Tra i parchi dell’Ovest Usa

Viaggio bellissimo, organizzato nei minimi dettagli da Denver a San Francisco tra percorsi alternativi unici e meravigliosi... on the road
Scritto da: pgiuly
tra i parchi dell'ovest usa
Partenza il: 28/06/2012
Ritorno il: 14/07/2012
Viaggiatori: 8
Spesa: 3000 €

Viaggio organizzato nei minimi dettagli e percorsi alternativi unici e meravigliosi, chilometraggi giornalieri non eccessivi con tempo per rilassarsi. Consigliatissimo.

Premessa

Oltre 20 anni fa, quando un caro amico mi ha proposto di aiutarlo nell’organizzazione di un viaggio per visitare i parchi americani, mi è sembrato di vivere un sogno, e l’esperienza che ne è poi scaturita è stata una tra le più belle della mia vita. Ecco perché già da allora mi ero promesso che una cosa simile avrei voluto che la provassero le persone a me più care ossia mia moglie e mia figlia.

Finalmente quest’anno, in occasione del diciottesimo compleanno di Camilla, sono riuscito a realizzare questo mio desiderio e cioè che il “Sogno Americano” si tramutasse in realtà anche per Camilla e peraltro in coincidenza con il compimento della maggiore età. Non da meno il mio desiderio è stato quello di coinvolgere altre persone che finora non avevano ancora avuto questa fortuna. Ma cosa c’è, in fondo, di così particolare nel vivere quello che è semplicemente un “viaggio” forse come tanti altri ve ne sono? Non è così facile spiegarlo per chi no lo ha vissuto, ma qualche semplice ragione esiste. Innanzitutto la nostra cultura di persone che vivono in un paese fantastico come l’Italia, che è unico al mondo per la “Storia”, la “Cultura” e tanto altro ancora, ci ha sempre portato a pensare agli Stati Uniti d’America come un mondo diverso e affascinante, forse proprio perché non ha una storia antica o forse perché ha rappresentato per noi un esempio di modernizzazione ed efficienza. Questa distanza dalla nostra realtà di qualche decennio fa però si è notevolmente ridotta nel corso degli ultimi anni e anche la piccola Italia non ha per certi versi nulla a che invidiare agli Stati Uniti. E quindi, cosa è rimasto di così affascinante allo stato americano? La risposta è molto semplice: il rapporto con la natura! Mentre da noi, la conseguenza della modernizzazione ha portato a sacrificare la natura, pur meravigliosa che ci circonda, negli Stati Uniti la Natura (non a casa con la N maiuscola) è ancora padrona assoluta del territorio, nonostante i grattacieli, le città modernissime con milioni di abitanti. Sarà anche per la vastità del territorio, ma quello che è riuscita a fare in quei posti “Madre Natura” nessun uomo potrà mai neppure arrivarci vicino. Abbiamo visto il fiume Colorado al suo nascere quando è poco più che un ruscello e, 400 chilometri dopo il Grand Canyon: qualcuno di noi ha detto: ”… ma pensa cosa è riuscito a combinare questo fiume …”. Ecco perché nel vedere certe cose ti rendi conto quanto siamo piccoli e non puoi che trovarti un marchio indelebile di ciò che hai visto e provato. Il nostro viaggio ha sicuramente avuto questo effetto: non basteranno le migliaia di foto fatte, le migliaia di chilometri percorsi, i diari di bordo, l’album dei ricordi, a spiegare cosa abbiamo provato! Non da meno, ti resta anche impresso un senso di grande civiltà nel contatto giornaliero con le persone, che noi sicuramente non abbiamo. Certamente gli statunitensi hanno tanti altri difetti, ma quando percepisci da vicino il senso di attaccamento a certi valori quali l’educazione e il rispetto delle regole che loro hanno, vorresti veramente che anche qui fosse così e non lo è. Ma forse è giusto così, perché è proprio anche questo uno tra i motivi per i quali il “Sogno Americano” è una “Realtà”. Non possiamo altro che augurare a tutti coloro che sfogliano questo Diario di vivere una simile esperienza. Giulio Pavan

Giovedì 28 Giugno 2012- Programma

MILANO – DENVER Ritrovo alle ore 5.30 presso l’aeroporto di Milano Linate e, alle ore 7.25, partenza con volo di linea Lufthansa LH 279 per Francoforte. Arrivo alle ore 8.50 e, alle ore 13.45, proseguimento con volo di linea Lufthansa LH 446 per DENVER, effervescente capitale dello stato americano del Colorado e spumeggiante località che la gente del luogo è solita chiamare “città alta un miglio” in virtù della sua privilegiata ubicazione geografica, incastonata, a poco più di 1.600 metri di altitudine, nel punto in cui un esteso altopiano si spegne sul versante orientale della catena delle Montagne Rocciose. Pranzo a bordo. Arrivo alle ore 16.10 locali, dopo circa 10 ore di volo, quindi ritiro del van prenotato e trasferimento in hotel, con tempo a disposizione per un po’ di relax o per una gradevole passeggiata nelle belle strade del grazioso centro cittadino, piacevolmente raccolto attorno alla frizzante area pedonale di 16th Street Mall. Pernottamento all’Hotel Crowne Plaza.

Diario

Arrivati in perfetto orario, viaggio con un po’ di turbolenza prima di lasciare l’Europa, ma poi tranquillo. A tre ore dall’arrivo inizia semifinale Europeo 2012 Italia – Germania: ricordo che siamo su un volo Lufthansa… Chiediamo notizie sulla partita e, promettendo silenzio, ci dicono che l’Italia vince 1 – 0 , poi 2 – 0. La partita finisce 2 – 1 per l’Italia che vince e vola in finale ! Camilla scende dall’aereo con il tricolore sulle spalle e Giulio, alla dogana, parla al Comandante: “…Vi battiamo sempre…”. Il comandante sorridendo: “…è vero, complimenti…”. Si va all’Alamo Rent a Car per il ritiro auto: qualche problema con la dicitura del Voucher: ci propongono un Van 8 posti “Veri”, e mentre Giulio tratta per ottenerlo senza pagare la differenza, tutti ci imbarcano già le valigie…Poi il manager dice a Giulio: “…O.K., abbiamo ragione entrambi ma i clienti siete Voi, prendete il Suburban Chevrolet senza pagare differenza e… Buon Viaggio…” . E qui la diffidenza Italiana si manifesta in pieno; Giulio: “…Ma come faccio ad essere sicuro che alla consegna non ci fate pagare la differenza ?…” Meraviglia dell’interlocutore: “…Signore, se glielo dico io si deve fidare, sono il Manager, questo è il mio biglietto da visita, se a S. Francisco ha problemi mi chiami…”. E vero, Giulio, ma non ti ricordavi che sei negli Stati Uniti ? Si accende il navigatore, tutto O.K., si azzera il chilometraggio…pardon…le miglia. Il van è bellissimo: spazioso nei posti a sedere, bagagliaio enorme…. Siamo felici: l’avventura è cominciata! Dopo trenta minuti arriviamo all’Hotel, bagno in piscina per Stefano e Luca, doccia per tutti gli altri. La camera è bella, elegante. Un po’ alta la quota di garanzia richiesta, ma ce la caviamo. Poi passeggiata alla ricerca di cibo e tutti a nanna, passando dall’Hard Rock Cafè… Domani si fa sul serio.

Venerdì 29 Giugno 2012

Programma: DENVER – CANYONLANDS – DEAD HORSE POINT – MOAB

In mattinata partenza verso ovest lungo un sublime percorso panoramico che si snoda dapprima tra le spettacolari vallate che disegnano l’ondulato profilo del Colorado occidentale e che, attraverso remote lande desertiche, penetra poi nello Utah orientale fino a raggiungere lo splendido e remoto Canyonlands, estesa e selvaggia area protetta che, con il suo fantastico susseguirsi di archi, ponti di roccia, guglie, pinnacoli e crateri, propone una suggestiva ed emblematica visione del nostro pianeta nel suo aspetto più primordiale. Pomeriggio dedicato alla visita del magnifico parco nazionale, con possibilità di apprezzare le sue aspre e frastagliate conformazioni geologiche e con sosta presso il favoloso belvedere chiamato Dead Horse Point, eccezionale punto panoramico che domina una sublime distesa di canyon sormontati da bianchi dirupi delimitati da ripide pareti rocciose che si affacciano su fiumi che scorrono 600 metri più in basso. In serata arrivo a MOAB, placida località turistica deliziosamente distesa al centro di una bella vallata, sistemazione all’Hotel Valley Inn con prima colazione inclusa.

Partenza da Denver alle 08.30 dopo colazione da Starbucks. Percorso lungo ma fantastico: autostrada a quasi 3000 metri di altezza, al passaggio presso Vail ed Aspen, note località sciistiche del Colorado. Prima sosta per pranzo al mitico Sub Way con panino gigantesco. All’uscita 204 sulla 70 West seguiamo le indicazioni di Alberto: scetticismo generale, il navigatore è “Contrario”, ma ci fidiamo…Sorpresa: strada meravigliosa che costeggia il “piccolo” fiume Colorado e grandissima emozione quando ci fermiamo alla Sandy Beach e immergiamo i nostri piedi su uno dei fiumi più famosi al mondo. Si arriva tra lo stupore a Dead Horse Point verso le 16.00 dove Raffaella esclama: “…ma cosa sono quelle, le piscine di una Beauty Farm ?…”. No, quell’acqua azzurra che contrasta il rosso delle rocce nella distesa di canyon a perdita d’occhio è opera della natura ! Si entra poi a Canyonlands National Park alle 17.30, dove comperiamo il pass per tutti i Parchi. Sosta a Grand View e a Green River Overlook. Arrivo alle 19 all’Hotel di Moab, dove scopriamo di avere 2 meravigliose suites: tutti in piscina e nella vasca con idromassaggio. Cena al ristorante Moab Brevery, con la prima Steak del nostro viaggio.

Sabato 30 Giugno 2012

Programma: MOAB – ARCHES – DURANGO – CORTEZ

Prima colazione in hotel ed intera mattinata dedicata alla visita dello straordinario Parco Nazionale di Arches, alla scoperta delle sue gigantesche teste di pietra, dei suoi fantasiosi pinnacoli di roccia rossastra e dei suoi suggestivi ponti ed archi di arenaria mirabilmente cesellati, con lo scorrere degli anni, dalle acque e dai ghiacci che hanno via via scalfito i sottili altopiani creati dall’innalzamento della crosta terrestre. Al termine partenza verso il settore sud-occidentale del Colorado e tempo a disposizione per una piacevole passeggiata tra le luminose strade del grazioso centro di Durango, frizzante cittadina di impronta “western” sbocciata nel cuore di una deliziosa conca naturale. In serata sistemazione all’Hotel Mesa Verde Inn con prima colazione inclusa, situato nel vicino paesino di CORTEZ.

Diario

Partenza per il vicino parco di Arches, deliziati da una splendida giornata di caldo secco e cielo terso. Il primo itinerario lungo Park Avenue richiederebbe il sacrificio dell’autista a lasciare giù il gruppo e a riprenderlo alla fine del percorso…ma è un peccato per Stefano, driver del mattino e si decide di andare tutti assieme per poi far tornare indietro l’autista a piedi a prendere il van: quando si dice: “…a nulla si deve rinunciare in questo viaggio…”. Le altre passeggiate sono meravigliose, il caldo aumenta ma ci permettiamo anche qualche tentativo di arrampicata. Pranzo a Moab dopo spesa al supermercato (tanta frutta e tanto bere). Si parte per Durango, tipica cittadina westenr dove Camilla e Miriam si attrezzano con un bellissimo cappello da Cow-Boy. Ci dispiace non dormire lì, e sulla strada del ritorno ciò che non avremmo mai voluto: inseguiti e fermati dalla Polizia (dai carabinieri per Camilla). Nessuna infrazione ma un avvertimento per colpa degli incendi nei boschi, nel frattempo Luca (driver pomeridiano) se la fa quasi addosso e Giulio ha un risveglio brusco nel parlare con il poliziotto (salivazione azzerata, balbettamneto comunque in Inglese). Alla sera si opta per Pizza Hut, essendo Sabato ! Facciamo gli sboroni e ordiniamo 4 pizze “Grandi”: Mai dire GRANDE negli States. Barattiamo con 8 medie ma è un disastro: sommersi dalle pizze, ci troviamo a portarle in camera per mangiarne altrettante il giorno dopo….: divertimento puro! Hotel di aspetto poco piacevole, Reception da albergo a ore ma ci adattiamo, non saranno poi tutti così?

Domenica 01 Luglio 2012

Programma: CORTEZ – MESA VERDE – MONUMENT VALLEY

Prima colazione in hotel ed intera mattinata dedicata alla visita del fascinoso parco nazionale di MESA VERDE, splendida riserva naturalistica che, in un contesto ambientale di rilevante impatto, conserva indelebili tracce della misteriosa storia degli indiani Anazasi, celando sotto spesse arcate rocciose mirabili complessi abitativi costituiti da case e capanne di fango edificate attorno a pozzi adibiti alla conservazione degli alimenti. Al termine partenza verso la magica regione nord-orientale dell’Arizona, con sosta presso il ben noto Four Corners Tribal Park, unico punto degli Stati Uniti nel quale convergono i territori di quattro stati, oltre che significativa locazione geografica che offre l’opportunità di farsi immortalare nella tradizionale posizione a quattro zampe, con la mano sinistra nello Utah e la destra in Colorado, il piede destro in New Mexico e il sinistro in Arizona. Nel primo pomeriggio proseguimento per la magnifica MONUMENT VALLEY, sensazionale depressione desertica magicamente punteggiata da spettacolari monoliti che sfiorano i 600 metri di altezza e che disegnano uno dei quadri paesaggistici più conosciuti del fantastico “west” americano. Possibilità di concludere la giornata, con le calde tonalità del tramonto ed i fantasmagorici giochi di colore proiettati sulle pareti rocciose dalla differente intensità della luce solare, durante un indimenticabile tour che conduce agli angoli più suggestivi della sublime vallata. In serata sistemazione all’Hotel Monument Valley Inn ubicato nella vicina località di Kayenta.

Diario

Dopo la colazione in Hotel ci dirigiamo al Mesa Verde National Park che, nonostante la vicinanza a Cortez raggiungiamo dopo oltre un’ora quasi tutta percorrendo l’interno dl parco. Bella passeggiata, ma rientro in salita, per visitare Spruce Tree House. Il Cliff Palace lo vediamo dall’alto perché oggi il tempo stringe e abbiamo altri due appuntamenti. Il primo, dopo il pranzo che ci ha permesso di finire le pizze della sera prima, è con il Four Corners Tribal Park. Giusto il tempo di scattare le foto, verso le 13.30, perché il caldo è terribile. All’uscita arriva la tanto desiderata telefonata di Alberto sul risultato della Finale Europea Italia – Spagna: siamo fiduciosi ma perdiamo di brutto, addio Europeo ! Con grande tranquillità seguiamo le indicazioni di Alberto per arrivare alla Monument Valley. Un piccolo errore ci porta fuori strada, e ce ne accorgiamo tardi. Il navigatore ci dice che siamo su un’altra strada: non gli crediamo e ci fidiamo della bussola sul telefono di Miriam: peccato che 100 km dopo ci accorgiamo che il cellulare non prende e di conseguenza anche la bussola: è il dramma ! Ci fermiamo, chiediamo informazioni presso le abitazioni degli indiani Navajo: Stefano guarda Giulio e dice: “…è finita, addio Monument Valley…”. Le indicazioni ci danno speranza non siamo poi così fuori, ma alla messa in moto non entra la marcia: Stefano “…Giulio, abbiamo rotto il cambio…è finita per la seconda volta…addio Monument Valley…”. Ci pensa Luca a tranquillizzarci, bastava premere il pedale del freno… come sempre… Si riparte e finalmente alle 17.00 con 2 ore di ritardo e dalla strada opposta al previsto, entriamo alla Monument Valley con le note di “C’era una volta in America” e con tanta pelle d’oca addosso. Paesaggio mozzafiato, tante foto, ma tanto silenzio contemplativo. Scendiamo anche con il Van, a passo d’uomo e tra le centinaia di foto che tutti fanno Giulio scatta su Stefano che corre. Andrà alla rivista “Runners” e sarà pubblicata tra le Top Ten dell’estate 2012 ! Siamo al tramonto, si torna a Kayenta in un belissimo Hotel. Per cena ci accontentiamo di un vicino Burger King perché la stanchezza ha il sopravvento, ma quello che abbiamo visto oggi non lo dimenticheremo mai.

Lunedì 02 Luglio 2012

Programma: MONUMENT VALLEY – GOOSENECKS – CAPITOL REEF – BRYCE CANYON

In mattinata partenza lungo un bellissimo percorso panoramico che prima raggiunge il favoloso belvedere di Goosenecks, abbarbicato su un irto sperone roccioso che propone eccezionali vedute della spettacolare regione circostante, mirabilmente pennellata dalle strette e profonde curve del fiume San Juan, e che si snoda poi tra le sublimi meraviglie naturalistiche che disegnano la parte meridionale dello Utah, straordinaria e selvaggia terra di canyon, altopiani desertici e spazi infiniti. Nel primo pomeriggio attraversamento di Capitol Reef, superbo parco nazionale che comprende gran parte della “waterpocket fold”, profonda fenditura, creata dalla deformazione della superficie terrestre, della quale è rimasta esposta una sezione trasversale di roccia che riproduce un frammento di storia geologica con colori di intensità tale da sembrare tracciati dal sapiente pennello di un abile pittore, quindi proseguimento lungo la scenografica strada che serpeggia tra le foreste e i torrioni rocciosi della splendida riserva naturale di Grand Staircase-Escalante fino al BRYCE CANYON, meravigliosa area protetta caratterizzata da peculiari rocce dai colori brillanti e dalle forme contorte che gli indiani Paiute reputavano sagome di esseri umani pietrificati da divinità vendicative. Arrivo in serata, sistemazione all’Hotel Bryce View Lodge in prossimità del parco.

Diario

Dopo una buona colazione a base di mini-muffins torniamo in prossimità della Monument Valley in particolar modo per vivere ciò che ieri pomeriggio non abbiamo potuto gustarci per colpa della strada sbagliata con la quale siamo arrivati alla riserva Navajo. Costretti a voltarci indietro per fermarci nel punto migliore, lo troviamo e facciamo la sosta. La famosissima strada che scende verso la Monument Valley e che ha all’orizzonte i suoi “Monumenti” di pietra, ci lascia senza fiato e a Camilla scende anche qualche lacrima per l’emozione dato che sognava da tempo di trovarsi su quella che è tra le strade più famose degli Stati Uniti. Foto a non finire e poi si riparte con una sosta per ammirare il belvedere di Gooseneks. Pochi chilometri e la strada indicataci da Alberto ci sembra pazzesca, ma ne è valsa veramente la pena arrampicarsi nei tornanti di sterrato ammirando dall’alto la vallata imperiosa delle distese navajo. Si pranza a Hanksville dove fanno mega gelati che finisci di mangiare il giorno dopo, ma Miriam è attratta da un mega toast e per ordinarlo lo fotografa: il suo nome è BLT. Alle 14.30 siamo a Capitool Reef che visitiamo con una bella passeggiata in una gola di roccia abbastanza inquietante e poi via verso Bryce Canyon attraversando la 12 West, che abbiamo rischiato di saltare per colpa del navigatore, dove si scollina a 3000 metri di altezza, bellissima. All’arrivo al Lodge tutti desiderosi di sapere se c’è la piscina e la Raffa si supera, chiedendo informazioni a 2 attoniti bambini in costume che la guardano spaventati e fuggono quando lei, non riuscendo a farsi capire dice: ”…scusat, perché pensav…costum…”. Atmosfera tipicamente Wester con cavalli a passeggio, locali da Cow Boy vicino ad una pineta imperiosa, offuscata però dal fumo degli incendi nei boschi vicini. Temperatura da montagna intorno ai 20° C, d’altronde siamo a 2400 metri di altezza! Cena alla Steak House Ruby’s Inn dove troviamo un italiano che vive lì da molti anni con una bella famiglia numerosa. La bistecca è eccezionale!

Martedì 03 Luglio 2012

Programma: BRYCE CANYON – LAKE POWELL – HORSESHOE BEND PAGE

Intera mattinata dedicata alla visita del Bryce Canyon, con opportunità di effettuare una splendida passeggiata sull’orlo della profonda spaccatura scavata nell’altopiano di Paunsaugunt dai diversi agenti atmosferici che, con il passare dei millenni, hanno disegnato un vero e proprio anfiteatro naturale, cesellando un meraviglioso insieme di guglie, punte, pinnacoli, torri ed archi, oltre a bizzarre formazioni rocciose che gli esperti chiamano “hoodoo”. Al termine partenza per l’Arizona lungo uno stupendo percorso che si snoda in un ambito paesaggistico di rara suggestione scenica e che sfiora le sponde dell’incantevole Lago Powell, luminoso bacino artificiale che le acque del fiume Colorado hanno originato al termine degli imponenti lavori di realizzazione della maestosa diga di Glen, tracciando un perimetro di oltre 3.000 km di coste e colmando l’immenso serbatoio naturale disegnato dal selvaggio e frastagliato Glen Canyon. Nel primo pomeriggio sosta presso il notevole centro espositivo che illustra le sofisticate caratteristiche tecniche della diga Glen, alta 216 metri e larga 475 metri, e che consente di ammirare da vicino la possente struttura contro il cui progetto gli ambientalisti intrapresero al tempo una dura battaglia, quindi magnifica conclusione della giornata, con una bellissima passeggiata che conduce fino al fantastico belvedere che offre una sensazionale veduta della celebre Horseshoe Bend, stupefacente ansa del fiume Colorado che taglia le rocce di un arido altopiano con la sua peculiare forma a ferro di cavallo. In serata arrivo a PAGE, raffinata cittadina di villeggiatura. Sistemazione all’Hotel Quality Inn Lake Powell con prima colazione inclusa.

Diario

Al risveglio, nonostante il cielo sereno, c’è ancora il fumo degli incendi e temiamo di non riuscire a vedere bene il parco, ma dopo la colazione si alza un po’ di vento e la giornata è bellissima. Entriamo a Bryce Canyon e il belvedere è mozzafiato. Alberto ci indica la passeggiata lungo il bordo della spaccatura, ma noi abbiamo il “fisico” e decidiamo per il Navajo Loop Trail, percorso di circa 3 ore a piedi ! Pianifichiamo il punto dove cominciare, è una discesa ripida che si inoltra in un fantastico Canyon. Luca dice: “…dobbiamo andare di qui…” e Camilla esclama: “…c..asso ! “: frase che rimarrà “Storica”. Non ci sono parole per descrivere la passeggiata nel parco che, alla fine del viaggio, sarà votato come il più bello! Si parte alle 14.00 per Page e, passando da Kanab vediamo una macchina della polizia, siamo nei limiti ma rallentiamo… In realtà è un dissuasure con un manichino alla guida! Mitici americani! Arrivando a Page ci fermiamo ad ammirare il lago Powell che ha dei colori meravigliosi. Sosta poi alla imponente Diga di Glen. Ci manca l’ultimo appuntamento di questa favolosa giornata: la visita al belvedere di Horseshoe Bend. Per arrivarci si percorre quasi 1 miglio a piedi sotto un sole cocente e nella sabbia rossa, ma ne vale la pena perché la curva a gomito che il fiume Colorado fa in quel punto è tra gli scenari più suggestivi che abbiamo visto. E’ pericoloso fotografare nella sua interezza il fiume, ma Elena si distende e…scatta. Onore al coraggio, la foto che vedrete è la sua ! Il fuso orario ci regala un’ora in più e, arrivati all’hotel Quality Inn ci regaliamo una lungo bagno in piscina. Le camere sono bellissime con vista meravigliosa sul lago Powell. Anche stasera abbiamo voglia di una mega bistecca e, alla Steak House Glen Canyon assaggiamo la Porthouse Steak: gigantesca e buonissima!

Mercoledì 04 Luglio 2012

Programma: PAGE – ANTELOPE CANYON – GRAND CANYON

Prima colazione in Hotel e parte della mattinata dedicata alla visita, obbligatoriamente guidata e prenotata per tempo, del magico Antelope Canyon, stupendo esempio dei particolari anfratti naturali che i geologi definiscono in gergo tecnico “canyon a scanalatura” e meravigliosa fenditura del terreno che, nella profondità dei suoi sinuosi corridoi e delle sue cavità recondite, origina sensazionali giochi di colore, che si insinuano fino alla base della gola, penetrando dalle minuscole fessure originatesi sulla sua sommità. Al termine partenza lungo infuocati altopiani desertici punteggiati da disordinati villaggi abitati da tribù indiane, fino al sublime GRAND CANYON, favolosa spaccatura, lunga oltre 400 km e profonda quasi 1.700 metri, che costituisce lo stupefacente risultato di uno dei fenomeni geologici più rilevanti e spettacolari verificatisi sulla superficie del nostro pianeta. Arrivo dopo un paio di ore di tragitto ed intero pomeriggio dedicato alla visita della superba sponda meridionale del canyon, posta ad un’altitudine di circa 2.100 metri e meglio conosciuta con il nome di “South Rim”, con tappe nelle ardite piazzole panoramiche che offrono, da angolazioni sempre più suggestive, impareggiabili vedute della scenografica gola che il fiume Colorado e i diversi elementi naturali hanno scavato nel corso dei millenni, in un inimitabile quadro paesaggistico. Al termine sistemazione all’Hotel Canyon Plaza Resort situato a Tusayan.

Diario

Favolosa colazione in Hotel e appuntamento alle 09.30 con la guida che, in un pulmino scoperto e a velocità supersonica nella sabbia delle proprietà Navajo ci porta a visitare Antelope Canyon. Ci è sembrato di entrare in un “Caleidoscopio” naturale dove solo lo stupore e la meraviglia che proviamo sembra essere terreno, tutto il resto “Favola e Magia”. E’ il 4 Luglio, giorno dell’Indipendence Day” e, dopo la gita pranziamo alla festa americana nel parco della città di Page con coinvolgimento al presidio della Polizia locale. Partenza poi per il Grand Canyon, dribblando l’inseguimento di una signora Inglese con la quale Giulio aveva “attaccato bottone”, bravo Luca a seminarla nel rispetto dei limiti. Entriamo al Grand Canyon alle 16.00, si è fatto nuvoloso ma l’imponenza di ciò che vediamo domina tutto il resto. Passeggiata e appuntamento a domattina, perché alle 19.00 ci aspetta il Fil sul Grand Canyon al Imas Theatre. Sistemazione nelle meravigliose Suites del Canyon Plaza resort e, dopo 2 sere consecutive di steak stasera pizza.

Giovedì 05 Luglio

2012 Programma: GRAND CANYON – LAS VEGAS

Intera mattinata dedicata al proseguimento della visita del favoloso Grand Canyon, con possibilità di effettuare una magnifica passeggiata lungo il bellissimo sentiero che serpeggia sinuoso proprio sul ciglio della magica gola, in uno straordinario contesto ambientale di inimitabile impatto visivo, e con opportunità di provare anche l’ebbrezza di un emozionante volo in elicottero, alla scoperta di una meraviglia naturalistica che, dall’alto, propone scorci memorabili. Nel pomeriggio partenza per LAS VEGAS, vivace e scintillante capitale mondiale delle “slot machines” e dei tavoli da gioco che in passato era solo un remoto snodo ferroviario posto in mezzo all’arido deserto del Nevada e che oggi si è trasformata in una paradossale estremizzazione dello spirito e del carattere americano, con le sue ricchezze, la sua tecnologia, la sua contraddittoria realtà e i suoi sfrenati eccessi. Arrivo in serata, sistemazione all’Hotel Tropicana sul Las Vegas Boulevard, il celebre viale, meglio conosciuto con il nome di “strip”, che taglia a metà il luccicante nucleo urbano e sul quale si affacciano tutti gli alberghi più lussuosi e stravaganti della città, e pernottamento.

Diario

Sveglia alle 04.15 per andare a vedere l’alba sul Grand Canyon ma desistiamo perché il cielo è nuvoloso. Per fortuna alle 08.00 si rasserena e possiamo proseguire la visita al maestoso Grand Canyon per altre grandi emozioni. Bella passeggiata sempre sulla via pedonale che costeggia il canyon e raggiungiamo Hopi Point con lo shuttle per poi tornare Intorno alle 14.00 si parte per Las Vegas dove arriviamo intorno alle 19.00 e ci immergiamo subito nel clima “Torrido” di questa folle Città. Serata a passeggio sullo Strip dove ammiriamo tar i vari Casinò: Venice, Paris, Il Bellagio, il Cesar Palace e qui ci fermiamo per giocare. Proseguiamo poi il gioco al casinò del nostro Hotel fino alle 3.00 di notte. Ne usciamo perdenti ma ci siamo divertiti tanto.

Venerdì 06 Luglio 2012

Programma: LAS VEGAS

Giornata a disposizione per un po’ di meritato relax ai bordi della piscina dell’albergo o per lo shopping nelle centinaia di negozi e boutique che si susseguono lungo i viali commerciali realizzati nelle sontuose e raffinate aree interne degli hotels più esclusivi e che, grazie alla qualità dei prodotti in vendita e a prezzi in genere sorprendentemente convenienti, hanno contribuito a trasformare Las Vegas pure in un vero e proprio paradiso degli acquisti. Nel tardo pomeriggio coinvolgente conclusione della giornata con una piacevole passeggiata sullo “strip”, alla scoperta dei segreti dei rutilanti e sorprendenti hotels che sono divenuti il simbolo stesso della città e che, ciascuno a proprio modo, cercano di stupire, ogni giorno di più, con qualche nuova e sempre più fantasiosa caratterizzazione. Pernottamento all’Hotel Tropicana.

Diario

Al risveglio, un po’ a fatica, dopo la colazione da Starbucks ci dirigiamo nella favolosa piscina del Tropicana. Qui non c’è nulla di normale, ci sono i tavoli da gioco anche dentro la piscina! Il tempo è splendido e ci rilassiamo. Nel pomeriggio ci dedichiamo allo shopping ma senza grandi risultati. Camilla, Valentina, Miriam e Luca decidono di andare nel mitico “Ottovolante” che entra ed esce dall’ Hotel New York New York Serata ancora in giro, con cambio programma per la cena in quanto il buffet dell’Aria Hotel è carissimo! Passiamo oltre un’ora a vedere lo spettacolo delle fontane del Bellagio… stratosferico! Dopo un’altra giocata notturna tutti a nanna, ma in tanti lasciano a malincuore questa città che, dopo giorni di immensa natura si distacca dal clima vissuto finora e rende ancora più bello questo viaggio.

Sabato 07 Luglio 2012

Programma: LAS VEGAS – SAN DIEGO

In mattinata partenza per SAN DIEGO, bellissima città della California denominata “L’eterna Primavera” per il suo clima mite tutto l’anno. Le temperature infatti variano tra i 15° C in inverno e i 28° C in estate. La città è distesa attorno ad una magnifica insenatura naturale, a pochi km di distanza dal confine messicano. Arrivo nel primo pomeriggio e visita all’isola artificiale del “Coronado” che per metà ospita una base dell’esercito americano. Passeggiata tra le meravigliose ed eleganti ville tipicamente Californiane e nell’imponente spiaggia che si affaccia sul Pacifico. Verso sera sistemazione all’Hotel Best Western Plus Bayside Inn nel centro di San Diego con prima colazione inclusa.

Diario

Ci si alza con tutta calma e colazione sempre da Starbucks all’interno del Tropicana. Partenza intorno alle 10.30 per San Diego, molti lasciano Las Vegas con rimpianto (Camilla e Valentina in particolare). Il viaggio è lungo e non sono previste tappe: attraversando le zone pressochè desertiche del Nevada la temperatura sale ancor di più che a Las Vegas e quando pranziamo divisi tra un Sub Way e un Mexican Food si raggiungono i 45° C! Chiediamo di mangiare assieme nonostante alcuni si sono riforniti al Sub Way e altri al messicano: nessun problema, in quest’ultimo accolgono anche quelli con il mega panino del Sub Way… come in Italia! Si scende verso San Diego e anche gli increduli si ricredono: a 60 Km dalla città siamo ancora a 42° e qualcuno dice: “… forse Primavera a San Diego lo era una volta, ora il clima è cambiato anche lì… è impossibile…” . Ma a San Diego è sempre primavera ed infatti, quando entriamo in città ce ne sono 24°! Ci dirigiamo subito al Coronado e passeggiamo tra le meravigliose ville; in una di queste facciamo una lunga chiaccherata con il proprietario “Miliardario”, ma persona gentile e umile, in pantaloncini ed infradito con una Diet Coke in mano, che ci racconta tutto della sua casa e ci ringrazia pure per averla ammirata! Poco ci mancava che ci invitasse a vederla! La spiaggia è bellissima e vogliamo mettere i piedi nell’oceano Pacifico…acqua ghiacciata !! Dopo la sistemazione all’Hotel Best Western Plus Bayside Inn, molto carino, ci dirigiamo in cerca di un ristorante. Quello indicatoci dal “Miliardario americano” è magnifico ma tutto esaurito e la signorina all’accettazione, bellissima ragazza californiana, ci aspetta per la sera dopo…. Il fiuto per i ristoranti è però ai massimi livelli, e a pochi passi, sporgente nel mare della baia troviamo Anthony’s Fish Grotto, dove mangiamo divinamente pesce e spendiamo pure poco. Ricerca di un distributore di benzina e poi tutti a nanna.

Domenica 08 Luglio 2012

Programma: SAN DIEGO – LOS ANGELES

Prima colazione in hotel e mattinata dedicata al proseguimento della visita di San Diego e dei suoi magnifici dintorni. Pomeriggio dedicato alla visita del vibrante centro urbano, piacevolmente raccolto attorno al suo vivace quartiere storico. In serata partenza verso nord lungo il bel litorale costiero californiano fino a LOS ANGELES, sterminata metropoli che si distende per miglia e miglia lungo la costa dell’oceano Pacifico, allungando i propri tentacoli nell’entroterra e disegnando un comprensorio urbano di dimensioni ciclopiche. Arrivo e sistemazione all’Hotel Marriott Airport.

Diario

La meravigliosa giornata e l’aria frizzante ci invogliano ad una lunga passeggiata lungo il litorale della famosissima baia che raccoglie il meglio della “Marina”. Ottima colazione e dopo il check out, scendiamo con la macchina verso il porto dove troviamo un bel parcheggio. Ci dirigiamo al Sea Port Village, delizioso villaggio turistico nel lungo mare, e poco prima ammiriamo una portaerei adibita a museo. Mattinata rilassante tra i negozietti, e con proseguimento per ammirare i favolosi yacht parcheggiati nella baia. Pranzo al sacco seduti sui prati difronte al mare e poi “pennichella” al sole: l’aria è frizzante e il sole non si avverte: scottatura assicurata! Nel pomeriggio, sempre a piedi, raggiungiamo il centro della città e ci fermiamo per un attacco di “Shopping Convulsivo” al centro commerciale Horton Plaza: strage da Abercrombie & Fitch. Dopo aver ripreso il nostro van, saliamo al Cabrillo National Monument, collina che domina la baia di San Diego e dove si trova il monumento più visitato degli Stati Uniti d’America… incredibile pensavamo fosse la statua della libertà, ma così dicono le guide. Il monumento è però chiuso e ci accontentiamo di ammirare san Diego dall’alto e anche i cimiteri di guerra, enormi distese verdi con piccoli marmi tutti uguali ad indicare i caduti: semplicità! Si decide di rimanere a cena per goderci ancora una volta questa città e il Coronado. Puntiamo su una bella pizzeria (Village Pizzeria) che ci ispira molto. Dopo una breve attesa ci accomodiamo e decidiamo di ordinare la pizza più “Grande” che a vedere i piatti esposti con le varie “Size” ci sembra enorme. Ci vuole un po’, ma quando ce la servono siamo esterefatti: 2 vassoi per sostenerla, 75 cm di diametro! Incredibile! Buonissima, ce la mangiamo tutta, in otto ovviamente ! Sono le 20.30 e impostiamo il navigatore su Los Angeles. Poco più di un’ora mezza di percorso ma, all’ingresso nella metropoli Californiana il driver Stefano è messo a dura prova nel percorrere la HWY 5 NORTH fino a Los Angeles: viaggiamo sulla “Car Pooling Lane” ma a volte ci troviamo con 8 corsie per senso di marcia! Tutto O.K. comunque e alle 22.30 siamo al Check In del magnifico ed elegantissimo Hotel Marriott Airport. Luca e Stefano hanno il coraggio pure di tuffarsi in piscina! Buona notte.

Lunedì 09 Luglio 2012

Programma: LOS ANGELES – VISALIA

Mattinata dedicata alla visita di Los Angeles, alla scoperta dei suoi segreti e delle sue stridenti contraddizioni, con particolare attenzione all’opulento “downtown”, con gli avveniristici grattacieli che accolgono gli uffici di banche e di influenti società finanziarie, a Hollywood, con i suoi miti ed il sofisticato viale caratterizzato dalle impronte dei più grandi divi del cinema, al frizzante sobborgo balneare di Santa Monica, noto per i corpi statuari dei bagnini e per le sue spiagge di sabbia bianca, ed all’esclusivo quartiere di Beverly Hills, celebre per le lussuose boutique di Rodeo Drive e per le magnifiche ville che punteggiano le sue dorate colline. Nel primo pomeriggio partenza verso nord attraverso le estese pianure coltivate della California centrale, florida regione agricola che i testi geografici definiscono il granaio degli Stati Uniti. In serata arrivo a VISALIA, ridente cittadina sorta alle pendici occidentali della Sierra Nevada, sistemazione all’Hotel Marriott e pernottamento.

Diario

In perfetto orario e con la solita impeccabile organizzazione, alle 08.30 usciamo dall’Hotel e ci dirigiamo verso la Downtown, in particolar modo verso Rodeo Drive, per ammirare le famose boutique e “Sognare” acquisti…Chiediamo qualche informazione ad una passante, tremava come una foglia non si sa se perché messa in agitazione o per…qualcos’altro. Comunque parcheggiamo facilmente e passeggiamo nella via più elegante della California, e un mini shopping alla Nike qualcuno riesce a farlo trovandolo “Conveniente”…! Passaggio dalle mitiche ville di Beverly Hills che ti fanno solo che provare invidia…Si risale in macchina verso Holiwood Boulevard andando prima a fotografare il negozio della più famosa tatuatrice al mondo Kat Von D, commissionato da un’amica di Camilla. A due passi siamo nella strada delle “Stelle di Holywood” tappezzata di Stelle ed impronte dei più famosi divi al mondo. Incasinatissima, molto commerciale e turistica, ma non priva di un certo fascino soprattutto quando si leggono i nomi illustri e si toccano con le mani impronte originali sul cemento. Foto a “Go go”: la più gettonata quella sulla stella e le impronte di Michael Jackson. Ad ora di pranzo siamo alla mitica spiaggia di Santa Monica, dove termina la “Route 66”. La spiaggia è bellissima, ma non troviamo la bagnina di Bay Watch, pazienza. Ci sofferimamo anche ad ascoltare una bravissima cantante ai bordi dell’Oceano, l’aria è frizzante ma la giornata splendida. Si riparte verso quello che sarà il nostro ultimo Parco Naturalistico. Verso le 20.00 arriviamo al Marriott di Visalia, molto bello, e ci mettiamo alla ricerca di un ristorante. Per fortuna che abbiamo buon fiuto perché riusciamo a trovare l’unico aperto in una città pressochè deserta. Ottima comunque la Steak.

Martedì 10 Luglio 2012

Programma: VISALIA – SEQUOIA NATIONAL PARK – SAN FRANCISCO

In mattinata partenza per il Sequoia National Park, splendida area naturale costellata da cime innevate, laghi, torrenti, cascate e prati alpini e punteggiata da eccezionali boschi di sequoie di montagna, giganteschi e secolari alberi che crescono solo sulle alture californiane, a un’altitudine generalmente compresa tra i 1.500 ed i 2.000 metri, e che, pur se di altezza leggermente inferiore, si differenziano dalle cosiddette sequoie della costa, che invece abitano una vasta area del non distante litorale pacifico, per un maggior diametro del fusto e per un periodo medio di vita più lungo. Arrivo dopo pochi minuti di tragitto ed intera mattinata dedicata alla visita della riserva, con soste nei suoi punti panoramici più spettacolari e con possibilità di fotografare gli esemplari di sequoia più famosi e imponenti, tra i quali il superbo General Grant Tree, indicato dagli opuscoli turistici come l’albero di Natale per eccellenza, ed il sensazionale General Sherman Tree, gigantesca pianta che, con i suoi 3.000 anni accertati di vita, con 83 metri di altezza, 11 metri di diametro e 31 metri di circonferenza alla base, è, nello stesso tempo, uno dei più vecchi e il più grande tra tutti gli esseri vegetali esistenti sul pianeta. Nel pomeriggio proseguimento per SAN FRANCISCO, meravigliosa e seducente città sbocciata, in privilegiata posizione, proprio all’estremità di una stretta penisola che si protende verso nord per oltre 50 km e abbraccia uno dei porti naturali più grandi del mondo. Arrivo in serata, sistemazione all’Hotel Mark Twain nel cuore della downtown dove alloggeremo per le ultime tre notti.

