiamo a Loop St. L’unica zona pedonale e praticamente il passeggio della città. Da qui a piedi raggiungiamo la Cattedrale di St George’s, attraversiamo i Gardens in compagnia degli scoiattolini e dopo il museo di Storia Naturale siamo nuovamente nella zona del nostro hotel. Siamo in inverno e fa buio molto presto, attenzione agli orari, qui si cena prestissimo. Prendiamo la nostra auto per raggiungere il Vaterfront, l’idea e’ di cercare un buon locale e di mangiare qualcosa. Siamo ancora sazi del pesce di mezzogiorno, troviamo un bel locale dove fanno musica dal vivo, si chiama Quay4 mangiamo solo una una zuppa e on po’ di insalata e anche qui dobbiamo notare che la clientela e’ totalmente di bianchi.

GIOVEDI 12 AGOSTO LA PENISOLA DEL CAPO

Facciamo colazione nel solito locale nei pressi dell’hotel e prendiamo l’auto alla volta della Penisola del Capo. Questo è il classico tour che si snoda lungo la Penisola fino al Capo di Buona Speranza. Tempo slendido e giornata tersa ci accompagnano lungo tutto il percorso. Per iniziare seguiamo la falsariga del percorso del Sightseeing costeggiando le spiagge di CT fino a raggiungere Hout Bay, paesino di pescatori poco distante dalla città. Da qui ci immettiamo nella Chapman’s drive bella strada panoramica che costeggia in mare. La strada tagliata nella roccia offre panorami incredibili assolutamente poco africani. Raggiungiamo il Good Hope Cape e subito ci informiamo su come raggiungere il famoso faro. Oggi la teleferica è in manutenzione e lo stesso percorso viene fatto tramite uno shuttle. La vista dal faro è un classico per godere appieno dell’unicità del posto, rientriamo al parcheggio e ci avviamo al Two Oceans Restaurant. Il locale si trova in una posizione incantevole a picco sul mare. E’ diviso in due, da una parte si pranza alla carta, dall’altra c’è un fast food con panini e bibite. Pranziamo al caldo del sole invernale sudafricano, in compagnia di un mare di uccellini, si sta davvero bene !! A malincuore lasciamo il ristorante e ci avviamo verso il Good Hope Point per la classica foto. Lungo la strada facciamo il primo avvistamento importante del viaggio, uno struzzo che bruca l’erba in prossimità del capo. Subito dopo è la volta di uno gnu e di alcuni babbuini. Meno male !!! Con tutti questi panorami europei non ci eravamo ancora accorti di essere in Africa. Presa l’auto raggiungiamo Simon’s Town con la colonia di pinguini di Boulders. La visita è molto simpatica. Ci si muove lungo alcune passerelle in legno che attraversano la colonia. I pinguini sono simpaticissimi e si fanno filmare senza problemi, sono molto numerosi e non si corre il rischio di non incontrarli. La visita costa 35R a persona ed è molto gettonata dai turisti. Avendo ancora a disposizione un paio d’ore di luce le spendiamo per visitare i Giardini di Kirstenbosch, dopo averli raggiunti con non poche difficoltà per un problema al navigatore. Sono giardini botanici estremamente belli e curatissimi, ci rilassiamo all’ombra degli alberi ed in compagnia di strani uccelli simili alle nostre faraone che si trovano ovunque nel parco. Verso le 17.30 il sole si nasconde dietro la collina e anche noi prendiamo la via di casa. Arrivati in hotel ci facciamo prenotare dal portiere un tavolo al Mama Africa, siamo fortunati ce ne sono liberi un paio. Ci cambiamo e riprendiamo l’auto, come al solito si mangia molto presto e alle 20.00 quando arriviamo il locale e’ già al completo. Il locale si trova in Long St., facilmente raggiungibile ma evitiamo come sempre di muoverci a piedi quando fa buio. Il Mama Africa è un’istituzione a CT, è un locale sicuramente turistico ma da non perdere. Si passano due ore in allegria con ottima musica ed ottimo cibo. Prenotando all’ultimo ci hanno sistemato vicino al palco, bellissima posizione dove abbiamo potuto godere al meglio della bravura degli artisti africani. Abbiamo mangiato tre splendide T-Bone che non ci hanno fatto sicuramente rimpiangere quelle americane. Per la prima volta tra i clienti ho notato anche molte persone di colore, forse il locale non è così turistico. Comunque per l’ottima cena e lo spettacolo spendiamo 500R sempre in tre e con mancia compresa.

