USA: California Nevada Arizona Utah, da/a SFO

Dal 23.12.05 al 05.01.06 abbiamo percorso 4.697 km Totale spesa per persona: 2.180,00 € (680,15 € biglietto a/r VCE/SFO ed assicurazione sanitaria acquistati a luglio, 878,56 €: 2 = 439,28 € noleggio Hertz, tutto il resto è stato speso per vitto ed alloggio, benzina, acquisti ed escursioni). Ovviamente se questo viaggio lo si fa in...
Scritto da: Anna&Alex
usa: california nevada arizona utah, da/a sfo
Partenza il: 19/12/2005
Ritorno il: 05/01/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Dal 23.12.05 al 05.01.06 abbiamo percorso 4.697 km Totale spesa per persona: 2.180,00 € (680,15 € biglietto a/r VCE/SFO ed assicurazione sanitaria acquistati a luglio, 878,56 €: 2 = 439,28 € noleggio Hertz, tutto il resto è stato speso per vitto ed alloggio, benzina, acquisti ed escursioni).

Ovviamente se questo viaggio lo si fa in quattro i costi della benzina, del noleggio dell’auto e dell’alloggio (visto che molte volte avevamo 2 letti matrimoniali) calano notevolmente. Consiglio di prendere tutti i giornali che si trovano nelle stazioni di servizio delle Highway per i viaggiatori, sono gratuiti e all’interno trovate un sacco di coupon con lo sconto per hotel e motel della California, Nevada ed Arizona.

Lunedì 19 dicembre 2005 VOLO VENEZIA – SAN FRANCISCO via Francoforte Alle 4.00 del mattino eravamo in aeroporto a Venezia per prendere il ns. Volo direzione USA. Partenza puntuale con Lufthansa alle 6.10, il volo fino a Francoforte dura solo un’oretta. A Francoforte dopo 1 ora e mezza di attesa finalmente ci imbarchiamo per queste 12 ore di aereo sempre con Lufthansa. Sarà stata la stanchezza per non aver dormito la notte, assieme al fatto che il volo è stato tranquillo, ma le ore sono veramente volate tra un riposino, il pranzo e lo sgranchirsi le articolazioni.

Atterriamo al San Francisco International Airport in perfetto orario, ore 12.35 pm locali. A differenza di quello che avevo letto nei vari diari di viaggio, noi per uscire dall’aeroporto ci abbiamo veramente messo pochissimo, un’ora circa, abbiamo atteso di più i bagagli, che fare il controllo passaporti! Per arrivare in centro città abbiamo preso il velocissimo BART fino a Montgomery Street con solo 4,95 dollari a testa e da lì in 5 minuti con 3 dollari un taxi ci ha portato al ns. Alloggio per i prossimi 3 giorni, il Plaza Hotel, sito in China Town. Alle 14.30 check in all’hotel, la camera non è il massimo ma è pulita e poi paghiamo solo 38,00 € a notte. Lasciamo giù i bagagli e alle 15.00 siamo già in esplorazione… La nostra passeggiata ci porta ad Union Square, bellissimo ed altissimo l’albero si Natale e tutto ciò che circonda la piazza, restiamo colpiti nel vedere in ns. Primo cable car; scendendo lungo la via verso Market Street ci imbattiamo nell’ufficio informazioni, che però stava chiudendo (alle 5.00 pm !). Girovaghiamo ancora un po’ per le vie limitrofe, “visitiamo” il mega negozio a due piani della Virgin, e alle 7.00 pm il fuso e la stanchezza iniziano a farsi sentire. Decidiamo di mangiare per strada il primo Hot Dog e ritorniamo verso l’albergo, dove dopo aver riordinato le valigie crolliamo tra le braccia di Morfeo.

