Due Anconetani in vacanza negli States

E' il racconto del nostro viaggio di nozze negli Stati Uniti
Scritto da: pesci
due anconetani in vacanza negli states
Partenza il: 22/06/2008
Ritorno il: 10/07/2008
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Io e mio marito Francesco abitiamo in Ancona, nelle Marche e ci siamo sposati il 21 giugno scorso.

Come meta per il nostro viaggio di nozze abbiamo scelto i lontani Stati Uniti d’America. Il nostro viaggio di nozze lo si può dividere in tre parti: New York/Cascate del Niagara, Tour della California, San Francisco.

New York….

La notte del 22 giugno siamo partiti, assonnati, alla volta della Capitale per prendere il volo alla mattina successiva per New York. Il volo diretto Alitalia per New York è durato 9 ore (circa 9.000 km di distanza di cui ben 6 mila percorsi sopra l’oceano). Il volo è stato molto lungo: poco spazio per allungare le gambe e cena passata dagli assistenti di volo alle 5 di pomeriggio!!! Proprio come in ospedale….Dopo la “lauta” (??) cena chiusura delle tendine dei finestrini e delle luci per permettere a chi voleva di dormire oppure di guardare la tv.

L’ultima parte del volo per me è stata spaventosa: ci sono stati molti vuoti d’aria tant’è che mi è venuto un mal d’aereo da incubo. Il bel maritino? Anche se non aveva mai preso un aereo prima di quel giorno se la dormiva pacificamente. Trascorse le “fantastiche” 9 ore di volo siamo atterrati nella magica New York all’ J. F. K. Ci siamo quindi diretti immediatamente alla dogana per il visto sul passaporto correlato dalle impronte digitali, dalla foto e dal “perché” siamo in America. Neanche fossimo i peggiori dei criminali!! Ritirate le valige (per fortuna sono atterrate con noi!!!) ci siamo diretti all’uscita dell’aereoporto dove ci aspettava il nostro autista che ci avrebbe portato all’albergo. Con l’autista facciamo il nostro primo giro nella Grande Mela: ci sentiamo spaesati e lontani dalle nostre piccole strade…… Per prima cosa noto il famoso pulmino della scuola americano, quello tipico giallo e immediatamente scatto una foto, la prima di una serie infinita!!! Il fuso orario ci permette di guadagnare 6 ore e così una volta presa la camera e rinfrescati partiamo per la prima vera passeggiata sulle strade di New York, in cui staremo 5 giorni. Il nostro albergo è proprio nel centro città. Decidiamo quindi di andare a vedere la famosissima Madison Square e Madison Square Garden. Nel giardino di Madison Square ci sono tanti scoiattoli che sono un po’ il simbolo di New York perché riescono a vivere tranquillamente nei parchi della città.

New York è una città bellissima e gigantesca. Per poterla vedere bene devi sempre tenere gli occhi in alto perché è tutta un grattacelo. New York è lontanissima dalla nostra concezione di città. Essa è una città d’affari e i newyorkesi sono sempre di corsa e parlano in continuazione al cellulare. Più di una volta, osservando la gente che mi circondava, il mio pensiero è andato ad un detto:”…chi si ferma è perduto…”. Pensate se si fermano anche solo per respirare: la città si bloccherebbe con loro!!! Tutto in America è all’ennesima potenza: dai caffè in bicchieroni da mezzo litro alla aria condizionata presente anche in bagno!!!! Quello che vediamo in tv rispecchia in tutto e per tutto la realtà americana. Con il tour operator, prenotato in Italia al momento di organizzare il viaggio di nozze, abbiamo una guida alla mattina che ci porta a visitare i vari quartieri di New York: Bronx, Brookling, Little Italy, Chinatown e Queens, dandoci così un assaggio della cultura e delle abitudini degli americani. I pomeriggi invece sono liberi così decidiamo di andare a vedere la Statua della Libertà che è stata eretta su di un isola chiamata “Ellis Island” a pochi minuti da Mannatthan e l’Empire State Building. Saliamo sull’Empire al tramonto per vedere lo stesso su New York e i grattacieli che si riempiono di luci. Dall’alto del suo 86° piano la vista della città è un qualcosa di magnifico. Dai quattro punti di osservazione puoi vedere tutti gli edifici e i luoghi più famosi di New York e ti senti per un momento il “padrone” del mondo.

