Usa on the road parte i

USA ON THE ROAD 04-29 GIUGNO 2004 Premetto che questa è stata una vacanza organizzata e pianificata in un mese o neanche dato che solo dopo aver acquistato il biglietto del volo online, avevamo la certezza di partire. Se pensate di fare una vera vacanza rilassante, allora smettete di leggere, perché questa è stata ‘Na Guera, una vacanza...
Scritto da: Ric. A.
usa on the road parte i
Partenza il: 04/06/2004
Ritorno il: 29/06/2004
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 2000 €
USA ON THE ROAD 04-29 GIUGNO 2004 Premetto che questa è stata una vacanza organizzata e pianificata in un mese o neanche dato che solo dopo aver acquistato il biglietto del volo online, avevamo la certezza di partire. Se pensate di fare una vera vacanza rilassante, allora smettete di leggere, perché questa è stata ‘Na Guera, una vacanza piena di emozioni, allo sbaraglio. Se invece decidete di continuare a leggere, alla fine anche se stanchi, e noi lo eravamo davvero, sarete ansiosi anche voi di intraprendere un viaggio del genere come successe, ed è successo a noi.

In ogni caso prima di iniziare il racconto, che vi portera’ a fantasticare con la vostra mente, come abbiamo fatto noi prima di partire, vorrei darvi alcuni suggerimenti importanti prima di effettuare un viaggio simile e/o altro a lungo raggio.

• Durata dal 04 al 28 Giugno (24 gg.) • Soldi spesi: Albergo $260, Parcheggi $49, Macchina Euro 344, Volo Euro 505, Benzina $200, Cibarie $245. In ogni caso compreso il resto per propri acquisti e cavolate varie, totale vacanza (auto+volo) in Eruo +/- = 2065.00 per 3 settimane!!!! • Il volo andata/ritorno con KLM da Milano a San Francisco via Amsterdam pagato Euro 505 per persona online. Quindi tenete sempre d’occhio le offerte via internet e siate flessibili con le date, e non è vero che prenotare il volo mesi prima significa risparmiare, noi per esempio lo abbiamo preso una settimana prima di partire.

• La macchina affittatela dall’Italia, anche se sembra incredibile, a noi con HERTZ una Jeep Pajero Sport (SUV) per 3 settimane, con Kasko e tutte le assicurazioni possibili (LDW & LIS) tranne quella medica che avevamo fatto con Europassistance, e con kilometraggio illimitato ci è costata $1246,00 (Euro 1040 al cambio con carta di credito). Se siete socio mille miglia avrete il 10% in meno, inoltre ricordatevi che una settimana intera di noleggio costa meno che per 5/4 giorni, quindi è conveniente affittare l’auto a settimane. La stessa macchina all’aeroporto, facendo finta di non avere la prenotazione, altre compagnie la quotavano da $1400,00. Presa a SFO e lasciata a SFO, in ogni caso anche se la lasciate in un’altra citta’ della California non c’e’ nessun drop fee extra. Inoltre per la prenotazione non avete bisogno di dare la carta di credito, solo al momento del ritiro in aeroporto. Infatti ho fatto prenotazioni con Alamo, Avis (la piu’ cara) Europcar, ma la piu’ vantaggiosa era la HERTZ.

• Fatta assicurazione con Europassistance, per eventuale perdita bagaglio e assistenza medica, Euro 130,00 a persona, vedete anche con la VS banca di solito i prezzi sono vantaggiosi.

• Fermati all’entrata di ogni Stato nei Visitors Center e fate razzia di mappe e mappine, trovate spesso anche numerosi coupon per sconti e agevolazioni varie.

• Noi abbiamo dormito in macchina 12 notti, le restanti in albergo, quindi macchina comoda anche perche’ abbiamo girato 12 parchi e l’avere una jeep ci ha agevolato molto.

