New York, California e Napa Valley

Viaggiatori:Paolo, Stefania e Denise (figlia di 13 anni) Dopo l’indimenticabile viaggio del 2005 nel New England ed Arizona, quest’anno decidiamo di tornare negli States. Questa volta le mete della nostra vacanza saranno New York, la costa Californiana e la Napa Valley. 01 agosto ’09 – New York Partiamo alle 7:30 con un volo Lufthansa...
Scritto da: dsp
new york, california e napa valley
Partenza il: 01/08/2009
Ritorno il: 18/08/2009
Viaggiatori: fino a 6
Viaggiatori:Paolo, Stefania e Denise (figlia di 13 anni) Dopo l’indimenticabile viaggio del 2005 nel New England ed Arizona, quest’anno decidiamo di tornare negli States. Questa volta le mete della nostra vacanza saranno New York, la costa Californiana e la Napa Valley.

01 agosto ’09 – New York Partiamo alle 7:30 con un volo Lufthansa da Venezia via Francoforte ed arriviamo verso le ore 13:00, ora locale, all’aeroporto JFK. Abbiamo deciso di partire abbastanza presto al mattino in modo da avere mezza giornata di tempo per organizzarci al nostro arrivo e per goderci un primo impatto con la grande mela. Una volta arrivati ci muoviamo abbastanza rapidamente verso Manhattan utilizzando l’Air Train fino alla Howard Beach Station e da lì la linea A della metropolitana che ci porta fino a destinazione senza cambi.

Alloggiamo al “Novotel” che suggeriamo vivamente vista la posizione (Times Square) ed il prezzo accettabile se si prenota con largo anticipo via web.

Dopo un breve break per riprenderci, usciamo e veniamo subito travolti dalla magica atmosfera e frenesia di Times Square. Abbiamo proprio la sensazione che questo sia il centro del mondo, mille razze e mille volti che si incrociano, mille luci e news in tempo reale proiettate nei grattacieli che ci circondano. Passiamo un paio d’ore a passeggiare e ammirare le vie attorno a Times Square e prima di rientrare mangiamo qualcosa da Charles O’s, un locale irlandese all’incrocio tra la 7th avenue e la 51st strada. Il cibo non è dei migliori ed il prezzo caro: sconsigliato!! 02 agosto ’09 – New York Il tempo questa mattina minaccia pioggia e dobbiamo rivedere il nostro programma. Usciamo verso le 9:00 e facciamo colazione da “Starbucks“ di fronte all’hotel. Ci sono mille opportunità per fare una buona colazione a New York senza spendere i 20-25 dollari a testa che chiedono gli hotel (le colazioni in hotel sono escluse dal prezzo della camera e sono piuttosto care, anche se spesso la scelta è ampia e abbondante). Muoversi a New York non è un problema: taxi, metrò e bus coprono in maniera capillare tutta Manhattan e per chi volesse anche i quartieri limitrofi. Esiste però anche una soluzione più comoda e facile per il turista: i circle-bus che percorrono in continuazione circuiti prestabiliti, che toccano i punti più importanti della città e che ti permettono di salire e scendere senza limitazione nelle varie fermate. Noi optiamo per questi bus, visto anche che con 45 dollari a testa possiamo utilizzare il servizio per tre giorni, è compreso un tour notturno di Manhattan e Brooklyn, un tour con il traghetto attorno alla downtown e Statua della Libertà, oltre che a sconti in vari locali ed attività (teatro, musei,…).

Saliamo quindi nel bus ed iniziamo ad esplorare varie zone di Manhattan. Come temuto inizia a piovere e decidiamo quindi di rimanere nel bus fino al Rockfeller center, dove scendiamo ed andiamo a prendere i biglietti per la visita degli studi NBC. Il primo tour disponibile è alle 15:30, decidiamo quindi di utilizzare l’ora e mezza a disposizione per goderci il classico Brunch della domenica Americana. Il brunch è un pasto che è a metà tra la colazione ed il pranzo come il nome stesso indica (breakfast-lunch) e per l’Americano è un momento di relax, incontro, discussione.