Negli altri pomeriggi liberi facciamo un giro nella famosa Fifth Avenue, via conosciuta ovunque come la strada più glamour per lo shopping americano, il negozio della Disney e quello degli MM’s. Abbiamo fatto anche una passeggiata a Times Square. Times Square non è una piazza come tutti si immaginano, ma uno slargo tra diverse strade che di notte è tutto illuminato: secondo me è questa la zona più bella di New York. A Times Square c’è vita perché c’è sempre tantissima gente a tutte le ore, i negozi sono aperti anche di notte e nella “piazza” ci sono importanti teatri e ristoranti.

Un giorno intero lo abbiamo dedicato alle Cascate del Niagara che si trovano nella città di Buffalo a circa un’ora e mezza di volo da New York. La vista che ci offrono queste imponenti masse d’acqua è da togliere il fiato. Decidiamo di avventurarci con il battello proprio sotto le cascate. Il giro dura una mezz’oretta e stare ad un passo dall’acqua che cade impetuosa è davvero un’esperienza irripetibile…. Il giorno prima della nostra partenza dalla Grande Mela, facciamo una lunga e bellissima passeggiata a Central Park. New York è considerata da tutti una città d’affari, tutta grattacieli, piena di persone che attraversano sempre di corsa le Street con il cellulare in mano, quindi avere la possibilità di camminare e di rilassarsi in un’oasi di verde all’interno del centro urbano è un qualcosa di molto, ma molto particolare. Central Park, meta per coloro che amano il jogging, è un parco che si estende in verticale e comprende circa una ventina di strade di Manatthan. All’interno di Central Park puoi fare delle passeggiate a piedi o in bicicletta e salire su di un Belvedere che ti permette di avere un’ampia visione di tutto il parco e di una parte della città.

Unico neo di New York è il mangiare. Loro non hanno la nostra idea del significato che attribuiamo al “pranzo” e alla “cena”. Mangiano infatti a tutte le ore e soprattutto panini e hambuger. Ho visto gente che prendeva i panini da Mc Donald’s alle 10 di mattina…ora ho capito perchè sono obesi!!!

Il tour della California attraverso i parchi nazionali…

Il tour della California chiamato “ Piccolo Grande Ovest ” inizia dalla città di Los Angeles. La domenica successiva al nostro arrivo a New York quindi salutiamo, molto dispiaciuti, la Grande Mela e prendiamo un aereo della compagnia Delta Airlines con destinazione la “Città degli Angeli”. Il volo ha una durata di 5 ore. Le 5 ore d’aereo per attraversare in orizzontale gli States non passavano più. Spesso infatti mi sono dovuta alzare per fare due passi sperando così di “ammazzare” meglio il tempo. Come sempre sono stata male durante la fase d’atterraggio, ma anche questa volta ce l’ho fatta e sono arrivata a Los Angeles. Tra New York e Los Angeles ci sono 3 ore di fuso orario e quindi, anche questa volta, abbiamo guadagnato parte delle ore perse per il viaggio. L’hotel (all’interno dell’aereoporto stesso) prenotato per questa parte del viaggio è della catena alberghiera Hilton. Pensavo chissà in quale albergo alloggiassi tant’è che ero già pronta, una volta tornata in Italia, a vantarmi con tutti di essere stata all’Hilton, e invece l’hotel è stato una vera delusione. Per carità la hall era bellissima con un immenso lampadario in centro, ma la camera a noi assegnata era davvero brutta e sporca. C’erano infatti crepe nel lavandino e nella vasca e lana di polvere tra i comodini. Per non parlare poi della moquette: sembrava messa lì da almeno 30 anni. Il buffo della situazione (se così si può dire!!) è che sul comodino c’era un biglietto con scritto: la camera è stata pulita dalla signora tal de tali se vuoi avere altri servizi rivolgiti alla hall per cercare lei….si altri servizi per pulire meglio la camera!! Le stanze poi non erano insonorizzate e quindi si sentivano tutti gli aerei decollare o atterrare. Un vero incubo trascorrere la notte vicino all’aereoporto perché ricordo che Los Angeles ha un aereoporto sia internazionale che intercontinentale!!!!! Beh…a parte questo la mattina seguente iniziamo il tour della California.

