Viaggio negli Usa: benvenuti al sud

Alla scoperta degli stati del sud attraversando Texas, Arkansas, Tennessee, Alabama, Mississipi e Louisiana
Scritto da: costantino78
viaggio negli usa: benvenuti al sud
Partenza il: 14/02/2013
Ritorno il: 28/02/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Il nostro viaggio negli Stati Uniti parte da molto lontano. Sono anni che desideriamo visitare questo grande paese ma per diversi motivi non eravamo ancora riusciti ad organizzare il viaggio. Quest’anno, messi da parte alcuni soldini, decidiamo finalmente di partire. A questo punto la domanda che ci si pone è la seguente: “Stati Uniti si, ma dove?”. In effetti il paese non è proprio “piccolo” e i luoghi da visitare sono tanti. Da dove iniziare? New York, Miami o Los Angeles? Nessuno di questi pur affascinanti posti…

Abbiamo sempre desiderato visitare l’America più vera, in auto, da una città all’altra macinando chilometri (o miglia in questo caso) fermandoci a visitare le città più interessanti. L’avventura è il viaggio stesso!

E quindi perché non organizzare un road trip attraverso gli stati del sud? Texas, Arkansas, Tennesse e Louisiana, attraversando nel frattempo anche l’Alabama e il Mississippi. Queste saranno le nostre tappe!

Prima di partire, oltre al biglietto aereo, decidiamo di prenotare gli hotel e noleggiare l’auto. Studiamo il percorso che andremo a percorre, esaminando quali punti di attrazione troveremo sul nostro cammino (su Internet si trovano molte proposte interessanti di tour o escursioni acquistabili on line). Decidiamo di acquistarne alcune, per alcune località che più avanti nel racconto descriverò. Il resto lo decideremo direttamente sul posto, durante il nostro viaggio on the road!

1° giorno

Poiché abitiamo vicino al confine con la Francia, per comodità decidiamo di partire da Nizza, direzione Houston, con scalo ad Amsterdam. Arriviamo in Texas alle 13:30 locali, sbrighiamo le pratiche doganali (per fortuna non c’era molta fila…) ritiriamo i bagagli e prendiamo un bus navetta (gratuito) che ci porta direttamente al terminal degli auto noleggio. Ci sono veramente tutte le compagnie, e ci sarebbe l’imbarazza della scelta. Noi abbiamo già prenotato l’auto e pertanto sbrigate le formalità in pochi minuti, prendiamo possesso della nostra auto; un Suv di medie dimensione che al confronto delle auto che circolano sulle strade texane, pare poco più che un utilitaria. Ci mettiamo in macchina e in dieci minuti arriviamo al nostro hotel. Nonostante la stanchezza si faccia sentire, decidiamo di uscire comunque e ci rechiamo verso la nostra prima destinazione: l’Aquarium di Houston. Dall’Italia, prima di partire, abbiamo acquistato via internet i biglietti (city pass) per visitare alcuni dei punti di interesse più importanti e li abbiamo pagati il 50% in meno. L’Aquarium non è molto grande, ma sono presenti diverse specie di pesci tropicali e del golfo del Messico. All’esterno è possibile prendere un trenino che attraversa il piccolo parco dove è situato l’Aquarium, e conduce attraverso un tunnel di cristallo dove abitano diverse specie di squali che placidamente nuotano sopra la nostra testa. Terminata la visita, decidiamo di fare due passi nei paraggi, dopo di chè andiamo a cena nel ristorante dell’Aquarium. Finita la cena, prendiamo la macchina e torniamo in albergo… possiamo finalmente andare a dormire.

2° giorno

Ancora storditi dal fuso orario iniziamo questa giornata molto presto (ore 7:30). Cerchiamo un posto dove fare colazione e incuriositi dai racconti di alcuni amici statunitensi e canadesi ci fermiamo in un ristorante appartenente alla più famosa catena di fast food al mondo… Proviamo il menu della colazione e la sensazione è che potevamo anche farne a meno! Ripartiamo alla volta di San Jacinto dove troviamo uno dei monumenti più importanti appena fuori Houston. Si tratta di uno obelisco con la stella solitaria del Texas in cima, all’interno di un parco naturale. Tale monumento commemora una delle più importanti battaglie per l’indipendenza del Texas, combattute e vinte dall’esercito americano, contro i soldati messicani del Generale Sant’Anna. La prossima tappa è un “must” da visitare a Houston: il Nasa Space Center! Il centro visite si trova in mezzo al complesso di palazzine e residenze dell’osservatorio. All’ingresso una guida ci spiega brevemente come muoverci all’interno e quali sono le attrazioni da non perdere, segnando in una mappa i vari punti del centro. Molto interessanti i contributi audio visivi e la testimonianza di quello che è il luogo della memoria storica del programma spaziale americano. Particolarmente suggestivo il tour guidato e la visita al centro di controllo dei viaggi aereospaziali, che tante volte è stato immortalato da Hollywood. Torniamo verso Houston e, dopo un pranzo veloce con specialità messicane, decidiamo di recarci a visitare il Museo delle Scienze Naturali. Molto interessante il padiglione dedicato ai Maya e ai nativi americani. Terminata la visita al museo facciamo una passeggiata nello splendido Hermann Park, tra i suoi vialetti e le sue fontane. All’interno del parco visitiamo il Japanese Garden. Sono le 6 del pomeriggio e decidiamo di visitare il centro commerciale più importante di Houston, “The Galleria”… È veramente impressionante il numero di negozio e la folla di gente. È evidentemente uno dei principali punti di incontro della città! A questo punto decidiamo di rientrare in hotel, non prima di aver acquistato la nostra cena da asporto presso un market aperto 24/h che sembra essere pronto a subire l’ennesima rapina…abbastanza inquietante!

3° giorno

La giornata inizia con una visita allo zoo di Houston. Il bel tempo rende piacevole passeggiare all’interno di questo parco dove sono ospitati diverse specie animali. Di particolare interesse il rettilario, che al proprio interno possiamo vedere diverse specie di serpenti a sonagli che vivono in natura proprio in Texas, oltre agli alligatori. Verso le dodici decidiamo di partire. Ci attendono circa 400 km. Si viaggia con musica country alla radio, strade lunghissime e intorno a noi ranch, praterie e vacche. Arriviamo a Dallas verso le 18. L’albergo non è niente male, e ci sistemiamo in camera. Breve pit stop per una doccia veloce e siamo di nuovo in auto verso Fort Worth: ci aspetta un vero rodeo texano!!! Fort Worth si trova a circa 30 minuti da Dallas. È una città moderna, con i classici grattacieli e tutto il resto. La nostra destinazione è lo Stockyards, un caratteristico quartiere che presenta le classiche caratteristiche dei paesini western: porticati, locali con la musica, saloon e tutto il resto. Parcheggiata l’auto, ci rechiamo presso il Cowtown Coliseum, una delle più antiche arene indoor da Rodeo di tutto il Texas. Assistiamo ad oltre due ore di spettacolo che ci appassiona fin dall’inizio, con l’immancabile inno americano: vedere un anziano signore con il cappello sul cuore e gli occhi lucidi durante l’esecuzione ci ha veramente colpito e commosso. Il rodeo si svolge tra esibizioni di bull riding, horse riding e la classica cattura dei vitelli con il lazo. Esilarante l’intervallo con una cinquantina di bambini del pubblico chiamati al centro dell’arena dai clown che gli invitano a catturare a mani nude un vitellino ed una pecora. Terminato lo spettacolo, mangiamo qualcosa e torniamo in hotel.

4° giorno

Dopo una veloce ma sostanziosa colazione, saliamo in auto e andiamo in centro verso Dallas. È domenica mattina e la città ci mette un po’ a svegliarsi. Alle 9 in giro non c’è ancora nessuno…. La nostra prima tappa è Elm Street ovvero la strada dove nel 1963 venne assassinato il presidente degli Stati Uniti, J. Kennedy. È impressionante vedere come le cose siano rimaste praticamente immutate da quel giorno. Una targa ricorda gli eventi di quel giorno, mentre alcuni individui si aggirano tra i turisti fornendo informazioni e dettagli legati alla famosa teoria del complotto, promossa anche dal film di Oliver Stone: JFK. Decidiamo di fare una passeggiata nel Downtown di Dallas. Pur essendo una città molto grande, il proprio centro è visitabile anche a piedi. È la nostra prima volta negli States, e i grattacieli fanno veramente impressione….camminiamo praticamente con il naso per aria! Visitiamo il Museum of Fine Arts. È completamento gratuito (tranne che per una esposizione di Chagall: 10 dollari) e al proprio interno interno ospita diversi padiglioni con opere d’arte provenienti dai 5 continenti. Particolarmente interessante l’area destinata all’Italia, con alcuni reperti archeologici di fattura Etrusca e Romana. Usciti dal museo ci troviamo in un parco dove centinaia di persone prendono il sole oppure pranzano grazie anche alla presenza di numerosi furgoncini colorati che servono i famosi piatti di street food (cheesesteak, hot dog etc…) Nel tardo pomeriggio torniamo in Hotel e ci prepariamo per la cena. Ci attende una mega bistecca texana, e poi a nanna…

5° giorno

È venuto il momento di lasciare Dallas. Partiamo verso le 9 perche dobbiamo percorrere gli oltre 500 km che ci separano da Little Rock, tappa intermedia verso il Tennessee. Al confine dello stato dell Arkansas troviamo un welcome center, molto utile per avere informazioni su questo meraviglioso Stato e magari su qualche attrazione lungo il percorso. Poco prima di entrare a Little Rock inizia a piovere, e non smetterà fino al giorno seguente. Arriviamo pertanto in hotel e, complice anche la stanchezza, decidiamo di rimandare l’esplorazione della città al giorno dopo.

6° giorno

Prima colazione in hotel, carichiamo i bagagli e andiamo ad esplorare la “piccola roccia”, capitale dell’Arkansas. Prima tappa è la Central High School, dove nel 1954 avvenne l’integrazione dei primi studenti di colore. Un piccolo edifico vicino la scuola è adibito a museo e raccoglie le testimonianze di quei giorni che videro l’intervento dell’esercito per tutelare il diritto allo studio in qualsiasi scuola degli studenti neri americani. Una simpatica guida ci scorta attraverso il bel edificio scolastico, raccontandoci episodi e aneddoti del tempo, compresa la storia dei famosi primi “nove ragazzi” neri a frequentare il liceo. Lasciato il liceo ci rechiamo all’ Historic Arkansas Museum, dove sono esposti costumi, divise e armi della guerra di secessione. All’esterno vi sono alcune case, capanne e carri originali del 1800. Da visitare è anche l’Arkansas State Capitol. Si trova praticamente in centro ed è la sede del governo dell’Arkansas. Prima di partire decidiamo di fare una passeggiata nel River Market, nel centro di Little Rock. È la zona commerciale della città, e si trovano negozi pub, locali e ristoranti. Noi pranziamo in quello che era il vecchio mercato del fiume. Molto caratteristico, con ancora la vecchia struttura, dove un tempo scaricavano e caricavano le merci sui battelli che navigavano il fiume Arkansas. Dopo pranzo si sale in macchina e partiamo per Memphis. Dopo circa 3 ore arriviamo. Breve tappa in hotel e ci fiondiamo in centro a fare due passi. Visitiamo Beale Street, il cuore della città. E’ una strada pedonale, con i più famosi locali e ristoranti. C’è musica dappertutto e ne aprofittiamo per entrare nel Blues city cafe, dove un gruppo veramente bravo suona cover dei più famosi brani rock e blues.

7° giorno

Nelle guide che troviamo in hotel c’è ne una che ci incuriosisce e decidiamo di visitarla per prima: il villaggio archeologico di Chucalissa. Si tratta di un villaggio indiano poco fuori Memphis. Probabilmente la stagione non è la migliore visto che fa molto freddo e visitare il percorso nella foresta e il sito dove un tempo sorgeva l’accampamento non è il massimo, ma è comunque molto interessante. All’interno poi un piccolo museo ci mostra come abitavano i nativi dell’epoca, quali utensili utilizzavano e come si sono integrati i loro “pro-pro nipoti” nell’attuale territorio. La seconda tappa è, secondo noi un must per chi visita Memphis: il National Civil Rights –Museum. È ubicato di fronte al famoso Lorraine Motel, dove nel 1968 fu assassinato Martin Luther King. È emozionante vedere all’interno, le foto, i filmati e i documentari su la lunga lotta per i diritti civili. Il piano superiore del museo è totalmente dedicato all’assassinio del Dr. King, e coincide con la stanza (in alcune parti ancora originale) da dove furono fatti esplodere i colpi di fucile. La giornata procede con la terza tappa: i Sun Studios, i più famosi studi di registrazione che hanno visto gli esordi di personaggi come Elvis Presley, Johnny Cash e Jerry Lee Lewis. Una simpatica guida ci spiega l’importanza degli Studios e il loro ruolo nella storia della musica di quegli anni a Memphis. In tema di musica non potevamo non visitare il Rock and Soul Museum, di fronte al Fedex Forum (lo stadio dei Memphis Grizzlies). Il museo propone un viaggio attraverso il tempo e la musica per raccontare Memphis e il fiume Mississipi a partire dai primi del Novecento. Attraverso la musica vengono raccontati anche i risvolti sociali e a volte drammatici come la Grande Depressione e le grandi masse di persone che durante quegli anni viaggiavano e dalle campagne si spostavano verso la città. Finito il tour, facciamo una pausa caffe (a proposito, il caffe americano non è poi così male…) e un ultima capatina in Beale street. La giornata non può concludersi senza poter ammirare il vero protagonista di questa città: il Mississipi. Lungo il fiume c’è una bellissima passeggiata, con panchine e una pista da jogging. Immortaliamo una chiatta che lentamente risale il fiume e non possiamo non pensare a Tom Sawyer e alle sue avventure lungo il fiume…(poco originale, ma è così!!!). La giornata volge al termine e visto il freddo pungente decidiamo di tornare in hotel per bagno caldo e la cena.

8° giorno

Prima di partire per Nashville dobbiamo assolutamente recare i nostri omaggi al re. Andiamo a Graceland, la casa di Elvis Presley…Si tratta di un parco tematico sulla più grande rockstar di tutti i tempi. Il tour che decidiamo di acquistare ci permette di visitare la casa, molto bella, all’interno di un grande parco con piscina e tenuta per i cavalli. La casa è arredata con grande sfarzo ed eccentricità tipica del personaggio. In giardino, insieme ai suoi genitori, c’è anche la sua tomba, circondata dai fiori dei fan di tutto il mondo. Insieme alle sue auto sono esposti anche i due aeroplani che utilizzava per gli spostamenti. Finito il tour decidiamo di partire per Nashville, e complice la pioggia incessante che troviamo, il viaggio dura più di 4 ore. Arrivati in città, siamo molto stanchi e pertanto dopo la cena, andiamo dritti a dormire.

9° giorno

Oggi si visita la città. Andiamo in centro a zonzo, senza una meta fissa. Nel centro storico di Nashville visitiamo il museo teatro Grand Opry e le strade dei locali e negozi country. Facciamo un pò di shopping, dopo aver pranzato torniamo a piedi (passeggiata di dieci minuti) in hotel. Il pomeriggio lo trascorriamo in relax, fino all’ora in cui dobbiamo prepararci per la serata: concerto di musica country al Grand Ole Opry. Si tratta del più famoso teatro da concerto per musica country degli stai del sud, e quindi di conseguenza, di tutto il mondo. Tutti i più grandi si sono esibiti qui, prima nel Grand Opry originale in città, ed ora qui, a Opryland, mezz’ora da Nashville. Compriamo i biglietti in hotel, e alle 19 e 30, puntuale ci viene a prendere un autista che con una navetta shuttle, ci porta al concerto. Durante il viaggio conosciamo tre signore di Detroit, molto simpatiche con le quali chiacchieriamo piacevolmente di cibo e musica fino alla nostra destinazione. Il concerto dura circa due ore, ed è stato veramente divertente. Alla fine, ci aspetta lo stesso shuttle per riaccompagnarci in hotel.

10° giorno

Andiamo via da Nashville molto contenti… la città ci è piaciuta tantissimo! La giornata è splendida e ci godiamo il viaggio verso l’Alabama. Durante il viaggio ci fermiamo al River Stone Museum, che è posizionato su quello che un tempo fu uno degli scenari più importanti della guerra di secessione. Ci sono ancora alcuni cannoni dell’epoca è un cimitero militare. Ripartiamo e invece di prendere la superstrada, percorriamo le strade interne, fino Lynchburgh. Il viaggio è decisamente piacevole e i paesaggi fantastici, tra piccoli paesi e fattorie. Lynchburgh è famosa per la sua attrazione principale, la distilleria Jack Daniels. Entriamo dentro e prenotiamo il tour (gratis!). Una guida ci mostra e ci spiega (con una pronuncia che ci rende incomprensibili almeno il 50% delle parole!) i processi e la storia di una delle distillerie più famose del mondo. Attraverso i vecchi e nuovi impianti assistiamo a tutta la catena di produzione del whisky. Finito il tour e acquistati alcuni souvenir, ripartiamo. Dopo alcune ore, quando ormai è già sera inoltrata arriviamo a Montgomery, dove passeremo la notte. Cena in stile Alabama (BBQ, of course….) e poi a nanna….

11° giorno

La giornata comincia abbastanza presto ed è dedicata al trasferimento verso New Orleans. Attraversiamo l’Alabama, il Mississipi, ed entriamo in Louisiana. Dopo un viaggio di circa 600 km, arriviamo a New Orleans. L’hotel si trova nel French Quarter, ovvero nel centro storico della città. Parcheggiamo l’auto e non la prenderemo più fino alla partenza. Usciamo a piedi, alla ricerca di una lavanderia e la troviamo all’interno di un pub! Quindi, mentre aspettiamo che i panni siano puliti ci gustiamo una birra, ascoltando della buona musica…questa città già ci piace!

12° giorno

Ci svegliamo e il tempo non è dei migliori (pioggia e nebbia) ma questo non ci ferma. Ci aspetta il primo tour della città. Partiamo dal molo lungo il fiume, e su un autobus visitiamo la città. Quartiere francese, quartiere vittoriano con le sue splendide ville in stile creolo ed i colori tipici pastello. Ci fermiamo anche a visitare il cimitero Lafayette, nel Garden District, con le tipiche tombe a mausoleo veramente imponenti. Durante il tour vediamo anche alcune zone in fase di ricostruzione. Gli effetti dell’uragano Katrina sono ancora evidenti… la città cambia pelle sotto i nostri occhi e in un attimo dai quartieri più retro e suggestivi passiamo alle aree più residenziale. Terminato il primo tour facciamo pausa per pranzo, poi via per la seconda parte della giornata. Partiamo in autobus con destinazione la palude, o come le chiamano qui, le Swamp. Con una barca molto comoda, ci muoviamo lenti tra gli affluenti del bayou. Il paesaggio e mozzafiato, e la giornata piovosa non fa che renderla ancora più affascinante. Sembra di stare su un set cinematografico, ed infatti la guida ci informa che diverse scene di alcuni film famosi sono stati girati in questa palude, tra i quali anche Django, ultimo capolavoro di Tarantino. La guida ci informa su quelli che sono gli abitanti della palude: serpenti, tartarughe, cervi (che difatti dopo poco avvistiamo) e ovviamente…gli alligatori. Purtroppo il periodo non è dei migliori visto che preferiscono mostrarsi con le belle giornate, mentre prendono il sole sulle rive o sui tronchi degli alberi caduti. Qualcuno comunque riusciamo ad avvistarlo ed è una bella emozione. Terminato il tour, risaliamo in autobus e torniamo in città. Doccia calda, cena e poi a nanna.

13° giorno

Decidiamo di prendercela comoda, vogliamo goderci la città, anche perché finalmente ha smesso di piovere e fa davvero piacere girare a piedi e in maniche corte nel quartiere. Visitiamo i negozietti di souvenir in Bourbon Street e compriamo i regalini. Tutto parla di Vodoo, musica e carnevale. Passeggiata lungo il fiume e tantissime foto. Nel pomeriggio torniamo in hotel, doccia e di nuovo fuori. A cena stavolta non possono mancare i famosi gamberi di fiume… buonissimi, ma quanto sono piccanti! Finita la cena andiamo a bere una birra in uno dei pub che abbiamo adocchiato poco prima in Frenchmen Street. Si trova in una strada un po’ defilata rispetto a Bourbon Street (più turistica). C’è meno gente, e pochissimi turisti! La musica è bellissima, la birra è buona e la serata scorre senza che neanche c’è ne accorgiamo! E ora di andare a dormire, domani ci aspetta un lungo viaggio.

14° giorno

Terminate le fasi di check out, decidiamo di partire verso le 9: ci aspettano quasi 600 km fino a Houston, da dove poi ripartiremo il giorno seguente per tornare a casa. Ormai dovremmo averci fatto l’abitudine, a non riusciamo a restare impassibili di fronte ai paesaggi che incontriamo… fino al Texas troviamo ancora paludi, poi praterie e sempre spazi sconfinati… Arriviamo a Houston nel tardo pomeriggio. Controllo e peso bagagli per l’indomani… domani sarà un lungo giorno.

15° giorno

La vacanza è finita. Consegniamo l’auto allo stesso terminal dove la abbiamo ritirata ormai due settimane prima, prendiamo la navetta e siamo subito in aeroporto. La stanchezza e il magone si fanno sentire. Due settimane sono volate, ma ci consoliamo sapendo che questo è solo un arrivederci. Per fortuna gli Stati Uniti sono immensi; c’è ancora tanto da visitare e molte miglia da percorrere.

Alla prossima!



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