VENERDI 13 AGOSTO 2010 HERMANUS

Ultima giornata a CT, oggi è in programma la gita ad Hermanus. Raggiungiamo la località famosa per gli avvistamenti delle balene intorno alle 10.30. La giornata è splendida e subito ci avviciniamo a riva armati di binocolo alla ricerca dei primi cetacei. Dopo pochi minuti i primi spruzzi e la prime balene che si affacciano vicino agli scogli. L’emozione è grandissima e siamo stupiti dalla facilità con cui si possono vedere le balene da riva. Comodamente seduti sulle panchine incontriamo anche parecchi iraci, questo è il nome delle strane “marmotte” che avevamo già incontrato sulla Table Mountain. Ma, mentre gli altri erano estremamente timidi, questi sono molto intraprendenti e ci assillano per avere qualcosa da mangiare. Trascorriamo il resto della mattinata tra balene e iraci, che divertenti !! Hermanus vive sulle balene ed in particolare sulla colonia che vi si insedia da giugno ad ottobre. Addirittura per facilitare gli avvistamenti esiste un Avvistatore Ufficiale che scruta il mare e quando avvista una balena suona la sua vuvuzela. Ovviamente i ristoranti sono tutti in riva al mare per non perdersi nessuna delle evoluzioni delle balene. Noi ci fermiamo al Two Oceans Restaurant mangiando bene e spendendo 7-8 € per persona. Ci teniamo da parte un po’ di patatine fritte, i nostri amici iraci apprezzeranno molto il nostro gesto… Dopo pranzo passeggiamo nel simpatico mercatino a due passi dal mare e acquistiamo le immancabili vuvuzelas. Nel frattempo tutti si sono spostati verso il mare dove una balena si è avvicinata incredibilmente a riva, alcuni turisti appostati sugli scogli se la sono vista passare a pochi metri !! Dopo essersi fatta fotografare da tutti e dopo circa una ventina di minuti di evoluzioni ha ripreso con tranquillità il largo. Visto anche questo splendido spettacolo lasciamo Hermanus soddisfatti e prendiamo la via del ritorno. Seguendo le indicazioni di altri viaggiatori facciamo visita ad una colonia di pinguini a Betty’s Bay. La colonia è meno famosa di quella di Boulders ma non per questo meno interessante e merita assolutamente una visita. Le indicazioni per raggiungerla sono rare ma abbastanza puntuali. Si visitano i pinguini sempre sulle immancabili passerelle e a quest’ora sono veramente numerosi. Rientriamo alle 17.30 solo mezzora prima che faccia buio e ci rilassiamo un po’ in camera. Questa sera decidiamo di cenare da Arnold’s poco distante dall’hotel. Le recensioni erano buone ma questa volta il ristorante ci ha deluso. Solita carne alla griglia con verdure e patatine , abbiamo speso come da Mama Africa, ma non c’è proprio paragone, sia come locale, sia come qualità del cibo.

SABATO 14 AGOSTO DA CAPE TOWN A DURBAN

Raggiungiamo l’aeroporto, dobbiamo riconsegnare l’auto e ci prendiamo un po’ di tempo in più nel caso di problemi per la consegna. Fortunatamente tutto fila liscio, il volo è alle 9.45 e abbiamo tutto il tempo per una mega colazione da Mugg & Bean. Il volo è ottimo e con il sole che lo accompagna rende l’avvicinamento a Durban molto spettacolare con il nuovo stadio in bellavista sul lungomare. Ripresi i bagagli andiamo al banco dell’Europcar per prendere la nuova auto che ci accompagnerà attraverso i parchi è una Toyota Yaris a tre volumi che non viene commercializzata da noi, non è bellisima ma e’ molto comoda, bagagliaio spazioso aria condizionata, servosterzo e rigorosamente bianca come il 90% delle auto in circolazione. Un 4×4 sarebbe la soluzione ottimale per le piste dei parchi ma e’ anche parecchio costosa, noi non ci possiamo proprio lamentare della nostra fedele Yaris. Nel pomeriggio raggiungiamo il Kwazulu – Natal ed in particolare Santa Lucia, una cittadina estremamente alla moda e turistica. L’ingresso è regolato da guardie armate e si deve superare un veloce controllo, lungo il percorso attraversiamo parecchi paesi molto poveri ed in prossimità di Santa Lucia troviamo la comunità nera più numerosa che approfitta delle attrattive turistiche del posto. Raggiungiamo con una certa difficoltà la nostra Guest House, è recente, in pochi la conoscono e i nomi si assomigliano tutti. Seguendo le indicazioni di tanti altri viaggiatori abbiamo prenotato all’ Elephant Coast Gu est House. Ottima scelta, è stata la sistemazione più cara del viaggio, circa 3000R per una quadrupla per tre giorni ma li valeva tutti. Si trova ai confini di Santa Lucia, quindi con un po’ di fortuna potrete avvicinare parecchi animali che si affacciano dalla vicina foresta. La GH ha una bella piscina ed è circondata da un rigoglioso giardino tropicale. Le camere sono spaziose e riccamente arredate. Il bagno è enorme e curatissimo. In una fossa in prossimità della foresta vengono gettati i resti della cucina, gli animali attirati si avvicinano indisturbati. La speranza è sempre di vedere gli ippopotami, numerosi in zona, a noi sono toccati solo qualche impala e qualche facocero. All’ora di cena ci avviamo verso la via principale di Santa Lucia dove si affacciano tutti i locali. Seguendo le recensioni ceniamo da Alfredo’s, un ristorante italiano gestito da un simpatico romano, nato in Sudafrica, con cui chiacchieriamo amabilmente delle attrattive del posto e della situazione politica. Proviamo le famose lasagne al forno di Alfredo e devo dire che sono veramente buone, mangiamo anche qualche bruschettina all’aglio e dell’ottimo dolce spendendo i soliti 10-12 euro a testa.