Il tour in pullman di 6 giorni comprende la visita di 3 parchi nazionali, la città di Las Vegas e il ritorno a Los Angeles. In totale abbiamo fatto più di 2000 km sempre con valigia al seguito perchè ogni sera dormivamo in un albergo diverso. I primi 2 giorni sono serviti per arrivare al Grand Canyon. Il Grand Canyon dista da Los Angeles circa 800 km, così abbiamo fatto una tappa intermedia a Phonix in Arizona, in pieno deserto californiano. La California è costituita per la maggior parte dal deserto perciò, con questo nuovo tour, passiamo dal paesaggio tipicamente urbano di New York ad uno completamente diverso in cui la fa da padrone il sole, il caldo e la sabbia. Passiamo inoltre da un 25 gradi e umidità al 80% ad un 45 gradi secco: aria condizionata sempre accesa e mal di gola in agguato!!!! Bellissimo l’albergo a Phonix: costruito prendendo spunto dalle abitazioni degli indiani, fatto di boongalow, con piscina, negozi, campi da tennis, ecc…. Il terzo giorno arriviamo al Grand Canyon. La vista dal Grand Canyon è stupenda: esso è costituito principalmente da altopiani, c’è poca vegetazione e diversi strapiombi immensi e profondissimi tanto metterci un pò di paura a guardare in giù. Il Grand Canyon si trova a circa 2000 metri di altezza perciò il clima qui cambia radicalmente e quando attraversiamo uno dei vari passi che lo costituiscono vediamo anche la neve ai bordi della strada. Il Grand Canyon è dentro ad un parco nazionale: gioia ed orgoglio degli americani come tutti i parchi nazionali ed è quindi possibile all’interno delle foreste vedere gli animali. Altro giorno altro Canyon. Questo si chiama Brice e per me è più bello ed interessante da visitare rispetto al Grand Canyon perchè non è formato solo da altopiani ma da vere e proprie montagne corrose dall’azione del fiume Colorado e da tantissimi picchi. Insomma un paesaggio altresì stupendo e inimitabile!!! Le montagne che costituiscono il Brice sono molto particolari perché sono di colore rosso mattone per la presenza dell’ossido di ferro. Il terzo ed ultimo canyon che abbiamo visitato si chiama Zion. Un canyon nettamente più piccolo rispetto agli altri e decisamente meno interessante da visitare. Stupendo invece l’albergo in cui abbiamo soggiornato. In stile country, era molto ampio e con annesso un interessantissimo negozio di alimentari e souvenirs.

L’ultima città vista prima di tornare a Los Angeles è Las Vegas: un’oasi di gente e confusione in mezzo al deserto. Per chi vede C.S.I. È tutto uguale luci notturne dei casinò comprese!!! Ogni albergo a Las Vegas è a tema. Ci sono infatti hotel che si inspirano alle fiabe, alla Roma Antica, a Venezia… Noi siamo stati nell’albergo che ha come tema l’Egitto: c’era infatti una sfinge all’entrata principale dell’hotel ed esso era costruito come una piramide però tutto a vetri. Ovviamente abbiamo giocato al casinò (che era dentro l’hotel), ma niente colpaccio alle slot machine!! Il nostro albergo era collegato, tramite una scala mobile, ad un altro albergo e quindi tu potevi tranquillamente girare per tutti e due gli hotel e tentare la fortuna ai casinò di entrambe le strutture. Abbiamo visto inoltre il Bellagio e l’MGM: alberghi/casinò resi famosi dal film “Ocean’s Eleven” con George Clooney e Brad Pitt. Dopo la puntatina al casinò abbiamo deciso di fare un giro notturno per le strade di Las Vegas. Las Vegas di notte è una città caotica: tantissime persone in strada vestite chi più, chi meno in maniera eccentrica e con una luce particolare negli occhi; la luce di chi spera di vincere al casinò. Le strade erano talmente illuminate dalle varie insegne super colorate che non avevi nessuna difficoltà ad orientarti nelle vie. Se gli alberghi non erano collegati internamente, essi lo erano tramite una piccola monorotaia all’aperto in cui un trenino faceva da spola tra i diversi hotel nella zona.

