Stoccolma, la regina del Nord

Da un'isola all'altra per scoprire i mille volti della città
Scritto da: Gianlu95
stoccolma, la regina del nord
Partenza il: 27/04/2018
Ritorno il: 30/04/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €

Tutto ebbe inizio a dicembre, quando, festeggiando la laurea con amici e parenti, cominciai ad aprire le buste dei regali; arrivato a quella della mia fidanzata Giada, vi trovai dentro un foglio bianco, sul quale era scritto: volo per Stoccolma, 27-30 aprile 2018!

Iniziava così, inaspettatamente, tutta l’organizzazione del viaggio. Ho sempre sognato di visitare il Nord Europa, mi ha sempre dato quell’impressione di città stupende con panorami magnifici, ma al tempo stesso vivibili ed estremamente organizzate da ogni punto di vista… non posso che confermare i vari “sentito dire”. L’aereo Ryanair parte con quasi un’ora di ritardo (dalle 20:50 si è passati alle 21:40) da Bergamo e atterra in due ore e mezza all’aeroporto di Skavsta, 80 km di distanza dalla città. Per fortuna avevamo comprato i biglietti del pullman Flygbussarna (30€ a/r ca) in internet direttamente a casa, così evitiamo la coda alle macchinette e troviamo subito il pullman che ci aspetta alla pensilina fuori dal piccolissimo aeroporto. Il viaggio dura 80 minuti e quindi arriviamo al Terminal dei bus verso l’1. Il nostro hotel, Clarion Hotel Amaranten (352€ totali per 3 notti con colazione), si trova a 10 minuti di cammino dalla stazione, perciò dopo il check-in ci fiondiamo subito a dormire stanchi morti. La camera è piccolina ma funzionale e con un letto davvero comodissimo…le uniche pecche sono il bagno senza ventola, nonostante esso non abbia una finestra, e la tv troppo vicina al letto (praticamente io dal mio lato la posso toccare con un piede) e con solo canali in svedese.

GIORNO 1

È giunto il momento di provare la colazione dell’hotel che è davvero eccezionale! Dal salato al dolce ogni persona può trovare la combinazione giusta per riempirsi lo stomaco e, inoltre, senza che la cosa venga segnalata dal cliente, sono già predisposti cibi senza lattosio e senza glutine, per evitare disguidi con chi soffre di queste intolleranze. Finalmente possiamo iniziare a visitare la città: partiamo quindi con il pullman 3 fino alla fermata di Malartorget, una piazza carina con una scultura al centro rappresentante un cerchio di bambini che si fanno le linguacce o parlano tra di loro; da qui, dopo una breve camminata a piedi, si raggiunge il punto panoramico Monteliusvagen da dove poter ammirare gli edifici più belli di Stoccolma; ammetto che questo posto mi è stato “suggerito” da Giada che, scandagliando gli hashtag di Instagram sulla città ha visto molte persone fare foto eccezionali da questo luogo. Successivamente ci spostiamo un po’ fuori dal centro, verso il Drottingholm Palace, che raggiungiamo prima con la metro Slussen-Brommaplan e poi con il bus numero 176. Questo edificio è la residenza estiva dei reali di Svezia ed è stato costruito nel 1662 in stile rinascimentale; consiglio vivamente, prima di andare a Stoccolma, di comprare su internet lo Stockholm Pass valido 72h comprensivo di Travelcard, in modo da poter entrare gratis in moltissimi musei e palazzi saltando la fila; il costo è di 117€ a testa ma credetemi che ne vale davvero la pena! Dopo questo piccolo excursus, ritorniamo al palazzo: è stato costruito nel 1662 in stile rinascimentale e prende il nome dalla parola svedese “Drottin” che significa “regina”; al suo interno da segnalare la splendida camera da letto della regina Edvige Eleonora, uno dei massimi esempi del barocco svedese, e la biblioteca di Luisa Ulrica, che tutt’ora conserva gli arredi settecenteschi. I giardini, poi, sono davvero immensi e in una mattinata soleggiata come questa non possono che risaltare all’occhio dei turisti; ricordano un po’, per chi ci è già stato, i giardini di Schonbrunn a Vienna ed infatti mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo di qualche mese da quanto si somigliassero.