Martedì 20 dicembre 2005 Alle 7.00 am ci svegliamo e un’ora dopo siamo già in strada, decidiamo di fare colazione allo Starbucks, anche se si è un po’ caro rispetto alle aspettative. Alle 9.00 am siamo davanti all’ufficio informazioni, dove abbiamo deciso di comprare il pass di 3 giorni per tutti i trasporti pubblici (cable car inclusi) per solo 18,00 dollari (se pensate che una sola corsa in calbe car ne costa 5). Prendiamo da Market Street in ns. Primo cable car, in direzione Fisherman’s Wharf. Arrivati al capolinea iniziamo a visitare il porto ed i vari moli (pier). Facciamo un po’ di shopping di souvenir e decidiamo di pranzare con un gigante e buonissimo panino al granchio. Mentre iniziamo il nostro giro al famoso Pier 39, purtroppo inizia a piovere, ma non ci scoraggiamo e ombrello alla mano proseguiamo il ns. Tour che ci porta fino in cima al molo dove sono a riposo i leoni marini. Alle 5.00 pm, dopo aver depositato gli acquisti in camera, ci avventuriamo nel Financial District per una prima veduta d’insieme e per trovare la libreria indicata nella ns. Guida, dove acquistiamo il ns. Road Book. Durante la corsa con il cable car lungo California Line scoviamo un Supermarket aperto 24h su 24 ed una pizzeria che ci ispira, perciò decidiamo di cenare con una pizza, che sarà una vera rivelazione, e fare la spesa per la colazione del mattino successivo. La pizza al “The Front Room” è proprio buona ed abbondante, con una pizza di media grandezza mangi in due. La cosa bella è che il prezzo lo decidi tu, infatti partendo da un prezzo base per la semplice pomodoro e formaggio, puoi aggiungere gli ingredienti che desideri ed ogni ingrediente di indicano che costa un tot. Quando arriva il conto scopriamo inoltre che le bibite le paghi ma l’acqua è gratis… con 19,40 dollari mangiamo! Riprendiamo il ns. Cable Car e torniamo verso l’hotel, si va a nanna.

Mercoledì 21 dicembre 2005 Oggi andiamo a visitare Alcatraz, e la pioggia non ci abbandona! Avevamo prenotato per le 10.30 am ma quando siamo arrivati alla biglietteria alle 9.40 am ci hanno informati che potevamo prendere il traghetto che partiva da lì a 5 minuti, e noi non ce lo siamo fatti scappare. Alcatraz non è tenuta decisamente come la si può vedere nel film “The Rock”, difatti avrà contribuito anche il brutto tempo ma l’ho trovata proprio triste e malandata, diciamo che l’interno è meglio dell’esterno. Comunque il tour audio si è rilevato molto utile, in quanto ripercorri la storie della prigione sentendo il punto di vista di che l’ha vissuta da carcerato.

Dopo un veloce pranzo al Burger King, che qui in America, dal ns. Punto di vista, è decisamente meglio del McDonald, prendiamo l’autobus che ci porta al Alamo Square ad ammirare le Sette Sorelle (bellissime case private in stile vittoriano, tenute veramente bene). Oltre alle case, abbiamo anche ammirato una giovane coppia di sposini giapponesi, che vestiti ancora da cerimonia, cercavano di fare delle foto con il diluvio che c’era… ma!, conviti loro… Poiché la pioggia non cede, decidiamo di girare un po’ in autobus ed un po’ a piedi il Civic Center ed alla fine passiamo un bel po’ di tempo dentro al negozio della Levi’s ad Union Square a fare acquisti, un paio di Levi’s per 16,90 dollari tasse incluse, che affare! Felici e contenti delle compere, ed essendo già le 9.00 pm, andiamo a fare la spesa e ceniamo in camera, dove sfiniti crolliamo dal sonno.

Giovedì 22 dicembre 2005 Ancora pioggia! Decidiamo di ammortizzare definitivamente i ns. 18,00 dollari di pass per i trasporti pubblici, prendiamo l’autobus che ci porta al Golden Gate Park e al Golden Gate Bridge, dove purtroppo il famoso ponte rosso non era visibile visto le fitte nebbie. Al Fisherman’s Wharf cambiamo autobus e raggiungiamo sopra la collina il Telegraph Hill, dove si ammira splendidamente San Francisco. Dopodiché decidiamo di prendere il tram storico della linea F che dal Porto passa per Market Street, dove ci fermiamo per ammirare il bel municipio, la libreria ed i palazzi limitrofi. Da qui prendiamo il ns. Fidato Cable Car e andiamo a vedere Lombard Street, la strada più famosa di San Francisco, in quanto è la strada con più pendenza, tanto è vero che le macchine possono farla solo in discesa e per i pedoni ci sono i gradini per facilitarne la “scalata”. Si avvicina l’ora di cena e decidiamo per un’altra pizza al collaudato “The Front Room”, dopo cena andiamo a fare la spesa per la colazione del mattino e per prendere un po’ di provviste per il viaggio, domani si parte! San Francisco è una città che ti affascina, ti cattura e ti resta nel cuore. Cammini con il naso all’insù nell’ammirare i palazzi e poi ti incanti nel vedere le balle case colorate in stile vittoriano, il Porto ti affascina con i suoi colori e profumi, la gente e gentile e cordiale … splendida! Venerdì 23 dicembre 2005 Puntiamo la sveglia alle 6.00 am, e alle 7.00 am siamo alla Hertz in Mason Street per il ritiro della ns. Vettura. Per stare con l’animo in pace, decidiamo di farci aggiungere al ns. Contratto tutti i tipi di assicurazione, sullo stile: “qualsiasi cosa capita a noi o all’auto chiamiamo la Hertz e non dobbiamo sborsare un dollaro!”. La somma totale del noleggio per 14 giorni con le assicurazioni aggiunte è di 1.040,60 dollari, che pagandoli con la mia Cartasì scopriamo, dal SMS si autorizzazione utilizzo carta di credito, che sono solo 878,56 €. C’è da dire che noi abbiamo scelto come veicolo una jeep modello Ford Escape V6, in quanto avevamo 4 bagagli e non volevamo lasciarli in vista, inoltre avevamo scelto di girare per le strade non asfaltate all’interno della Death Velley e del Joshua Tree National Park.

Tanto per cominciare bene scopriamo che la ns. Ford è al 7° piano di un parcheggio lì vicino, perciò iniziamo la ns. Avventura on the road con una macchina con cambio automatico (che si rivela una cavolata da usare) non proprio piccolissima, da mettere in strada dopo sette tornanti.

Andiamo all’hotel a recuperare i bagagli e ci dirigiamo verso il Bay Bridge, per prendere la 580 sud. Ovviamente dopo aver sbagliato in un primo momento la direzione di marcia, correggiamo la rotta e via verso Ridgecrest, paesino a un ora e mezza di macchina dall’entrata della Death Valley. Durante il viaggio restiamo increduli nel vedere che ben pochi rispettavano i limiti di velocità e della polizia neanche l’ombra. Pranziamo con un panino e facciamo il ns. Primo pieno con l’aiuto di un gentile signore, la benzina costa veramente poco, 1 gallone per una media di 2,20 dollari. Il paesaggio è impressionante, ti senti piccolo piccolo in mezzo a terre infinite, ogni tanto vedi una cassetta della posta, una stradina bianca lì vicino e ti domandi dove sia la casa, perché ad occhi nudo non la trovi. Verso le 4.30 pm abbiamo la fortuna di passare sulla strada che attraversa il Red Rock Canyon, bellissimo il rosso della pietra acceso dal rosso del tramonto, uno spettacolo che ti lascia senza parole.

Questa tappa di avvicinamento ci porta via tutta la giornata, infatti 420 miglia e 9 ore dopo arriviamo a Ridgecrest, dove prendiamo una camera al Motel 6 per 43,99 dollari. Decidiamo di fare un po’ di spesa, ceniamo e andiamo a dormire per le 10.00 pm, domani sveglia alle 6.30 am.

Sabato 24 dicembre 2005 Alle 7.30 am siamo in partenza per la Death Valley, non c’è una nuvola a pagarla oro e il sole scalda più di ieri. Alle 9.30 am entriamo dell’ingresso ovest della Death Vally, delimitato dalle Panamint Mountains. Al Visitor Center di Furnace Creek paghiamo i 10,00 dollari di ingresso (che vale per 7 giorni) e prendiamo il giornale informativo fornito dal Ranger. La Death Valley è un susseguirsi di svariati paesaggi: c’è il deserto con le dune di sabbia, c’è il Badwater (bacino sprofondato 86 m sotto il livello del mare) con la sua distesa bianca di sale, ci sono i resti del passaggio dell’uomo quanto c’era la corsa all’oro, ci sono le vecchie cave abbandonate, ci sono i canyon con bellissimi scenari, c’è tutto un mondo a se da scoprire.

Alle 4.30 pm siamo in direzione est che usciamo dalla Death Valle dal Jubilee Pass, e ci fermiamo a Shoshone (nome proprio di una tribù nativa), dove troveremo gli unici italiani di tutto il nostro viaggio, per fare un paio di dollari di benzina (troppo cara per il piero era a 2,99 dollari al gallone) e ci dirigiamo verso Las Vegas. Alle 7.20 pm prendiamo possesso della camera al Motel 6 (82,83 dollari) che si trova in Tropicana Avenue, praticamente attaccato alla strada dove ci sono tutti i mega alberghi/casinò. Dopo 301 miglia decidiamo di riposare e uscire più tardi per cena. Las Vegas non si ferma mai, un continuo via vai di auto, persone, taxi, autobus, navette, gente che esce da un casinò per entrare in quello di fronte, una cosa allucinante, finche non vedi non credi. Dopo cena facciamo un giro per ammirare tutte i grandi hotel che ti portano dall’Egitto (Luxor) al castello delle favole (Excalibur), passando per New York… e molto altro ancora.

Frastornati dalle luci e dalla confusione andiamo a riposare, domani si parte per raggiungere il Grand Canyon.

Domenica 25 dicembre 2005 Ci svegliamo verso le 8.30 am e decidiamo di tornare verso gli hotel/casinò per fare un po’ di foto, vista la bella giornata e alle 10.00 am siamo già in macchina diretti verso il Grand Canyon. Nel confine tra Nevada e Arizona guadagniamo un’ora di fus’orario, ci fermiamo a pranzare in uno dei pochi posti aperti sulla strada, visto che è il giorno di Natale, e percorriamo anche un pezzetto della famosa Route 66. Dopo 290 miglia e 6 ore di viaggio arriviamo all’entrata del Grand Canyon National Park, dove paghiamo i nostri 10,00 dollari per l’ingresso (che vale 7 giorni) e prendiamo il giornale informativo con tutti i Vista Point fornito dal Ranger. Purtroppo non facciamo in tempo a vedere il tramonto, perciò decidiamo di prendere una camera al Best Western (86,00 dollari con colazione continentale a buffet, camera veramente bella, pulita e grande), mangiare un panino e andare a letto pesto, domani ci aspetta l’alba al Grand Canyon.

Lunedì 26 dicembre 2005 Sveglia ore 6.00 am, abbondante colazione e alle 7.00 am eravamo allo Yaki Point ad attendere che albeggiasse, c’era un vento incredibile, ma la bellezza dello spettacolo non ha prezzo! Abbiamo visitato tutti i Vista Point segnalati da ovest ad est, ci siamo incamminati all’interno di qualche sentiero che ti fa ammirare degli scorci incredibili, per fortuna che pur essendoci le festività natalizie non c’era la calca, non oso immaginare in alta stagione cosa sia affollato. Pranziamo all’interno del parco e alle 16.00 pm siamo verso l’uscita est, che ci porta in direzione di Kayenta. Dopo una tempesta di sabbia rossa, arriviamo incolumi dopo 2 ore e mezza di viaggio a Kayenta dove prendiamo una camera al Best Western (62,15 dollari con prima colazione continentale a buffet, camera carina e pulita), ci riposiamo un po’ e alle 8.00 pm andiamo a cena al Burger King e facciamo un po’ di spesa per l’indomani. Alle 10.00 pm dopo 199 miglia andiamo a dormire, stanchi ma con il sorriso e la mente piena di flash della giornata.

Martedì 27 dicembre 2005 Per fortuna il meteo aveva ragione e la pioggia si è abbattuta sulla ns. Zona la notte ed il mattino c’era il sole con qualche strascico di nuvola. Ci svegliamo alle 7.00 am, facciamo colazione e alle 8.00 am siamo in auto verso lo Utah, per visitare la Monumet Valley, che è a meno di mezz’ora di distanza. Abbiamo percorso la scenic byway I-163 che ti permette di ammirare i mittens e le altre formazioni rocciose. Percorrendo la strada ed inoltrandoci poi nella via che conduce all’interno della valle ti viene voglia di fermarti più volte, per ammirare e fotografare quel paesaggio che tanto ricorda i film western.

Dopo due ore di tour torniamo in Arizona per dirigerci verso sud, si va verso Phoenix. La strada che percorriamo è incantevole, tant’è vero che è segnalata come una scenic route, si passa in mezzo alle colline fitte d’alberi che all’improvviso diventano cactus man mano che vai verso sud. Arriviamo a destinazione verso le 4.30 pm, prendiamo una camera al Motel 6 (53,78 dollari), sistemiamo i bagagli e in 10 minuti d’auto siamo in centro all’ Oldtown di Phoenix. In centro paghiamo un parcheggio sotterraneo la bellezza di 7 dollari (sarà anche per tutta la notte ma si fa pagare), e un po’ seccati iniziamo ad esplorare la zona, il municipio è veramente bello, moderno e con stile. Poco dopo che passeggiamo iniziamo a federe un fiume di gente che si incammina verso lo stadio, allora decidiamo di seguire la massa pensando che si tratti di un concerto, visto che sono tutti vestiti normalmente, ma mentre ci avviciniamo allo stadio scopriamo che avevamo pensato male, c’è una partita, e c’è una folla incredibile vestita o di giallo o di rosso, ed i bagarini che vendono i biglietti per strada man mano che ti avvicini all’entrata. Decidiamo di chiedere informazioni ad un poliziotto, quando iniziamo a sentire i botti che segnalano l’inizio della partita. Il poliziotto appena scopre che siamo italiani ci chiede se abbiamo mai assistito ad una partita di football (e noi che pensavamo che fosse di baseball) e se volevamo vederne una. Noi gli chiediamo quanto costa e lui cosa fa?: chiama il suo capo per radio e ci fa regalare due biglietti per entrate (i biglietti costavano 27,00 dollari l’uno), che mito di uomo. Tutti esaltati entriamo, cerchiamo la nostra zona, poi la nostra fila e la nostra seggiolina numerata. Una volta sistemati iniziamo a respirare il vero spirito del tifoso americano, unici italiani in una folla di gente festante ma non fastidiosa come può essere un ns. Stadio. La partita Arizona State vs. Rugters è durata la bellezza di 4 ore, che sono volate in quanto non è solo partita ma è tutto uno spettacolo; tra i 4 tempi c’è tanto di banda che suona e cheerleaders che saltano, gli organizzatori coinvolgono il pubblico in giochi vari, insomma è una festa in tutti i sensi. Alle 10.00 pm usciamo tutti belli ordinati dallo stadio in soli 10 minuti (incredibile) e ci dirigiamo verso il ns. Motel 6, infondo oggi ci siamo fatti 386 miglia che iniziano a farsi sentire.

Mercoledì 28 dicembre 2005 Partiamo dal Motel 6 verso le 9.00 am prendendo la 10 west in direzione Los Angeles,anche se noi usciremo all’indicazione Joshua Tree National Park. Arriviamo all’entrata del parco alle 13.00 pm ora locale (+1 ora tra Arizona e California), paghiamo i 10,00 dollari d’ingresso (valido per 7 giorni) prendiamo il giornale informativo del parco fornito dalla Ranger e ci inoltriamo nel deserto. Dopo un buon quarto d’ora d’auto arriviamo alla distesa di cactus più grande del parco, una cosa sbalorditiva. Percorriamo a piedi il sentiero che ti permette di andare in mezzo ai cactus, e cartelli ben visibili ti consigliano di non toccarli per la tua sicurezza. Non facciamo in tempo ad allontanarci dalla distesa di cactus che ci imbattiamo nelle white mountain, che non sono altro che rocce tondeggianti, di cui alcune sono anche abbastanza facili da scalare. Continuando la strada che si inoltra sempre più nel centro di questo parco desertico, ci imbattiamo finalmente nei Joshua Tree, bellissimi alberi che rivolgono i rami al cielo e che possono vivere anche più di 100 anni; ce ne sono alcuni che sono veramente imponenti. Continuiamo la visita del parco andando fino ad un bellissimo vista point che ti permette di ammirare tutta la valle (peccato che quando eravamo lì il cielo si è scurito e prometteva pioggia). Alle 3.30 pm ci dirigiamo verso l’uscita nord che porta verso Yucca Valley, cittadina non tanto piccola dove troviamo un Pizza Hut che ci sfama a dovere. Da qui prendiamo la strada verso Palm Springs, celebre località termale, nata dall’unione di sette piccoli insediamenti e situata a poco meno di 200 km da Los Angeles in una conca circondata dalle montagne a est e a ovest. Decidiamo di alloggiare al Royal Sun Inn (66,87 dollari a notte con prima colazione a buffet eccezionale, piscina e idromassaggio outdoor riscaldati agibili fino alle 9.00 pm, una pacchia). L’ hotel è molto carino, la camera ha addirittura due letti matrimoniali ed è fronte pisciona, inoltre siamo a soli 15 minuti a piedi dal centro, e quindi decidiamo di fermarci per due notti, visto che siamo a buon punto con la tabella di marcia. Ovviamente dopo aver percorso 340 miglia decidiamo che è cosa utile e saggia approfittare subito di piscina ed idromassaggio per un po’ di relax.

Giovedì 29 dicembre 2005 Ci svegliamo alle 8.30 am ed andiamo a far colazione, dove scopriamo un paradiso, c’è addirittura la macchinetta per fare i waffel freschi e con tanto di succo d’acero per addolcirli. Dopo esserci rimpinzati a dovere prendiamo l’auto e ci dirigiamo verso la zona nord-est della città, dove si trova la Palm Springs Aerial Tramway, una funivia che sale a Mount San Jacinto (2595 m) offrendo un grandioso panorama e la possibilità di esplorare oltre 80 km di sentieri. Nonostante il sole caldo qua su è meglio girare con un giubbino e sotto il maglione, merita proprio perdersi nei vari trail proposti, peccato che ci siamo molti bambini urlatori e spaventatori della fauna locale. Verso le 13.30 pm torniamo verso Palm Srings e decidiamo di passeggiare per il centro e fare un po’ di foto, vista la bella giornata di sole. Ci capita di vedere anche il sosia di Elvis con tanto di auto d’epoca! Alle 5.30 pm andiamo in hotel per approfittare della piscina e riposarci un po’. Alle 8.30 pm usciamo per cena e scopriamo che tutta la via del centro è chiusa al traffico per il mercatino, ci giriamo le bancherelle con calma e dopo ci fermiamo dal “Blue Coyote Bar & Grill”, dove per 49,45 dollari ceniamo con un super piatto unico composto da New York steak, patate al forno e verdure miste, decisamente buono! Dopo cena finiamo di girare il mercatino e alle 11.00 pm siamo a letto, domani si parte per San Diego. Oggi ci siamo fatti solo 36 miglia.

Venerdì 30 dicembre 2005 Alle 7.00 suona la sveglia, giù dalle brande e di corsa a fare colazione. Alle 8.00 pm siamo in partenza per San Diego, e decidiamo di non prendere le strade principali ma di attraversare le montagne del San Bernardino per andare verso sud. La nostra scelta si rivela azzeccata, risalendo la montagna si ammira Palm Springs in tutto il suo verde che riflette dalla sabbia circostante, poi le strade in mezzo alle montagne offrono scorci molto belli, inoltre capitiamo a Julian, paesino composto da un’unica via centrale di 500 m che ti catapulta nel 1850. C’è una pasticceria che fa l’apple pie fresca che è una bontà! Lasciato Julian in poco tempo raggiungiamo San Diego, che si presenta con le sue grandi strade a 7 corsie per senso di marcia, e per fortuna prendiamo la rampa d’uscita giusta e in due minuti siamo al Motel 6 nella Downtown (79,55 dollari, nello standard della catena). Sistemiamo i bagagli e nel pomeriggio ci facciamo un giro nel quartiere del Lampgas, verso l’imbrunire decidiamo di andarci a goder un signor tramonto dal Coronado, attraversiamo l’altissimo ponte che collega l’oldtown con la penisola e ci ritroviamo in un modo di bellissime abitazioni, uno stupendo hotel fronte mare ed una spiaggia che ci ospita per ammirare un tramonto incantevole.

Rientriamo in motel e verso le 9.30 pm andiamo ad esplorare il centro di notte, un sacco di luci, gente, risate, mangiamo una coppa di gelato Ghirardelli (negli USA è molto rinomato) e tutti sembrano in fermento per i festeggiamenti di domani. La stanchezza e le 208 miglia si iniziano a far sentire, perciò alle 11.30 pm ci incamminiamo verso il motel.

Sabato 31 dicembre 2005 Sveglia alle 8.30 am, colazione con i super Muffins acquistati da Ralph’s (catena di supermercati) e alle 9.30 decidiamo di andare a fare una passeggiata e scattare un po’ di foto visto il bel tempo. In tarda mattinata partiamo con direzione Long Beach. Percorrendo la strada parallela alla costa, attraversiamo un sacco di paesini molto carini e quello che mi ha colpito di più è Laguna Beach. Purtroppo la pioggia è tornata a farci compagnia, perciò arriviamo a destinazione sotto il diluvio, inoltre essendo la notte di capodanno le camere nei Motel o Hotel conosciuti erano già occupate, pertanto abbiamo dovuto adeguarci al College Inn Hotel (60,00 dollari), dove non consiglio a nessuno d’andare. Stanchi delle 135 miglia percorse e smonati dalla pioggia ripieghiamo per una cena al ristorante greco, che è risultata molto gradevole e ce la sciamo asciugata con soli 30,00 dollari. Alle 11.30 pm cadiamo sfiniti a letto e festeggiamo dormendo.

Domenica 1 gennaio 2006 Alle 9.00 am ci alziamo e fuggiamo dal Motel, andiamo al porto a vedere la Queen Mary, nave che ha fatto ben 1001 traversate e che adesso può essere visitate stile museo ed è anche un hotel a 4 stelle. Percorrendo la route 101 verso nord, facciamo una prima sosta obbligatoria alla penisola di Palos Verde, per vedere la campana dell’amicizia regalata dalla Corea del Sud agli USA e per ammirare il vecchio faro lì vicino. Poiché la pioggia continua a seguirci, decidiamo di dirigerci verso Santa Monica, ma anche qui i Motel conosciuti sono full e pertanto ci imbattiamo nel Santa Monica Motel (74,00 dollari), anche questo sconsigliato alla grande. Sotto il diluvio ci dirigiamo a Beverly Hills per fare il tour in auto delle ville dei famosi consigliato nella ns. Guida, perlomeno vediamo qualcosa senza inzupparci. Finito il giro decidiamo di fare due passi per Santa Monica finché il tempo regge e ceniamo in una Steak House dove con 50,00 dollari ci saziamo alla grande. Oggi abbiamo percorso solo 95 miglia, ma con la pioggia sembravano molte di più, speriamo bene per domani… Lunedì 2 gennaio 2006 Alle 9.00 am scappiamo dal motel e decidiamo che anche se c’è ancora pioggia almeno un giro in auto per Hollywood ed il Sunset Boulevard bisogna farlo. Alle 11.30 mezza siamo in viaggio verso Santa Barbara, dove per fortuna vediao i primi spiragli di sole. Prendiamo possesso di una camera a “El Prado Inn”, bellissimo Hotel che senza problemi ha accettato il ns. Buono sconto, così per due notti spendiamo 154,56 dollari con prima colazione inclusa ed uso piscina riscaldata. Finalmente una signora camera, la più bella di tutti questo viaggio assieme a quella di Palm Springs. Il sole ci mette di buon umore e decidiamo di andare a piedi ad esplorare State Street, la via principale della città, ricca di negozi di ogni genere e molto bella. Purtroppo in passeggiata il tempo butta nuovamente in pioggia, ma questo giro è una nuvola isolata per nostra fortuna. Approfittiamo dei negozi per fare un po’ di acquisti a buon mercato (scapre della Diesel al 50% di sconto partendo da un prezzo pieno di soli 84,00 dollari). Rientriamo soddisfatti in Hotel e ci prepariamo per andare a cena, abbiamo adocchiato un bellissimo ristorante proprio vicino a noi. Da “Opal” abbiamo mangiato benissimo, sia la carne che il pesce erano squisiti, porzioni abbondanti e per golosità ci siamo regalati anche il dessert, il tutto per 55,00 dollari.

Rientrando in Hotel notiamo che il cielo è costellato di stelle, perciò ci sono le premesse per una bella e calda giornata, come aveva promesso il meteo. Oggi abbiamo percorso 106 miglia.

Martedì 3 gennaio 2006 Finalmente il sole, e fa anche caldo, approfittiamo per andare a passeggio fino al molo, una bella scarpinata ma meritevole, facciamo un po’ di foto, ci incantiamo a guardare i serfisti che sfrecciano come degli incoscenti vicino ai frangionda. Dopo un pranzo veloce andiamo a vedere la Missione di Santa Barbara, facciamo un salto al Giardino Botanico e poi andiamo a gustarci il tramonto sulla spiaggia, dove un sacco di serfisti continuavano a divertirsi anche quando ormai non si vedeva più nulla.

La sera andiamo a cena da “Yankee Doodles”, dove con 45,47 dollari degustiamo due super new York Steak con contorni. Sazi ce ne torniamo a passeggio in hotel, domani ci aspetta la risalita fino a San Francisco.

Mercoledì 4 gennaio 2006 Alle 8.00 partiamo dall’hotel e prendiamo la 1, che costeggia tutta la costa. È una strada incantevole, e per ns. Fortuna c’era una splendida giornata di sole. Vedere i leoni marini che riposano al sole allo stato brado è stato emozionante, trovarsi tratti di strada con a destra le mucche che pascolano pacifiche e a sinistra l’oceano che si infrange sulla costa con violenza. Il Tratto da Morro Bay a Monterey resterà sempre impresso nelle nostre menti, uno spettacolo che ti toglie il fiato. Per il tramonto abbiamo avuto la fortuna di gustarcelo sulla spiaggetta alla fine di Ocean Avenu a Carmel; l’ultimo ns. Tramonto californiano è stato perfetto, di un rosso intenso, che riflesso nell’oceano ti dava una sensazione di pace assoluta. A Monterey prendiamo la Highway che ci porta dritti verso il Best Western vicino all’aereoporto di San Francisco (67,81 dollari colazione inclusa camera nei loro standard), arriviamo per le 9.00 pm e dopo 388 miglia di costa cadiamo sfiniti in un sonno profondo.

Giovedì 5 gennaio 2006 VOLO SAN FRANCISCO – VENEZIA via Francoforte Ci alziamo alle 7.00 am e dopo una colazione veloce decidiamo che poiché c’è il sole con l’auto andiamo a vedere il fatidico Golden Bridge che causa pioggia non avevamo potuto ammirare. In mezz’ora siamo davanti al ponte, ad ammirare lo spettacolo delle persone a passeggio con i cani o a fare jogging lungo la spiaggia. San Francisco si fa proprio amare, ma noi non abbiamo tempo perché c’è un aereo che ci aspetta. Riprendiamo la via dell’aeroporto, consegniamo la vettura alla Hertz, che segna una percorrenza di 2.936 miglia. Facciamo il check in con la United, mangiamo e alle 12.10 pm si parte. Il volo per nostra fortuna è tranquillo come per l’andate e anche questa volta il tempo passa abbastanza in fretta. Atterriamo a Francoforte venerdì 6 gennaio alle 10.30 am in perfetto orario, facciamo uno spuntino e ci imbarchiamo con la Lufthansa per il volo che ci porterà a Venezia per le 13.15 pm. È stato più movimento questo volo di un’ora che quello intercontinentale! Attendiamo le valigie, che per ns. Fortuna risultano tutte all’appello, ci facciamo annusare un po’ dai pastori tedeschi della finanza e poi via, verso casa.



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