Alaska & Yukon 2003

ALASKA & YUKON di Luciana Lenci e Stefano Saccardi 02 Agosto / 20 Agosto 2003 Prima di raccontare il nostro viaggio alcune annotazioni di carattere generale che non abbiamo trovate evidenziate in nessuna guida : CLIMA – Le temperature sono effettivamente basse ma il tasso di umidità è così limitato da renderle non solo...
Scritto da: Stefano Saccardi
alaska & yukon 2003
Partenza il: 02/08/2003
Ritorno il: 22/08/2003
Viaggiatori: in coppia
ALASKA & YUKON di Luciana Lenci e Stefano Saccardi 02 Agosto / 20 Agosto 2003 Prima di raccontare il nostro viaggio alcune annotazioni di carattere generale che non abbiamo trovate evidenziate in nessuna guida : CLIMA – Le temperature sono effettivamente basse ma il tasso di umidità è così limitato da renderle non solo sopportabili, ma piacevoli, per cui gli indumenti veramente pesanti (giacca a vento, sovrapantaloni, cappello e guanti) serviranno solo per traversate in mare, tour notturni e passeggiate sui ghiacciai(in mancanza di sole).

ABBIGLIAMENTO – Se volete fare passeggiate non potete lasciare a casa la “mantella” perché la pioggia è una componente fondamentale del clima di queste regioni. Non essere attrezzati per la pioggia può significare la rinuncia a splendide occasioni; il tempo muta in fretta e non bisogna lasciarsi scoraggiare dalla pioggia come non dobbiamo farci illudere dal sole splendente.

VIABILITA’ – E’ notorio che le Higway sono ottime strade, inoltre qualsiasi variazione del fondo stradale è segnalata con pignoleria e precisione. Meno noto è che anche le strade sterrate sono, generalmente, in ottime condizioni e permettono una guida scorrevole e veloce(40ml. Orarie, di media, sono possibili), sia pure con la dovuta prudenza.

CARTE STRADALI – Eravamo preoccupati perché sprovvisti da carte stradali dettagliate, ma ci siamo presto tranquillizzati perché quelle che avevamo, e che ritenevamo incomplete, erano più che sufficienti. Le strade sono così limitate, nel numero, che su qualsiasi cartina ci sono tutte e non è possibile sbagliare percorso.

FINESTRE – Il fatto che siano sprovviste di persiane è perfettamente noto. Non sapevamo che, spesso, hanno solo tendine leggere. Chi ha bisogno del buio per prendere sonno è meglio che abbia una mascherina per gli occhi.

TRAIL – Letteralmente si traduce “pista” ed in Nord America quando si parla di trail normalmente ci si riferisce, non ad una passeggiata, sia pure di qualche ora, ma ad un percorso, da fare ovviamente a piedi, della durata di più giorni.

1° giorno SABATO 02 AGOSTO (17 ml., 27 km.) FIRENZE – FRANCOFORTE – ANCHORAGE Sveglia alle 04:15 am ed alle 05:00 am partenza per l’aeroporto di Firenze grazie alla collaborazione di nostro genero Nicola che si presta gentilmente a fare da autista.

Partenza ed arrivo a Francoforte in perfetto orario. Il tempo è bello e possiamo ammirare l’attraversamento delle Alpi. Una volta sbarcati cerchiamo la compagnia aerea Condor, come da programma, e scopriamo che si tratta in realtà della Thomas Cook e che ha un unico check-in per tutte le sue numerose partenze e che la coda è lunghissima. Sono necessari circa 45 trepidanti minuti per avere la carta d’imbarco, ma arrivati al nostro “gate” scopriamo che il volo partirà con oltre mezzora di ritardo.

Saliti a bordo prendiamo atto che i nostri posti 29k e 29h sono sull’ala e quindi la visibilità è parzialmente compromessa. La posizione migliore è dalla fila 31 alla 35; purtroppo dalla 40 alla 45 è permesso fumare. E’ una piacevole sorpresa scoprire che la qualità del cibo servito a bordo è ottima, per contro il servizio è decisamente scadente.

Il tempo è splendido, sole pieno e niente nuvole, e tale si manterrà fino all’arrivo. Seguiamo la rotta artica e quindi dopo la Germania sorvoliamo la Danimarca e successivamente la Groenlandia con un paesaggio veramente grandioso di ghiacciai; a seguire il pack, poi i territori desolati del nord dell’Alaska, poi le foreste e, spettacolo nello spettacolo, il monte Mc Kinley (20320ft.,6193m.) e la catena degli Alaska Ranger si mostra in tutta la sua imponente bellezza; non riusciremo più a vederlo senza nuvole e, pare, che solo pochi fortunati siano riusciti a vederlo come è capitato a noi.

Atterriamo alle 11:00am e rimaniamo impressionati dalla intensità della luce dovuta ad un’aria tersa a cui non siamo abituati. Notiamo, in prossimità dell’aeroporto internazionale un campo di atterraggio al lato del quale stazionano tantissimi piccoli aerei ed un bacino per l’atterraggio degli idrovolanti.

Enorme fila all’immigrazione e fila anche alla Hertz per ritirare l’auto Ford Taurus Ses.

Alle 01:pm siamo in albergo, che dista dieci minuti dall’aeroporto, è il Barratt In B.W., comodo ma non bello, con camere grandi la cui pulizia lascia a desiderare. Voto complessivo 6+.

Alla reception troviamo una busta della Xperience Alaska(il tour operator che ha fatto le prenotazioni per noi) con i biglietti dei traghetti e con un messaggio a firma Carol che ci informa che i documenti per l’escursione a Glacier Bay ci saranno recapitati all’aeroporto di Haines.

Una rapida doccia e via alla scoperta di Anchorage (www.Anchorage.Net) che, in realtà, non ha molto da scoprire ma che ci è rimasta impressa per una atmosfera di rilassante e piacevole comunità multietnica.

La città è situata nel cuore del Golfo dell’Alaska in una bassa pianura alluvionale fra due fiordi del Cook Inlet ed è circondata dalla spendida catena delle Chugach Mountains. Con i suoi 250.000 abitanti è la più grande, importante e popolosa città del paese; fondata nel 1914 quale campo di lavoro per la costruzione di una ferrovia che collegasse un porto oceanico al circuito fluviale interno, fu distrutta da un terremoto nel 1964. La scoperta del petrolio e la costruzione della Trans-Alaska Pipeline l’ hanno trasformata in un grande centro industriale, in una vera metropoli moderna e cosmopolita.

Per prima cosa andiamo a vedere il passaggio dei salmoni dal ponte di Post Rd. Sullo Ship Creek e ci piange il cuore nel vedere quei poveri pesci che cercano di risalire, con fatica, la corrente mentre torme di pescatori gettano i loro ami e, facilmente, li catturano. I salmoni sono suddivisi, per semplificare, in cinque specie i Red (Sockeye), i Pink, i King (Chinook), i Dog (Chum) ed i Silver(Coho), e ciascuna specie ha un particolare periodo dell’anno per la risalita dei fiumi onde depositare le uova: adesso tocca a tutti escluso i King.

Non distante si svolge il tradizionale “Mercato del Sabato”. E’ una via di mezzo fra una festa paesana ed una mostra dell’artigianato o, meglio, è l’unione delle due cose: bancarelle che vendono prodotti artigianali, cucine che sfornano piatti tipici, orchestrine che suonano e cantano, artisti di strada che danno spettacolo ed una folla, vestita in modo molto informale, che fa da corona e da completamento al quadro. Da non mancare.

A due passi, all’incrocio fra la 4th Avenue e F Street il “Log Cabin and Downtown Visitor Information Center”, trattasi di una tipica costruzione in legno, dei pionieri, con il tetto ricoperto di terra dalla quale cresce l’erba.

Continuiamo a passeggiare per il centro, vedendo ciò che le guide consigliano e rimaniamo sorprese dalla quantità, oltre che dalle dimensioni, di fiori e piante che abbelliscono piazze, strade e giardini.

Alle 06:30pm, stremati ci sediamo all’aperto sulla 4th Avenue per una cena leggera ed alle 07:40 andiamo a “nanna”. In Italia sono le 05:40am e sono più di venticinque ore che non dormiamo.