Il mangiare in questo tour californiano è stato decisamente migliore!!! Prima di tutto perché o un pranzo o una cena erano compresi nel tour stesso. Mentre i restanti pasti erano si liberi, ma la nostra super guida è stata una persona squisita perché ci è stata sempre vicino durante i 6 giorni di viaggio e ci ha consigliato ogni volta per il meglio. Seguendo i suoi consigli abbiamo infatti assaggiato il tipico piatto messicano costituito da fagioli e tacos e siamo stati alla famosa “Steak House” americana. Lì il piatto tipico è composto da: bistecca, mais, fagioli e patata lessa con buccia al cartoccio. La steak house era costruita riprendendo il tema dei rodei quindi c’erano ovunque selle, speroni e i camerieri erano vestiti con stivali e cappello. Un paio di volte abbiamo mangiato a buffet negli hotel in cui abbiamo soggiornato e lì ci siamo rifatti delle pene patite a New York. I buffet erano enormi e ci si trovava di tutto: cibi americani e non. C’erano buffet di primi, di secondi, di verdure e addirittura di dolci. Con gli occhi avresti mangiato di tutto con lo stomaco forse un pò meno!!!!

La terza e ultima parte del nostro viaggio di nozze è costituita dalla visita di

San Francisco e la prigione di Alcatraz

La fine del tour della California coincide con il ritorno a Los Angeles. Prima però di lasciare Los Angeles diretti a San Francisco, dedichiamo una intera giornata alla visita della città. La Città degli Angeli è conosciuta in tutto il mondo come la città universale del cinema, quindi non poteva certo non mancare una passeggiata sulla Walk of Fame o un pomeriggio dedicato agli Universal Studios. La Walk of Fame era una delle cose che volevo vedere nel viaggio in America. Mi è piaciuto molto passeggiare sulle stelle dedicate ai personaggi che hanno reso famoso il mondo dello spettacolo agli occhi della gente. Ho fatto diverse foto alle varie stelle!!!! Girando nel quartiere di Hollywood siamo stati a visitare il teatro in cui consegnano gli Oscar (il Kodak Theatre) e siamo saliti con le scale mobili per vedere più da vicino la famosa scritta sul monte. A Los Angeles abbiamo fatto anche un giro a Beverly Hill, sulla Rodeo Drive e visto la spiaggia di Santa Monica, con le tipiche torrette dei guarda spiaggia. Volevo incontrare anche Mitch di “Baywatch”, ma non sono stata così fortunata!!! La giornata trascorsa a Los Angeles si conclude con la visita degli Universal Studios. Ho sempre sentito parlare degli Universal Studios ma l’idea che mi ero fatta di essi è completamente diversa da come sono nella realtà. Gli studios sono composti da: un parco giochi con tema il cinema e dei veri e propri studi di registrazione (i più grandi del mondo!!!) in cui hanno girato film famosi come ad esempio “Lo Squalo”, “Batman”, “La Mummia” o serie televisive del calibro di “Magnum P.I.” “Desperate Housewives” “C.S.I.”…. Entrando negli Studios si ha la possibilità di fare un giro tra gli studi di registrazione grazie ad un trenino che si muove elettronicamente. Così abbiamo potuto vedere da vicino i set dei film nonché le locations dei film wester con tanto di saloon e chiese costruite in legno.

Da Los Angeles prendiamo quindi l’ennesimo aereo con destinazione San Francisco. Questa volta il volo dovrebbe durare relativamente poco e cioè un’ora e mezza. Questo però avviene solo sulla carta perché in realtà ci abbiamo impiegato più di tre ore. Gli aerei americani sono come i nostri treni: sempre in ritardo!!!! Le compagnie aeree americane sono diventate molto scrupolose nell’ambito dei controlli ed essi variano a seconda della compagnia. Nel volo da Los Angeles a San Francisco infatti ci hanno fatto togliere la combinazione alle valigie perchè loro vogliono essere liberi di controllarle. Era la prima volta che ci capitava e siamo saliti sull’aereo con un pò di preoccupazione perchè abbiamo visto come trattano (male!!!) le valigie e a forza di sbatterle di qua e di la e senza combinazione avevamo paura che si aprissero…. Beh…per fortuna non è successo niente di tutto ciò!! Anche qui dopo aver sbrigato le pratiche burocratiche, una macchina ci viene a prendere e andiamo in città, a San Francisco. La città mi attrae subito, molto meno il nostro albergo. Anche questo è un Hilton ma è nel quartiere di Chinatown. Un quartiere un po’ troppo abbandonato a se stesso e con diversi cantieri aperti per i lavori. Per fortuna però non distiamo molto dal quartiere italiano. Qui c’è molta più vita e ti senti a casa. Il quartiere italiano è composto da diverse strade costituite per la maggior parte da ristoranti, negozi e bar; tutti all’insegna del nostro “Bel Paese”. Anche a San Francisco la mattina abbiamo una guida che ci porta a conoscere tutti i luoghi più interessanti e caratteristici di San Francisco: il Golden Gate Bridge, la Lombard Street e i famosi sali e scendi che si vedono in molti telefilm americani. La Lombart Street è davvero particolare e mi è rimasta molto impressa: essa è in sostanza una strada in discesa tutte curve che si può fare in macchina ma in mezzo a numerosi vasi di fiori multicolori: non avevo mai visto nulla di simile. Bellissime inoltre le case a San Francisco: sono tutte colorate privilegiando le tonalità a pastello. A San Francisco il clima è decisamente diverso sia da New York che dalla California: è sempre abbastanza freddo a causa delle correnti che arrivano dal polo nord. C’erano 18 gradi a mezzogiorno!!

Un pomeriggio a San Francisco lo abbiamo dedicato alla visita della prigione di Alcatraz. Per essere sincera all’inizio non mi interessava molto vedere questa prigione, ma una volta finita la visita sono stata davvero contenta di averla fatta. Ad Alcatraz non ci sono guide turistiche in carne ed ossa, ma la visita della prigione la puoi fare attraverso un’audioguida. Nell’audioguida c’è il racconto di 4 guardie carcerarie e di 4 ex carcerati che parlano non solo dei dati della prigione ma di come è stato vivere ad Alcatraz. Tramite l’audioguida inoltre abbiamo potuto seguire un percorso che ci ha permesso di conoscere tutta la prigione come ad esempio le celle, la biblioteca, la sala mensa, il luogo all’aperto adibito all’ora di aria… Alcatraz è un carcere da spavento. Mi si è ghiacciato il sangue a vedere le celle così minuscole e prive praticamente di tutto. Io sono rimasta scioccata ora dopo 40 anni dalla chiusura, figuriamoci a viverci. Ora ho capito perché veniva definito di massima sicurezza!!!

Un ultima tappa prima di tornare al nostro albergo è stata al porto di San Francisco. Il molo n. 39 è la parte dell’intero porto più conosciuto e frequentato non solo dai turisti ma anche dai cittadini. E’ una sorta di città all’interno di un’altra città, perché ci sono negozi per lo shopping, ristoranti, bar…

Ore 9,30 di mercoledì 10 luglio: partenza da San Francisco per Los Angeles. Finisce così il nostro viaggio negli Stati Uniti. Per chiudere in bellezza i 14 giorni immersi nella cultura americana, all’aereoporto, nella zona dei controlli doganali, mi prendono da parte per perquisire il mio bagaglio a mano perchè ho dimenticato di togliere dallo zaino il tantum verde. Che fifa ho avuto!! Avevo paura di cosa mi avrebbero chiesto e di non saper rispondere. Invece i poliziotti, dopo aver tirato fuori tutto e controllato ogni cosa, mi hanno fatto passare. Il viaggio di ritorno in Italia non prevedeva scali quindi 12 ore ininterrotte sull’aereo da Los Angeles a Roma. Un viaggio lunghissimo che non finiva mai. Anche al ritorno viaggiavamo con l’Alitalia e, a differenza dell’andata, ogni passeggero aveva la propria televisione e quindi poteva vedere quello che voleva. Ma questo non bastava per far passare il tempo. Mi sono dovuta alzare più volte per sgranchirmi le gambe perché la distanza tra il mio sedile e del sedile davanti era veramente minima. Però ce l’abbiamo fatta: siamo atterrati a Roma alle ore 12,00 di giovedì 11 luglio e da lì altre 3 ore di macchina per arrivare ad Ancona e iniziare così una nuova vita……

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Cascate del Niagara

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Grand Canyon - California

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Statua della Libertà - New York

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Golden Gate Bridge - San Francisco



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