• I motels fanno pagare in base alle persone, quindi se siete in 4 (l’ideale per ammortizzare le spese) presentatevi al check-in 3 e prendete una camera, il 4to si intrufola dopo, tanto la Reception di solito si trova dall’altro parte dell’albergo e poi nessuno lo notera’. E voi direte.. Ma se noi ci presentiamo in 2 quindi si risparmia di piu’, sbagliato perché vi daranno sicuramente un solo letto matrimoniale!!! • Evitate di arrivare a Las Vegas tra il Venerdi’ e la Domenica i prezzi raddoppiano/triplicano.

• Portatevi pochissima roba, jeans, calzoncini e magliette dato che poi sul posto farete acquisti vantaggiosissimi, e non avete bisogno degli abiti da sera.

• Programmazione giro e punti da vedere, ebbene andata alla Feltrinelli e compratevi una mappa dell’America, appendetela al muro, marcate i punti cruciali e da lì iniziate. Per noi erano SFO, Los Anegels, San Diego, Las Vegas, Grand Canyon, Monument Valley, Death Valley, Yosemite Park, e Sequioia Park, da li abbiamo tracciato il tragitto cambiandolo a nostro piacimento per vedere in seguito anche altre attrattive e parchi. Insomma un grande Loop, come lo chiamano loro. In ogni caso continuate la lettura e poi tracciate da voi il tragitto sulla mappa • Kilometri percorsi 8800!!! Macchina ricevuta con Miglia 46 e ridata con oltre 5470, era bianca e ridata grigia!!!! • Non serve la patente internazionale non spendete soldi inutili.

• Andate su www.Maproma.Com e vedete le distanze cosi vi farete un idea per i tempi.

• Noi siccome lavoriamo per una compagnia alberghiera americana a livello mondiale, abbiamo prenotato dall’Italia gli alberghi a Los Angeles, San Diego e San Francisco, tutti 5 stelle lusso a poco prezzo, in ogni caso in altri posti abbiamo prenotato al momento dell’arrivo sul posto, dato che di Motel e Hotel a prezzi stracciati ce ne sono quanti ne volete, anche nelle citta’, inoltre evitate di prenotarli dall’Italia, dato che potreste cambiare itinerario a vostro piacimento secondo i posti che vi attraggono maggiormente, credetemi di Motel e Hotel ce ne sono a bizzeffe.

• I Supermercati offrono Discountes a tutti color che posseggono una membership card, che noi naturalmente abbiamo fatto in ognuno, risparmiando anche molti dollari, mettete un’indirizzo a caso sul form, tanto chi se ne accorge.

• I distributori vendono il ghiaccio ad $1 per pacco, noi abbiamo comprato una piccola box termico di polistirolo, $5, e con quella abbiamo rinfrescato le bibite e le cibarie per i sandwich.

• Portatevi un sacco a pelo se decidete di dormire in macchina. Di noi l’ha fatto solo Corinna sigh! Sigh! si trova a Euro 12 da Decathlon, ed una volta arrotolato è piccolissimo da portarsi dietro.

• La Benzina al nord costa di meno e vicino la Death Valley, quasi il doppio, quindi fate il pieno se riuscite prima, altrimenti lo fate lo stesso se non volete rimanerci.

• Se andate ad Anaheim a vedere Walt Disney, scegliete il Parco di Walt Disney e non il Californian Dream che è deludente specie dopo aver visto gli Universal Studios.

• Parcheggiare è facile, basta leggere i cartelli e non parcheggiare sulle strisce rosse dove ci sono gli estintori, in ogni caso non avrete problemi, a San Francisco non conviene avere la macchina, si può girare tutto a piedi.

• San Diego è molto carina, invece non perdete tempo a visitare Los Angeles, 3 notti sono piu’che sufficienti.

• Anch’io ho letto i commenti su www.Cisonostato.It e www.Turistipercaso.It • Shopping non vale la pena fermarsi a Barstow per l’Outlet c’e’ poco e niente meglio nei Premiun Outlet, che sono uno vicino a Las Vegas e un altro vicino San Francisco (Petaluma) vedete le location nel loro sito. Il viaggio comincia Giugno 3. Ore 22.00 La sera iniziano i preparativi dei bagagli; Claudia e Corinna mi raggiungono a casa, sì signori miei eravamo in 3, io e 2 donne, ma evitate commenti del tipo (Che figo!! Che culo!!) dato che mi sono ammazzato per la maggior parte dell’organizzazione e della guida. In ogni caso non si riesce a dormire, il volo è alle 6:30 da MXP e quindi facciamo una doccia e gli ultimi controlli, per evitare dimenticanze e via. Giugno 4. Ore 03.30 Il taxista, grande maleducato, che a quell’ora pensava di fare una corsa fino a Malpensa, invece si deve accontentare di portarci alla Stazione Centrale. Da li prendiamo l’autobus e arriviamo a Malpensa in perfetto orario, erano circa le 05.00. Facciamo il check-in e il volo per fortuna non porta ritardi. Atterriamo ad Amsterdam, tempo di fare un giro per i duty free, un caffe’ e parlare di quello che fare, finalmente ci imbarchiamo alla volta degli States. Durante il viaggio facciamo incetta di snacks che ci portano (e prendiamo da soli dato che eravamo stanchi di aspettare ed essere gli ultimi su 300 passeggeri) e vediamo con il nostro schermo personale grandi films.

Giugno 4 ore 14.00 SFO-Big Sur Finalmente dopo 11 ore di volo atterriamo a SFO, tutti e tre felici per la nuova nostra avventura, la quale fa una prima pausa subito davanti alla marea di persone in coda per i controlli del passaporto per entrare, addirittura una persona sviene, con contorno di intervento all’americana. Dopo aver risposto alle solite domande, e compilato i moduli, in cui si dichiarava di essere turisti e che non avevamo portato nessuna cibaria, eccoci a prendere i nostri bagagli e dirigersi al piano superiore per ritirare la macchina. Un grande bancone kilometrico in cui ci sono le varie agenzie di autonoleggio. Io mi faccio un giro di tutti e ho la conferma che è stato meglio prenotare la macchina dall’Italia con la Hertz. Mostriamo le nostri patenti, firmiamo documenti vari che ci autorizzano a guidare tutti e 3 la macchina (la California permette cio’ senza prezzo aggiuntivo sul noleggio), prendiamo un’altro caffe’stile americano e via a ritirare la macchina parcheggio 42. Ci troviamo davanti una Jeep enorme, una Pajero Sport bianca (alla fine del viaggio di bianco avra’ solo la vernice interna, anzi manco quella) con kilometraggio di soli 47 miglia. Esco dal parcheggio mettiamo le valigie dentro l’astronave, e via superiamo gli ultimi controlli, patente e contratto tutto in regola, chiedendo ultime informazioni su come prendere la Freeway 1 invece che l’Interstate 101 (dato che preferiamo farci il litorale californiano), e ci incamminiamo verso le nostre mete, sognando, con la musica dei beach Boys che ci fa compagnia. Giusto il tempo di abituarmi al cambio automatico e il nostro viaggio ha inizio. Ci accorgiamo che di macchine cosi’grandi lo sono quasi tutte e che, anzi, la nostra rispetto alle altre sembra piccolissima. Ancora non ci possiamo credere stiamo sulla West Coast Californiana. Dopo svariati kilometri ci fermiamo a San Jose da Safeway a fare provviste e qui iniziano le comiche. Gli americani sono grossi, ma grossi, e i loro sacchetti di patatine grossi come bambini, i sacchetti gelato sembrano barattoli di vernice gigantesca, qui è tutto enorme, la Coca Cola con gusto di Limone, Lime, Vaniglia, Lampone, (alla fine quella al Limone risultera’la piu’ decente). Proviamo la loro carne secca, a parte quella pepata è mangiabile, ma sembra piu’ un cibo da Marines che sopravvivono nel deserto, che snack per bambini, in ogni caso facciamo una bella provvista $42 a testa carichiamo sulla macchina e via. Incredibile non abbiamo sonno ed inoltre sono solo le 18.00 ore locali, quindi continuiamo a guidare ed ammirare il paesaggio passando per Monterey, Carmen. Rispettando il limite di volocita’ anche grazie al “cruise control” della macchina. Verso le 21.00 arrivati in un Motel chiediamo una stanza ma sparano $80 che ci appaiono eccessivi, in un altro $90, quindi arrivati alle 23.00 decidiamo di dormire in macchina, ci fermiamo nel parcheggio di un Motel nei pressi di Big Sur la prima sera, e assaggiamo la comodita’ della macchina.