DOMENICA 15 AGOSTO SANTA LUCIA E CAPE VIDAL

Dopo una notte tranquilla, interrotta solamente da un gatto in amore, forse speravamo in qualcosa di più esotico…. Andiamo a fare colazione nello splendido giardino tropicale. La colazione è molto varia e non delude, le camere nel mese di agosto sono occupate spesso da italiani, oggi eravamo solo due coppie ma nei giorni successivi praticamente tutta la GH sarà colonizzata dai nostri connazionali. La cosa ad alcuni può sembrare fastidiosa ma risulta ottima per scambiarsi dritte e consigli. Tramite Rene e Gonnie i simpatici proprietari olandesi prenotiamo la Crociera Hippo & Cocco nel lago di Santa Lucia. Le crociere partono da un molo lungo la via principale, sono tre le società che effettuano la navigazione, sono simili i percorsi, i barconi e anche i prezzi. La giornata è splendida e vediamo molti ippopotami sia in acqua che sulla riva. Anche i coccodrilli non mancano ma praticamente sembrano impagliati, caspita, non muovono neanche un muscolo !! Dopo circa un paio d’ore rientriamo alla base ed andiamo a pranzo, seguendo la Routard andiamo da St. Pizza. Penso che sia stata una delle peggiori pizze che io abbia mai mangiato, mi chiedo come facciano a consigliare un locale del genere. Uscendo comperiamo un po’ di frutta, lungo la via sono numerosi i banchetti che la offrono e a prezzi irrisori. Per un caschetto di bananine (12 pz) spendiamo 5R ! Ora ci avviamo verso Cape Vidal, siamo un po’ eccitati è il nostro primo “safari”. La riserva del Wetland Park si estende lungo la costa, paghiamo l’ingresso e subito andiamo alla ricerca dei primi animali, nel parco si trovano quasi esclusivamente erbivori, in effetti avvistiamo parecchie antilopi, le prime giraffe e alcune zebre. Ma l’avvistamento del giorno è un bel rinoceronte nero con il piccolo che si sofferma per qualche minuto lungo la strada, grande emozione !! Raggiungiamo Mission Rocks dove veniamo per la prima volta in contatto con l’oceano. Tira un vento fortissimo ma la temperatura è piacevole e alcuni coraggiosi affrontano le onde senza timore, è inverno anche qui ma la temperatura è sicuramente più invitante rispetto al soggiorno a Cape Town. Il punto più settentrionale del parco è occupato dalla spiaggia di Cape Vidal, paradiso dei surfisti e famosa per la pubblicità del famoso bagnoschiuma di qualche anno fa. Ci fermiamo sulla spiaggia in compagnia di parecchi pescatori, quindi riprendiamo l’auto e facciamo il percorso a ritroso fino al gate. Rientriamo nella nostra splendida GH e ci prepariamo per la sera. Oggi ceniamo da Ocean Basket e come la volta precedente mangiamo in modo splendido spendendo davvero poco. Questa volta oltre agli immancabili gamberoni proviamo dell’ottimo pesce impanato e delle cozze strepitose.

LUNEDI 16 AGOSTO HLUHLUWE-IMFOLOZI PARK

Dopo un’altra sontuosa colazione nello splendido giardino tropicale, chiediamo consiglio a Rene e Gonnie per l’escursione di oggi. La visita al HI è il cuore della visita a Santa Lucia. La crociera di ieri e’ stata piacevole e così anche l’escursione a Cape Vidal ma la vera Africa la cominciamo ad assaporare solo oggi. Il parco si divide in due parti, visitarle in una giornata è molto impegnativo e seguendo i consigli preziosi di Gonnie ci concentriamo sull’Imfolozi Park dove gli animali sono più numerosi e più facilmente avvistabili. Dal gate d’ingresso ci spostiamo lungo la strada asfaltata fino al Mpila Camp, gli animali sono numerosi e avvistiamo in particolare una bella colonia di velvet monkeys e numerosi impala. Dal Camp si entra nel parco vero e proprio le strade diventano sterrate ma molto curate, dalla strada principale partono del Loop che viaggiano nella boscaglia e ritornano sul sentiero principale. Il terreno è secco e la vegetazione scarsa, condizione ideale per l’avvistamento degli animali, i punti di avvistamento sono posti quasi tutti lungo il fiume Imfolozi, punto di riferimento per tutta la vita del parco. Nel parco sono molto rari i predatori ma gli avvistamenti dei grandi erbivori sono frequenti e rendono la giornata indimenticabile. Tra l’altro riusciamo ad avere un incontro ravvicinato con un rinoceronte bianco e proprio a fianco del Visitor Center vediamo il nostro primo elefante. Non male siamo già a tre big five !! Terminiamo il nostro giro all’ Hluhluwe ma come ci aveva anticipato Gonnie gli avvistamenti sono scarsi anche a causa della vegetazione troppo rigogliosa. Rientriamo felici alla GH e terminiamo la serata da Alfredo’s con una bella carbonara che ci siamo fatti modificare, caspita, mai vista una carbonara senza uova!! Nel locale incontriamo anche i nostri padroni di casa anche se quando ci siamo seduti loro avevano quasi terminato la cena, mangiano davvero ad orari incredibili per noi italiani. E’ l’ultima sera a Santa Lucia e siamo un po’ tristi, il soggiorno è stato splendido, sono mancati solo un po’ di animali nei pressi della GH ma l’ospitalità è stata ottima.