La visita agli studi è interessante, vediamo gli studi dei notiziari, di talk show leggendari come Late Night Show e Saturday Night oltre che a scoprire i trucchi di registrazione di un grosso network televisivo. Usciamo dagli studi e scopriamo con piacere che la pioggia è terminata… passeggiamo un po’ per la zona visitando qualche negozio prima di rientrare in hotel per una breve pausa.

Decidiamo di sfruttare il tour notturno a disposizione ed usciamo quindi per salire sul bus delle 20:00, prendendo al volo un ottimo hot dog a testa da uno dei venditori ambulanti sulla 6th avenue. Durante il tour viviamo uno dei momenti più affascinanti dei nostri giorni a New York: lo skyline di Manhattan dalla promenade di Brooklyn e la vista notturna del suo famoso ponte…Eccezionale.

Prima di rientrare in hotel prendiamo un trancio di pizza e qualcosa da bere da Sbarro su Times Square. 03 agosto ’09 – New York Oggi la giornata sembra perfetta e speriamo quindi di recuperare qualche visita rimandata ieri. Alle 9:30 siamo all’Empire state building e ci mettiamo in coda per la sicurezza. Con i biglietti acquistati via internet da casa impieghiamo comunque 45 minuti per arrivare all’osservatorio dell’ottantaseiesimo piano. Il biglietto via internet o in prevendita con pacchetti vari è obbligatorio se non si vuole passare circa due ore in fila (a meno che non si visiti l’Empire alle 7:00 di mattina o dopo mezzanotte…). La vista della città da lassù è fantastica: non bisogna assolutamente saltare questa visita se si è a New York! Dopo l’Empire ci spostiamo,sempre utilizzando i circle-bus, verso la zona di Greenwich Village e Soho dove passeggiamo a lungo curiosando tra le varie strade dei quartieri. Pranziamo, un po’ tardi, a Little Italy dove vari ristoranti propongono menù dignitosi a prezzo fisso e ragionevole. Attenzione: Little Italy negli ultimi anni è stata in parte assorbita dall’espansione di Chinatown e può non essere così facile scovarla girando a piedi. Quindi, se state cercando un ristorante Italiano a Little Italy recatevi in Mulberry street, tra Broome street e Canal street. Nel tardo pomeriggio visitiamo brevemente Ground Zero e la cappella di St. Paul dove rimane vivo il ricordo della grande tragedia. Ci spostiamo a piedi verso sud, attraverso il quartiere finanziario, ed arriviamo a Battery park, dove da una panchina osserviamo per un pò il via vai di traghetti da/per la Statua della Libertà e State Island. Decidiamo di rientrare in hotel in taxi per accelerare i tempi, visto che vogliamo fare un giretto fino a Central Park prima di chiudere la giornata. Il grande parco cittadino durante l’estate ospita eventi interessanti quali concerti ed altri spettacoli open air di vari artisti e generi e normalmente gratis.

04 agosto ’09 – California Stamattina lasciamo l’hotel per dirigerci all’aeroporto e trasferirci in California. Torneremo comunque a New York per altri due giorni prima di rientrare in Italia. Decidiamo di prendere un taxi in quanto la tariffa fissa (flat) di 45 dollari + mancia che tutti i taxi ufficiali newyorkesi applicano da Manhattan a JFK o viceversa, non risulta molto più cara dei mezzi pubblici se si è in tre o più passeggeri.

Voliamo con Virgin America da JFK a Los Angeles. Consigliamo questa compagnia: voli economici, aerei nuovissimi e dotati di intrattenimento (molti canali TV sul proprio schermo, giochi, possibilità di ordinare cibo e bevande durante il volo dal touch-screen del proprio sedile,…).