Giugno 5 Ore 02.30 Big Sur – Santa Barbara – Malibu – Santa Monica – Los Angeles Non riusciamo a dormire, il jet leg ci sta ancora tormentando e quindi l’unica cosa da fare è continuare a guidare e fare benzina dato che ci accorgiamo che la nostra macchina consuma un bel po’, per fortuna la benzina costa pochissimo. A San Simeon decidiamo di fare rifornimento, arriviamo ad un distributore, prendiamo il solito caffe’, ciambelle pago $35 per il pieno ($2.39 per gallone), dato che si decide di pagare cash, bisogna farlo anticipatamente, alla fine ne basteranno di meno, ma basta rientrare dirlo e gentilmente l’uomo anziano con il solito cappellino da baseball ci da’ il resto. Dimenticavo i distributori hanno tutto e di piu’, inoltre per fare benzina basta inserire la carta di credito. Dopo di che’ci rimettiamo in marcia verso Santa Barbara, mentre dietro Corinna e Claudia preparano i sandwich, nonostante sia notte fonda il nostro apparato fisiologico è ancora sottosopra e ci viene fame. Alle ore 07.00 arriviamo a Santa Barbara, deliziosa cittadina. Sembra una ghost town, tutto questo ci permettere di parcheggiare facilmente dopo un’attenta lettura dei cartelli che a volte sembrino ti prendono per i fondelli dato che alcuni dicono “Vietato parcheggio dalle 8 alle 16” poi “dalle 00.00 lavaggio strade” e cosi’ via. Facciamo un giro del molo, ci fermiamo a prendere un maffin (enormi) e solito caffè americano. Inaspettatamente ci imbattiamo in una bella sorpresa “La Dog Parade”. Quel giorno tanti tipi di cani, vestiti in modo bizzarro per la via principale, gente ai bordo della strada a ridere, insomma per un paio d’ore pensiamo “ Ma sono scemi questi Americani “. Alla fine della Dog Parade, facciamo un giro della citta’ e via a vedere i prezzi, di scarpe Puma alte che da noi costano Euro 110 da loro $49.90!!!. Alla fine ci sdraiamo su un prato, vedendo la gente che nel frattempo è uscita dalle case, per andare sui pattini, in bici, fare jogging con le carrozzine a 3 ruote, carrozzine che portano 3 neonati, ma fanno jogging lo stesso, con cuffie per la musica, anche alle 12 con un caldo torrido. Noi ammiriamo questo spettacolo mangiando il nostro sandwich con pollo e tacchino e provando a fare il nostro burrito, panino tipico messicano, non vi dico che alla fine spazzoliamo tutto, e che anzi ci scappa pure una pennichella. Mentre Corinna dorme, e sara’ una sua consuetudine del viaggio, Claudia ed io facciamo un giro, cercando il famoso Bay Watch, e andando all’ufficio informazione per cercare delle docce, che purtroppo sono inagibili e quindi dovremmo attendere il nostro arrivo a Los Angeles, che nel frattempo avevo chiamato in albergo per avvertire del nostro arrivo anticipato, dato che era previsto per il 6, ma abbiamo guadagnato tempo con il jet leg (e non sara’ l’unico tempo guadagnato anzi, anticiperemo i tempi in moltre altre occasioni). In un chiosco prendiamo la famosa Limonata (Limonade) bella fresca e saporita in bicchieroni classici. Verso le 16.00 partiamo da Santa Barbara, io ho il naso rosso e braccia stile muratore il sole si fa sentire, con la radio ascoltiamo la musica del posto. Avvicinandoci a Los Angeles, vediamo il traffico locale niente in confronto a quello italiano, tutti educati a rispettare le distanze e limiti, da lontano vediamo i grattacieli, pochi per dire la verita’. Decidiamo di andare a dare un’occhiata a Malibu e Santa Monica. Malibu famosa per le ville di forme bizzarre e strane dei divi Hollywoodiani, che alla fine deludono le nostre aspettative, dato che a parte le mega ville, il contorno è una terra arida, da cui si vedono spiagge con mare che possiamo comparare senza dubbio a Ostia, cosi’come la spiaggia di Santa Monica dove non ha niente a che vedere con la nostra Sardegna, ci dirigiamo verso il Bonaventura Hotel convinti di non aver visto niente di importante. Arriviamo in albergo, facile da trovare, dato che le indicazioni di www.Maproma.Com sono correttissime. Un edificio composto da 3 torri di vetro con ascensori a vetro esterni, un casermone, ma siamo in America tutto è grande. Andiamo in garage, i bagagli ci vengono presi e dato un tagliando per la macchina, arriviamo nella Hall facciamo il check-in, la ragazza (pure lei grossicella) di origine messicana, con gentilezza in modo quasi robotico sbriga tutto in pochissimo. Quindi giriamo a vuoto per la Hall cercando la Torre gialla dove era la nostra stanza al 12 piano, e scopriamo che li, nella Hall avevano girato True & Lies con Arnold Schwarznegger, giusto siamo a Los Angeles no? Arriviamo in stanza 2 letti matrimoniali, che sono un invito. Invece decidiamo di non perdere tempo. Dopo una doccia colossale dopo la quale il corpo si rigenera, ci vestiamo e decidiamo di andare ad esplorare LA. Dopo aver attaversato quasi tutta LA, una citta’ che a parte i suoi miti e MUST da vedere non offre niente, arriviamo a Rodeo Drive a Beverly Hills, con i loro negozi, visitiamo il Regent Wilshire Hotel dove hanno girato Pretty Woman e poi ci dirigiamo sulla Sunset Boulevard, premetto tutto in modo tranquillo senza difficolta’, una pacchia guidare. Parcheggiamo senza difficolta’, (qui e in tutta l’America la doppia fila non sanno proprio cosa sia…L’anno vista solo in Italia!!), paghiamo le nostre ore al parchimetro, fate in modo di avere i Quarters, monete da 25 cents. E’ pieno di vita, e finalemte i miei occhi si lustrano, pensavo che il mito Bay Watch si vedesse solo nei film, e che le americane erano solo mammiferi, tipo balene. Anche se a essere sinceri con la stanchezza che avevo avrei fatto ben poco. In ogni caso fame e stanchezza ci assalgono. Quindi decidiamo di entrare in un locale, tipo Happy Days, subito ci accomodano LORO, mai prendere posto da soli ricordate, aspettate di essere accompagnati dal camerire/a di turno specie se trovate i cartelli PLEASE WAIT TO BE SEATED. Immediatamente ci portano 3 bicchieroni acqua ghiacciata che sanno di cloro, tipica usanza americana. Ma siccome siamo italiani e il menu non ci piace, ci alziamo e ce ne andiamo. Quindi per non sbagliare ci concediamo il solito Burrito in un locale spartano messicano. Altra passeggiata e via a prendere la macchina e tornare in albergo, dato che la stanchezza era ormai tale che avremmo dormito anche in strada. Neanche il tempo di spogliarci che il sonno ci assale. Giugno 6 Ore 7.00 Los Angeles – Universal Studios – Walk of Fame – Bel Air.

Svegliati ti buon mattino, doccia veloce e giu’ nella Hall a chiedere la direzione per gli Universal Studios, il Concierge neanche ci da tempo di finire la frase che ci porge un foglio con indicazioni a dir poco precise. Infatti arriviamo agli Studios all`apertura, erano le 9 e credetemi, e` stata una decisione piu` che giusta, dato che per vederlo tutto, e noi non ci siamo persi nessun spettacolo, ci vuole del tempo, alle 12.00 era gia` pieno di gente. In ogni caso appena arrivati paghiamo i nostri $43.00, anche se il prezzo ufficiale era di $50.00, ma in albergo, (ma si possono trovare ovunque anche nei fast food) abbiamo trovato vari Discount Vouchers, che alla fine del viaggio risulteranno utili. Ci siamo diretti nel Coffe Shop della Starbucks, bibitone di caffe’ Muffin gigante e via di corsa a prendere il trenino che ti porta a vedere gli Studios dove hanno girato e girano tutt`ora i Films. Il commentatore sembra gentilissimo, ma con un sorriso plastificato, tipo protesi, che poi risultera’ una tipicita’ di tutti coloro che lavorano nei parchi tematici, anche se alla fine sembrano idioti!!! Tornando al commentatore dobbiamo ringraziarlo di averci fatto perdere l’emozione di vedere lo Squalo da vicino, (dato che ci rimproverava sempre di stare seduti) Quindi se non lo volete perdere appena saliti cercate di siedetevi sulla destra e pronti con le macchine fotografiche. In ogni caso gli Studios sono qualcosa di magnifico, vedendo i trucchi usati nelle svariate scene, dagli incendi catastrofici alle inondazioni, ma guardali sta americani. Alla fine del giro salutiamo lo stupido, sorridente commentatore per iniziare a vedere i vari shows, iniziando con Terminator e finendo con Shrek. I piu’ belli risulteranno Terminator, Shrek, Jurassic Park, Firedraft, Waterworld mentre il piu’ deludente Van Helsing e Spiderman, in ogni caso vedeteli tutti se avete tempo ormai che ci siete, anzi vedete anche per noi The Mummy, che era in costruzione in quel momento.

Usciamo dal parco soddisfatti, anzi abbiamo l’opportunita’ di vedere la gente ammassata per la finale NBA dei Lakers, acquisto una maglietta Harley Davidson, con la scritta Hollywood/California. Vi avverto che i prezzi che vedete non sono compresi di IVA che pagherete alla cassa, quindi se costa $10.00 alla fine sara’ $12.00, e chiamateli stupidi sti americani. Per niente stanchi decidiamo di andare a vedere the Walk of Fames a Hollywood Boulevard, e anche qui un parcheggio delizioso. Iniziamo a leggere i primi nomi sull’asfalto, ma poi procediamo con rapidita’ verso il Teatro Cincese, con le impronte su cemento dei vari Sofia Loren, Hemphry Bougart e molti altri, prontamente immacolati con la macchina fotografica e accompagnati da un acquisto di una felpa con la scritta Los Angeles per meno di $20. Dopo un’altro giro generale dicidiamo di dirigersi per le colline di Bel Air anche se tardi, facendo tappa prima di tornare in albergo al solito supermercato per comprare qualcosa, anche se ormai siamo incuriositi dalle loro schifezze.

Ritornando in albergo decidiamo di parcheggiare davanti all’albergo dato che dalle 18 alle 9.00 era possibile parcheggiare gratis, risparmiando cosi’ i $25 del parcheggio dell’albergo.

Giugno 7 – Ore 08.00 Venice Beach – Marina del Rey Anche questa mattina sveglia militaresca e via per la doccia. Arrivati nella Hall, il solito Concierge non ci fa’ finire la frase che ci da le solite indicazioni per Venice Beach. Facciamo il solito pit stop da Starbucks, con solito maffin gigantesco alla carota, e bibitone di caffe’. Parcheggiamo ancora in modo spudoratamente di culo, dato che abbiamo trovato un parcheggio gratuito tra i tanti a pagamento che c`erano. Finalmente siamo a Venice Beach, comincio a fantasticare al fatto che qui i Doors si sono conosciuti e unti, ed il tempo di aprire gli occhi che ci troviamo nel bel mezzo di un set, stanno girando un film. Chiedo gentilmente ad uno della Secutity di che film si tratta, e lui risponde The Million Dollar con Mrogan Freeman e Clint Eastwood, faccio delle foto di rapina dato che lo vietavano e ci facciamo tutto il lungomare, (chi l`avrebbe mai immaginato che quel film era un film da premio Oscar??). Compriamo a poco un paio di cappelli da baseball, vediamo i canali ispirati alla nostra Venezia facciamo un paio di telefonate con le carte telefoniche internazionali a parenti e amici, facciamo un salto a Muscle Beach, i vari mercatini e alla fine ci accasciamo sulla spiaggia. L’acqua e’ troppo fredda e quindi rimandiamo il bagno ad un’altra volta. Decidiamo di andare a fare una scappatina a Marina del Rey, che alla fine risultera’ un porto, ma niente di speciale, certe volte la realta’ non e’ come quella letta nelle guide. Durante il tragitto di ritorno per curiosita’ ci fermiamo a vedere un negozio sportivo, che apparentemente a prima vista sembrava interessante, ma dopo un rapido tour decidiamo di aspettare essendo solo all’inizio, ed inoltre la merce non allettava per niente. Siamo attirati da un negozio che dalla scritta vende tutto ad $1. Entriamo e vediamo se c’e’ qualcosa che ci occore, quindi si compra un’apriscatole che alla fine useremo piu’ come oggetto contundente, inoltre un signore incuriosito piu’ che altro dal nostro parlare italiano, incomincia a fare domande, e se all’inizio il suo aiuto e suggerimenti erano simpatici, dopo circa 30 minuti stava diventando una palla al piede. Infatti suggeriva i prodotti che secondo lui, noi dovevamo comprare in quantita’ industriali, per il loro costo relativo. Spiegando che eravamo dei vacanzieri on the road e non potevamo comprare 100 scatole di zuppe solo per il loro prezzo economico. Forse uno che era rimasto scottato da Wall Street, chi lo sa. In ogni caso l’unica cosa che compriamo in dosi massiccie sono i boccioni dell’acqua Arrowhead, dato che ce ne serviva tanta e bevevamo come cammelli e sempre piu’ convinti di aver scelto la macchina adatta. Aprivamo il bagagliaio e buttavano dentro, con tutto quello spazio.

Tornati in albergo chiamo il W di San Diego per anticipare il nostro arrivo di un giorno.