MARTEDI 17 AGOSTO SANTA LUCIA – SWAZILAND

Dopo aver preparato i bagagli andiamo a fare la nostra ultima colazione nel giardino della GH. Qui ci accorgiamo che praticamente tutti gli ospiti della struttura sono italiani, agosto è il mese degli italiani … Diamo qualche dritta ad alcuni connazionali che si affacciavano per il primo giorno a Santa Lucia e iniziamo l’ultima escursione in zona : la visita al villaggio zulu. Avevamo necessità di coprire una mattinata prima di raggiungere lo Swaziland e ci sono subito venuti in aiuto Gonnie e Rene, organizzandoci un’escursione in un tipico villaggio zulu, inoltre abbiamo conosciuto Enrico ed Elisa, due ragazzi di Modena che facendo le stesse nostre tappe staranno con noi un paio di giorni. La visita al villaggio zulu è sicuramente un’attrazione molto turistica ma visto che il gruppo non era particolarmente numeroso si è rivelata tutto sommato interessante anche per le numerose informazioni sugli indigeni che si apprendono. La visita dura un’ora e mezza e sono circa le 11 quando lasciamo Santa Lucia. Dopo una noiosa sosta in frontiera dove tra l’altro ci fanno compilare un inutile elenco di tutto il nostro materiale elettronico, entriamo nello Swaziland. Il Paese è poverissimo e la rete stradale non è assolutamente al livello di quella sudafricana, inoltre la scheda del mio Garmin non comprendeva lo Swaziland, quindi avevamo come riferimento solo la piccola cartina della nostra Routard. Fortunatamente Enrico aveva uno stradario e abbiamo mandato davanti lui. Arriviamo ad Mbabane relativamente presto ma tra una multa per eccesso di velocità che si e’ preso Enrico e la ricerca infruttuosa di una scheda SD per la sua telecamera arriviamo al Milwane Wildlife Sanctuary solo nel tardo pomeriggio. La struttura è simile a quelle che incontreremo nei prossimi giorni nel Kruger, un campo con varie tipologie di alloggi che si sviluppano intorno al ristorante. Ci viene assegnato un bungalow in un’ottima posizione e subito ci vengono incontro due impala ormai addomesticati, qui siamo davvero a contatto con la natura e non mancano i facoceri che passeggiano attraverso il campo. La spesa è stata di 640R più l’ingresso al parco che non abbiamo sfruttato arrivando alle sei e ripartendo il mattino seguente. L’attrazione principale del campo è uno stagno su cui si affaccia il ristorante, l‘Hippo Haunt, qui è possibile ammirare e fotografare gli ippopotami che vengono a mangiare e si scaldano al sole. Inoltre dalla terrazza si cena con vista sullo stagno. La cena consiste in buffet di carne e verdure, di buona qualità e con il prezzo fisso di 120R. Nella parte anteriore del ristorante c’è anche uno spazio dove arde un bel falò dove bersi un caffè in cerchio prima di rientrare in stanza.

MERCOLEDI 18 AGOSTO SWAZILAND – KRUGER PARK

Colazione in camera con il caffè offerto dal Camp e nostri biscotti. Lasciamo il parco e raggiungiamo lo Swazi Candle e il Batik Shop, tappe turistiche ma obbligate nel passaggio in Swaziland. Nella fabbrica delle candele è possibile osservare come gli abili artigiani sono in grado di trasformare un semplice blocco di paraffina tiepida nei vari animali della foresta, molto turistico ma anche molto interessante. Tralasciamo il Batik Shop, non siamo particolarmente attratti dai batik. Nel mercatino sul piazzale facciamo invece parecchi acquisti, i souvenirs li abbiamo quasi tutti acquistati qui, i prezzi sono sicuramente più interessanti rispetto al Sudafrica. Dimenticavo, attraversando lo Swaziland non è necessario cambiare moneta, il Rand è accettato ovunque.Raggiungiamo la frontiera e dopo aver sbrigato le solite formalità ci avviamo verso il Malelane Gate. Ricordatevi che pur avendo la prenotazione del Camp dovete ogni giorno pagare l’ingresso al parco che salderete alla presentazione della prenotazione. Finalmente siamo al Kruger!! Abbiamo aspettato da tutto il viaggio questo momento! Gli avvistamenti non si fanno attendere, subito si fanno davanti una coppia di bufali e alcuni elefanti. Non mancano le antilopi che qui sono a branchi, quindi una grande ricchezza di vita anche perchè è la zona più ricca del parco. Riusciamo ad avvistare anche un bel rinoceronte bianco e poco prima dell’ ingresso al camp riusciamo a vedere un bel leopardo che si spostava lungo la vegetazione a bordo strada !!! Siamo già al quarto Big Five e siamo solo all’inizio… Soddisfattissimi prendiamo possesso della nostra tenda nello Skukuza Camp (462R) Come già ricordato abbiamo prenotato l’alloggio nel parco in febbraio, i camps statali sono presi d’assalto da un anno per l’altro, quindi bisogna assolutamente muoversi per tempo per trovare posto. Pur muovendoci così presto noi ci siamo dovuti accontentare di una tenda, i bungalows erano già al completo. La sistemazione è comunque molto dignitosa, le tende sono spaziose, pulite, hanno servizi in comune e ovviamente hanno in dotazione un braai, il barbecue sudafricano, qui è una mania, tutti lo usano ma non sempre quello che grigliano è apprezzato dal nostro palato italiano. Il Camp è molto grande, attrezzatissimo e offre tutti i servizi essenziali. Noi ceniamo nel ristorante di fronte la Reception. Per menù c’è il solito buon buffet di carni e verdure a volontà, simile a quello della sera precedente e identico a quelli degli altri camps. Anche il prezzo è simile, i soliti 100R p/p.