Diario

Partenza intorno alle 08.30 per il vicino Sequoia National Park, ma dobbiamo purtroppo aspettare l’orario previsto per l’apertura della strada interna che, per lavori in corso è a senso alternato. Questo ci fa perdere quasi 2 ore e quindi dobbiamo accontentarci della sola passeggiata al General Sherman, sequoia gigantesca che ti lascia senza fiato. Occorre però far notare che, data la vicinanza con tutte le altre, altrettanto grandi, non si percepisce la reale grandezza di questo albero millenario. Comunque la passeggiata nel bosco è bellissima, contornata da un tempo magnifico. Lasciamo il parco verso le 13.00 dirigendoci all’uscita nord e facendo circa 60 miglia di strada tipica di montagna con rettilinei alternati a curve e tornanti. All’uscita cerchiamo un fast food che troviamo scegliendo tra quelli proposti dal nostro Tom Tom. Dopo il pranzo via veloci verso San Francisco per arrivare all’ingresso della baia entro le 19.00, come consigliato da Alberto. Ed infatti alle 19.00 percorriamo l’Oakland Bay Bridge e sotiamo a Treasure Island per ammirare il panorame mozzafiato di San Francisco: tempo bellissimo ma temperatura crollata a 15 ° C…! Si arriva al Mark Twain Hotel che non è certo come quelli frequentati nel corso del viaggio, camera piccola e un po’ vecchieggiante, ma di questo ne eravamo consapevoli. È comunque accogliente e pulito. Cena in una pizzeria raggiunta dopo 4 blocchi di quartieri e con salite vertiginose, comunque a piedi. All’uscita dalla pizzeria, vento e temperatura a 09° C. In camera troviamo il riscaldamento acceso..incredibile !

11-12-13 Luglio 2012

Programma: San FRANCISCO

Intera giornata dedicata alla visita di San Francisco, alla scoperta dei segreti del suo favoloso nucleo urbano, magicamente annidato tra le pieghe di 49 dolci montagnole che si affacciano su una meravigliosa baia, e con particolare attenzione alle sue maggiori attrattive turistiche, tra le quali Union Square, sofisticata piazza centrale circondata da bar, negozi di lusso e boutique esclusive, Nob Hill e Russian Hill, raffinate aree residenziali arrampicate sulla sommità di due alte colline, la floreale Lombard Street, pomposamente incoronata dagli americani con il titolo di “strada più tortuosa del mondo”, la variopinta e rumorosa “China town”, Alamo Square, stupenda piazza posta in eccezionale posizione panoramica, sullo sfondo di sontuose case di epoca vittoriana, la vibrante “fisherman’s wharf”, vecchio molo di pescatori restaurato di recente e trasformato in un frizzante polo commerciale ricco di ristoranti, bancarelle e negozi di souvenir, ed il celeberrimo Golden Gate. Visita al paesino di Sausalito situato dalla parte opposta rispetto a San Francisco. Seconda giornata dedicata al proseguimento della visita di San Francisco, con possibilità di fare una piacevole passeggiata tra le viuzze del suo incantevole centro e di salire pure su uno dei fascinosi vagoni della “cable car”, antica funicolare che trasporta i passeggeri su e giù per le colline sin dalla fine del XIX secolo, sfruttando un ingegnoso sistema di cavi sotterranei, e con opportunità di effettuare una piacevole escursione facoltativa in battello fino ad Alcatraz, celebre isolotto roccioso che si erge nel cuore della baia e che, fino al 1963, fu sede di un noto penitenziario federale portato poi alla ribalta internazionale da diverse apprezzate opere cinematografiche.

Venerdì 13 in tarda mattinata trasferimento in aeroporto e, alle ore 14.45, partenza con volo di linea Lufthansa LH 455 per Francoforte. Cena e pernottamento a bordo. Sabato 14 Luglio prima colazione a bordo, quindi, alle ore 10.40 locali, dopo poco meno di 11 ore di volo, arrivo a Francoforte e, alle ore 15.45, proseguimento con volo di linea Lufthansa LH 274 per Milano Linate. Arrivo alle ore 16.55.

Diario Ce ne sarebbero da raccontare anche di questi ultimi 2 giorni e mezzo a San Francisco, ma è sufficiente dire che abbiamo rispettato, come sempre, il nostro programma, non ci siamo fatti mancare nulla, e abbiamo concluso il nostro viaggio con un mitica cena al Ristorante Alioto’s a Pier 41, prenotato direttamente da Alberto. Menù consigliato: dungeness crab cocktail, spaghetti with crab meat, tuna steak natural e tiramisù. E così il giorno dopo ci siamo imbarcati sul volo di ritorno con il sapore dell’America in bocca, coscienti che tutto è stato GRANDE , compreso pure il gigantesco Airbus A380, il velivolo più grande al mondo con i suoi 2 piani, che ci ha portato a casa. Alla prossima!

Giulio Pavan

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Monument Valley - Arizona

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Canyonlands - Utah

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Monument Valley - La Strada

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Antelope Canyon - Arizona

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Il gruppo alla Monument valley - Arizona

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Bryce Canyon - Utah

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Horseshoebend . Arizona



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