Giugno 8 – Ore 06:00 Los Angeles – Anaheim ( Walt Disney ) – San Diego Questa volta la sveglia e’ ancora piu’ traumatica, ormai ci abbiamo fatto il callo. Dopo l’ultima doccia rinfrescante, deciadiamo di lasciare l’albergo e prima di dirigerci a San Diego, facciamo una tappa ad Anaheim dove andiamo a vedere Walt Disney!!!! Facciamo il check-out paganto una cavolata, in quel momento siamo stati contenti di essere dipendenti di una grande catena alberghiera, e carichiamo tutto in macchina, non manchiamo di salutare il mio collega Concierge che come al solito senza neanche dire A, ci da il solito foglietto di carta con tutte le direzioni per andare ad Anaheim. Nostro ultimo obbiettivo prima di lasciare LA e’ quello di fotografare la scritta Hollywood sulle colline (eh gia` strano ma vero non l`avevamo ancora vista), infatti Claudia dal lato passeggero e’ pronta cone le macchine fotografiche (tipo reporter), ma nessuna traccia, ma la sorte e’ dalla nostra parte, infatti la fortuna ha voluto che sbagliando strada riusciamo ad immortalare la scritta, fermando il traffico, dato che mi fermo in mezzo alla strada per dare il tempo di scattare le foto, le macchine dietro senza fare il solito teatro italiano attendono capendo la situazione (che bravi questi americani). Dopo la solita sosta da Starbucks, dove Claudia finalmente decide di comprarsi la loro Mug (Tazzone) per il caffe’, partiamo a tutto gas per Anaheim. Arriviamo a sembra di stare nel paese dei balocchi con alberghi dai nomi fatanstici, la gente vestita da topolini, minni etc. Parcheggiamo nel Disney Parking, che costa $10, cavolo come sono organizzati, prendiamo la navetta e ci dirigiamo al parco. Adesso viene il bello, di parchi ce ne sono 2, Il Walt Disney Park il primo nato, e il Californian Adventure…Che fare???? Chiediamo al signore alla cassa, che ci dice che per ragazzi come noi conviene Californian Adventure, e quindi ci fidiamo pagando come al solito $50.00 a testa e questa volta niente sconti. Entriamo dubbiosi, ed infatti, avremmmo dovuto fare di testa nostra e andare a vedere il vero parco di Walt Disney, prima peccha di una vacanza Fai da te. In ogni caso non ci scoraggiamo e ne approfittiamo per vedere un po’ in giro, certo non sono glu Universal Studios, ma facciamo il nostro giro sul Tower Hotel dove incontriamo una mamma e figlia, sembrano le controfigure di Free Willy 1 & 2, per la loro larghezza, e ci raccontano che e’ la 7 volta che vengono al parco che sono eccitatissime e che hanno la membership card che gli permette di venire quando vogliono, io rimango a bocca aperta e come al solito cerco di vendergli anche il mio pass scherzando, facciamo un salto sulle Cascate e alla fine verso le 17:30 stufi di parchi divertimento, decidiamo di andarcene, passando per i souvernirs store, senza comprare niente.

Verso le 19.30 arriviamo San Diego, mi sta sorprendendo la mia facilita’ nel trovare i posti e soprattutto nel guidare in USA, in ogni caso le strade sono larghe, e soprattutto le citta’ uguali, a scacchiera, quindi facili da guidare ed inoltre sembra che il traffico qui non eista o almeno tutti guidatori modelli.

L’albergo e’ bello, morderno tutta gente giovane, sarebbe bello lavorarci. Ci presentiamo e fanno notare che non hanno la nostra prenotazione, ma che non c’e’ nessun problema e ci danno una camera, in ogni caso gia’ approcciando San Diego ci siamo sorpresi per la sua bellezza, cercheremo di confermare i commenti positivi durante i prossimi giorni. Solita doccia, Corinna come al solito chiama la Reception, per gli accappatoi mentre per le ciabattine chiedono $15 a testa, quindi non se ne fa neinte. Chiediamo al Concierge che questa volta sembra piu’ smart e soprattutto PARLA!!! dove poter andare a mangiare qualcosa, dopo aver mangiato Burritos, eravamo nauseati dal cibo messicano, quindi ci dice di andare alla 4th & 5th Avenue, dove e’ pieno di posti. Prendiamo la macchina che come al solito avevo parcheggiato davanti l’albergo e in 5 minuti ci troviamo li, ed aveva ragione, 2 strade illuminate quasi a giorno, ma non come potrebbe essere Las Vegas o New York, in modo ragionevole, San Diego ci sta piacendo e soprendendo in senso positivo. Finiamo per entrare da Hootties, una catena di locali, dove ti servono hamburgers e cibi tipici americani, e la loro particolarita’ sono le cameriere con pantaloncini attillati, tette esplosive su pattini a rotelle che servono ai tavoli, posso dire che la presenza al femminile nel locale era quasi nulla a parte Claudia & Corinna, in ogni caso sbraniamo quello che ci portano, e lasciamo come al solito la mancia che qui e’ un MUST, vivono con questo, di solito il 10% del conto, comunque a vostro giudizio. Anche se stanchi morti facciamo il solito giro, ritorniamo in albergo facciamo un giro, e ammiriamo il loro bar The Beach, su di una terrazza al secondo piano con sabbia di mare ed un fuoco al centro, Corinna decide di rimanere mentre io e Claudia ci dirigiamo a dormire, stanchi morti.



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