GIOVEDI 19 AGOSTO KRUGER PARK

Il clima rispetto a Santa Lucia è ancora cambiato, la temperatura si è alzata ancora, si viaggia bene di giorno in maglietta mentre verso sera fa piacere un maglioncino. Di notte è d’obbligo la coperta e non c’è traccia di zanzare. Con la prenotazione degli alloggi avevamo anche prenotato i safari guidati all’interno del parco. Abbiamo deciso di farne quattro, uno allo Skukuza, uno al Sabie e due all’Olifant. Viaggiare da soli è bellissimo ma i rangers hanno l’opportunità di entrare ed uscire dai Camps in orari di normale chiusura e di utilizzare percorsi alternativi quindi il consiglio è di alternare le due esperienze. Il Morning Drive (160R) parte all’alba e dopo una bella levataccia, alle 4.45 siamo davanti alla Reception. I safari durano di solito dalle 3 alle 4 ore anche perchè le zone di avvistamento non sono sempre vicinissime. Consiglio vivissimo: copritevi, copritevi, copritevi, all’alba fa un freddo cane e le jeep sono scoperte, i rangers vi forniranno le coperte che cmq non basteranno. Con il sorgere del sole le temperature diventeranno sempre più accettabili e comincerete a spogliarvi.

Facciamo i primi avvistamenti, interessanti gli avvoltoi, i bufali ed in prossimità del fiume Sabie, dove attendiamo l’alba, una bella colonia di hippo e di coccodrilli. Gli avvistamenti nei safari guidati non sono sicuri e noi ce ne accorgeremo presto, non siamo in un parco safari e neppure in una riserva privata, il Kruger è grande come il Veneto ed avvistare gli animali richiede pazienza e grande occhio. Un ringraziamento speciale a mia figlia Elisa in grado di avvistare, nel mezzo del bush ogni tipo di animale. Essendo inverno gli animali del parco cercano tutte le possibili fonti di calore e cosa c’è di meglio dell’asfalto della strada. Possono crogiolarsi tranquillamente al sole soprattutto predatori o animali che per la loro taglia non sono facilmente cacciabili. Questa mattina siamo stati incredibilmente fortunati !!!! nel bel mezzo della strada troviamo due leonesse con i loro cuccioli distesi al sole. Entra nel carniere anche l’ultimo dei Big Five !! Stiamo in compagnia dei leoni per più di mezz’ora ed i leoncini giocano con la nostra jeep senza timore, le foto si sprecano!! Bellissimo !! i leoncini giocano fra di loro, si rincorrono e quando sono stanchi le madri li accompagnano dentro la boscaglia, due minuti e i leoni non si vedono più, incredibile. Esaltati dall’avvistamento rientriamo al camp andando subito a segnare l’avvistamento sulla tabella giornaliera degli avvistamenti. Una lavagna magnetica dove i turisti indicano gli avvistamenti della giornata e dove trovare spunti per le strade da seguire. Raccolte le nostre cose incominciamo il trasferimento verso il Lower Sabie Camp (411R) A parere dei turisti questa tratta che costeggia il Sabie River è quella che meglio favorisce l’avvistamento degli animali. Tutto vero, gli animali sono davvero tanti e tra l’altro incontriamo una leonessa solitaria che costeggia la strada. Raggiungiamo il Camp e ci avviamo verso il nostro alloggio. Abbiamo prenotato un Hut da tre letti. La costruzione è fatiscente e la pulizia lascia un po’ a desiderare era sicuramente meglio la tenda allo Skukuza. Non parliamo poi dei bagni e delle docce, meno male che ci fermiamo solo una notte…

Dopo esserci sistemati raggiungiamo il punto di ritrovo per il Sunset Drive. La guida è molto simpatica e ci intrattiene piacevolmente anche sulla fauna minore che possiamo incontrare al Kruger. Avvistiamo un istrice, un serval, un bushbaby, un camaleonte oltre alle solite antilopi e zebre. Manca l’avvistamento da tutti richiesto: un leopardo a caccia, ma il bello dei safari è proprio che nulla è previsto e come eravamo stati premiati alla mattina con l’avvistamento dei leoni questa sera dobbiamo accontentarci di altri comprimari. Rientriamo comunque soddisfatti al Camp e ci dirigiamo subito verso il ristorante, sono solo le nove e siamo quasi gli unici clienti. Mangiamo nella media il solito buffet, di verdure e carne di buona qualità spendendo i soliti 100R.

VENERDI 20 AGOSTO KRUGER PARK

Dopo una notte piuttosto tormentata: gli altissimi soffitti dell’Hut fanno da grancassa al forte vento che sferza il Camp, sembra che si stia preparando una tempesta. In realtà al risveglio troveremo il solito clima mite che ci ha sempre accompagnato. Facciamo colazione al ristorante in compagnia di decine di uccellini. Ormai abbiamo rinunciato al caffè, tutto sommato è meglio un buon succo d’arancia, sempre rigorosamente spremuto al momento, piuttosto che un pessimo e carissimo espresso. Lasciamo senza rimpianti il Lower Sabie e cominciamo il trasferimento verso l’Olifant. Non costeggiando più alcun fiume gli avvistamenti si fanno più rari, anche se il terreno pianeggiante permette una gran vista. Raggiungiamo il campo di Satara per il pranzo e con circa 60R mangiamo uno splendido filetto. Riprendiamo la marcia e ben presto i nostri sforzi saranno premiati, a circa 100/150 metri dalla strada quattro splendidi ghepardi si stanno crogiolando al sole. Riusciamo a guadagnare una posizione privilegiata per goderci lo spettacolo e fare ottime riprese. Dopo questo bel colpo la situazione ristagna per almeno un paio d’ore, e quando ormai l’attenzione stava venendo meno ecco un avvistamento incredibile !! Un branco di leoni sta sgranocchiandosi un bufalo a due passi dalla pista !! Ovviamente gran fermento sulla strada e le auto cominciano a bloccarsi per immortalare l’evento, noi siamo tra i primi a raggiungere il posto e ci piazziamo in prima fila. Spegnamo i motori e ci godiamo il momento, sembra di essere in un documentario del National Geographic. Quando siamo giunti sul posto solo un leone maschio stava mangiando mentre gli altri attendevano impazienti. In tutto erano tre maschi e quattro femmine e a fare da contorno una corona di avvoltoi che attendevano il loro turno per prendere parte al banchetto. Dopo circa venti minuti il maschio dominante dava il via al resto del branco che si avventava sulla preda. Il tutto mentre il maschio si era appartato con la sua femmina permettendoci di filmare anche il suo accoppiamento !! Spremute le batterie della telecamera e della macchina fotografica lasciamo spazio anche alle altre auto che nel frattempo erano diventate almeno una trentina. Dopo circa un’oretta raggiungiamo l’Olifant Camp dove ci fermeremo due giorni. Ci fermiamo a chiacchierare con altri turisti nel campo e l’argomento è ovviamente l’avvistamento dei leoni con scambio di foto e filmati. Prendiamo possesso del nostro rondavel (750R). La camera è di forma circolare , richiamando la forma delle caratteristiche capanne zulu. La sistemazione è la migliore dei tre campi che abbiamo incontrato. Semplice ma ordinata e pulita, inoltre si gode una splendida vista del fiume Olifant sottostante.. Lascio gli altri a riposarsi nella casette e io mi avvio al bar-ristorante dove, armato di di binocolo e telecamera scruto il fiume sottostante sorseggiando un caffè. La vista è splendida e si riesce a fare qualche discreto avvistamento, due zebre, un’antilope,una giraffa vanno ad abbeverarsi mentre la colonia di hippo e coccodrilli sono immobili al sole. Facciamo un po’ di shopping nella boutique del campo, niente di particolarmente interessante anche se le felpe e le T-shirt sono molto belle anche se un po’ care… Ceniamo nel ristorante del campo, neanche a dirlo buffet di carne e verdura al solito prezzo.

SABATO 21 AGOSTO KRUGER PARK

Questa mattina ci aspetta il Morning walk(310R), ovviamente sveglia all’alba per questa nuova esperienza, la passeggiata nel bush. Dopo circa una quarantina di minuti di jeep raggiungiamo la zona prestabilita. Camminiamo per circa due ore ma gli avvistamenti sono scarsi e facciamo più che altro la conoscenza con gli escrementi di gran parte degli animali della savana. Arriviamo a due passi da un’antilope a da una giraffa e filmiamo un simpaticissimo picchio su un albero cavo. Diciamo che ci saremmo aspettati qualcosa di più anche se tutto sommato è da considerarsi un’esperienza positiva. Ci siamo accampati nei pressi di una radura e abbiamo fatto una semplice colazione chiacchierando amabilmente con le guardie armate che probabilmente erano i più felici della tranquillità dell’uscita. Rientrati al campo posiamo in camera l’abbigliamento pesante e partiamo con l’auto, direzione Nord. Lungo la strada facciamo l’avvistamento del giorno… Un branco di leonesse e leoncini si stanno trasferendo ed attraversano lentamente la strada. Alla fine contiamo ben 23 leoni tra cui nessun maschio adulto. Pigramente il branco si apposta in una collina nei pressi della alla strada, grandissima emozione !! Raggiungiamo il Letaba Camp e pranziamo con un hamburger veramente terribile, gli immancabili uccellini ci danno una mano a terminare il pasto indigesto. Rientriamo all’Olifant ma prima andiamo a fare un sopralluogo dove ieri il branco di leoni aveva dato spettacolo. Incredibile… Del bufalo rimangono solo poche ossa completamente ripulite. Ultima cena al campo e ultimo safari guidato il Night Drive, l’ultima uscita è stata davvero deludente malgrado la buona volontà dell’autista che ha battuto ogni pista ben oltre l’orario stabilito. Ci vuole fortuna e oggi non non ne abbiamo avuta, questa sera in particolare il faro è riuscito ad illuminare solo qualche elefante e uno springhare uno stranissimo animale simile ad un piccolo canguro.

DOMENICA 22 AGOSTO KRUGER PARK-MOHOLOHOLO

Il viaggio volge al termine e sulla via che ci porta verso l’uscita il Kruger ci offre ancora scenari ed incontri davvero unici. Nei pressi di una pozza d’acqua incontriamo una varietà ed una ricchezza di animali unica. Inoltre a poche centinaia di metri dal gate di uscita (Orpen), veniamo caricati da un gruppo di rinoceronti infastiditi dalla nostra presenza. Al termine della nostra esperienza al Kruger Park possiamo fare alcune considerazioni:

  • La visita al Kruger vale da sola sicuramente tutto il viaggio
  • Tenetela per ultima per non far sfigurare gli altri parchi che visiterete
  • Gli avvistamenti migliori si fanno nella parte Sud del parco lungo il fiume Sabie, la zona dell’Olifant e meno frequentata dagli animali. Nella parte Nord la vegetazione è troppo rigogliosa e permette agli animali di mimetizzarsi con più facilità.
  • Per la nostra esperienza darei un 10 allo Skukuza Camp, ottime sistemazioni, con grande ricchezza di animali. Il Lower Sabie come detto nel racconto non ci ha entusiasmato per le strutture anche se di avvistamenti ne abbiamo fatti parecchi. In ultimo l‘Olifant, posizione incantevole in riva al fiume e bungalow molto belli ma forse ci aspettavamo qualche animale in più. Quindi la difficoltà di prenotazione allo Skukuza è pienamente giustificata.
  • Fate sicuramente le visite guidate con i rangers ma, se dovete scegliere, evitate quelle notturne, gli avvistamenti sono veramente rari.

Tutte le considerazioni sono ovviamente personali e possono essere smentite. Usciamo tristemente dal parco e ci avviamo verso il centro di riabilitazione di Moholoholo. L’idea era di visitare il centro e poi di spostarci verso il Moholoholo Mountain View dove avevamo prenotato per la notte. Purtroppo non ho controllato bene e siamo rimasi fregati, la domenica il Reab Center è chiuso. Siamo rimasti un po’ spiazzati ma infine decidiamo di pranzare e di spostarci verso la nostra camera. Facciamo il pieno in una stazione di servizio e chiediamo informazioni per il pranzo. Seguiamo le indicazioni dell’addetto alla pompa e raggiungiamo il Widebees Lapa nelle vicinanze. Siamo stati davvero fortunati, il locale è davvero carino. Veniamo calorosamente accolti dalla proprietaria che ci invita al buffet. Oggi è domenica e il locale è pieno di sudafricani, tutti rigorosamente bianchi.

Mangiamo benissimo, eravamo stanchi sei soliti buffet e qui troviamo veramente di tutto. Inoltre i simpatici sudafricani si fanno in quattro per dare spiegazioni sugli ingredienti dei piatti. Le specialità sono rigorosamente sudafricane e sono cucinate con maestria. Trascorriamo un paio d’ore piacevolissime anche in compagnia dei due cani del locale che danno veramente spettacolo. Per questa ottima abbuffata spendiamo 80R a testa, birra e mancia compresa. Penso che domani torneremo… Raggiungiamo il Moholoholo Mountain View(900R) a circa 5 km dal ristorante. Ci viene assegnato un bungalow molto bello e spazioso, siamo fuori stagione e il complesso è semivuoto. Con la chiusura domenicale del centro di riabilitazione ci rilassiamo per un paio d’ore e verso sera andiamo a cena sempre nello stesso complesso. Ceniamo in compagnia di una scolaresca che fa un viaggio studio in zona. Il menù è molto spartano ma rendiamoci anche conto che siamo praticamente immersi nella natura. Nelle recensioni si parlava in modo entusiastico soprattutto del rapporto diretto con la natura che si respira in questo luogo. L’approccio è stato un po’ deludente, struttura molto bella ma totale assenza di animali tenuto anche conto che il nostro bungalow confinava con la foresta. La situazione cambia completamente con l’arrivo delle tenebre, a quel punto ogni tipo di rumore rompe il silenzio e gli animali si fanno avanti. Le scimmie passando dalle fronde degli alberi non hanno problemi a superare le protezioni elettrificate, così anche facoceri e altri animali del sottobosco. Osserviamo tutto dalla veranda, ma a quel punto Sandra ed Elisa preferiscono rifugiarsi all’interno. Andiamo a letto e io dormo beato mentre gli altri non chiudono occhio a causa dei rumori intorno alla casa, che solo in mattinata scopriremo essere dei facoceri che raspavano alla porta…

LUNEDI 23 AGOSTO MOHOLOHOLO – BLYDE CANYON

Ancora una bella giornata di sole, facciamo colazione e il ragazzo della Reception ci spiega quali animali abbiamo incontrato questa notte. Raggiungiamo il Centro di Riabilitazione all’apertura e cominciamo il percorso guidato. La visita è sicuramente interessante e dà la possibilità di incontrare anche animali come le iene e i wild dogs (licaoni) che non abbiamo avuto la fortuna di incontrare al Kruger. Interessanti anche tutti i felini e in particolare la coppia di ghepardini che fanno le fusa, incredibile!! La visita dura comunque non più di due ore e per l’ora di pranzo siamo ancora al Widebees Lapa. Oggi non c’è lo splendido buffet domenicale e la qualità è inferiore. Mangiamo una T-Bone dura come una suola e degli “spaghetti”scotti, ma la compagnia dei due cani del locale e la simpatia della padrona è impagabile ed usciamo comunque soddisfatti. Ci dirigiamo verso sud lungo la R40, passiamo Klaserie e raggiungiamo Graskop. Qui veniamo fermati dalla polizia per un inesistente superamento del limite di velocità. Già a conoscenza di esperienze simili da parte di altri viaggiatori, iniziamo subito una trattativa sull’importo, partiamo da 500R e finiamo a 250R ovviamente senza nessun tipo di ricevuta. Paghiamo a malincuore, in caso di contestazione avremmo dovuto raggiungere gli agenti nella stazione e compilare un mare di moduli, perdendo mezza giornata. Comunque tra discussione e trattativa sull’importo non perdiamo più di 4-5 minuti, ci può stare. Passata Graskop comincia il Blyde River Canyon con i punti di vista che si susseguono lungo la strada. Un piccolo consiglio, tutti i punti di vista a sud del canyon sono facilmente raggiungibili e si trovano praticamente a ridosso del parcheggio, quindi tenete presente che si fanno molto velocemente. Ogni punto è a pagamento, tutte comunque piccole cifre e in ogni parcheggio ci sono bancarelle di souvenirs. Cominciamo subito con The Pinnacle, una formazione rocciosa molto singolare che si affaccia sul canyon, di seguito God’s Window, una bella finestra naturale che si affaccia sullo strapiombo, peccato per la foschia che non non ha permesso una perfetta visione. Dalla parte opposta della strada invece ci fermiamo alle Lisbon Falls e le Berlin Falls. Davvero molto belle e panoramiche, meglio di altre più famose e blasonate. Nel frattempo, avvicinandosi l’imbrunire ci dirigiamo direttamente verso il nostro hotel di oggi il Forever Resort Blyde Canyon(1140R). L’hotel si estende su una vasta area cintata, questo è sicuramente uno degli hotel più frequentati dalla borghesia bianca e da alcuni neri abbienti. E’ formato da una serie di costruzioni lungo una collina, oltre all’hotel nello stesso stile ci sono palazzine di appartamenti privati, si possono praticare quasi tutti gli sport e all’ingresso troneggia una bella piscina. Inoltre proseguendo lungo la collina si raggiunge un belvedere privato da cui si gode lo spettacolo delle Three Rondavels, le tre rocce a forma di capanna che dominano questa parte del canyon. Prendiamo possesso della nostra residenza, un enorme appartamento con un’attrezzatissima cucina. Facciamo una doccia e ci dirigiamo verso il ristorante. Ci siamo alzati parecchio e qui il clima è sicuramente più fresco rispetto al Kruger. Il ristorante è molto lussuoso ed il buffet molto ricco, spaziando dalla carne al pesce. Terminiamo la cena con un ottimo dessert ed un caffè finalmente decente spendendo circa 400R (in tre), assolutamente in media con le altre cene. Rientriamo in camera e ci scateniamo con il telecomando, siamo rientrati nella civiltà dopo dieci giorni di splendida assenza. Abbiamo a disposizione sei letti in tre camere con due bagni. Avendo più tempo sarebbe interessante approfittare delle mille attrattive che offre il posto.

MARTEDI 24 AGOSTO BLYDE CANYON-JOHANNESBURG

Facciamo colazione in camera e lasciamo il nostro ultimo hotel, il viaggio sta veramente finendo… Visitiamo ancora un paio di Point of View ma la giornata non è un granchè, una foschia ricopre tutto il canyon e non permette di godere appieno del panorama. Ci soffermiamo ancora un po’ lungo il canyon ma il trasferimento per Johannesburg è lungo, mancano più di trecento chilometri e decidiamo intorno alle undici di cominciare ad avvicinarsi. Il volo parte alle 21.15, c’è tutto il tempo di viaggiare con tranquillità, superiamo un lungo altopiano enormi aree coltivate, ormai il viaggio è finito e non ci soffermiamo più di tanto per ammirare i paesaggi. Intorno alle 16 raggiungiamo l’aeroporto e ci mettiamo in coda per riconsegnare l’auto. Memori di contestazioni che avevamo avuto in altre occasioni di riconsegna dell’auto a noleggio, cerchiamo sempre di riconsegnare l’auto in tempo. Fortunatamente nessun problema, solamente non siamo riusciti a riconsegnare l’auto con il pieno e la parte mancante ci verrà addebitata sulla carta di credito, circa 15 euro, la cifra corretta della benzina che mancava, brava Europcar!! Raggiungiamo lo splendido aeroporto e dopo il check-in trascorriamo molto piacevolmente il tempo che manca. La struttura è nuovissima sono appena terminati i mondiali di calcio ed ancora tutto qui parla di football. Spendiamo gli ultimi Rand nella incredibile galleria e la food court non è da meno. Con la coda dell’occhio non mi faccio sfuggire l’insegna dell’Ocean Basket. Mi è mancato molto negli ultimi giorni e perciò chiudo in bellezza con due dozzine di gamberoni (Queen size) e un piatto misto di cozze e patatine. Ovviamente tutto ad un prezzo irrisorio. Puntuale in nostro volo si stacca dalla pista alle 21.15 ed approfittiamo del fatto che non è al completo per poterci meglio distendere. Scalo come all’andata a Tripoli e dopo l’ennesimo ed inutile controllo dei passaporti veniamo imbarcati sul volo per Milano. Ancora un ottimo volo con un ottimo servizio. Complimenti. Siamo appena atterrati a Milano e già l’ Africa ci manca…

Qui finisce il nostro diario di Viaggio. Per ulteriori informazioni: tetoida@virgilio.it



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