Arrivati a Los Angeles prendiamo l’auto noleggiata e ci dirigiamo verso il nostro hotel a Marina Del Rey, una zona residenziale con porto turistico vicino a Santa Monica. ( non prenotatevi l’hotel a Hollywood: è una delle zone più brutte, cementate ed afose di Los Angeles. Fermatevi in una delle cittadine della costa molto più graziose dove il clima è sempre gradevole e ventilato) Dopo uno spuntino rifocillante ci dirigiamo subito verso Santa Monica e visitiamo il famoso Pier con luna park sulla spiaggia che si vede in molti film hollywodiani e la 3rd street con la sua passeggiata piena di locali, ristoranti ed artisti che si esibiscono per strada. Santa Monica è carina e vale la pena passarci una serata, magari scegliendo uno dei vari locali per cenare lì.

05 agosto ’09 – California Oggi visitiamo Beverly Hills e Hollywood, anche se l’idea di mischiarci con ondate di turisti da tutto il mondo non ci piace molto. D’altronde siamo a Los Angeles e non vedere questi luoghi sarebbe come essere a Venezia e non vedere San Marco.

Beverly Hills è una cittadina moderna, pulita ed elegante. Oltre alle villette bellissime che costellano le vie laterali, il punto centrale è Rodeo drive, la famosa via piena di negozi delle grande firme dove i divi di Hollywood si dedicano allo shopping. Da Beverly Hills procediamo verso Hollywood che raggiungiamo rapidamente. Ci troviamo quasi per caso sulla Walk of Fame, la famosa passeggiata costellata dalle stelle dedicate agli artisti: beh, è abbastanza deludente! Si tratta di un marciapiede comunissimo, nella Hollywood Boulevard, piuttosto sporco ed a tratti maltenuto. Proseguendo lungo la Boulevard si arriva davanti al famoso teatro dove vengono consegnati i premi oscar: altra delusione! E’ stato creato praticamente un centro commerciale in perfetto stile Americano. Nonostante questo pranziamo molto bene in uno dei ristoranti attorno, dal quale scattiamo qualche foto con la famosa scritta della collina sullo sfondo. Prendiamo poi l’auto e percorriamo alcune delle strade sulle colline circostanti, ammirando per un po’ le ville dei famosi divi. Rientriamo verso sera al nostro hotel e ceniamo in uno dei graziosi ristoranti di Admiralty Way, a Marina del Rey, di fronte al porto turistico. 06 agosto ’09 – California Stamattina andiamo a visitare gli studi della Warner Bros, a Burbank. Abbiamo scelto questo tour in quanto è l’unico che permette ai turisti di vedere davvero le scenografie, i set e le lavorazioni di una casa cinematografica. I visitatori vengono guidati in gruppi da 9 persone al massimo per circa 2 ore. Altri studios tipo gli Universal hanno più la struttura di grandi parchi divertimento con un target di migliaia di visitatori al giorno e non rendono lo stesso effetto. Si può prenotare il biglietto via internet o acquistarlo direttamente sul posto senza lunghe attese. Nel pomeriggio ci rechiamo prima a Venice e poi a Malibu dove rimaniamo a lungo in spiaggia vedendo all’opera i surfisti locali. Prima di rientrare ceniamo da Duke’s, un bellissimo ristorante con vista sull’oceano, punto d’incontro dei surfisti dopo la giornata spesa in mare.

07 agosto ’09 – California Oggi ci trasferiamo a San Luis Obispo che sarà il nostro punto di partenza domani per il tratto più panoramico della costa che percorreremo.

Superiamo Malibu guidando lungo la Pacific Hwy 1 ed incontriamo un sacco di spiagge affollate da surfisti e da gente che semplicemente prende il sole. Le spiagge della California non sono attrezzate come quelle Italiane (ombrelloni, chioschi,…) e la gente arriva con tutto l’occorrente per passare la giornata. Lungo il tragitto ci fermiamo a visitare la Pepperdine University che si trova subito dopo Malibu su una fantastica collina con vista sull’oceano. E’ bastato presentarsi a uno degli ingressi chiedendo di visitare l’università: ci è stato consegnato un pass valido 24 ore per girare liberamente in tutto il territorio (campus, campi sportivi, facoltà, piscina,…).

Usciti da Pepperdine procediamo verso Santa Barbara, tappa intermedia del nostro tragitto odierno. Visitiamo la vecchia missione Spagnola, il centro cittadino, il Pier. Questa cittadina è molto carina e vivace, piena di localini e le sue vie periferiche sulla collina sono l’esempio perfetto del paesino Americano dove ognuno vorrebbe vivere.

Lasciata Santa Barbara procediamo verso San Luis Obispo prendendo la strada nazionale 154. Questa strada è piuttosto panoramica, ampia e facilmente percorribile anche se attraversa una zona montagnosa. Si passa attraverso valli, vigneti, laghi, tutto costellato da ranch e da aziende agricole. Sulla strada facciamo sosta a Los Olivos, un pittoresco paesino con un look d’altri tempi. Le case ed i piccoli negozi di vino locale meritano tutti una foto da cartolina. Arriviamo in serata a San Luis Obispo: la cittadina non è molto grande e sembra molto vivibile. 08 agosto ’09 – California Lasciamo l’hotel e ci dirigiamo a Morro Bay, uno dei pochissimi paesi di pescatori che rimangono sulla costa Californiana. A parte l’area del porto vecchio non c’è altro da vedere e decidiamo quindi di proseguire il nostro cammino verso nord sulla Pacific Hwy 1. Da qui alla penisola di Monterey, dove arriveremo, è tutto un susseguirsi di scene mozzafiato e punti panoramici. Il tratto più bello è senz’altro quello nella zona di Big Sur da dove si può ammirare al meglio la maestosità dell’oceano. Bisogna dedicare minimo 4-5 ore per percorrere questo tratto se si vuole apprezzarlo con calma. Volendo si può scendere a piedi fino all’oceano lungo uno dei tanti sentieri presenti. Arriviamo nel tardo pomeriggio al nostro hotel di Marina, un piccolo paese subito dopo Monterey piuttosto bruttino ma con prezzi molto più accessibili delle vicine Carmel e Monterey. 09 agosto ’09 – California Oggi visitiamo la penisola di Monterey, Carmel e la famosa strada 17 Miles Road. Come prima tappa del mattino però, ci dirigiamo a Salinas una cittadina dell’entroterra che dista poche miglia. Di domenica mattina Salinas è abbastanza spenta, tranne qualche famiglia che si gode la colazione in uno dei locali della Main St. La periferia piena di stradine con magnifiche villette risulta più piacevole del centro cittadino abbastanza freddo. Sulla strada del rientro ci fermiamo per qualche foto ricordo al circuito motoristico di Laguna Seca dove si sta preparando una competizione tra auto sportive. Visitiamo Monterey, le vie centrali, il porto e ci dirigiamo verso l’ingresso della famosa strada panoramica a pagamento (circa $9) 17 Miles Road. Bisogna dire che questa strada ripaga pienamente i dollari sborsati all’ingresso. Oltre ai vari punti panoramici sull’oceano si ammira una vegetazione ricca, tutto è tenuto in maniera ordinata probabilmente anche per via dei facoltosi abitanti che vivono nelle ville da sogno e che frequentano i campi da golf della zona. Carmel è praticamente amalgamata alla parte finale della 17 Miles Road; la parte costiera (Carmel by the sea) offre una spiaggia ampia e molto frequentata che si ammira percorrendo la Ocean Avenue.

Rientriamo in hotel e non avendo voglia di uscire per cena ordiniamo delle pizze.

10 agosto ’09 – California Oggi ci spostiamo in Napa Valley dove ci fermeremo un paio di giorni. Prima però faremo due soste interessanti: Santa Cruz e la Stanford University. Visitiamo Santa Cruz in tarda mattinata; la cittadina sul mare è carina ed offre una spiaggia attrezzata con incluso luna park sul lungo mare. La cosa più interessante sono i due fari sull’oceano. Noi abbiamo visitato uno di questi con annessa la casa del guardiano oggi adibita a museo del surf. Per visitare l’altro, forse più bello, bisogna lasciare l’auto e fare un pezzo di spiaggia a piedi.

Lasciata Santa Cruz ci dirigiamo a Stanford, una delle università più famose al mondo, culla di molti scienziati e studiosi che hanno segnato la storia. Stanford si trova nelle vicinanze di Palo Alto. Volendo si potrebbe girare anche per la Silicon Valley attraversando le sedi delle varie case tipo Yahoo, Google, ecc… che hanno sviluppato hardware, software e web degli ultimi anni. Arrivati a Stanford veniamo indirizzati ad uno dei parcheggi dedicati ai visitatori da un addetto al traffico. La Stanford University è praticamente una piccola città, con strade, un servizio di bus interni, un shopping center, un ospedale e mille altri servizi che una cittadina normalmente ha. Chiediamo al visitor center informazioni per vedere l’università e ci prospettano due possibilità: il tour guidato con gli studenti o il tour autonomo (cartina alla mano si gira a piedi per il territorio dell’università..). Noi, per questioni di tempo, scegliamo il secondo e cominciamo il nostro giro. Stanford è bellissima, il posto dove qualunque studente con buone intenzioni vorrebbe accasarsi.

Lasciamo Stanford e ci dirigiamo verso Napa; percorriamo la I-80 lambendo la downtown di San Francisco ed assaporando quello che ci aspetterà nei prossimi giorni.

11 agosto ’09 – California Ci svegliamo con una bellissima giornata di cielo azzurro in quella che è considerata, per il suo territorio collinare ed i suoi vigneti, la Toscana della California.

Oggi iniziamo la due giorni alla scoperta delle valli di Napa e Sonoma, dei paesini che le abitano, dei loro vigneti, dei tantissimi produttori di buonissimi vini locali.

Partiamo da Napa e ci dirigiamo verso nord lungo la Hwy 29. La strada si restringe dopo pochi kilometri e diventa più consona al paesaggio attorno. Il primo paesino è Yountville, luogo molto rilassante solo a vederlo, con un paio di locali lungo la strada che invitano a sedersi all’aria aperta. Dopo una breve sosta, proseguiamo verso St. Helena dove decidiamo di fermarci alla prima winery. La scelta è vastissima ma noi avevamo già individuato sulle guide locali le wineries che ci sembravano più intime, senza la tipica organizzazione americana per il turista medio. Entriamo nella tasting room ed assaggiamo alcuni dei vini proposti: squisiti. Approfittiamo poi del parco che circonda l’azienda per un pic-nic al fresco sotto le piante. Ristorati, ci incamminiamo per il centro del paesino visitando qualche piccolo negozio. Seguendo poi il consiglio di una signora del posto usciamo dalla Hwy 29 e ci dirigiamo verso il Silverado Trail, altra strada che percorre la Napa Valley più a est. Il consiglio è utile in quanto troviamo questo versante molto più “country”, più panoramico, con moltissimi luoghi dove ci fermiamo a scattare foto. Incontriamo lungo il percorso una quantità infinita di wineries, alcune spettacolari, altre dall’aspetto più discreto. Noi decidiamo di fermarci in una di queste ultime: altri assaggi, chiacchierata con i gestori e rientro a Napa.

La sera usciamo a cena da Trancan, una Steakhouse frequentata dalla gente del posto (consigliatissima per chi ama la classica bisteccona Americana). Poi passeggiamo un po’ per la Main street e le sue vie laterali; l’aria diventa abbastanza fresca e decidiamo di rientrare.

12 agosto ’09 – California Altra giornata dal cielo azzurrissimo. Partiamo in direzione di Calistoga, il paesino più a nord della Napa Valley. La zona più a nord è secondo noi anche la più bella. Ci fermiamo alla Feemont abbey winery, un’azienda elegante gestita da una gentile signora con una bellissima tasting room impreziosita da un grande caminetto. Ci spostiamo poi alla Benessere winery, di proprietà di una famiglia di origine Italiana che vive a Chicago. Per raggiungerla usciamo dalla strada principale e si addentriamo un po’ in una stradina di campagna. Il luogo è incantevole, il signore che ci accoglie molto amichevole e disponibile. Rimaniamo lì anche per un pic-nic sotto l’ombra di un grande albero davanti ai vigneti della villa. Lasciata la Benessere winery e godutoci questo momento di relax giriamo un po’ per le stradine della zona, scoprendo angoli suggestivi, piccoli particolari da fotografare, respirando l’aria profumata della Napa Valley. Ci muoviamo poi verso sud lungo la Silverado Trail e ci fermiamo alla Andretti winery, fondata dall’ex pilota Italoamericano di formula uno. Onestamente pensavamo meglio, vista la buona fama che questa azienda ha sulle guide locali. Rientriamo in hotel nel tardo pomeriggio e per cena andiamo in una pizzeria Italiana che avevamo visto la sera prima.

13 agosto ’09 – California Stamattina lasciamo la Napa Valley e ci dirigiamo verso Sonoma per una breve visita alla Valle rivale. Anche qui il paesaggio è incantevole. Ci fermiamo nel paesino di Sonoma per qualche foto, una breve passeggiata e poi partiamo per la San Francisco Bay Area. Arriviamo velocemente nella zona e ci dirigiamo all’ingresso del parco nazionale Muir Woods Park, tra i monti che circondano la baia dalla parte opposta di San Francisco. Mangiamo qualcosa e ci spostiamo lentamente nei paraggi per catturare qualche panorama mozzafiato. Il parco sembra frequentato da molte famiglie che arrivano attrezzate per passarci la giornata. L’ideale sarebbe entrare ed incamminarci per uno dei vari percorsi segnati e accuratamente preparati dai rangers del parco, attraversare boschi di sequoie e raggiungere punti favolosi con vista sulla baia. Noi per questioni di tempo (ci vorrebbe almeno mezza giornata) decidiamo di proseguire e scendiamo verso Sausalito. Il grazioso paesino raggiungibile anche in traghetto da San Francisco merita la notorietà di cui gode. Gustarsi un caffè nel lungomare con lo Skyline di San Francisco davanti è qualcosa che vale una visita a questo posto. Ci spostiamo subito dopo a Tiburon, altra località lungo la baia, meno rinomata di Sausalito ma con panorama forse addirittura migliore della prima. Da non perdere una foto dal piccolo golfo con le costruzioni su palafitta e San Francisco sullo sfondo, che si raggiunge risalendo la collina dopo la Main Street.

E’ ormai tardo pomeriggio ed è arrivata l’ora di entrare in città attraversando il famoso Golden Gate. Imboccando questa grande opera dell’ingegneria umana si prova un’emozione particolare. Arrivando da nord si deve pagare il pedaggio alla fine del ponte (5$) a meno che non si viaggi in almeno tre persone per auto. Subito dopo il ponte prendiamo la strada a destra verso il parco del Presidio dove è possibile parcheggiare lungo la costa, scattare foto dai vari vista-point con il ponte sullo sfondo ed eventualmente incamminarsi per attraversarlo a piedi.

Soddisfatti di quanto visto ci dirigiamo verso il Westin hotel su Market street, prenotato alcuni mesi prima su internet ad una tariffa molto favorevole.

Per cena andiamo alla “Buca di Beppo” un ristorante Italiano vicino all’hotel che serve qualsiasi piatto si ordini in due misure: per 3 o 6 persone. Il cibo è buono e spendiamo 30$ in tre.

14 agosto ’09 – California Stamattina approfittiamo delle ultime ore con l’automobile a disposizione per dirigerci nei punti più lontani della città che vogliamo visitare. Dopo una buona colazione da Starbucks partiamo alla volta del Golden Gate Park che si trova nella parte ovest della città. Quello che vogliamo vedere è il Japanese Tea Garden, un piccolo parco dentro al parco dove le piante e tutto il resto viene curato in maniera maniacale, secondo la cultura Giapponese. La visita è piacevole e curiosa: è incredibile vedere come le piante possano sembrare delle vere e proprie sculture se curate e modellate con arte e passione.

Lasciato il Golden Gate Park ci spostiamo nelle vicinanze per fermarci a vedere quelle che sono le case più fotografate di San Francisco: postcard row lungo l’Alamo Square. Scattiamo alcune foto alla schiera di casette color pastello in stile liberty dal punto migliore, sopra il culmine del piccolo parco. Ci spostiamo poi verso il famoso punto dove Lombard street, dopo una salita vertiginosa sulla Russian Hill, scende verso il mare con una serie di stretti tornanti contornati da aiuole fiorite. La ripida salita verso il punto più alto toglie il fiato come la discesa tra i tornanti che seguono.

E’ ormai pomeriggio e dobbiamo lasciare l’auto che ci ha accompagnati per 10 giorni attraverso la California. Appiedati in Bush street, proviamo a salire su uno dei Cable cars che passano di lì per dirigersi verso il Pier 39 dove vogliamo mangiare qualcosa. Purtroppo salire su uno dei storici veicoli a cavo tanto rinomati non è così semplice: c’è sempre tantissima gente alle fermate, i posti a bordo sono pochi e spesso i conduttori sono sbrigativi ed abbastanza rudi. Dopo il quarto Cable car che passava strapieno e con sempre più gente alle fermate, decidiamo di prendere un taxi per recarci a destinazione. Alla fine la spesa è minore (10$+mancia contro 5$ a testa del Cable car) ed in cinque minuti arriviamo al Pier 39.

Pranziamo all’Hard Rock Cafè con un classico cheeseburger e facciamo poi due passi lungo il Pier. Questo è forse il punto più “turistico” di San Francisco, nel senso che tutti i turisti si riversano in questa fetta di terra lungo la baia che si chiama Fisherman’s Wharf. L’area è piena di ristoranti, bar, negozi di souvenir, fast foods e quant’altro serva ad attirare la maggior parte dei turisti. Le uniche attività che si differenziano un po’ sono una famosa panetteria che sforna pagnotte in tutte le forme e che serve anche una zuppa in un contenitore fatto di crosta di pane ed il mercato del pesce appena fritto (chele di granchio, calamari, ecc.) che si può acquistare e consumare “al volo”.

Dalle terrazze del Pier 39 si possono vedere numerosi leoni marini stesi sulle banchine del molo.

Rientriamo in hotel e rimaniamo lì per una leggera cena.

15 agosto ’09 – California Stamattina andiamo un po’ a spasso per Union Square, zona di shopping dove si trovano i negozi delle varie firme. Ci perdiamo un po’ tra un negozio e l’altro e senza accorgerci la mattina scorre veloce. Decidiamo di ritentare con il Cable car per spostarci verso Fisherman’s Wharf ma anche questa volta non riusciamo a trovare un posto libero a bordo. Ci spostiamo quindi ancora in taxi ed una volta giunti pranziamo con dei calamari fritti e patatine comprati dalle bancarelle del pesce.

Dopo una breve passeggiata nella via principale tra i vari artisti di strada ci incamminiamo verso il Pier 33 da dove partiremo per il momento clou della giornata: la visita all’isola ed all’ex carcere di Alcatraz. L’unica società con la licenza per sbarcare sull’isola parte dal Pier 33 ed è consigliabile acquistare il biglietto prima via internet in quanto i traghetti sono sempre pieni (la prima data disponibile acquistando il biglietto sul posto era per il giovedì della settimana dopo).

Ci imbarchiamo sul traghetto, pulito e munito di bar anche se il tragitto dura solo 10 minuti. Una volta sbarcati sull’isola ogni persona può muoversi liberamente ed andare a visitare i vari luoghi ed edifici secondo i propri tempi. Non c’è limite di tempo, basta rientrare con uno dei traghetti che fanno continuamente da spola con il Pier 33. La parte più emozionante è sicuramente la visita al carcere di massima sicurezza. All’entrata ci viene consegnata una guida audio in Italiano che è fondamentale per identificare bene le varie aree del carcere, capire le storie di vita di chi ci è passato, gli episodi che hanno segnato la storia dell’isola come il tentativo di fuga raccontato anche nel film con Clint Eastwood. Alcatraz offre anche una vista magnifica su San Francisco e sul Golden Gate; ne approfittiamo quindi anche per qualche foto.

Rientriamo al Pier 33 quando sono già le 19:00 e ci rechiamo in hotel per una pausa. Decidiamo di cenare ancora alla Buca di Beppo, vista la vicinanza all’hotel, la qualità del cibo ed il buon prezzo.

I nostri giorni Californiani finiscono qui: domattina si rientra a New York dove rimarremo per altri due giorni prima del ritorno in Italia.

16 agosto ’09 – New York Il traffico per l’aeroporto di domenica mattina è molto tranquillo. Con 35$ di taxi arriviamo in 20 minuti e ci imbarchiamo quindi per rientrare da dove eravamo partiti: New York. Altro volo perfetto con Virgin America.

Con il fuso orario arriviamo alle 18:00 di New York e ci dirigiamo verso la fermata del shuttle-bus dell’hotel. Per le ultime due notti alloggiamo vicino all’aeroporto per questioni di comodità in arrivo e partenza.

17 agosto ’09 – New York Oggi, la nostra ultima giornata, è dedicata allo shopping. Prendiamo il treno vicino all’hotel ed in 20 minuti siamo a Penn Station nel cuore di Manhattan.

Entriamo subito da Macy’s, i più grandi magazzini al mondo di fronte alla Penn Station e ci rechiamo al banco informazioni per prendere la tessera riservata ai turisti stranieri per un 10% extra di sconto su tutti gli acquisti. Notiamo subito prezzi molto più favorevoli rispetto a quelli ai quali siamo abituati in Italia e certi articoli interessanti scontati del 50-60%. Sapendo già cosa stiamo cercando ci rechiamo ai piani relativi e “limitiamo” la nostra permanenza da Macy’s a più di tre ore. Lasciato Macy’s ci rechiamo a mangiare qualcosa a Little Italy, prima di andare da Century 21, l’altro grande store di Manhattan. Dobbiamo dire che dopo esser stati da Macy’s, Century 21 ci sembra una grande catasta di articoli messi in maniera disordinata, senza spazio e dove si fa fatica a trovare ciò che si cerca. Riusciamo comunque a trovare un paio di scarpe Nike che cercavamo ad un prezzo stracciato. Borse alla mano rientriamo sempre in treno al nostro hotel, dando prima un ultimo sguardo alla grande mela che si sta riaccendendo di luci e frenesia per la nuova notte in arrivo.

18 agosto ’09 – Italia Sfruttiamo tutto il tempo che ci viene concesso prima del check-out per sistemare con calma i nostri bagagli, gonfiati anche dagli acquisti del giorno prima.

Prendiamo lo shuttle bus per l’aeroporto e sbrighiamo check-in e controlli sicurezza il prima possibile vista l’affluenza di gente che stava arrivando al terminal.

La nostra vacanza è finita ma ce la porteremo sempre dentro di noi: goodbye America! Non esitate a contattarci per qualche curiosità o informazione sul nostro viaggio: dsp@quipo.It



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche