States: Great Lakes e Dakota

Lo spettacolo dei grandi laghi americani e la "solitudine" degli North e South Dakota
Scritto da: moreno65
states: great lakes e dakota
Partenza il: 08/08/2014
Ritorno il: 31/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Eccoci di nuovo, siamo Moreno e Marina, pronti a vivere questo nostro viaggio negli Stati Uniti.

08 Agosto 2014 Dopo la giornata lavorativa, nel tardo pomeriggio partiamo da Milano Malpensa con Swiss per Zurigo dove per nostra comodità ed una tariffa aerea migliore, preferiamo dormire questa notte.

09 Agosto 2014

Non iniziamo benissimo, a Zurigo questa mattina piove, torniamo in aeroporto con la navetta del nostro albergo e con calma andiamo a fare colazione, poi alle 09:50 il nostro Airbus 330-300 di Swiss decolla per portarci a Chicago; all’arrivo ci accoglie una bella e calda giornata di sole, ritiriamo la nostra auto a noleggio, una Chevy Cruze Bianca con targa del Minnesota ed arriviamo in città… Buongiorno America e buongiorno alla sempre bellissima Chicago, ben ritrovata, eravamo qua’ anche tre mesi fa’, a fine aprile.

Presa la camera al nostro solito Best Western, il tempo di una doccia e siamo subito fuori a piedi nella windy city; oggi è sabato ed in centro, nel loop, manca un po’ la confusione e la frenesia dei giorni lavorativi….ci spostiamo per una lunga passeggiata in riva al Lake Michigan fino ad arrivare al Navy Pier…qui molta gente in giro ed in fondo al pier facciamo una sosta dove suonano musica dal vivo. Lasciato il Navy Pier approfittiamo del free trolley per uno strappo di nuovo in città fino al “Magnificent Mile”, la Michigan Avenue piena di negozi e centri commerciali….la nostra intenzione è di andare a cena..facciamo un paio di tentativi da Cheesecake Factory e da Eataly….in entrambi i casi l’attesa è di almeno 45 minuti, così pensiamo alla House of Blues e siamo fortunati…la band che suona questa sera fa’ esclusivamente musica blues, quella che piace a noi, così decidiamo di cenare; assistiamo ad un bellissimo concerto, tanto che alla fine comperiamo il loro cd con tanto di autografo, non solo per il ricordo della serata, ma anche per l’ottima musica che contiene….sarà tra i cd principali che ascolteremo durante il viaggio. Rientriamo al nostro albergo e concludiamo questa prima giornata di vacanza iniziata tante ore fa’ sotto la pioggia di Zurigo.

10 Agosto 2014

Usciamo a fare colazione da “Firecakes”, un piccolo locale sulla Hubbard St. che sforna ottimi donuts…siamo seduti fuori ad uno dei tre tavolini che si trovano all’aperto, la giornata è bella e Chicago si sta’ risvegliando; giriamo ancora un po’ a piedi per la città, in tarda mattinata lasciamo l’albergo e riprendiamo la nostra macchina, ci spostiamo un po’ ad ovest sulla Randolph per vedere il “Little Goat Diner”, molto bello e caratteristico, peccato avere già fatto colazione, altrimenti la facevamo qua’. Siamo sempre lenti ogni volta che dobbiamo lasciare Chicago, ed anche questa volta è così… imbocchiamo la I94 Sud e sempre con un po’ di dispiacere ci lasciamo alle spalle la windy city; attraversiamo un breve tratto di Indiana e siamo nello Stato del Michigan… lasciamo subito la I94 che andrà verso Detroit per prendere le Highway che ci fanno restare sulle rive del Lake Michigan, facciamo delle soste in alcuni piccoli centri che ci sembrano molto belli, come St. Joseph e Benton Harbor, poi South Haven dove c’è la festa dei blueberry… bancarelle, musica dal vivo su un palco al fianco del porticciolo e poi ciotole di blueberry con panna per tutti, davvero deliziosi, oltre poi alla bella passeggiata fino al faro. Essere su Lake Michigan è praticamente come essere al mare…è enorme, all’orizzonte la riva opposta è così lontana che non si vede, ci sono le spiagge e ci sono le onde…quindi, il mare; in serata arriviamo ad Holland dove ci troviamo un albergo, passeggiata al tramonto per raggiungere il bellissimo faro di Holland di colore rosso, poi cena da Applebee’s.

11 Agosto 2014

Dopo colazione ripartiamo, superate le cittadine di Grand Haven e Muskegon ci mettiamo su strade secondarie, la B15 panoramica ci permette di stare sempre su Lake Michigan e di incontrare alcuni laghetti interni…Duke Lake, Stony Lake e Silver Lake, fino alla città di Ludington dove facciamo una sosta per uno spuntino; nel pomeriggio ci fermiamo nella “historic” cittadina di Manistee che è molto bella e ben curata, la parte storica tutta su una lunga strada principale, poi proseguiamo sulla Hwy 22 sempre con il Lake Michigan al nostro fianco. In serata ci fermiamo nel paesino di Beulah dove troviamo un motel a due passi dal Crystal Lake, mentre per cena troviamo il ristorante “Cherry Hut”, dove tutto fa’ riferimento alla ciliegie….dipinte sui muri, stampate sulle tovaglie e sui grembiuli delle cameriere…la signora che ci ha servito la cena, dopo avere saputo che eravamo Italiani, ci ha trattato con riguardo…Alla fine della cena, c’è anche un piccolo negozio con prodotti a base di ciliegie, naturalmente… torte, biscotti, marmellate, caramelle, cioccolatini, etc.

12 Agosto 2014

Al motel ci siamo trovati benissimo, pulito e tranquillo, questa notte solo noi e quattro bikers, ed altrettanto buona la colazione, molto varia, compreso donuts di gusti e misure diversi….quindi direi ottimo, considerando che è un motel privato. Non altrettanto buono questa mattina è il tempo perché piove e tira vento, ripartiamo e giriamo attorno a questo Crystal Lake che già così con il cielo grigio lascia intravedere diverse tonalità di colore…chissa’ che meraviglia ci fosse stato il sole….; a Betsie Point ritroviamo il Lake Michigan che con il vento che alza le onde sembra un mare agitato..quà sul promontorio c’è un bel faro da fotografare e poi andiamo a nord nello “Sleeping Bear Dunes National Lakeshore”; all’interno c’è una strada circolare one way di 7 miglia con varie aree di sosta per picnic, sentieri e posti per ammirare il lago e le sue dune…noi tra un po’ di pioggia e vento freddo, riusciamo in qualche modo a vedere questo parco, poi ci spostiamo ancora a nord ed arriviamo a Leland. Da qui partono i traghetti per le Manitu Islands – sulla nascita di queste isole esiste una leggenda indiana – oggi non è proprio giornata per prendere il traghetto con il vento gelido che tira, ma almeno non piove più….visitiamo un po’ il paese, il caratteristico quartiere di Fishtown, dove le vecchie baracche usate dai pescatori per pulire il pesce appena pescato, ora sono diventate piccoli negozietti ed empori..molto caratteristico.

Arriviamo a Traverse City, la città più grande della zona e capitale delle ciliegie, poi proseguiamo sempre più o meno costeggiando il Lake Michigan ed in serata ci fermiamo nella bella cittadina di Charlevoix; intanto il tempo è finalmente migliorato anche se rimane piuttosto freddo e ventoso, ci saranno 8 o 9 gradi non di più….da queste parti, in questi giorni il clima è “chilly”, come dice il gestore del nostro albergo vedendo Marina un po’ infreddolita. Siamo proprio a due passi dal centro di Charlevoix e notando il range delle abitazioni e degli alberghi, il centro ed il porticciolo per curati e con fiori ovunque, sembra una cittadina piuttosto ricca oltre che turistica; vediamo un bel tramonto con il cielo rosso ed il faro della città sullo sfondo, ottimo per scattare alcune foto, poi a cena da Pizza Hut questa sera e nonostante il freddo, alle 20:00 partecipiamo ad un concerto bandistico in centro città.

13 Agosto 2014

La giornata è meravigliosa, sole e cielo blu senza vento anche se la temperatura è ancora un po’ “chilly” ma si riscalderà, facciamo una passeggiata al faro e poi troviamo un locale molto carino per fare colazione, con vista sulla via centrale. Ripartiamo, a nord di Charlevoix prendiamo la Boyne City Road che costeggiando il Lake Charlevoix porta ad Horton Bay; qua’ troviamo l’Horton Bay General Store, il locale citato in uno dei racconti di Hamingway, che trascorse da ragazzo diverse estati a pesca da queste parti….più avanti, a Petoskey, troveremo anche il City Park Grill, frequentato dallo scrittore; il General Store di Horton Bay è caratteristico e funzionante…all’interno di tutto e di più…..avremmo potuto fare qua’ la colazione. Ritroviamo il Lake Michigan a Petoskey, continuiamo fino al paesino di Harbor Spring, casette colorate, il porticciolo, la chiesa bianca con il campanile a punta, tutto ordinato e curato….alcune volte, in questa parte di viaggio, guardandoci attorno sembra di essere in New England….là c’è il mare e qua’ il lago, ma alcuni paesi sono simili. Ad Harbor Spring c’è il mercato cittadino e noi ne approfittiamo per andare in mezzo alla gente, comperiamo un sacchetto di ottime ciliegie che mangeremo in seguito…posto veramente carino; andiamo ancora verso nord sulla stretta e panoramica Route 119 chiamata anche Tunnel of Trees, che serpeggia tra fitte foreste e scogliere sempre sul Lake Michigan. Nel pomeriggio siamo pronti per il salto nella Upper Peninsula (UP) come dicono gli abitanti del posto, chiamati “Yoopers”…per fare questo, attraversiamo il “Mackinac Bridge”, spettacolare, è come il Golden Gate di San Francisco, ma questo è di colore verde…ad ovest il Lake Michigan, mentre ad est c’è il Lake Huron; continuiamo nella “UP” verso ovest sempre sul Lake Michigan ed in serata arriviamo a Manistique. La città non offre molto, ma c’è una buona scelta di alberghi, siamo sul lago, c’è un faro da visitare al tramonto e qualche ristorante, quindi questa sera ci fermiamo qui al Colonial Motel.

14 Agosto 2014

Usciamo a fare colazione, perché il motel, comunque buono e pulito, ci offre solo del caffè, poi ripartiamo, anche oggi una bella giornata di sole; lasciamo il Lake Michigan ed andiamo verso nord nel Seney Nwr, un bel parco con sentieri ed il Marshland Wildlife Drive, un percorso in auto di circa 7 miglia attraverso molti laghetti e con la possibilità di avvistare animali – che noi non vediamo, uccelli a parte -, ma il paesaggio merita la visita. Ancora verso nord e nella piccola e bella cittadina di Grand Marais incontriamo per la prima volta il Lake Superior che ci accompagnerà per qualche giorno; facciamo un giro per la cittadina e poi sulla bianchissima spiaggia, con l’acqua del lago che ha un colore che và dal blu intenso al verde…potremmo quasi dire di essere al mare. La città è la porta d’ingresso est del “Pictured Rocks National Lakeshore”, una riserva con scogliere di arenaria di diversi colori, dal rosso al giallo, e dalle forme strane, con le dune che scendono nel lago; attraversiamo tutto il parco con la Country Rd. H58, con varie fermate tra dune, scogliere, sentieri e beach e dopo circa 52 miglia verso ovest arriviamo a Munising; proseguiamo lungo il Lake Superior fino a Marquette, la città più grande della zona e forse un po’ troppo grande per i nostri gusti per dormire questa notte, così arriviamo fino ad Ishpeming dove sappiamo di trovare un Best Western.

15 Agosto 2014

Dopo colazione si riparte, qua’ ad Ishpeming siamo in una zona piuttosto interna e viaggiamo tra laghetti e montagne, ci sono anche delle ski aree; andiamo ancora un po’ a nord ed a Baraga torniamo sul Lake Superior, che costeggiamo fino alle due cittadine di Houghton ed Hancock separate da un ponte…questo è l’inizio della Keneenaw Peninsula, una zona molto ricca nel secolo scorso di miniere per l’estrazione del rame, oggi ormai chiuse. Nel pomeriggio viaggiamo sempre a fianco del “Superior”, passiamo per il “Percupine Mountain Wilderness S.P.”, un parco con molti sentieri da percorrere a piedi attraverso i boschi di queste montagne con possibilità di vedere animali, ma noi non entriamo, siamo già oltre metà pomeriggio e non riusciremmo a fare passeggiate, quindi proseguiamo ed in serata, con un po’ di dispiacere, lasciamo dopo sei giorni lo Stato del Michigan e dormiamo ad Hurley – Wisconsin.

16 Agosto 2014

Il tempo questa mattina è piuttosto grigio ed a volte piove, andiamo comunque in direzione sud a vedere la zona dei laghi del Wisconsin…qua’ si viene principalmente per pescare, girare con barche o canoe….guardando la cartina molti laghi sono collegati tra loro da fiumi e c’è anche una Riserva Indiana da attraversare. Restiamo da queste parti una mattinata, ci vorrebbero un paio di giorni per vedere bene tutto, ma visto come è il tempo oggi decidiamo di spostarci verso nord. Arriviamo alla cittadina di Ashland e ritroviamo il Lake Superior, intanto il tempo migliora e nel pomeriggio uscirà un bel sole; restiamo sulla Hwy 13 nord e sempre seguendo il lago arriviamo nella bella cittadina turistica di Bayfield, e davanti a questa c’è l’”Apostole Island National Lakeshore”, una serie di isole raggiungibili in barca o con il traghetto che parte dal piccolo porto. E’ uscito un bel sole, giriamo un po’ per questa cittadina prendendo un gelato, poi proseguiamo sempre sulla panoramica Hwy 13 incontrando il minuscolo paesino di Cornucopia in un’altra baia, con il suo grazioso porticciolo; ormai è tardo pomeriggio ed arriviamo a Duluth entrando così nello Stato del Minnesota…..oggi è sabato, siamo sempre in riva al Lake Superior e quindi potremmo avere qualche difficoltà nella ricerca di un albergo, prezzi alti o la solita scritta “no vacancy” che non sempre significa che l’hotel è pieno, ma vogliono le due notti per il week end. Facciamo due o tre tentativi ed i prezzi sono scandalosamente alti….bene, cioè male, allora prendiamo la Interstate 35 sud e dopo una decina di miglia troviamo il “Black Bear Hotel e Casino” e, se è vero che conosciamo un po’ la mentalità degli Americani (Las Vegas ed altri posti incontrati insegnano….) potrebbe essere la scelta giusta; infatti otteniamo una bella camera al 12° ed ultimo piano dell’hotel che sembra anche piuttosto nuovo, due tessere con un credito di $ 10 ciascuna per iniziare a giocare al casinò e uno sconto per il ristorante a buffet in quanto clienti dell’hotel, il tutto per un centinaio di dollari….meglio di così non poteva andare. Dopo la doccia andiamo al ristorante a buffet dove ceniamo piuttosto bene, poi spendiamo velocemente i nostri 20 dollari sulle tessere alle slot machine, andiamo ad ascoltare un po’ di musica dal vivo in un locale interno all’hotel e concludiamo questa giornata.

17 Agosto 2014

Lasciamo l’hotel, la colazione la faremo strada facendo perché sappiamo già dove fermarci…..passiamo al Welcome Center Minnesota, che è anche in posizione panoramica su una collina e dall’alto si vedono il Lake Superior e le città di Duluth e Superior….sarà il tempo nuvoloso con una leggera nebbiolina, saranno le grandi fabbriche che si vedono, ma per ora la città di Duluth non ci entusiasma troppo…la vedremo domani, per ora la attraversiamo soltanto restando sulla I35. Con Duluth alle spalle, prendiamo la panoramica Highway 61 …niente a che vedere con la “Blues Highway” o “Great River Road” che segue il Mississippi, questa che percorriamo è la Hwy 61 North Shore Drive, la bella byway che parte da Duluth e costeggiando il Lake Superior arriva in Canada….Highway 61 è anche un disco di Bob Dylan che è nato proprio a Duluth; il cielo è sempre nuvoloso e fa’ piuttosto freddino, viaggiamo sempre a fianco al lago ed arrivati a Two Harbors vediamo il bel faro ………volendo pernottare qui ci sono quattro camere in b&b….poco più avanti, sempre sulla “61”, ecco dove facciamo colazione….siamo da “Betty Pies”, un bel locale che serve anche sandwich e hamburger, ma noi decidiamo quello per cui il locale è famoso, cioè le torte….quindi torta al cioccolato a cinque strati ripiena e caffè…una meraviglia!! Proseguiamo verso nord incontrando lo “Split Rock Lighthouse” e nei pressi di Silver Bay saliamo in cima a Palisade Head….da questa scogliera di colore rossiccio si ha una bella vista panoramica del lago; il tempo nuvoloso di questa mattina, ci ha fatto perdere un po’ la bellezza ed i colori di questa strada, anche il Lake Superior era di un triste colore grigio…ma poi il tempo migliora, sta uscendo il sole e noi arriviamo nella cittadina di Grand Marais. Troviamo subito un posto per dormire questa notte che ci è piaciuto subito, siamo in un cottage, l’ultimo rimasto libero, una casettina tutta bianca e tutta per noi in mezzo agli alberi. Visitiamo Grand Marais, piccola e bellissima con le sue case colorate, sembra di essere fuori dal mondo, lontano da tutto… intanto c’è un bel sole, il cielo è azzurro ed il Lake Superior è tornato di colore blu intenso. Nel pomeriggio prendiamo il “Gunflint Trail”, la Hwy 12 che taglia verso l’interno ed è lunga 57 miglia fino al Saganaga Lake, praticamente in Canada….viaggiamo attraverso foreste, laghi e costeggiando la “Boundary Waters Canoe Area Wilderness” …..l’incontro con l’alce è quasi una certezza da queste parti, persino il simbolo del trail è un’alce….percorriamo anche un sentiero nella foresta che sbuca ad un laghetto con canneti e relativa piattaforma in legno per l’osservazione di questi splendidi animali….ma di alci non ne vediamo, in compenso c’è una discreta quantità di fastidiose zanzare. Dopo avere fatto tante altre soste per ammirare il bel paesaggio selvaggio che offre questo Gunflint Trail, in serata rientramo a Grand Marais; cena al caratteristico “Dockside Fish Market”, pesce fresco servito fritto nel classico cestino con patatine e clam chowder, poi un giro ancora in paese ormai deserto e rientriamo nella nostra casetta di questa sera.

18 Agosto 2014

Ha appena smesso di piovere, abbiamo capito che da queste parti il tempo alla mattina è così, il sole si riesce ad avere solo in tarda mattinata o di pomeriggio….lasciamo il nostro cottage ed andiamo in paese a fare colazione al “World’s Best Donuts”, un bel locale caratteristico dove iniziano a preparare e friggere i donuts tutte le notti dalle 03:00. Oggi si ritorna verso Duluth, quindi riprendiamo la Hwy 61 di ieri ma solo per un pezzo… non ci piace mai dover percorrere la stessa strada due volte, così facciamo una deviazione verso le foreste interne lasciando il Lake Superior per il momento; percorriamo alcune belle strade piuttosto solitarie e panoramiche per ciò che riusciamo a vedere…a volte pioviggina, un po’ di nebbia o nuvole basse. Siamo in montagna,vediamo ancora alcuni laghetti e qualche cerbiatto. Arriviamo a Duluth da nord nel primo pomeriggio con una discreta nebbia che poi si dirada lasciando spazio come al solito al sole; alla visita di Duluth, la più interessata è Marina, appassionata di libri gialli: il suo scrittore preferito, Brian Freeman, ambienta spesso i suoi libri da queste parti, quindi a lei sembra di conoscerla già la città. Ci fermiamo subito al “Fitger’s”, un vecchio birrificio, dove all’interno è stato ricavato un’albergo, il Fitger’s Inn ed una zona commerciale con parecchi negozi – comunque in una parte dello stabile il birrificio funziona e produce ancora – ….tra i tanti negozi, troviamo “the bookstore at Fitger’s”, la libreria dove qualche giorno fa’ era presente appunto Brian Freeman a presentare l’ultimo libro. Facciamo un giro in downtown su Superior St. che è anche la Bob Dylan Way. La città inizia a piacerci un po’ rispetto alla prima impressione che abbiamo avuto. Ci spostiamo fino a Park Point, praticamente una striscia di terra che entra per qualche miglio nel Lake Superior fino a Park Point appunto. Poi ci fermiamo a Canal Street la zona commerciale e forse più bella della città. Ci sono negozi, alberghi, ristoranti e pub, e poi c’è l’Aerial Lift Bridge che è il simbolo di Duluth. Quando deve passare una nave, suona una sirena e questo ponte invece di aprirsi, solleva praticamente la strada come fosse un’ascensore, poi la riporta giù. Ci sembra un po’ presto per fermarci qui, quindi lasciamo Duluth ed il Lake Superior, prendiamo la Hwy 2 in direzione nord-ovest ed in serata arriviamo a Grand Rapids, ci troviamo l’ottimo Country Inn e Suites per dormire, e cena da Applebee’s.

19 Agosto 2014

Senza volerlo, di fianco al nostro albergo ci solo la casa natale ed il museo dell’attrice Americana Judy Garland. Diamo un’occhiata ma aprirà molto tardi; dopo la colazione ripartiamo, da qua’ inizia la regione dei laghi anche se comunque in Minnesota ci sono laghi ovunque, siamo nella Chippewa Nat’l Forest ed in terre indiane. Proseguiamo sulla panoramica Hwy 2, poi sulla più piccola Country Road 8 per girare attorno al Leech Lake, una passeggiata per la piccola cittadina di Walker e risaliamo verso nord fino al Cass Lake dove ritroviamo la Hwy 2. Inutile dire che anche da queste parti ci vorrebbero almeno un paio di giorni per una visita completa.

Arriviamo a Bemidji, la cittadina più grande di questa zona, affacciata naturalmente sul Lake Bemidji. Ci fermiamo al visitor center per un paio di mappe e scattare una foto alle statue di Paul Bunyan e Babe Blue. Poi ripartiamo in direzione sud ed entriamo nell’Itasca State Park, uno splendido parco in mezzo alla natura…ci sono alcuni laghi, aree da pic-nic e sentieri per passeggiate tra i boschi; costeggiamo il più grande di questi laghi, l’Itasca Lake appunto ed arrivati nella parte settentrionale di questo, troviamo il motivo principale di questa nostra visita: qua’ nasce il grande Mississippi River, che dopo circa 2500 miglia di cammino termina nel Golfo del Messico oltre New Orleans. In questo punto, quando esce dall’Itasca Lake, è solo un piccolo torrente e non mi lascio scappare l’occasione di togliere le scarpe ed attraversarlo con l’acqua che mi arriva poco oltre il ginocchio…ora posso ben dire di avere attraversato il Mississippi River, e pensando a ciò che diventerà durante il suo cammino, è una cosa che mi rende felice. Continuando la visita del parco, dopo un breve sentiero saliamo sopra una altissima ed un po’ traballante torre di osservazione….più di un centinaio di gradini, infatti si sale solo pochi alla volta, e nell’attesa nel nostro turno dobbiamo fare i conti con le solite fastidiose zanzare, ma ne è valsa la pena…la vista a 360° dalla torre è fantastica. In serata ci troviamo un Best Western a Detroit Lake e dopo la cena una passeggiata sul lungolago di questa cittadina per concludere la giornata.

20 Agosto 2014

Dopo la colazione in albergo ripartiamo ed andiamo a vedere il Tamarac N.W.R. in direzione nord, c’è un bel sole e ci sono ancora alcuni laghi da vedere…ma questa riserva non ci sembra così eccezionale da vedere, gli unici animali che incontriamo sono due tartarughe sulla strada. Ripassiamo da Detroit Lake e poi arrivati a Fargo entriamo in North Dakota lasciando così lo Stato del Minnesota…ci mancheranno tutti i suoi laghi o laghetti incontrati sulle strade che abbiamo percorso. La cittadina di Fargo è piuttosto trafficata e fa’ piuttosto caldo, oggi 34°, quindi proseguiamo sulla I94 west sempre diritti, attraverso campi di grano, granai e distese di girasoli. Per spezzare un po’ questa Interstate così diritta e piatta, decidiamo di prendere un’uscita a caso e vedere che succede….siamo nel paesino di Medina, un granaio, forse una decina di case ed una bakery. Mentre passeggiamo, passa un lungo treno merci che fischia di continuo, come usano fare spesso nel midwest, entriamo nella bakery e le sei o sette persone piuttosto anziane, uomini e donne, sedute attorno ad un tavolo si bloccano incantate a guardarci…probabilmente siamo l’unica novità in questa calda giornata; alla fine non compriamo nulla, all’interno del negozio poco o niente, così salutiamo ed usciamo, mentre uno di questi signori salutandoci, ci dice “tornate ancora a trovarci se avrete tempo”… ed è stata una cosa che ci ha emozionato, questa è l’America vera che noi amiamo, la provincia Americana…ci allontaniamo da Medina mentre un altro lungo treno stà passando. Tra un po’ di strade secondarie ed un po’ di Interstate, verso sera arriviamo a Bismarck, la Capitale del North Dakota; puntiamo subito al Best Western di Mandan, tre miglia oltre Bismarck, albergo comunque non eccezionale ma preferiamo non perdere molto tempo, visto che stà per arrivare un brutto temporale; per cena torniamo a Bismarck alla Texas Roadhouse, e dopo essere rimasti almeno un quarto d’ora in macchina del suo parcheggio per colpa ancora del temporale, riusciamo a scendere e di corsa entrare nel ristorante.

21 Agosto 2014

Al Best Western di Mandan nella nostra tariffa non è compresa la colazione, però ci ha dato l’upgrade ed abbiamo dormito in una suite; torniamo in città, facciamo colazione in un locale che sforna donuts e muffins freschi, poi diamo un’occhiata allo State Capitol. Mentre tutte le Capitali di Stato hanno il loro palazzo governativo con la classica cupola più o meno somigliante a quello di Washington D.C a Bismarck è fatto in modo diverso, è un anonimo e per la verità piuttosto brutto, normale palazzo quadrato. Dopo un giro in città, dove non c’è molto da vedere, ripartiamo ancora sulla I94 west. A New Salem si può vedere “Sue the world largest Holtstein”, la statua di una grande mucca sopra la collina. Dopo la città di Dickinson, proseguiamo ed entriamo nel “Theodore Roosevelt National Park” ed ancora prima di entrare nel parco già dalla I94 fermandosi al lookout del Painted Canyon Visitor Center si ha un’idea di ciò che è questo parco… le rocce colorate sono le Badlands del North Dakota.

Il parco è formato da due parti distinte, oggi entriamo nella South Unit con una scenic loop drive di 36 miglia da percorrere lentamente con varie fermate negli “overlock”, dove si vedono appunto le badlands, il fiume Little Missouri, vari sentieri da percorrere, i praire dog in quantità ed i bisonti. Incontriamo un buon numero di bisonti proprio sulla strada ed è bellissimo….un po’ meno bello è stato averli per almeno 10-15 minuti sia davanti che dietro alla macchina proprio in mezzo alla strada….è vero che sono animali piuttosto pacifici, ma sono enormi e non avere una via di fuga non ci rende tranquilli….poi finalmente si spostano i due bisonti che avevamo proprio davanti alla nostra macchina e possiamo muoverci anche noi.

Fuori dal parco si trova la cittadina di Medora in stile western un po’ ricostruita per i turisti, con qualche albergo e ristorante, noi facciamo un giretto del posto e poi torniamo un po’ indietro verso est; a Belfield sulla I94 abbiamo visto un motel caratteristico in stile western ma purtroppo l’ultima camera rimasta è nella parte più moderna del motel e proprio a ridosso della Interstate, così dopo avere comunque visto la camera, salutiamo la signora che era forse più dispiaciuta di noi per non essere riuscita ad accontentarci, ed andiamo a dormire al Microtel nella vicina Dickinson; ottima cena in un ristorante messicano, anche se il servizio è stato un po’ come dire “fantasioso”….nel senso che Marina aveva quasi finito di mangiare, quando finalmente hanno portato i piatti anche a me.

22 Agosto 2014

Dopo colazione si riparte in direzione nord sotto la pioggia, ma poi fortunatamente smette. Arriviamo nella North Unit del Theodore Roosevelt N.P. visto ieri; anche qui all’interno c’è una scenic drive di 14 miglia da percorrere però in andata e ritorno, non un loop come quello della parte South, è forse più selvaggio il paesaggio. Anche qua’ ci sono vari overlock, il Little Missouri, i praire dog e solo due bisonti visti….sarà il tempo nuvoloso e piuttosto freddo, ma noi abbiamo preferito la South Unit di ieri. Fuori dal parco, andiamo verso la vicina Watford City che sembra un unico cantiere: strade in costruzione, camion, automezzi e pick-up di vari altri Stati Americani. Sembra che da queste parti ci sia molto lavoro da fare e sicuramente uno dei motivi principali è che qui in North Dakota c’è il petrolio, molto a quanto pare, e da queste parti sembra di essere in Texas con i pozzi che funzionano a pieno ritmo. Viaggiamo verso Bismarck sulle piccole “country road” incontrando cartelli che ricordano il passaggio della spedizione di Lewis e Clark, il Lake Sakakawea e poi nei pressi di Stunton visitiamo il “Knife Indian Village”…..la tenda indiana vicino al visitor center, anche se ricostruita è meravigliosa, soprattutto all’interno. In serata siamo di nuovo nella capitale Bismarck dove dormiamo al Days Inn, mentre la cena ottima ed abbondante da Red Lobster…la ragazza che ci serve al tavolo, che si prende particolarmente cura di noi tanto da guadagnarci una buona mancia, alla fine ci propone di fare cambio con lei. Noi stiamo negli States e lei viene in Italia che ama molto, al nostro posto… per noi sarebbe bello ma impossibile.

23 Agosto 2014

Oggi non abbiamo scampo, ovunque decideremo di andare prenderemo l’acqua. Dopo colazione, lasciamo Bismarck in direzione sud sulla piccola Bwy 1806. Siamo a fianco del Lake Oahe e poi del fiume Missouri, poi entriamo nella riserva indiana “Standing Rock Sioux Tribe”. La strada è bellissima, su e giù per queste colline, cavalli ovunque al pascolo…peccato per questa giornata meteo così brutta. Credo che in tutto il viaggio, almeno questa mattina la nostra pazienza nei confronti del tempo sempre così disturbato abbia toccato un po’ il livello di guardia… pensando alla bellezza di questa zona, se ci fosse stato il sole… andiamo avanti, ci vuole ben altro per fermarci. A Fort Yates c’è il luogo di nascita di Sitting Bull –Toro Seduto – così proseguiamo verso sud e sempre lungo il Missouri River entriamo nello Stato del South Dakota. Poco prima della cittadina di Mobridge facciamo una piccola deviazione per raggiungere l’Indian Memorial e finalmente ha smesso di piovere. Una volta arrivati, scendiamo dalla macchina e di fronte a noi ci sono la tomba e la statua mezzo busto rivolta verso le sue terre di “Tatanka Yotanka” o Sitting Bull, grande Capo Sioux. Nel pomeriggio arriviamo nella piccola città di Pierre che è la capitale del South Dakota, visitiamo come sempre lo State Capitol e poi facciamo un giro in downtown; mentre passeggiamo, una signora ci invita ad entrare in un negozio di abbigliamento – dove non abbiamo capito bene se c’era una promozione o un’inaugurazione – comunque sia ci offrono due fette di torta, caffè e limonata… tra l’altro oggi è il giorno del mio compleanno, quindi doppia festa… siamo gli unici stranieri tra tutta la gente del posto, ed è bellissimo; mentre usciamo dalla piccola città di Pierre, vediamo che il cielo in lontananza è diventato un’altra volta di un brutto colore scuro e questa volta è veramente brutto… ringraziamo il fatto che la strada che noi prendiamo va’ quasi in direzione opposta. Scopriremo poi in serata alla tv che circa un’ora dopo il nostro passaggio, a Pierre è arrivato un tornado. Andando in direzione sud incontriamo l’Interstate 90 che prendiamo in direzione west e ci fermiamo a Murdo, piccolo paese sull’Interstate con una buona scelta di motel e fermata strategica per potere visitare domani mattina le badlands con il sole giusto. Facendo un giro per il paese, vediamo un po’ di persone radunate in un piccolo parco, così ci avviciniamo e si tratta di un’asta … una gentile signora ci viene incontro e ci spiega tutto… è una piccola asta benefica con articoli semplici, compreso delle torte, il cui scopo è quello di aiutare alcuni loro amici in difficoltà. Ci accompagna poi sotto una tenda dove su alcuni tavoli è disposto del cibo e ci dice di mangiare quello che vogliamo… noi preferiamo non approfittare di questa straordinaria cordialità e così dopo un po’ andiamo a cenare in un caratteristico locale non lontano dal nostro albergo. Ci incantiamo a vedere il cielo di questa sera che sembra diviso in due parti…verso ovest è di colore rosso con il sole che tramonta, mentre verso est il cielo è nero per la coda del tornado arrivato su Pierre…con un meraviglioso arcobaleno; la notte è in un Best Western di quelli che io preferisco, cioè tutto su un piano e con l’auto parcheggiata davanti alla porta della camera…la fermata qui’ a Murdo si è trasformata da una normale sosta intermedia ad una bella serata da ricordare con piacere.

24 Agosto 2014

Dopo la terribile situazione meteo di ieri, oggi abbiamo finalmente il cielo blu e tanto sole. Fatta la colazione, ripartiamo da Murdo ed ancora Interstate 90 west; dopo circa 60 miglia di prateria, entriamo nel “Badlands National Park” – noi questo parco lo abbiamo già visitato qualche anno fa’, ma è sempre un piacere venire da queste parti. La strada che attraversa il parco è bellissima ed il sole di oggi rende i colori delle formazioni rocciose ancora più forti; passiamo tutta la mattinata nel parco tra fermate varie per scattare foto e qualche sentiero, e verso la fine del giro vediamo una discreta famiglia di bighorn ferma a riposare su queste rocce. Nel primo pomeriggio torniamo sulla I90 e ci fermiamo a Wall, ormai diventata una piccola cittadina turistica con molti alberghi ed il “Wall Drugstore” il più grande nel suo genere fino dagli anni 30, quando il suo proprietario iniziò a servire caffè a 5 centesimi con acqua e ghiaccio gratis…..ed il caffè a 5 centesimi lo servono ancora oggi….il posto, anche se prettamente turistico, merita di essere visto. Ripartiamo in direzione Rapid City, che attraversiamo per arrivare al Mount Rushmore National Memorial; parcheggiamo l’auto, percorriamo a piedi la Avenue of flags con tutte le bandiere degli Stati Americani e poi arriviamo alla terrazza ed ecco davanti a noi i volti maestosi dei quattro presidenti scolpiti nella roccia: George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt ed Abraham Lincoln; molto interessante anche il museo che si trova sotto alla terrazza. Lasciato il Memorial, facciamo una passeggiata nella vicina Keystone in stile vecchio west, con saloon, negozi, empori ed alberghi, poi rientriamo a Rapid City che visitiamo; agli angoli delle strade ci sono le statue in bronzo di 35 Presidenti degli Stati Uniti e c’è anche il birrificio “Firehouse Brewing Co” all’interno di una caserma dei vigili del fuoco del 1915. A Rapid City ci troviamo un albergo, poi cena da Olive Garden e concludiamo la giornata.

25 Agosto 2014

La colazione del nostro Americ Inn non ci piace, o meglio, c’è troppa gente in un posto troppo piccolo, così torniamo in città da “Jerry’s Cakes e Donuts”, ottima colazione in mezzo alla gente del posto. Ripartiamo sempre sulla I90 e dopo circa 22 miglia siamo a Sturgis, cittadina che si può definire il “santuario” dei motociclisti. L’altra volta che eravamo da queste parti, siamo capitati proprio nei giorni dell’annuale raduno ed è stato bellissimo viaggiare per qualche giorno su queste strade in compagnia di diverse centinaia di “bikers”; la cittadina ruota attorno a questo, ci sono saloon e negozi dedicati a loro, ed anche una “wall of fame”, un marciapiede con piastrelle nominative ad indicare i nomi di chi purtroppo ha perso la vita in moto. Rientriamo a Rapid City e questa volta lo facciamo sulla piccola country road 26. Siamo nel pieno delle Black Hills, quelle che furono le terre indiane per eccellenza, la strada su cui siamo è meravigliosa, sale e scende su queste basse montagne attraverso un paesaggio di foreste e piccole vallate, incontriamo anche cerbiatti che attraversano la strada. Così sbuchiamo di nuovo a Rapid City… è anche ora, purtroppo, di pensare anche un po’ al nostro rientro verso Chicago per la fine della settimana. L’idea era di scendere in Nebraska ma le previsioni meteo non sono buone per i prossimi giorni, così resteremo in South Dakota. Da Rapid City prendiamo la Hwy 44 sud, strada panoramica che attraversa le praterie del Buffalo Gap National Grassland, poi incontriamo di nuovo le Badlands e quindi la I90 che prendiamo in direzione est; facciamo un po’ di strada ed in serata decidiamo di fermarci a Chamberlain….ci sembra un bel posto, siamo sul Missouri River ed il Best Western che troviamo è quasi in riva al fiume….per cena, attraversiamo il fiume ed andiamo nella vicina Oacoma, dove c’è Al’s Oasis e mangiamo il loro famoso, dicono, “buffalo burger”, ottima cena in un locale caratteristico.

26 Agosto 2014

Da Chamberlain andiamo ancora un po’ a nord sulla Hwy 50. La strada è bella e si snoda su e giù per queste colline con il Missouri River sempre al nostro fianco. Arriviamo fino ai villaggi di Fort Thompson ed attraversato il fiume, al villaggio di Lower Brule. Siamo nelle riserve indiane Crow e Lower Brule; ripassiamo da Chamberlain dove abbiamo dormito e continuiamo sulla Hwy 50 sud. La strada inizialmente molto bella poi diventa un po’ anonima, viaggiamo sempre un po’ vicino al Missouri River ma lo vediamo raramente….col senno di poi quest’ultimo pezzo di strada potevamo evitarlo. Comunque superiamo la cittadina di Yankton, mentre a Vermillion ci fermiamo per uno spuntino al Cafè Brule dove le “cakes by Monica”, come dice l’insegna, sono davvero eccezionali…. Poi passando per la città di Sioux City lasciamo il South Dakota e proseguiamo in Nebraska verso sud sulla panoramica Hwy 75. In serata arriviamo a Omaha però dormiamo nella città vicina di Council Bluff che è in Iowa, notte al Days Inn e cena da Applebee’s.

27 Agosto 2014

E’ mattina ma sembra che sia ancora notte con i nuvoloni neri che ci sono e piove, inutile pensare di passare in città a Omaha, peccato, la avevamo già vista in un viaggio precedente e ci era piaciuta. Fatichiamo un po’ ad uscire da Omaha perché piove così tanto che quasi non si vede la strada, poi andiamo verso sud sempre sulla Hwy 75 e ci lasciamo alle spalle finalmente anche la pioggia. Entriamo nello Stato del Missouri ed arriviamo nella cittadina di St. Joseph. Questa è la città di partenza dei “Pony Express”, il servizio postale a cavallo tra St. Joseph e Sacramento – siamo circa nell’anno 1860- ed è anche la città del bandito Jesse James. Qui si trova la casa dove venne ucciso. Facciamo un giro per la città e poi ripartiamo. Nella sosta fatta al visitor center abbiamo preso una bella cartina della strada “Corridor Hwy 36” con indicati i vari posti da visitare, quindi, perché no, decidiamo di attraversare il Missouri con questa strada. Dopo circa 30 miglia da St. Joseph, ci fermiamo a Cameron a mangiare qualcosa nel grazioso “Dino’s Diner”, poi proseguiamo arrivando a Chillicothe – la cittadina dei murales – E’ piacevole passeggiare e scoprire questi murales che sono delle vere opere d’arte. In una piccola piazzetta ci si deve proprio avvicinare ai muri delle case per capire che i mattoncini e le finestre con il riflesso nel vetro sono in realtà tutti dipinti sul muro! Poco più avanti facciamo una piccola deviazione per vedere il “Locust Creek Covered Bridge” che poi raggiungiamo dopo una breve passeggiata… Questo ponte coperto è lungo e molto ben conservato, anche se il torrente sotto non c’è più; andiamo ancora un po’ avanti e ci fermiamo a Marceline dove si trova la casa in cui ha vissuto da bambino Walt Disney, il creatore di Topolino…ora la casa con il suo giardino sono privati, ma c’è comunque un cartello informativo e si possono fare foto, sempre nel rispetto della privacy di chi ci abita ora, ed in paese c’è il museo a lui dedicato, ci siamo andati ma era tardi ed era chiuso. Per la notte ci fermiamo a dormire a Brookfield, in un ottimo Best Western in posizione tranquilla sulla Hwy 36 e per cena è ora di una pizza da Pizza Hut.

28 Agosto 2014

Questa mattina dopo colazione in albergo, ripartiamo e dopo alcune miglia lasciamo la Hwy 36 in direzione sud. Da queste parti c’è un altro ponte coperto da vedere, l’“Union Covered Bridge”, molto più appariscente di quello di ieri perché dipinto di colore bianco ma tenuto piuttosto male, con alcuni legni laterali rotti. Proseguiamo arrivando al Mark Twain Lake e poi nel piccolo paese di Florida, dove nacque lo scrittore. Questa zona ora è “Mark Twain Birthplace State Historic Site”, all’interno del parco omonimo affacciato sul lago. Al visitor center si possono vedere il museo, il manoscritto originale di “Tom Sawyer” ed il bungalow dove è nato lo scrittore. Continuiamo la nostra strada verso est, a Bowling Green incrociamo la Hwy 61 Great River Road ma noi proseguiamo, qua’ c’è di meglio, infatti, dopo circa una decina di miglia troviamo la country road 79 o Little Dixie Highway e nella piccola e caratteristica località di Lousiana incontriamo il grande fiume, il Mississippi River – da non dimenticare che io ora posso ben dire di averlo attraversato a piedi alcuni giorni fa’ su nel Minnesota.

Facciamo un giro per Louisiana, la classica città di fiume un po’ trasandata ed abbandonata ma proprio per questo ci appare bella… il lungofiume, la ferrovia e la citta’; continuiamo verso nord sulla Dixie Hwy che offre un’ottimo panorama attraverso colline, fattorie, alcuni villaggi e qualche bella veduta del Mississippi River, poi arriviamo direttamente in downtown Hannibal. In questa cittadina molto ruota attorno allo scrittore Mark Twain che visse qua’ per circa 15 anni, c’è un complesso di edifici dedicati a lui ed anche le statue in bronzo di Tom Sawyer e Huckleberry Finn; ci prendiamo un caffè nella bella caffetteria “Java Jive”, poi continuiamo la nostra passeggiata… C’è il Mississippi River e un battello a vapore, poi la ferrovia con questi lunghi treni merci che fischiano di continuo come sempre. Lasciamo Hannibal, facciamo il ponte attraversando il Mississippi River e siamo in Illinois… poi sempre diritti fino alla capitale Springfield, dove arriviamo in serata e ci troviamo un albergo; mentre stiamo andando a cena si scatena un violentissimo temporale che ci costringe a fermarci in un parcheggio…acqua, vento, tuoni e fulmini…crediamo di non avere mai visto un temporale così pesante, poi quando finalmente si da’ una calmata arriviamo all’Outback Steakhouse dove ceniamo……mentre nelle tre miglia che facciamo per rientrare in albergo, c’è da fare attenzione a non infilare la macchina in alcuni floodway che si sono formati sulla strada per la molta acqua che è venuta.

29 Agosto 2014

Dopo il diluvio di ieri sera, oggi c’è il sole; la nostra intenzione era di andare subito direttamente a Chicago, però abbiamo visto che i prezzi degli alberghi in città, solitamente già alti, questa sera sono ancora più alti, quindi decidiamo di prendercela comoda ed a Chicago arriveremo domani mattina. Dopo la colazione in albergo, facciamo un giro nella capitale Springfield che già conosciamo… questa è la città del Presidente Abraham Lincoln che ha vissuto quì ed esercitato la professione di avvocato prima della sua elezione. Ci sono da vedere il vecchio ed il nuovo State Capitol, la casa, l’ufficio e la sua tomba. Uscendo da Springfield, imbocchiamo la “Route 66” che decidiamo di percorre anziché la più veloce Interstate 55. Mentre siamo fermi a fare benzina, un signore guardando la nostra targa del Minnesota ci saluta dicendo che è uno Stato meraviglioso con i suoi laghi e noi siamo completamente d’accordo, gli dico però che arriviamo dall’Italia e che è un auto a noleggio. Lui è ancora più contento, ci dà il benvenuto a Springfield e ci augura una buona continuazione del nostro viaggio. Ci fermiamo nella piccola Elkhart, luogo che ricorda moltissimo il nostro amato midwest Americano….un passaggio a livello per i binari, il granaio ed un pugno di case… e poi il “the wild hare cafè”, un insieme di negozio di antichità e gift shop ed anche cafè, dove gustiamo un ottima torta in questo fantastico locale. Ripartiamo, sempre Route 66 verso nord ed arriviamo a Pontiac, una cittadina con alcuni murales inerenti la “mother road”, un interessante museo delle automobili Pontiac e macchine Pontiac appunto in miniatura tutte colorate sistemate agli angoli delle strade. Sappiamo di incontrare strada facendo una pista di gare nascar, il Chicagoland Speedway; nel pomeriggio la andiamo a vedere…l’ingresso principale è chiuso per i preparativi della gara del campionato Nascar che si svolgerà tra due settimane, però il gentile custode ci manda ad un altro ingresso dove si trova la scuola di pilotaggio di Andretti. Ci andiamo, troviamo aperto ed entriamo. Per noi appassionati di gare automobilistiche nascar, il ritrovarsi all’interno di uno speedway è sempre qualcosa di emozionante… è stato così per Daytona, Indianapolis, Atlanta, Talladega, Bristol, Darlington, Pocono, Fort Worth etc. ed ora ci troviamo qui nel Chicagoland Speedway. Una volta parcheggiato, ci guardiamo un po’ attorno per vedere come funziona e scopriamo che c’è la possibilità, pagando, di fare tre giri di pista come passeggero a fianco di un pilota professionista….Marina mi propone di farlo come regalo per il mio compleanno di qualche giorno fa… allora subito dico si, poi dico di no, ma sono quelle cose che più ci stai a pensare più trovi il modo di tirarti indietro, così alla fine raccolgo il coraggio, perché ci vuole soprattutto quello, ed accetto. Fatta l’iscrizione, indosso casco e collare e salgo in macchina, rigorosamente dal finestrino perché queste auto non hanno portiere che si aprono….quella dove sto per salire è una vera auto di nascar, una Ford Fusion che correva lo scorso anno; allacciate le cinture che ti incollano al sedile, si parte per questi tre giri di pista che sono stati davvero emozionanti, sfrecciare in pista a 170 miglia orarie con i muretti laterali che si avvicinano pericolosamente e poi prendere le curve sopraelevate dove sembra di volare su questo tri-ovale….fantastico. Purtroppo i giri finiscono e rientriamo nella corsia box, una stretta di mano al pilota ed un abbraccio con i ragazzi dello staff che si sono occupati di me… così lasciamo il Chicagoland Speedway con il sorriso e tanta soddisfazione. E’ ormai quasi sera ed arriviamo a Joliet e và bene così, siamo a circa 45 miglia sud-ovest di Chicago; facciamo un giro nella cittadina e poi troviamo un albergo per questa notte, mentre per cena andiamo al buffet di “Golden Corral”.

30 Agosto 2014

Ultimo giorno di vacanza. Colazione in albergo e poi si parte in direzione Chicago dove arriviamo dopo circa un’oretta, parcheggiamo subito l’auto al Navy Pier e poi andiamo in giro a piedi per la città, prima a nord sulla Michigan Ave e poi verso sud fino al Millenium Park, dove in questo week-end c’è il festival jazz sotto un tendone allestito per la manifestazione con tavoli e sedie…sul palco si alternano vari gruppi che suonano, mentre per i concerti principali serali c’è un palco all’aperto. Amiamo molto questa città, c’è sempre qualcosa da vedere e da scoprire. Avevamo iniziato questo nostro viaggio con dell’ottimo blues ed ora finiamo con un festival jazz. Nel pomeriggio andiamo a riprendere la nostra auto parcheggiata e lasciamo come sempre con dispiacere la bellissima Chicago. Vediamo pian piano allontanarsi il suo skyline dagli specchietti retrovisori, mentre ci stiamo recando all’O’Hare International. Un saluto alla nostra fedele compagna di questo viaggio, la Chevy Cruze bianca con la targa del Minnesota ed alle 19:30 il nostro Airbus 330-300 di Swiss ci riporta via un’altra volta da questo mondo; scalo a Zurigo e poi di nuovo Milano Malpensa.

Conclusione

È stato un altro viaggio bellissimo attraverso una decina di Stati, ed abbiamo raggiunto il nostro 49° Stato Americano da noi visitato in questi 24 viaggi fatti negli States. Alla fine di questa vacanza abbiamo percorso 9052 km. quasi senza rendercene conto, ma questa è la magia on the road delle strade americane.

Grazie di cuore come sempre a questo straordinario Paese ed alla sua gente meravigliosa, che hanno reso ancora una volta questo nostro viaggio semplicemente indimenticabile.

Arrivederci al prossimo viaggio.



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