2° giorno DOMENICA 03 AGOSTO (261 ml., 420 km.) ANCHORAGE – DENALI Ci svegliamo alle 06:00am perfettamente riposati ed alle 07:00 partenza. Dalla Spenard Rd. In direzione Nord, svoltiamo a sinistra nella Minnesota Rd. E poi a destra nella 6th Av. Che attraversa tutta downtown e diventa la Gleen Hwy (1). Il tempo è bello ed il paesaggio anche. Dopo 50ml. Arriviamo al bivio con la Gorge Parks Hwy (3) che prendiamo senza sapere che stiamo perdendo un’occasione unica : quella di vedere il Bue Muschiato nella “Musk Ox Farm” a Palmer. Peccato perché sarebbe bastata una deviazione di poche miglia.

Dopo Willow il nostro programma prevede una sosta al “Lucky Husky Racing Kennel” dove si potrà visitare un allevamento di cani husky e si avrà l’ opportunità di provare l’ emozione di una corsa in slitta trainata dai cani, ma è un programma non molto aggiornato perché l’allevamento è chiuso da una stagione. Chi è interessato può fermarsi a Wasilla, Mile 2,2 Knik Rd. al “Iditarod Trail,Sled Dog Race”; d’estate i cani, anziché una slitta, trainano un carretto con ruote…

Il paesaggio è molto, molto bello ed il tempo è peggiorato. Arriviamo a Trapper Creek e comincia a piovere piano, piano. Poco più avanti ci fermiamo al Denali Viewpoint South ma riusciamo a vedere la parte terminale di due ghiacciai mente folte nubi coprono il monte Mc.Kinley. Piacevole il Summit Lake.

Al Mile 231 troviamo il nostro “albergo” : “Denali Gryzzly Bear Cabin & Campground”. Ci assegnano la cabin “Prospector” situata in mezzo al bosco sulla riva del Nenana River. L’ambientazione è magnifica, l’alloggio sia pur dotato di tutti i conforti, risulta molto spartano. Voto 5.

Siamo a 6ml. Dal Visitor Center del “Denali N.P.” (www.Nps.Gov/denai) dove ci rechiamo immediatamente. Per esperienza sappiamo che è indispensabile fermarsi ai Visitor Center, ovunque si incontrino, perché, molto ben organizzati, sono preziose fonti di informazioni, piccoli musei e, spesso, proiettano filmati per illustrare fauna, flora e tradizioni locali.

Ci rechiamo al “Mc Kinley Chalet Resort” (bellissimo) per ritirare i biglietti prenotati per l’escursione guidata di domani mattina : The Tundra Wilderness Tour. L’accesso al parco è limitato, per le auto, fino a Primrose Ridge; più avanti si va con gite autorizzate od utilizzando i pulmini del parco dai quali si può scendere e salire a qualsiasi fermata. La scelta dipende dal tempo a disposizione.

Facciamo il pieno di benzina a USD. 1,899 per gallone (!) ed, in attesa dell’ora di cena, curiosiamo, sotto l’ombrello, per i negozi (pochi) nel villaggio.

Ottima cena al Denali Roadhouse.

3° giorno LUNEDI’ 04 AGOSTO (71 ml., 114 km.) DENALI NATIONAL PARK Sveglia alle 04:30am ed alle 05:15am siamo puntualissimi ad attendere il pulman riuscendo ad occupare due posti in prima fila. Il cielo è coperto e piove a tratti, è decisamente freddo.

Il tour di circa otto ore risulta molto interessante. Ci si addentra nel parco per sole 53 ml., fino al Toklat River, dalla foresta si passa alla taiga ed alla tundra con panorami grandiosi; particolarmente bello il Polychrome Overlook. Non oso immaginare come deve essere con il sole e senza nuvole. Abbiamo la buona sorte di vedere, anche se sempre piuttosto da lontano, Alci, Orsi Grizzly, Dall Sheep, Caribou, Scoiattoli e molti volatili.

Alle 02:00pm il giro è terminato e decidiamo di rientrare nel parco con la nostra auto per fare una passeggiata. Parcheggiamo a Primrose Ridge e ci incamminiamo sul Sevage River Loop Trail, un sentiero che per circa 2 ml. Si snoda sui due lati del fiume. Piacevolissimo nonostante un breve acquazzone; la nostra attrezzatura supera brillantemente il primo esame e non ci bagniamo. Incontro ravvicinato con funghi mangerecci.

Decidiamo che, per oggi, abbiamo fatto abbastanza attività fisica ed andiamo a contemplare il placido scorrere del fiume dalla nostra “capanna”.

4° giorno MARTEDI’ 05 AGOSTO (132 ml., 213 km.) DENALI – FAIRBANKS Il sole splende ed il cielo è privo di nubi. Abbiamo programmato un’altra camminata prima di lasciare il Denali N.P. Ed alle 07:30am iniziamo il Horse Shoe Lake Trail. Percorriamo un sentiero facile e ben tracciato, in mezzo ad un bosco che sembra incantato (tra l’altro pino di funghi) fino ad arrivare ad un piccolo lago con acque trasparenti. Qualcosa si muove in acqua : con il binocolo distinguiamo un castoro. Non c’è nessuno e gustiamo il rumore del silenzio.

Alle 09:45am ci immettiamo sulla Gorge Parks Hwy e puntiamo a Nord mentre il cielo si è coperto ed inizia a piovigginare. La strada corre in mezzo ad un bosco di betulle e pini. Ci fermiamo brevemente a Nenana, che in lingua indigena vuol dire “un buon posto dove accamparsi tra due fiumi”, un attivo porto fluviale, dotato di una numerosa flotta di chiatte e rimorchiatori che, in estate, solcano le acque del Nenana River e dello Yukon River per rifornire di carburante, viveri e provviste i villaggi lungo i fiumi. Proseguiamo per Fairbanks(www.Explorefairbanks.Com;info@explorefaibanks.Com) dove arriviamo alle 01:00pm. Quando incrociamo Cushman St. Giriamo a sinistra verso downtown per raggiungere il Visitor Center che ci rifornisce di cartine e ci indica come raggiungere il nostro albergo : River’s Edge Hotel. Situato lungo la riva destra del Chena River è costituito da una costruzione centrale con reception ed uffici , un ristorante, e tante “cabins”. Quella a noi assegnata è proprio sul fiume, deliziosamente arredata. Voto 9 Scarichiamo i bagagli sotto la pioggia e partiamo alla scoperta della città.

Fairbanks è la seconda città dell’Alaska con una popolazione che si aggira intorno ad 85.000 individui, è molto estesa ed ha ampi spazi verdi, senza rendercene abbiamo percorso 32 ml. Girottolando da un posto ad un altro. Il centro per contro è piccolissimo e si gira in 15 minuti a piedi. Caratteristica la fontana nel Golden Heart Park con un monumento in bronzo alto cinque metri dedicato alla prima famiglia “ignota” della città.

Non ci siamo fatti mancare una visita al Pionier Park, un tuffo nel passato, mentre non abbiamo potuto vedere il famoso Nenana Valley Farmer’s Market che si svolge il Mercoledì dalle 11:00am alle 04:00pm ed il Sabato dalle 09:00 alle 04:00pm.

Per chi fosse interessato ad abbigliamento ed articoli sportivi visiti il negozio “The Prospector” 1512 South Cushman Rd. (angolo con la 15th Ave.) certamente troverà ciò che cerca in un assortimento incredibile.

E’ smesso di piovere ed il sole occhieggia fra le nuvole. Continuiamo con lo shopping ed andiamo da Fred Meyer sulla Airport Way angolo University Ave. Ed un commesso, al quale ho chiesto se il negozio è aperto 24 ore su 24 mi risponde, senza ironia, che loro sono aperti “solo” fino a mezzanotte. Siamo colpiti da una esposizione fantastica di “salade” e decidiamo seduta stante che quella sarà la nostra cena; ne compriamo due “conchini”, Blue Cheese dressing, e tornati alla “cabin” apparecchiamo all’aperto sulla veranda fronte fiume con una temperatura di cinque gradi. Ci fanno compagnia gli uccelli acquatici che passano e ripassano davanti a noi.

A causa delle nuvole non riusciamo a vedere l’aurora boreale che è normalmente presente in questa stagione a queste latitudini.

Una curiosità : il giorno più lungo è solitamente il 21 Giugno con 21ore e 49minuti di sole (alle 10:45pm, senza luci artificiali si gioca il “Midnight Sun Baseball Game”) mentre quello più corto è il 21 Dicembre con 3ore e 42minuti di sole.