In seguito, sempre usando i trasporti pubblici, arriviamo al Kungstradgarden, una piazza in cui fioriscono, come in Giappone, alcuni filari di ciliegi con i loro inconfondibili fiori rosa, che ovviamente sono presi d’assalto da turisti e locali per scattare foto artistiche. Il tempo sta però peggiorando e quindi decidiamo di chiuderci in un museo per non dover aprire gli ombrelli: la scelta ricade sul Vasa Museet, il museo che racchiude il relitto della nave Vasa, che fu varata nel 1628 per diventare l’ammiraglia della potentissima flotta svedese; ma, proprio il re Gustavo II Adolfo che l’aveva commissionata, fu il responsabile del suo affondamento, dal momento che volle che il veliero fosse adornato con statue e sculture pesantissime che inclinarono, dopo una lieve folata di vento, il Vasa dopo appena 1500mt dal suo ingresso in mare, provocando la morte di gran parte dell’equipaggio. La nave è stata poi recuperata negli anni Sessanta e nel museo è stata ricostruita utilizzando i pezzi originali come un vero e proprio puzzle; ovviamente sul veliero non si può salire, ma ai lati, su vari piani, sono state create delle stanze che mostrano, attraverso reperti e ricostruzioni, la vita a bordo di un imbarcazione del 1600. Per arrivarci consiglio di prendere il tram numero 7 che permette di ammirare dal finestrino le bellezze artistiche della città.

Ritornati a Kungstradgarden sempre col tram citato sopra, iniziamo il tour tra le stazioni della metro che più di 150 artisti hanno trasformato in vere opere d’arte; ovviamente selezioniamo quelle che, secondo noi, sono le più belle da immortalare e perciò, nell’ordine, visitiamo: Kungstradgarden, ispirata a degli scavi archeologica nell’età greco-romana, Tekniska Hogskolan, la quale, per via dell’istituto statale di Tecnologia presente nelle vicinanze, è addobbata da alcuni oggetti tecnologici, Stadion, colorata come un arcobaleno, Solna Centrum, dal rosso accesso della lava vulcanica, ed infine T-Centralen, che rimanda ai fondali marini. Proprio alla stazione centrale mangiamo in un pub, The Bishop’s Arms, dove con circa 180 SEK (dividete per 10 e otterrete il prezzo in euro) a testa gustiamo delle ottime polpette svedesi e del fish and chips; da notare che a Stoccolma l’acqua naturale servita in brocche di vetro è sempre gratis nei ristoranti, tanto che, con nostra grande sorpresa, nel conto non è indicata. Stanchi e sazi per la cena appena consumata, rientriamo in hotel e non ne usciamo più.

GIORNO 2

Le previsioni per oggi danno purtroppo pioggia sino al pomeriggio inoltrato, perciò selezioniamo dal programma che avevamo fatto a casa tutte quelle attrazioni che siano al coperto, lasciando la Gamla Stan (il centro storico) per il giorno successivo. Vicino al nostro albergo merita una foto lo Stadshuset, ovvero il Municipio, nel cui salone viene celebrato il banchetto in seguito alla consegna del Premio Nobel; è accessibile solo con visita guidata da maggio a settembre. Prima di entrare nei musei, però, trascino, come ogni viaggio del resto, Giada verso la Tele2 Arena, stadio di una delle squadre di Stoccolma, il Djurgarden IF, raggiungibile facilmente con la metro scendendo a Globen. Lo stadio è davvero imponente e, almeno da fuori, molto moderno, nonostante le squadre di Stoccolma non siano proprio assidue nel frequentare le competizioni europee; arricchisco la mia collezione di sciarpe delle squadre di calcio comprando appunto quella del Djurgarden nello shop del centro commerciale attiguo allo stadio.

Sempre con la metro raggiungiamo poi il Kungliga Slottet, ovvero il palazzo reale costruito sulle rovine del castello Tre Kronor (la prima dimora dei re svedesi), distrutto da un incendio nel 1697. Il palazzo si compone di vari musei al suo interno, tra cui interessantissimi sono gli Appartamenti Reali, davvero sfarzosi e ben spiegati dalle tabelle informative in lingua inglese, in cui ogni regnante ha aggiunto una stanza o una particolare decorazione per accrescerne il prestigio, e il museo Tre Kronor, che, scendendo proprio al livello delle fondamenta dell’ex castello, ne racconta la storia sino appunto all’incendio che lo distrusse. Alle 13 è possibile assistere al cambio della guardia, anzi diventa quasi un obbligo dal momento che ogni accesso al cortile del castello (e quindi anche un’eventuale uscita) è chiuso dalle stesse guardie, quando il cambio avviene. La pioggia si calma e quindi ci affrettiamo a tornare al Kungstradgarden, da dove, dopo aver mangiato un hot dog (20SEK), riprendiamo il tram 7 per raggiungere Skansen, con il suo museo all’aperto. Tutte le guide, Lonely Planet compresa, lo indicano nelle top 10 della città, perchè qui è stato ricostruito un villaggio tipico del XVII secolo, in cui alcuni figuranti riportano in vita le antiche lavorazioni artigianali. L’ambiente, di per sè, è ben ricostruito, ma, non so se perchè fosse domenica oppure per il brutto tempo, di figuranti non se ne sono visti e quindi tutta l’atmosfera immaginata lascia il posto ad una semplice camminata tra case di legno vuote che, senza la cartina sottomano che spiega di cosa si tratti, non si distinguerebbero l’una dall’altra. All’interno è presente anche un piccolo zoo con animali nordici (bisonte europeo, orso, lupo, ecc.) e un acquario che assomiglia più a un rettilario ma a un bambino potrà sicuramente piacere.

Finalmente le nuvole si diradano e lasciano spazio al sole, ma a noi manca ancora un museo da visitare, perchè il giorno dopo sarebbe stato chiuso: l’Historiska Museet. Proprio fuori dall’entrata di Skansen, parte il bus numero 67 che in sei fermate ci porta davanti all’entrata del museo, che, come avrete intuito dal nome, racconta la Storia Svedese, dalla Preistoria sino ai giorni nostri. L’entrata è sempre gratis, anche senza pass, e subito si nota che gli svedesi sono molto orgogliosi della loro storia e dei loro regnanti; pochi infatti sanno che nei secoli XVI-XVII l’esercito svedese incuteva timore in tutte le casate europee e spesso decise le sorti dei contendenti in guerra semplicemente scegliendo con chi schierarsi. Ovviamente nel museo parte rilevante viene data ai vichinghi, il primo popolo nordico ad uscire dai propri confini, raggiungendo persino le coste canadesi!

Ci rimangono altre due ore prima di andare a cena (il museo chiude alle 17) perciò, visto anche il sole che sembra ormai aver vinto la sua “guerra” con le nuvole, ci dirigiamo verso la Gamla Stan, il centro storico della città, per perderci un po’ nelle vie dei negozi di souvenir (Vasasgatan ne è piena) e per fotografare le casette colorate della piazza Stortorget, vero simbolo della capitale svedese. Nella Gamla Stan segnalo anche il vicolo Marten Trozgis Grand, una delle strade più strette del mondo (non riuscivo ad aprire entrambe le braccia!) e la Tyska Kyran, la chiesa luterana della città. Verso le 19 ci dirigiamo nel ristornate in cui avevamo prenotato la cena da casa, l’Aifur Krog & Bar; fin qui nulla di particolare, penserete voi, ma in realtà questo posto è un ristorante vichingo, con tavolate di legno con panche coperte di pelli, posate in stile medioevale e piatti cucinati con ingredienti che un vichingo avrebbe tranquillamente potuto procurarsi; inoltre la vera chicca del posto è che, all’entrata, il capo vichingo annuncia il tuo ingresso a tutti i clienti, che ti tributano un fragoroso applauso: una scena davvero unica! Qui festeggiamo il mio compleanno, caduto proprio il giorno della partenza, e lo facciamo ordinando carne di manzo e maiale marinata alle erbe con salsa al vino rosso per lei e cervo con salsa ai funghi e mirtilli per me, per dolce ci dividiamo una tipica torta di mele e granella di nocciole con panna montata ed infine da bere opto per una birra Aifur, dal gusto leggermente fruttato, servita in una coppa di terracotta: il tutto ci costa 790 SEK ma credetemi che sarà un’esperienza talmente unica che non la scorderete mai! E’ però obbligatorio prenotare dal sito del ristorante (cercate su google il nome e lo troverete subito) se vi si vuole mangiare all’interno, altrimenti bisogna accontentarsi di una bevuta al pub, sempre in stile vichingo, presente al piano di sopra.

Termina così anche la nostra seconda giornata e, prima di dormire, riusciamo anche ad ammirare il tramonto del sole che qui avviene in questo periodo verso le 21:30.

GIORNO 3

È il nostro ultimo giorno in Svezia e non ci manca molto da vedere all’interno, perciò possiamo dedicarci al centro storico nel tentativo di catturare istantanee bellissime degli scorci che questa città sa regalare; raggiungiamo quindi con il pullman 65 dal nostro hotel il ponte Skeppsholmbron, famoso per la corona d’oro, simbolo dei reali di Svezia, appoggiata ai bordi del ponte stesso; da qui si possono scattare foto indimenticabili con i canali che attraversano la città e i monumenti in lontananza.

Costeggiamo poi il palazzo reale, la Rikdagshuset (Palazzo di Giustizia), la Riddarhuset (Casa della Nobiltà), dove avvengono le sedute del Parlamento ed infine la Riddarholms Kyran, chiesa in cui sono sepolti i grandi re svedesi, purtroppo chiusa anch’essa da ottobre ad aprile.

Fatte comunque le debite fotografie a questi palazzi, raggiungiamo a piedi la poco distante Storkyran, la cattedrale di Stoccolma; l’esterno non è molto entusiasmante ma, come spesso accade, l’interno nasconde dei piccoli capolavori: innanzitutto le volte e gli archi interni che donano eleganza alla struttura, poi lo splendido altare d’argento, davanti al quale si stagliano gli splendidi troni reali e il pulpito, ricco di decorazioni barocche, e alla sua sinistra la statua di San Giorgio e il Drago. Da notare anche sulla navata di sinistra lo splendido Giudizio Universale che, sebbene non sia paragonabile a quello michelangiolesco, rende bene l’idea di cosa volesse significare, per uno svedese di qualche secolo fa, la prospettiva di finire all’Inferno o al Paradiso. Da qui si raggiunge in pochissimo tempo la Stortorget dove rifacciamo alcune foto che ci eravamo accorti essere uscite male la giornata precedente; mi ero dimenticato di illustrare il fatto che sulla piazza si affacci il Nobel Museum, che noi non abbiamo visitato, ma che al suo interno racconta la biografia di alcuni personaggi importanti insigniti del premio.

Ultima visita che ci concediamo è quella all’Ostermalms Saluhall (stazione metro Ostermalmstorg), ovvero il Mercato Coperto, dove si vendono i prodotti tipici svedesi, ma dove è anche possibile consumare un lauto pasto a prezzi umani: con 135 SEK mangiamo dell’ottimo merluzzo impanato, con due contorni a scelta inclusi nel prezzo…ovviamente l’acqua è gratis! Qui compro l’ultimo dei miei souvenir, quello forse più a lungo cercato e desiderato: il salame di renna. Lo so che l’immagine di questo grazioso animale è legata a Babbo Natale, ma, in Svezia, animali del genere, come alci, orsi, balene, ecc. sono parte integrante della dieta locale e quindi ho provveduto a portarmi un pezzo di Svezia nel frigo di casa.

Purtroppo è già ora di andare verso l’aeroporto di Skavsta, per cui, una volta ritirati i bagagli dall’hotel, ritorniamo al Terminal dei bus; è meglio avvisare che tale terminal funziona come i gate dell’aeroporto, perciò bisogna entrarvi, vedere sullo schermo presso quale porta si trova il pullman desiderato e aspettare che gli addetti aprano il gate per salire sul pullman; sul sito della compagnia, la stessa Flygbussarna del primo giorno, era indicato un pullman alle 14:20, che al gate scopriamo essere solo estivo, perciò dobbiamo attendere le 14:50 per salire finalmente sulla navetta. Il pullman arriva in perfetto orario all’aeroporto e alle 17:50 il volo Ryanair parte per riportarci a casa.

CONCLUSIONI

Spesso si fa il confronto tra Stoccolma e Copenaghen per eleggere la vera regina del Nord; premettendo che in Danimarca non ci sono ancora stato, lascerò questo giudizio in sospeso; Stoccolma ci ha comunque lasciato un’ottima impressione, di una città che nonostante sia una metropoli (si estende per uno spazio molto grande tra le 14 isole che la compongono) è ben organizzata e a prova di turista. I trasporti sono efficientissimi e i prezzi, seppur più alti rispetto agli standard italiani, sono comunque umani se ci si sa arrangiare un po’. Per quanto riguarda i monumenti e i musei da vedere sono davvero meravigliosi e sicuramente ci hanno trasmesso ancora di più la bellezza di Stoccolma, una città che porteremo sempre nel cuore!

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Drottingholm Palace

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Vasa

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Stortorget

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Skeppsholmbron

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Kungstradgarden

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Stazione metro Stadion



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