5° giorno MERCOLEDI’ 06 AGOSTO (220 ml., 354 km.) FAIRBANKS – TOK Sveglia alle 07:00 ed alle 08:00 siamo al Creamer’s Field Migratory Waterfowl Refuge. Camminiamo per un paio d’ore per i sentieri della riserva(non dimenticare applicazioni antizanzare) avendo l’opportunità di vedere molte specie di uccelli; fra i più significativi le “Oche canadesi” ed un numero impressionante di “Gru”. Il tempo volge al brutto.

Lasciamo la città imboccando verso Est la Richardson Hwy(4) e dopo 15 ml. Ci fermiamo al paesino di North Pole famoso perché un signore ha diffuso nel Nord America la storia di “Babbo Natale” ed ha pensato bene di fare del business creando la “Santa Claus House” che vende, non solo oggetti di carattere natalizio, ma anche sogni inviando, a pagamento, lettere (prestampate) a firma Babbo Natale. Tutto, ovviamente molto kitsch, ma da vedere.

Potevamo esimerci dall’inviare una cartolina alla nostra nipotina Chiara ???? Proseguiamo il viaggio sempre immersi in una splendida foresta e giunti a Delta Junction prendiamo la Alaska Hwy (2). Il traffico diventa sempre più scarso; ci fermiamo in una piazzola e Luciana, anziché un cent come Zio Paperone, trova un quarto di Dollaro.

Alle 04:30pm arriviamo a Tok, un paese nato nel 1942 come base per la costruzione della Alaska Hwy(1) e situato all’incrocio fra questa e l’Alaska Hwy(2). Non c’è niente di interessante e la sistemazione al Golden Bear Motel merita un voto insufficiente : 5.

Scopriamo un ottimo ristorante “Fast Eddy’s” che ha anche un motel che “si presenta bene”. C’è anche un buon negozio di alimentari della catena “Three Bears” dove ritroviamo lo yogurt della ditta Western Family, assolutamente superbo. Interessante un negozio di souvenir “All Alaska Gifts & Craft” che vende bei prodotti artigianali creati dai nativi.

6° giorno GIOVEDI’ 07 AGOSTO (201 ml., 324 km.) TOK – DOWSON CITY Abbiamo deciso di alzarci presto perché la strada che dobbiamo percorrere non è asfaltata ma le nostre preoccupazioni si riveleranno prive di fondamento.

E’ una bella giornata ed alle 07:00am siamo in strada, direzione Sud/Est e dopo poche miglia siamo alla Tetlin junction dove, a sinistra, inizia la Taylor Hwy(5) che arriva fino al confine con il Canada. Prima sorpresa : le iniziali 70 ml. Sono asfaltate. Seconda sorpresa : le successive 115 ml. Sterrate sono in uno stato perfetto.

Si abbandona la foresta, la vegetazione di alto fusto lascia il posto ad arbusti e licheni. Proprio al confine immensi prati di mirtilli. Panorami sconfinati.

In territorio canadese la strada cambia nome e diventa la “Top Of The World Hwy(9)” che rende meglio l’idea di dove siamo. Dovrebbe essere asfaltata ma lo è solo parzialmente, a tratti è sterrata. Le auto che incontriamo si contano sulle dita di una sola mano.

La strada finisce sulle sponde del mitico Yukon River e per traversare il fiume un traghetto, gratuito, fa la spola da una riva all’altra. Non c’è altro accesso alla città, da Nord, come a dar maggior forza al fatto che Dowson City (www.Dowsoncityinfo.Com) è l’ultimo bastione della civiltà. Sono le 02:00pm quando, sbarcati dal traghetto, entriamo in città lungo la Front St. Che è la strada principale e l’unica asfaltata, tutte le altre sono sterrate, ed un sole splendente ci riscalda tanto da costringerci ad indossare abiti leggeri. Alla fine dell’ Ottocento Dawson City fu, per qualche anno, una delle località più famose del mondo a causa della scoperta dei giacimenti auriferi sul Klondike River; dopo appena tre anni i giacimenti si esaurirono e la città si spopolò. Negli anni Cinquanta il capoluogo della regione fu spostato a Whitehorse e contemporaneamente iniziò una campagna pubblica per valorizzare il passato; il risultato fu che oltre trenta antichi edifici furono salvati e ristrutturati assieme ad i marciapiedi fatti con assi di legno dandoci l’esatta impressione di una città di frontiera.

Per prima cosa decidiamo di andare a vedere il panorama dall’alto e con la Midnight Dome Rd. Saliamo sul monte con identico nome, alto 2911 ft., e così chiamato perché da qui, durante il solstizio di estate, è possibile assistere al fenomeno del sole di mezzanotte. Ottima scelta, oltre allo Yukon River e la città si vede la zona lungo il Klondike River letteralmente stravolta dai cercatori d’oro.

Andiamo a depositare i bagagli al Triple J Hotel che ci assegna una “cabin” molto grande attrezzata con cucina equipaggiata di elettrodomestici e stoviglie : voto 8.

Ci facciamo una bella passeggiata in riva allo Yukon assistendo anche decollo di un idrovolante, spettacolo per noi insolito ma che qui è normalissimo. Visitiamo tutta la città strada per strada e per completare la sensazione di essere in un film c’è anche una “Giubba Rossa” a cavallo. Interessante il “Keno” un battello a pale che faceva servizio di trasporto sul fiume.

Notazione particolare : riusciamo a gustare un gelato pseudoartigianale di “gusto europeo” in “quantità nord-americana”.

7° giorno VENERDI’ 08 AGOSTO (349 ml., 562 km.) DOWSON CITY – WHITEHORSE E’ questa la tappa più lunga del viaggio ed impiegheremo nove ore a percorrerla, fermate comprese. Partenza alle 07:00am con direzione Sud sulla Klondike Hwy(2) che costeggia l’omonimo fiume.

Dopo poche miglia superiamo l’incrocio con un’altra strada entrata nel mito la Dempster Hwy che conduce, dopo 458 ml. (732km.) alla città di Inuvik sul Baufort Sea(Oceano Artico); è sterrata e chiusa in inverno ma difficile da percorrere anche in estate a causa di forti venti che si incontrano oltre il 65° parallelo.

Il paesaggio è sempre bellissimo con valli e colline ricoperte di abeti, con fiumi tortuosi ed innumerevoli laghi. In una radura, sia pure a distanza, vediamo un alce con un piccolo.

Dopo circa 270ml. Arriviamo a “Five Finger Rapids”. Oggi le rapide non ci sono più, ma le rocce in mezzo al fiume sono rimaste ed il posto è particolarmente bello e suggestivo. Lasciamo l’auto in una piazzola e scendiamo alcune scale (222 gradini) e proseguiamo lungo un sentiero fino al fiume dove, da una piattaforma, si gode una splendida visione. Fra andata, sosta e ritorno impieghiamo 45 minuti. Spesi molto bene.

Ancora boschi, ancora laghi fino a Whitehorse (www.Whitehorseinfo.Com) che con i suoi circa 23 mila abitanti è la città più grande dello Yukon, oltre che esserne la capitale.

E’ una simpatica città molto attiva che si estende su una vasta superficie con palazzi moderni che circondano il cuore di downtown che è costituito da edifici in stile fine 800.

Per arrivare in centro dalla Hwy prendete a sinistra la “Two Mile Hill” che diventa la “Fourth Ave.” e…Siete arrivati.

Il nostro albergo è l’ “High Country Inn”, molto carino e confortevole : voto 8+. Facciamo un breve giro in città e scattiamo una foto al battello a ruote “SS Klondike” che fa bella mostara di sé sulle rive dello Yukon River. Fu costruito nel 1929 e navigò fino al 1955 (salvo una breve interruzione dovuta ad un affondamento e successiva riparazione) ed era uno dei 250( duecentocinquanta) battelli che solcavano il fiume e rappresentavano il mezzo di trasporto più importante. Trasportava prevalentemente minerali ma anche altra merce e passeggeri. Il viaggio da Whitehorse a Dowson City durava, all’andata, circa 40 ore mentre il ritorno richiedeva cinque giorni. Da queste parti i fiumi nascono a Sud e sfociano a Nord !!!!.

Andiamo, poco fuori città, al “Miles Canyon”. Si tratta di un piccolo canyon con pareti perpendicolari in mezzo al quale scorre il fiume, il colore dell’acqua è di un azzurro incredibile. Lasciata la macchina al parcheggio si può traversare un ponte sospeso; sull’altra sponda un sentiero, a destra, porta alla vicina Canyon City ed uno, a sinistra, porta alla lontana Whitehorse. Tutto molto bello, anche il tempo, oggi. Altro posto interessante è “Riversale” con una piacevole passeggiata lungo il fiume fino a “Fish Ladder” con vista di salmoni.

Siamo leggermente in ansia per i biglietti di Glacier Bay e telefoniamo a Carol ma, non trovandola in ufficio, lasciamo un messaggio alla segreteria telefonica pregandola di richiamarci per darci notizie.

Cena da “KFC”, un classico nei nostri soggiorni in Nord America, con pollo fritto, patatine fritte e dolce di mele; notiamo un progresso nel servizio : sono disponibili coltelli e forchette.

Rientrati in albergo e non trovando messaggi chiamiamo Carol a casa; ci dice di essere uscita prima dall’ufficio e di non aver ascoltato il nostro messaggio, ma ci rassicura che i biglietti sono partiti per Haines e ci informa che c’è stato un piccolo cambiamento di orario, per il quale ci ha mandato un messaggio all’albergo a Haines, il volo partirà alle 10:55am anziché alle 11:30am ed un incaricato della compagnia aerea “Wings of Alaska” verrà a prenderci in albergo. Ringraziamo e, tranquillizzati, andiamo a dormire.

8° giorno SABATO 09 AGOSTO (112 ml., 180km.) WHITEHORSE – SKAGWAY – HAINES Ce la prendiamo comoda e partiamo alle 08:00am, ancora verso Sud, sulla Klondike Hwy con un sole splendente che ci terrà compagnia per tutta la giornata. Dopo 46ml. Ci fermiamo perché incontriamo un deserto. Si avete letto bene, si tratta del “Carcross Desert” probabilmente il più piccolo deserto del mondo, originariamente era il fondo di un lago glaciale poi con il ritiro dei ghiacci la sabbia ha subito pressioni e rivolgimenti tali che le piante non attecchiscono.

Sino a qui il paesaggio è stato molto bello ma da “Carcross” a “Summit 3292ft” sono 55ml. Di spettacoli entusiasmanti. La prima meraviglia è il “Nares Lake” con la “Bove Island” e poi la strada prosegue tra laghi morenici di incomparabile bellezza. Un orso bruno attraversa la strada proprio davanti a noi, spaventatissimo fa fatica ad arrampicarsi sul ciglio in mezzo agli arbusti. A “Fraser”, dogana canadese, troviamo fermo il caratteristico trenino della “White Pass Railways”. Superato il passo tutto rientra nella normalità e dopo 16ml. Si arriva a Skagway(www.Skagway.Org, infoskag@aptalaska.Net), L’orologio indica le 00:45pm ma in Alaska sono le 11:45am.

Questa piccola cittadina, che conta meno di 900 abitanti è attualmente un piccolo gioiello turistico. Situata sul canale di Lynn, alla fine del Taya Inlet nel punto più settentrionale del famoso Inside Passage, divenne importante alla fine del 1800 per la corsa all’oro; migliaia di cercatori vi sbarcarono per poi proseguire lungo il “Chikoot Trail” o il “White Pass Trail” verso le miniere dello Yukon. Durò pochi anni ma fu una vera epopea. Al Visitor Center proiettano un filmato che mostra, con foto d’epoca, le indescrivibili difficoltà che dovevano superare i cercatori d’oro per salire sulle montagne che circondano la città, costruirsi imbarcazioni e discendere lo Yukon River fino al Klondike. Da non perdere.

Debitamente restaurati molti edifici d’epoca creano una simpatica atmosfera; il più celebre e più fotografato della città è l’ “Artic Brotherhood Hall” (sulla Broadway St., tra 2nd e 3rd Avenue), con la sua caratteristica facciata composta da oltre 20.000 pezzettini di legno portati dalla corrente marina.

Ci dedichiamo allo shopping più sfrenato ed alle 02:15pm facciamo il check-in al traghetto; alle 04:15 puntuale partenza ed alle 05:15pm arriviamo allo “State Ferry Terminal” che dista 5ml. Da Haines (www.Haines.Ak.Us) .

Andiamo in albergo al Captain’s Choice Motel, carino e confortevole con bel panorama sul mare di Portage Cove : voto 8.

Troviamo il messaggio preannunciato da Carol ma non i biglietti e chiediamo alla gentilissima ragazza della reception (Mary) di telefonare alla Wings Of Alaska per chiedere a che ora verranno a prenderci la mattina successiva. Dal tono della conversazione capiamo che qualcosa non va ed infatti Mary ci riferisce che l’impiegata della compagnia aerea ha detto : che non verranno a prenderci perché la nostra prenotazione è stata annullata, che alle 10:55am non c’è nessun volo per Glacier Bay, che si sarebbe informata alla sede centrale di eventuali novità e che ci avrebbe richiamato. Credo sia facilmente intuibile il nostro sconforto oltre che la nostra contrarietà. Sono le 06:00pm di Sabato, abbiamo in mano un vaucher intestato a “Glacier Bay Tours & Cruises” di Seattle che equivale ad un pezzo di carta straccia, non abbiamo biglietti aerei, non abbiamo vaucher per l’albergo, non abbiamo vaucher per le due crocere e la compagnia aerea afferma che le prenotazioni sono state annullate !.

Dopo trenta minuti richiamiamo la “Wings Of Ak” e l’impiegata conferma quanto detto nella precedente conversazione, ma ci fornisce il numero telefonico della sede centrale dicendo di chiamare perché esiste la possibilità di prenotare un volo la mattina successiva molto presto. Chiamiamo a Juneau e, senza addentrarci in sterili richieste di spiegazioni per capire cosa fosse successo, ci basta poter prenotare per l’indomani un volo di andata per Glacier Bay alle ore 05:25am, ed un volo di ritorno, il giorno successivo, alle 05:30pm. Voleremo con la “Skagway Air Service Inc.” e verranno a prenderci in albergo alle 05:15am. Siamo traumatizzati e titubanti, non proprio sicuri circa il futuro. Telefoniamo a Carol per raccontarle l’accaduto ed esprimere il nostro disappunto per il pessimo servizio fornito, ovviamente non da lei che si è dimostrata sempre gentile e disponibile, ma dalla ditta per la quale lavora.

9° giorno DOMENICA 10 AGOSTO HAINES – GLACIER BAY Il programma che ci è stato fornito recita : 11:30am partenza per Gustavus 01:45pm trasferimento dall’aeroporto al porto mentre nel corso della telefonata della sera precedente con Carol sembra che dovesse essere 11:30am partenza da Haines per Juneau ???? am partenza da Juneau per Gustavus 01:45pm trasferimento dall’aeroporto al porto il che equivale a fare Milano-Roma e poi Roma-Torino invece di Milano-Torino !!!!!! Lasciamo il grosso del bagaglio e l’auto in albergo ed equipaggiati con zaini e borsa attendiamo alle 05:00am di essere raccolti. Cosa che puntualmente avviene ed alle 05:40am decolliamo, senza presentare nessun biglietto, assieme ad altre quattro persone ed un pilota. E’ la prima volta che voliamo con un aereo così piccolo e confesso che fa una certa impressione. Il pilota ci prega di allacciare le cinture e ci spiega come aprire le porte delle uscite di sicurezza, in caso di necessità, e ciò ci mette di buon umore perché pensiamo che se succedesse un incidente le probabilità di sopravvivere ed avere anche la forza di aprire qualcosa sono inferiori allo zero. Fortunatamente il tempo è bello e le poche nuvole presenti in cielo sono alte. Il volo procede bene, salvo un po’ di traballio ed il panorama è superlativo. Dopo circa 30 minuti atterriamo all’aeroporto di Gustavus, dove troviamo ad attenderci uno shuttle-bus con autista che ci informa che dobbiamo aspettare una decina di minuti perché deve caricare anche i passeggeri di un altro volo in arrivo.

Sorpresa : assieme ai passeggeri arrivano due buste, con i nostri nomi, contenenti tutti i vauchers necessari ai due giorni di soggiorno ed in più il programma del nostro tour intestato a “Glacier Bay Cruseline” emesso il 04/08/03. Il mistero continua. Alle 07:00am arriviamo al Glacier Bay Lodge ed alla reception mostriamo, orgogliosi, la nostra prenotazione e chiediamo, timidamente, a che ora possiamo fare il check-in. Seconda sorpresa : la camera a noi assegnata è pronta e possiamo prenderne subito possesso.

La sistemazione merita due parole. Il lodge sorge, completamente isolato, a venti minuti d’auto dal paese in località “Bartlett Cove”, immerso nel bosco, a due passi dal mare, con una vista mozzafiato della catena montuosa “Fairweather Range”. Una bella costruzione centrale, in legno naturalmente, occupa reception, uffici, ristorante, negozio e Visitor Center; da qui passerelle, sempre in legno, conducono a corpi separati dove sono le camere belle e confortevoli. Voto : 9.

Solo il tempo di depositare i bagagli in camera e partiamo alla scoperta del posto. Un breve sentiero porta all’imbarcadero, il tempo atmosferico si mantiene decisamente bello e la bassa marea lascia scoperta una riva sassosa che percorriamo alla ricerca di conchiglie. Alla stazione dei Ranger prendiamo la lista dei sentieri e decidiamo per il “Bartlett River Trail” che prevede un tempo di percorrenza di 4 – 5 ore. Entriamo nel bosco più bello che abbiamo mai visto : il terreno è letteralmente ricoperto da un muschio alto venti centimetri, fiori e funghi in gran quantità. Esperienza unica che riusciamo a documentare con alcune foto che mostrano ciò che è difficile raccontare.

Alle 00:45pm pranziamo al lodge. Ottimo cibo a prezzi contenuti, soprattutto in considerazione del fatto che non ci sono alternative.

Alle 01:30pm ci imbarchiamo ed alle 02:00pm partiamo per la “Wildlife and Whale Watching Cruise”. Siamo veramente fortunati e vediamo tantissime balene; un gruppo numeroso di “Humpback” passa talmente vicino al catamarano sul quale viaggiamo, che, per l’emozione, non riusciamo a scattare foto, assistendo, a bocca aperta, alle esibizioni ed ai salti dei cetacei.

Alle 04:40pm sbarchiamo al porto di Gustavus. Al molo sono ormeggiati alcuni pescatori che stanno “sfilettando” Hallibut e Salmoni; in una barca fa bella mostra di se un granchio che ha un corpo di 15-20 cm. E che con le chele supera i 60 cm. Di larghezza.

Mentre in pulmino torniamo al lodge vediamo, in un prato al lato della strada, un alce con il piccolo tranquillamente intenti a brucare.

Non ancora paghi decidiamo di percorrere il “Forest Loop Trail”, una sgambata di quaranta minuti immersi in un bosco più bello di quello delle favole.

Al Visitor Center ci vediamo un documentario interessante sulla fauna e la flora di Bartlett Cove. Ottima cena e poi di corsa a dormire.

10° giorno LUNEDI’ 11 AGOSTO GLACIER BAY – HAINES Alle 07:00am siamo all’imbarcadero ed alle 07:30am partiamo sullo “Spirit of Adventure” per la “Full Day Cruise of Glacier Bay’s West Arm”. Siamo fortunati che il tempo è sufficientemente bello. E’ stata un’esperienza così grandiosa che le parole sono assolutamente inadeguate per descriverla.

Ci addentriamo nel fiordo in direzione Nord col panorama di foreste montagne e soprattutto ghiacciai. Il loro fronte si presenta in vari modi ma quando si tuffa in mare è spettacolare.

Li ammiriamo da lontano fino a quando, superata Russel Island, entriamo nel fiordo del “Johns Hopkins Glacier” e ci avviciniamo al suo fronte. In mare compaiono i primi pezzi di ghiaccio vaganti che, man mano, aumentano di numero fino a coprirne, quasi completamente, la superficie. La barca si ferma ad una distanza di sicurezza di circa 300 metri dall’immenso fronte che misurerà circa un chilometro in lunghezza e quaranta metri in altezza e dal quale, in continuazione, pezzi di ghiaccio cadono in mare con gran frastuono e sollevando notevoli spruzzi. Decine di foche prendono il sole comodamente distese su “zattere” di ghiaccio.

Il pranzo è incluso e caffè, tea e cioccolata sono “complementary” per la durata della gita.

Sono circa le 04:00 quando rientriamo al lodge, giusto in tempo per prendere il pulmino che alle 04:30pm ci porterà all’aeroporto di Gustavus.

L’autista ritira dal deposito la nostra sacca e leggendo il cartellino da noi apposto sul bagaglio, lasciato al mattino fuori della porta della camera, si mostra meravigliato dicendo che alle 06:00pm non c’è nessun volo della “Wings of Alaska” per Haines come invece era indicato sul programma in nostre mani.

Siamo troppo contenti per ciò che abbiamo appena visto e le sue parole non ci turbano minimamente. Arrivati in aeroporto ci accertiamo del volo : partiremo alle 05:30pm (come fissato con la telefonata da Haines) con la “Skagway Air” !!!!!!! Alle 05:15pm atterra un microscopico aereo a sei posti, ne scende un ragazzone in maglietta e pantaloni corti e ci dice che possiamo salire a bordo. Oltre a noi due una simpatica coppia di americani del Wyoming.

Decolla immediatamente e, poiché in cielo si sono formate molte nuvole nere, dice che faremo un giro per evitare il brutto tempo; dopo alcuni secondi si gira e ci domanda “Da che parte volete passare?” e, vedendo il nostro sguardo di sorpresa, soggiunge “Vi porto sui ghiacciai”. Infatti sorvola le “Beatrack Mountains” ed arrivato al “Casament Glacier” lo risale a volo radente; giunto in cima si sposta sul “Davidson Glacier” ed, in picchiata, scende verso il mare, poi risale e passa sul “Rainbow Glacier” continuando a volteggiare a pochi metri dal suolo. Atterriamo a Haines dopo un’ora. Eccezionale veramente.

Ci accompagnano immediatamente in albergo. Un proverbio recita : tutto è bene ciò che finisce bene. Nel nostro caso è finito “meglio”.

Ceniamo molto bene in un simpatico locale a Fort Steward : “Fireweed Restaurant”.

11° giorno MARTEDI’ 12 AGOSTO (219 ml., 353 km.) HAINES – DESTRUCTION BAY Partiamo alle 08:00am prendendo la Haines Rd.(3) direzione Nord. Dopo 20 ml. Ci fermiamo al “Chilkat Bald Eagle Preserve” con la speranza di vedere qualche aquila.

Facciamo diligentemente una passeggiata su un sentiero attrezzato ma gli unici animali che volano sono le zanzare; per le aquile dovremmo ripassare a metà Novembre. Troviamo tanti funghi “porcini” e siamo dispiaciuti di lasciarli in loco.

Poco dopo attraversiamo il confine e torniamo in Canada. Il tempo è nuvoloso, la strade sale leggermente e giunti oltre i 2600 ft. Siamo in piena tundra. Costeggiamo il “Kluane Natinal Park” (www.Parkscanada.Gc.Ca/kluane) ed arrivati al Dezadeash Lake ci fermiamo per percorrere il “Rock Glacier Trail” una piacevole sgambata di trenta minuti.

Successiva fermata a Haines Junction cittadina che sorge alla confluenza della Haines Rd nella Alaska Hwy(1), nota anche come Gleen Hwy. Ci vediamo un filmato al Visitor Center e poi andiamo a fare una passeggiata di un’ora sul “Dezideash River Trail” godendo del magnifico panorama della catena delle “St. Elias Mountains”, sia pur parzialmente coperte di nuvole. Lungo il sentiero sempre molti funghi ed, incredibile ma vero, quattro “Boletus Edulis” che Luciana raccoglie; le “cappelle” le mangerà crude mentre i “gambi”, tagliati a fettine si seccheranno perfettamente, grazie al clima asciutto, e li porteremo in Italia.

Ripartiamo verso Nord e dopo 11 ml. Ci fermiamo ancora per percorrere il “Spruce Beetle Trail”, un facile e breve sentiero che sale in mezzo ad un bellissimo bosco, anche questo pieno di funghi, fino ad un belvedere dal quale ammirare le montagne.

Successiva fermata a “Sheep Mountain” dove dovremmo vedere le “Sheep Doll” ma, in questa occasione non siamo fortunati.

Ancora poche miglia ed arriviamo a Destruction Bay, un villaggio così chiamato a causa di un uragano che lo distrusse nel 1940. Non so come fosse prima ma pare che poco sia stato ricostruito e ci parrebbe più appropriato il nome di “Desolation Bay”.

Il nostro albergo è il Talbot Arm Motel, sicuramente il migliore dei due esistenti, ma che non raggiunge la sufficienza.

12° giorno MERCOLEDI’ 13 AGOSTO (234 ml., 379 km.) DESTRUCTION BAY – TOK Riprendiamo il cammino verso Nord e dopo poche miglia ci fermiamo a vedere gli edifici storici ed il museo di Burwash Landing.

Superato questo villaggio avvistiamo un grosso grizzly in un prato; ci avviciniamo cautamente con l’auto ma si accorge immediatamente di noi e fugge all’interno.

Il tempo è bello e possiamo ammirare, meglio d’ieri, lo spettacolo delle montagne; scorgiamo in lontananza anche il “Mt. Logan” alto 19850 ft. (6050 mt.).

Nei laghi notiamo la presenza costante di “Cigni Trombettieri”; molto simpatici con la testa, spesso, dentro l’acqua ed il sedere per aria.

Arrivati al “White River”, in una zona paludosa, un imponente alce pascola tranquillo; lasciamo l’auto al bordo della strada e ci addentriamo nel bosco per avvicinarci. Camminiamo su un muschio molto spesso sul quale è difficile avanzare. La manovra non ha molto successo perché l’alce ci ha sentito e si è allontanato; ci consoliamo con uno spuntino a base di mirtilli che troviamo in gran quantità.

Appena superata la cittadina di Beaver Creek altro incontro, abbastanza ravvicinato, con alce + prole.

Rientriamo in Alaska costeggiando il “Tetlin National Wildlife Refuge”. Ci fermiamo al Visitor Center e facciamo due passi. Altra fermata poco più avanti per l’”Hidden Lake Trail” un ennesimo sentiero in mezzo ad un bosco.

Ancora una trentina di miglia e siamo a Tok.

13° giorno GIOVEDI’ 14 AGOSTO (263 ml., 424 km.) TOK – KENNICOTT RIVER Alle 07:3000am siamo in macchina sulla Tok Cutoff Glenn Hwy(1) direzione Sud/Ovest; superiamo il “Mentasta Pass (742 mt.) da dove si godrebbe una magnifica vista dell’ Alaska Range, ma è molto nuvoloso con visibilità scarsa. La strada si avvicina agli imponenti monti Wrangell-St. Elias seguendo il corso dello Sloana River, prima, e del Copper River, poi. Continua la presenza dei Cigni Trombettieri nei molti laghi che incontriamo. Adesso piove forte ed a Gakona Jct. Ci immettiamo nella Richardson Hwy(4) e proseguiamo verso Sud fino ad incontrare sulla sinistra la Edgerton Hwy(10) che ci condurrà fino al villaggio di Chitina. Da qui una strada sterrata di 60 ml. Molto panoramica, ma con fondo pessimo reso scivoloso dalla pioggia ci conduce al Kennicott River. Impieghiamo 2h e 30’ per percorrerla ed alle 03:30pm siamo al termine.

Ci rapinano subito facendoci pagare USD. 10.00 al giorno per il parcheggio. Con il “telefono di cortesia” avvertiamo il lodge che siamo arrivati e ci assicurano che entro 10’ lo shuttle-bus passerà a prenderci. Con i bagagli traversiamo il “footbridge” ed attendiamo fiduciosi in compagnia di…Una leggera pioggia. Il pulmino ci recupera e ci fa visitare il villaggio di Mc Carthy, prima di condurci al “Kennicott Glacier Lodge” che si presenta bene, esternamente tutto in legno dipinto in rosso e bianco, ricostruito nel 1986 dopo che un incendio aveva distrutto nel 1983 l’edificio originario. Anche l’interno è molto simpatico con i muri letteralmente ricoperti con cimeli storici di quando era in funzione la grande miniera di rame che è il motivo per cui è stata costruita la strada ed è sorto l’abitato di Kennicott. Il caso ha voluto che fosse posizionato al lato di un grande ghiacciaio e, dopo la chiusura della miniera, qualcuno ha pensato ad una riqualificazione ad uso turistico.

La sorpresa arriva quando alla reception ci assegnano la stanza e ci informano che in camera troveremo un lavandino con solo acqua fredda, le docce (con acqua anche calda) ed i servizi sono in comune; la cena alle ore 07:00pm con “servizio familiare”. Proviamo un certo disagio all’idea di condividere il bagno con sconosciuti anche perché nessuno ci aveva informato che il “lodge” era in realtà un “rifugio”.

Lo spettacolo che si gode dal lodge è assolutamente singolare, tutta la vallata, e non si riesce a capire quanto sia larga, è occupata da montagne di terra policroma sulla quale, ovviamente, non cresce niente perché sotto è tutto ghiaccio.

Dato che è cessato di piovere, e sono le 04:30pm, decidiamo di andare subito sul ghiacciaio; alla reception ci hanno dato una “cartina” che dice che impiegheremo 45’ per raggiungere il “white-blue glacier”. Infatti la “lingua” del ghiacciaio arriva a pochi centinaia di metri dal “footbridge” ma per circa 5 ml. È ricoperta da terra e detriti di vario colore e solo più a monte si vede il ghiaccio vivo.

Ai lati della strada che stiamo percorrendo gli edifici, in parte restaurati ed in parte cadenti, della vecchia Kennicott fra i quali il più imponente è il “Mill Building”. Più avanti un sentiero agevole conduce fin sopra la “lingua” del ghiacciaio. Sostiamo brevemente per fare alcune foto. Abbiamo tutta la giornata di domani per godercelo sperando che il tempo sia clemente.

In sala da pranzo tavoli da otto posti; cerchiamo i nostri nomi e scopriamo che c’è un’altra coppia di italiani : Susanna e Fabio Bertazzoli, simpatici “viaggiatori” che stanno facendo un giro simile al nostro anche se più ampio.

La cena è ottima. Fiduciosi ordiniamo il “sac-lunch” per l’indomani.

14° giorno VENERDI’ 15 AGOSTO KENNICOTT Quando ci svegliamo il cielo è coperto. Facciamo colazione ed andiamo a passeggiare sulla “lingua” del ghiacciaio. Camminiamo facendo molta attenzione, ammirando crepacci, fiumiciattoli creati dal disgelo e cerchiamo di immaginarci il tutto con un sole splendente.

Ritornati sulla terra decidiamo di percorrere il sentiero per Erie Mine che ci offrirà bei panorami in perfetta solitudine. Fa un certo effetto essere soli e non sentire nessun rumore a Ferragosto.

Sono da poco passate le 04:00pm quando rientriamo, mentre ricomincia a piovere, e trascorriamo il resto della serata visionando video su flora e fauna dell’Alaska.

A cena conosciamo un’altra coppia di italiani, i Galli, che si sono rifugiati al lodge dopo tre notti trascorse in tenda sotto la pioggia.

Parlando anche con il personale dell’albergo realizziamo che qui trovare giornate di bel tempo, in estate, è quasi come vincere un terno al lotto e quindi, tutto sommato, possiamo dirci soddisfatti.

Con il senno di poi avremmo variato il viaggio come segue : Haines – Beaver Creek 343 ml. (dormendo al 1202 Motor Inn) Beaver Creek – Glennallen 297 ml. Glennallen – Kennicott River 102 ml.

In modo da arrivare al lodge in mattinata presto, vedere il ghiacciaio nel pomeriggio e ripartire la mattina successiva.

15° giorno SABATO 16 AGOSTO (205 ml., 430 km.) KENNICOTT RIVER – VALDEZ Alle 09:00am abbiamo prenotato il pulmino che ci porterà al “footbridge”. E’ piovuto tutta la notte e continuerà per buona parte della mattinata. Recuperiamo l’auto ed alle 09:30 riprendiamo il viaggio. Poco prima di arrivare a Chitina ci fermiamo sulle rive del Copper River per assistere alla pesca dei salmoni che viene praticata con due sistemi, per noi entrambi insoliti.

Il primo sistema consiste in una ruota di legno “Fishwheels”, posta verticalmente dentro il fiume alla fine di una passerella, il cui movimento di rotazione è provocato dalla corrente (del fiume), che raccoglie il pesce che si trova a passarvi sotto e lo deposita in una “camera” dove viene successivamente raccolto ancora vivo. Abbiamo parlato con alcuni pescatori e ci dicevano che, mediamente, riuscivano a catturare un salmone (da 5 a 10 kg.) l’ora. Non male per una pesca così passiva.

Il secondo sistema è quello del “retone” ed è riservato ai soli residenti con apposito permesso; armati di un “retino” avente un diametro di circa 120 cm. Si posizionano nei punti dove il fiume si restringe ed attendono pazientemente che i salmoni di passaggio finiscano da soli nella rete. Unica piccola difficoltà l’acqua torbida dovuta al fatto che il Copper River è il fiume che trasporta il più alto carico di sedimenti di tutti i fiumi dell’ Alaska.

Ripercorriamo la Edgerton Hwy(10) fino a Kenny Lake e proseguiamo fino a Pippin Lake dove giriamo a sinistra sulla Richardson Hwy(4). Adesso piove a tratti ma il cielo si mantiene coperto. Dopo Traina Valley avvistiamo un notevole ghiacciaio e la strada lo costeggia. E’ il Worthington Glacier. Con una brevissima deviazione arriviamo al parcheggio e facciamo quattro passi per ammirarlo da vicino.

Poco dopo valichiamo il Thompson Pass (2678ft.). Superato il Robe Lake prendiamo a sinistra la Dayville Rd., che termina al “Pipeline Terminal”, per vedere le Salmon Gulch Falls. Incredibile, nonostante il tempo pessimo, decine e decine di persone pescano lungo la baia. Ci sarebbe da fare una passeggiata al Salmon Lake ma rinunciamo.

Ritorniamo sulla Richardson Hwy(4) per fermarci al “USFS Salmon Viewpoint” e soffriamo per quei poveri salmoni che cercano disperatamente di risalire la corrente; tutto il fiumiciattolo ne è pieno e tanti sono morti.

Entriamo a Valdez (www.Valdezalaska.Org) ed andiamo al Keystone Hotel a depositare i bagagli : voto 7 (la prima colazione, continentale, è “complementary”). Anche questa città nacque ai tempi della corsa all’oro. I cercatori arrivavano per mare ed arrancavano a piedi lungo il “Valdez Trail”, un sentiero molto faticoso e pericoloso; superato il Valdez Glacier, i sopravvissuti, arrivavano ad Eagle e da qui seguivono lo Yukon River fino a Dawson City ed al Klondike. Attualmente costituisce il punto di arrivo del “Trans-Alaska Pipeline” l’oleodotto che attraversa tutto il paese.

In macchina ci avventuriamo per il Mineral Creek Drive, una strada asfaltata ma piena di buche, dove, assicurano, si incontrano gli orsi; il tempo è troppo brutto anche per loro e sono rimasti a casa. Torniamo in centro ed andiamo a passeggio sul simpatico porto. Tutta la città è graziosa con case ben tenute ed ordinate ed il panorama deve essere magnifico con una immensa baia circondata dai ghiacciai.

Le nuvole sono sempre più basse e dal mare si alza la nebbia. Ci fermiamo agli uffici della Alaska’s Marine Highway (www.Ferryalaska.Com) per avere notizie del traghetto prenotato per domani. Check-in entro le 06:10am pena annullamento del biglietto.

Ottima cena al “Mike’s Palace” un simpati ed animato ristorante sul porto.

16° giorno DOMENICA 17 AGOSTO (100 ml., 161 km.) VALDEZ – WHITTIER – PORTAGE – SEWARD Alle 06:00am siamo all’imbarco ed alle 07:00am partiamo puntualissimi.

Nonostante le sedici ore di luce del mese di Agosto, le nuvole sono così basse e fitte che è quasi buio. Il mare è letteralmente coperto da un leggero strato di nebbia.

Attraversiamo il “Valdez Narrows” ed entriamo nel “Prince William Sound”, un tratto di mare molto riparato, facente parte del Golfo dell’Alaska, limitato ad Ovest dalle Kenai Mountains ed a Nord ed a Est dalle Chugach Mountains, che racchiude tratti di costa selvaggia, isole, canali, fiordi, piccole baie e ghiacciai marini fra i quali spicca il Columbia Glacier con i suoi 64 km. Di lunghezza ed un fronte lungo circa 6 km., alto da 8 a 60 mt. Sopra il livello del mare mentre in profondità supera i 300 mt. Numeri da brivido.

Il ferry si comporta come una nave da crociera (non a caso un “Ranger” spiega dove siamo e cosa vediamo) e fa una deviazione per farci ammirare abbastanza da vicino, non meno di 800 mt., il fronte del ghiacciaio. Dire che è impressionante è dir poco.

Il tempo è leggermente migliorato, fa piuttosto freddo.

Alle 02:20pm arriviamo a Whittier e sbarchiamo sotto una pioggia battente. Proseguimo il viaggio attraversando una lunghissima galleria (a senso unico alternato) e rivediamo la luce nella Portage Valley. Panorama eccezionale : la valle lunga solo 5 ml. Non è molto ampia ed ha sulla sinistra sei ghiacciai vicinissimi mentre sulla destra si vedono altri ghiacciai più lontani.

Un timido raggio di sole si fa strada fra le nuvole e ci fermiamo sulle rive del Portage Lake, in contemplazione, di fronte al Burns ed al Portage Glacier. Altra breve sosta al Visitor Center e buona passeggiata fino ai piedi del Byron Glacier. Poco più avanti incontriamo la Williwaw Fish Viewing Platform : il fiume è pieno di salmoni. Ultima fermata in valle all’ Explore Glacier Viewing Area.

Incontriamo la Alaska Hwy(1) e prendiamo a sinistra verso Sud in uno scenario magnifico caratterizzato da tantissime cascate, grandi e piccole che, a destra e sinistra, scendono dai monti. Evidentemente c’è tanto ghiaccio in alto, al di sopra delle nuvole.

Appena prima di Tern Lake lasciamo la Alaska Hwy(1) e prendiamo la Seward Hwy(9) che ci condurrà a Seward (log@seward.Net).

Prima di arrivare in paese troviamo, sulla sinistra, la Exit Glacier Rd. Ed andiamo al nostro albergo : Seward Windsong Lodge. Semplicemente delizioso : voto 9+. La struttura a due piani, di recente costruzione, è tutta in legno e sparisce in mezzo al bosco; camere grandi e ben arredate.

Anche il piccolo villaggio di Seward è piacevole e grazioso, situato ai piedi del Mt. Maraton, sulla punta settentrionale di Resurrection Bay, una baia che si affaccia sulla costa orientale della penisola di Kenai. Circondato da alte montagne ricoperte da boschi di pioppi, ontani ed abeti. Prende il nome da William H. Seward che negoziò l’acquisto dell’Alaska dalla Russia. Le attività principali sono la pesca “sportiva” ed il turismo ed il porto è il fulcro di tutto. Da segnalare la presenza di un negozio Helly Hansen.

Per gli “sportivi” c’è l’opportunità di cimentarsi nel salire e scendere, nel minor tempo possibile, il Mt. Maraton (3022ft., 921 mt.). E’ una gara che si svolge il 4 Luglio ed ebbe inizio nel 1891 per una scommessa fra cercatori d’oro; il record è di 43’ e 23’’.

Un’ altra gara importante, si svolge a metà Agosto : Seward Silver Salmon Derby. Chi pesca il pesce più grosso vince più o meno 10.000 USD.

Per chi volesse, anche in estate, provare l’ebbrezza di una corsa in mezzo alla neve su una slitta trainata dai cani può rivolgersi a www.Alaskadogsled.Com per effettuare un volo in elicottero fin su un ghiacciaio e successivamente un “Dogsled Rider”. Richiedere preventivo.

17° giorno LUNEDI’ 18 AGOSTO (164 ml. km.) SEWARD – ANCHORAGE Penultimo giorno di permanenza, da vivere intensamente.

Sveglia alle 06:00am ed alle 07:00am siamo al parcheggio dell’ Exit Glacier. E’ una magnifica giornata di sole ed il cielo è completamente terso, senza una nuvola, l’aria frizzante e cristallina. Siamo soli e percorriamo velocemente il breve sentiero che conduce ad una spianata dove si trova la fine del ghiacciaio : è un piccolo gioiello. Ci tratteniamo a lungo assaporando la magica atmosfera che ci circonda.

Ritorniamo in albergo a prendere i bagagli ed andiamo a depositare la macchina in vicinanza del porto al parcheggio gratuito del Kenai Fjords Tours (www.Kenaifjords.Com).

Alle 10:00am facciamo il check-in per la crociera che partirà alle 11:30am e che ci condurrà nel Kenai Fjords National Park fino a poche centinaia di metri dal fronte del ghiacciaio marino Holgate Glacier. Altra esperienza indimenticabile. Fatta eccezione per i grandi cetacei vediamo un gran numero di animali. Rimarchevole la presenza di Sea Otters, di Pulcinella di Mare e di Mountain Goats.

Rientriamo alle 06:00pm e, recuperata l’auto, facciamo rotta verso Anchorage costeggiando, dopo Portage, il paludoso Tornagain Arm.

Se avessimo avuto un giorno a disposizione ci sarebbe piaciuto andare a Sterling per trascorrere qualche ora in canoa. In prossimità di tale cittadina ci sono circa cento laghi collegati fra loro ma divisi in due percorsi il “Swan Lake Canoe Trail” ed il “Swanson River Canoe Trail” lunghi rispettivamente 40 ml. E 60 ml. La lunghezza non deve impressionare perché il percorso non è lineare in quanto i laghi sono disposti a grappolo e quindi ci si può limitare ad una percorrenza a misura del tempo a disposizione e…Della resistenza fisica.

18° giorno MARTEDI’ 19 AGOSTO 19° giorno MERCOLEDI’ 20 AGOSTO ANCHORAGE – FRANCOFORTE – FIRENZE Sveglia presto stamani, tanto per cambiare. Dobbiamo risolvere il problema di mettere in valigia tutte le cose che sono sparse in macchina compreso regali, acquisti, conchiglie, ricordi e documentazioni cartacee.

Chiediamo, e ci viene accordato senza sovrapprezzo , di poter lasciare la camera entro mezzogiorno, quindi andiamo in città. Breve giro in centro ad allo Ship Creek per vedere per l’ultima volta, la pesca al salmone. Poi lasciamo l’auto al parcheggio di J.C. Penney (con un timbro, apposto alla cassa, sul biglietto del parcheggio le prime due ore di sosta sono gratuite) e ci diamo allo shopping sfenato.

Alle 11:20am abbandoniamo la città, torniamo in albergo a recuperare i bagagli, facciamo il pieno di benzina ed alle 00:36pm restituiamo l’auto sul piazzale della Hertz in aeroporto. Una gentile impiegata ci fa accompagnare in auto al Terminal Nord. Qui reincontriamo i Bertazzoli anche loro in fase di rientro. Foto di rito davanti ad una teca che espone un gigantesco orso bianco.

Partiamo con un leggero ritardo e con il tempo “imbronciato”. Il viaggio procede senza intoppi; il servizio si conferma pessimo ed abbiamo minor fortuna anche con il vitto.

Quando sorvoliamo la Groenlandia abbiamo recuperato e siamo in perfetto orario, un’ampia schiarita ci consente di fotografare l’originale paesaggio sottostante. Siamo quasi arrivati quando l’aereo inizia a rallentare causa traffico su Francoforte. Atterriamo con un ritardo di 45’ e, preoccupati per la coincidenza letteralmente corriamo per l’areostazione, ma anche il volo per Firenze è in ritardo e non ci resta che attendere. Alle 02:45pm atterriamo all’aeroporto di Peretola e quando si apre il portello vorremmo non dover scendere a terra : una temperatura da forno ci colpisce come una mazzata.

Rimpiangeremo per giorni il clima dell’Alaska, ma soprattutto rimpiangeremo di non aver visto gli orsi sui fiumi a pesca di salmoni nel Katmai National Park.

Per concludere una preghiera che abbiamo trovato sul comodino in un albergo : Dear Lord, so far today I’ve done okay. I haven’t gossiped, lost my temper, been greedy, grumpy, nasty, selfish or overindulgent. I’m very thankful for that; however in a few minutes I’m going to get out of bed and from then on, Lord, I’m probably going to need a lot more help.

Amen.

Il viaggio ha avuto una piccola appendice. Abbiamo ricevuto dalla Hertz un addebito in quanto sostengono che avremmo lasciato l’auto alle 01:19pm. Non è assolutamente vero ma non siamo in gradi di dimostrarlo. In passato non abbiamo mai avuto problemi di questo tipo e quindi non abbiamo “formalizzato” la riconsegna. Faremo tesoro per il futuro.

Sono lieto di poter cambiare il finale di questo racconto. Grazie all’interessamento della Sig.Na Ilaria Cassano della Xperience Alaska la Hertz è tornata sulle sue decisioni ed ha stornato l’ abbebito. riepilogo voli prenotati 02 agosto firenze – francoforte lh 5647 07:10-08:55 02 agosto francoforte – ankorage co 6066 11:10-10:40 19 agosto ankorage – francoforte co2067 15:20-10:50 20 agosto francoforte– firenze lh 5632 12:20-13:55 riepilogo hotels prenotati ankorage 02 – 03 agosto b.W. BARRATT INN 4616 Spenard Road 99517-3299, Anchorage AK Tel. 001 907 243 3131 Fax. 001 907 249 4916 info@barrattinn.Com www.Barrattinn.Com DENALI 03-05 AGOSTO DENALI GRIZZY BEAR CABINS & CAMPGROUND Mile 231,1 Parks Hwy 99755 Denali N.P. AK Tel. 001 907 683 2696 Fax. 001 907 683 2697 info@denaligrizzlybear.Com www.Alaskaone.Com/dengrzzly FAIRBANKS 05-06 AGOSTO RIVER’S EDGE 4200 Boat Street 99709, Fairbanks AK Tel. 001 907 474 0286 Fax. 001 907 474 3665 info@riversedge.Net www.Riversedge.Net TOK 06-07 AGOSTO GOLDEN BEAR HOTEL Mile 124,4 Alaska Hwy 99780, Tok AK Tel. 001 907 883 2561 Fax. 001 907 883 5950 DAWSON CITY 07-08 AGOSTO TRIPLE J HOTEL LTD.

5th Avenue & Queen YOB 1G0, Dawson City YT(Canada) Tel. 001 867 993 5323 Fax. 001 867 993 5030 jjj@dawson.Net www.Triplejhotel.Com WHITEHOUSE 08-09 AGOSTO HIGH COUNTRY INN 4051 4th Avenue Y1A 1H1 Whitehorse YT(Canada) Tel. 001 867 667 4471 Fax. 001 867 667 6457 info@highcountryinn.Yk.Ca www.Highcountryinn.Ca HAINES 09-10 AGOSTO CAPTAIN’S CHOICE MOTEL 108 Second Avenue North 99827, Haines AK Tel. 001 907 766 3111 Fax. 001 907 766 3332 capchoice@usa.Net www.Capchoice.Com BARTLETT COVE 10-11 AGOSTO GLACIER BAY LODGE Bartlett Cove AK Tel. 001 800 622 2042 Tel. 001 800 451 5952 www.Glacierbaycruiseline.Com HAINES 09-10 AGOSTO CAPTAIN’S CHOICE MOTEL 108 Second Avenue North 99827, Haines AK Tel. 001 907 766 3111 Fax. 001 907 766 3332 capchoice@usa.Net www.Capchoice.Com DESTRUCTION BAY 12-13 AGOSTO TALBOT ARM MOTEL Destruction Bay Y0B 1H0, Destruction Bay (Canada) Tel. 001 867 841 4461 Fax. 001 867 841 4804 garryvan@yt.Sympatico.Ca TOK 13-14 AGOSTO GOLDEN BEAR HOTEL Mile 124,4 Alaska Hwy 99780, Tok AK Tel. 001 907 883 2561 Fax. 001 907 883 5950 KENNICOT 14-16 AGOSTO KENNICOT GLACIER LODGE P.O.Box 103940 99510, Anchorage AK Tel. 001 907 258 2350 Fax. 001 907 248 7975 www.Kennicottlodge.Com VALDEZ 16-17 AGOSTO KEYSTONE HOTEL 401 West Egan Drive 99686, Valdez AK Tel. 001 907 835 3851 Fax. 001 907 835 5322 keystonehotel@gci.Net SEWARD 17-18 AGOSTO SEWARD WINDSONG LODGE Mile ½ Exit Glacier Road 99664, Seward AK Tel. 001 907 224 7116 Fax. 001 907 224 7118 jmartin@ciri.Com www.Sewardwindsong.Com ANKORAGE 18 –193 AGOSTO B.W. BARRATT IN 4616 Spenard Road 99517-3299, Anchorage AK Tel. 001 907 243 3131 Fax. 001 907 249 4916 barratti@alaska.Net RIEPILOGO DISTANZE PERCORSE IN AUTO : 2605 ml. 4191 km AGENZIA VIAGGI OASIS Via Francesco Carrara, 14 55100 Lucca, Italia Tel. 0583 496482/3 Fax. 0583 48297 e-mail : oasislu@tin.It Sig.Ra RENZA PETRONI CORRISPONDENTE IN ALASKA XPERIENCE ALSKA SOUNDS 1200, 1° Street – Suite 611 ANCHORAGE, ALASKA 99501 Tel. 001 907 278 7878 Fax. 001 907 278 8885 Sig.Ra ILARIA CASSANO e-mail : visitalaska@experiencealaska.Com www.Xperiencealaska.Com



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche