Florida 3

Per questo viaggio io e mio marito eravamo indecisi se fare una vacanza di solo mare in posti tipo Cuba, Santo Domingo oppure una vacanza più itinerante. Alla fine abbiamo scelto di andare in Florida per fare un tour con un po’ di mare. Con il supporto di Marco di www.vacanzeinamerica.it, abbiamo definito l’itinerario di viaggio e...
Scritto da: milemarco
florida 3
Partenza il: 24/04/2009
Ritorno il: 02/05/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Per questo viaggio io e mio marito eravamo indecisi se fare una vacanza di solo mare in posti tipo Cuba, Santo Domingo oppure una vacanza più itinerante. Alla fine abbiamo scelto di andare in Florida per fare un tour con un po’ di mare.

Con il supporto di Marco di www.Vacanzeinamerica.It, abbiamo definito l’itinerario di viaggio e prenotato gli hotel, il volo, l’auto e l’assicurazione. Venti giorni prima abbiamo prenotato il volo, tramite www.Govolo.It, spendendo circa 500 euro a testa compresa l’assicurazione contro l’annullamento. Nei giorni successivi abbiamo prenotato l’auto, tramite www.Enoleggioauto.It, spendendo 240 euro con incluso il secondo conducente, il pieno di benzina e l’assicurazione. Per gli hotel abbiamo prenotato tramite www.Travelian.Com, spendendo 459 euro per 8 notti. L’assicurazione sanitaria l’abbiamo prenotata qualche giorno prima, tramite www.Viaggiaresicuri.Com spendendo 93 euro.

Venerdì 24 aprile Partiamo alle 10.45 da Malpensa con Volo Delta Airlines e atterriamo a Miami verso le 19, dopo aver fatto uno scalo tecnico ad Atlanta. Recuperiamo i bagagli e ci dirigiamo all’esterno dell’aeroporto per prendere la navetta della Dollar, che ci porterà a ritirare l’auto.

Arrivati al centro noleggio ci consegnano una Ford Focus berlina di colore rosso. Dopo aver caricato i bagagli, partiamo diretti al nostro primo hotel il Beach Place Hotel a Miami Beach. L’hotel è posizionato nella parte nord di Miami Beach: si tratta di una struttura spartana ma abbastanza pulita. Una volta sistemate le borse nella nostra camera, andiamo a fare un giro in Ocean Drive. Facciamo un po’ fatica a trovare il parcheggio, sebbene siano tutti a pagamento: con un po’ di pazienza ne troviamo uno proprio di fronte alla spiaggia. Ocean Drive è molto caratteristica con i suo palazzi in stile Art Decò tutti illuminati e le auto d’epoca che si incontrano lungo la strada. C’è anche molto movimento e troviamo una vasta scelta di locali e ristoranti con la musica ad alto volume: per mangiare, scegliamo l’Atlantic Bar & Grill. Prendiamo una bistecca di manzo e pollo con patatine e un beverone simile alla granita siciliana che è troppo anche per due persone (costo complessivo 62$). Dopo cena, completiamo la nostra passeggiata e torniamo in albergo a riposarci: sono circa 24 ore che non dormiamo! Sabato 25 aprile Ci svegliamo verso le 8 e ci dirigiamo verso la zona sud di Miami Beach dove prendiamo la MacArthur Causeway, l’autostrada che porta nella Downtown di Miami. Costeggiamo anche il porto dove possiamo ammirare una serie di navi da crociera spettacolari. Dopo aver fatto un giro veloce della Downtown (il centro delle città americane), ritorniamo a Miami Beach per iniziare a visitarla. Giriamo a piedi la parte più a nord di Ocean Drive e ci spostiamo verso Lincoln Road che percorriamo fino in fondo. A quel punto torniamo indietro, mangiamo in un Mc Donald e proseguiamo la nostra passeggiata seguendo un percorso indicato sulla nostra guida Mondadori, che attraversa prima Collins Avenue e poi Ocean Drive. Alla fine del nostro percorso, andiamo in spiaggia per prendere un po’ di sole e riposarci un po’. Verso le 17, ci spostiamo a sud di Miami Beach e ci fermiamo nel parco Bill Baggs State Park di Key Biscayne (biglietto d’ingresso 5$) dove facciamo una passeggiata fino al faro e rimaniamo fino al tramonto. Prima che venga buio, torniamo in hotel a prepararci per la serata. Decidiamo di tornare in Lincoln Road: anche questa volta facciamo un po’ fatica a trovare il parcheggio. Ne troviamo uno proprio attaccato alla Lincoln Road e poi ci fermiamo in un ristorante italiano a mangiare una pizza (costo complessivo 29$). Dopo cena, completiamo il giro di locali e negozi prima di tornare in albergo.

Domenica 26 aprile Questa mattina ci alziamo alle 7 perchè ci aspetta un viaggio di 150 miglia con destinazione finale Key West. E’ una bella giornata anche se un po’ ventilata. Le isole Keys sono tutte collegate da lunghi ponti. L’attività principale oltre al turismo, è la pesca d’altura: in queste isole ha vissuto per diversi anni Hernest Hemingway ed alcuni dei suoi racconti sono stati ispirati da questi luoghi. In ogni punto lungo la costa o anche sui ponti, si trova gente che pesca. Lungo il tragitto ci fermiamo in un caratteristico villaggio di pescatori a Islamorada dove si trovano bancarelle, un locale ed un’agenzia che organizza gite di pesca. Dopo un giro veloce delle bancarelle, andiamo al molo ad osservare pellicani, gabbiani, ed alcuni pesci lunghi fino ad un metro. Alcune persone gettano del cibo dal molo dopo di che gabbiani e pesci si scannano per mangiarlo. Proseguiamo il nostro viaggio e ci fermiamo nella bella spiaggia di Baja Honda. Si tratta di un parco naturale dove si trova una grande spiaggia sabbiosa che è molto bella ma le acque sono un po’ agitate. Noi ci fermiamo in una caletta riparata, che si trova nella parte più a sud del parco dove l’acqua è più calma e con un po’ di fortuna si può vedere qualche pesce facendo snorkeling. Passiamo in questa spiaggia circa quattro ore, dopo di che ripartiamo per Key West dove arriviamo verso le 18. Il nostro hotel è il Days Inn, struttura carina e pulita. Ci diamo una sistemata veloce, dopo di che andiamo verso downtown. Troviamo un parcheggio, stranamente gratuito, vicino al porticciolo e di fronte ad un deposito di auto della polizia. Per girare Key West seguiamo uno dei percorsi della nostra guida Mondadori. Fin dalle prime vie ci rendiamo conto che il posto è veramente bello. Ogni via è fiancheggiata da casette basse fatte di assi di legno colorate. Ci sono dei locali dove si esibiscono dei cantanti di musica Country. Dopo aver girato downtown ci dirigiamo verso Southernmost Point attraversando il caratteristico quartiere Bahama Village. A Southernmost Point si trova un barilotto colorato di due metri e mezzo che indica il punto più a Sud degli Stati Uniti d’America. Ci mettiamo in coda per fare la foto di rito dopo di che torniamo indietro, passiamo di fronte alla casa di Hernest Hemingway e ci dirigiamo verso Mallory Square. In questa piazza affacciata sull’oceano, ogni sera si svolge la Sunset Celebration: ci sono bancarelle, locali e artisti di strada che si esibiscono fino al tramonto. Quando il sole sparisce sotto la linea dell’orizzonte, è consuetudine fare un grande applauso. Noi arriviamo giusto una mezz’oretta prima del tramonto e ci godiamo lo spettacolo fino alla fine: c’è così tanta gente che si fa fatica a trovare un posto sulla ringhiera vista oceano. Dopo il tramonto facciamo una passeggiata per i locali di downtown anche per decidere dove cenare. Decidiamo di fermarci al ristorante cubano El Meson de Pepe dove prendiamo due piatti tipici cubani (costo 44$). Il ristorante ha una bella veranda all’aperto di fronte alla quale c’è un piccolo palco con un gruppo che suona a ritmo di salsa: alcune persone ne approfittano per ballare. Dopo cena torniamo alla macchina e rientriamo in hotel.

Lunedì 27 aprile Ci svegliamo verso le 6.00 e partiamo per visitare le Everglades. Ci svegliamo una mezz’oretta prima del previsto perché il giorno prima avevamo letto su un cartello luminoso che era prevista la chiusura di un tratto del ponte a partire dalle 8. In realtà la mattina lungo la strada scopriamo leggendo meglio il cartello, che si trattava delle 8 p.M. Ovvero le 20… Ad ogni modo la levataccia ci consente di arrivare un po’ prima all’Alligator Farm di Florida City (costo biglietto 20$ a testa) dove possiamo osservare da vicino coccodrilli di varie dimensioni ed età, serpenti e tartarughe. Facciamo anche un bel giro in airboat sfrecciando a tutta velocità in mezzo alle Everglades. Successivamente proseguiamo il viaggio in direzione di Naples sulla statale 41 e durante il tragitto ci fermiamo a Shark Valley (costo ingresso 10$). In questa zona del parco per effettuare la visita è consigliabile noleggiare le biciclette o fare il tour in bus. Noi optiamo per il tour in bus (costo 16.50$ a testa) perché è un po’ tardi per girare in bicicletta. Nel tour facciamo diversi punti sosta dove possiamo osservare alligatori, tartarughe, pellicani, aironi e falchi pescatori. Alla fine raggiungiamo una torre di osservazione alta 18 metri, da dove si ha una bellissima vista panoramica. Usciti dal parco proseguiamo sulla statale 41, dove dai bordi della strada si possono vedere moltissimi alligatori. In serata arriviamo a Naples all’hotel Red Roof Inn & Suites, struttura pulita e posizionata appena fuori dal centro. Dopo esserci sistemati usciamo per fare un giro per la città. Inizialmente andiamo a Venetian Bay dove si possono ammirare le bellissime ville che si affacciano sui canali. Successivamente andiamo nella Downtown dove passeggiamo tra le vie eleganti e ci fermiamo a cenare al ristorante italiano Luna, dove gustiamo due discreti piatti di pasta con parmigiana accompagnati da una bottiglia di Cabernet del Sudafrica (costo complessivo 47$). Dopo cena rientriamo in hotel.

Martedì 28 aprile Ci svegliamo verso le 7.30, rifacciamo un giro nella Venetian Bay per scattare qualche foto di giorno e poi partiamo con direzione Sanibel. Lungo la strada ci fermiamo a Fort Myers Beach per scattare qualche foto alle eleganti ville e alla spiaggia. Arriviamo a Sanibel Island in tarda mattinata, ci fermiamo nel Visitor Center per recuperare una cartina e chiedere informazioni. Seguendo i consigli dell’operatore turistico, ci dirigiamo verso Bowman’s Beach dove sostiamo fino alle 16. La spiaggia è molto bella ed è piena di conchiglie, peccato che il mare sia un po’ mosso. Mio marito instancabile, decide di fare un giro anche nella vicina riserva naturale J.N. Ding Darling mentre mi riposo al sole. Il parco occupa due terzi dell’isola e si possono ammirare alligatori, procioni e varie specie di uccelli. Dopo aver lasciato Sanibel ci spostiamo a Captiva Island giusto per fare qualche foto: la spiaggia è molto simile alla precedente. A questo punto andiamo a fare un po’ di shopping al Miramar Outlet vicino a Fort Myers. Ci accorgiamo subito che i prezzi sono molto più convenienti che in Italia, peccato che abbiamo potuto solo dedicarci qualche ora e non abbiamo acquistato tantissimo, però contiamo di rifarci ad agosto quando ritorneremo per visitare i parchi dell’Ovest. Verso le 21:30 arriviamo in hotel al Crestwood suites di Fort Myers: la camera è spaziosa e pulita. Dopo esserci sistemati, usciamo per cenare, ma purtroppo essendo molto tardi non troviamo nessun ristorante aperto e dobbiamo accontentarci di prendere qualcosa al Burger King (stile Mc Drive) che poi mangiamo in hotel.

Mercoledì 29 aprile Ci svegliamo verso le 7.00 e ci dirigiamo verso Clearwater per andare a Caladesi Island. Per arrivare sull’isola si può prendere il traghetto da Honeymoon Island oppure direttamente da Clearwater facendo una passeggiata di circa un’ora sulla spiaggia. Noi optiamo per la passeggiata così verso mezzogiorno parcheggiamo la macchina il più vicino possibile all’isola, in una zona piena di villette che si affacciano sulla spiaggia. La camminata è lunga ma piacevole: c’è una sabbia bianchissima, l’acqua di un azzurro chiaro che fa da contrasto con il blu del cielo. Lungo la spiaggia possiamo ammirare diverse villette caratteristiche fatte con assi di legno dipinte con colori vivaci. L’inizio di Caladesi Island è indicato da un cartello di legno che delimita il parco naturale che si trova all’interno dell’isola. Proseguiamo la camminata ancora per poco poi ci fermiamo in un punto dove facciamo il bagno e mangiamo dei panini. Se dobbiamo essere onesti, la spiaggia più bella è quella che abbiamo attraversato a Clearwater: a Caladesi è più stretta e meno curata però non ci sono abitazioni e l’entroterra è selvaggio. Ad un certo punto dell’isola proseguendo la passeggiata si raggiunge una spiaggia attrezzata con un porticciolo ed un bar, grazie al quale abbiamo evitato di morire di sete… Verso le 17 ci incamminiamo per tornare alla nostra auto. Prima di lasciare Clearwater facciamo una sosta di una mezzora sul lungo pontile della spiaggia principale dove prendiamo qualcosa da bere prima di partire per Orlando.

Verso le 20:30 arriviamo al Days Inn International: la struttura è carina e pulita. Dopo una sistemata ed una doccia veloce, decidiamo di andare a cenare al Red Lobster sfruttando un paio di buoni coupon da 3 $ che troviamo jn un giornaletto dentro la camera. Ci ricordavamo di aver intravisto il ristorante prima di arrivare in albergo ma non ricordandoci la distanza, decidiamo di prendere l’auto. All’uscita dell’albergo ci immettiamo in una grossa strada ma in direzione opposta rispetto al ristorante, così giriamo a sinistra in una traversa pensando di fare il giro dell’isolato e tornare indietro. Purtroppo non riusciamo nell’intento perché la strada che imbocchiamo ci fa entrare direttamente in una sorta di tangenziale che ci costringe a percorrere una decina di miglia prima di tornare all’hotel: con nostra grande sorpresa il Red Lobster si trova circa cinquanta metri prima! Ad ogni modo dopo la piccola disavventura, entriamo nel ristorante e mangiamo due piatti abbondanti a base di pesce (costo complessivo 42$). Dopo cena andiamo a fare un giro negli Universal Studios: la sera l’ingresso è gratuito e dopo una certa ora lo è anche il parcheggio. All’interno ci sono diversi ristoranti e locali con tante insegne luminose stile Times Square. Dopo un’oretta la stanchezza ha il sopravvento e rientriamo in hotel.

Giovedì 30 aprile Ci svegliamo verso le 7.30 e usciamo dalla camera. Ci dirigiamo all’auto, apro il bagagliaio e sistemiamo le borse dopo di che chiudo il bagagliaio. Dopo averlo chiuso mi accorgo di non avere più le chiavi dell’auto! Dopo averle cercate inutilmente giungiamo alla conclusione che sono scivolate nel bagagliaio senza che me ne rendessi conto. Andiamo alla reception dell’hotel, spieghiamo l’accaduto e la signorina gentilmente ci chiama un Lock Master dicendoci che arriverà nell’arco di mezz’ora. Dopo il panico iniziale la prendiamo sul ridere e nell’attesa decidiamo di andare a prendere qualcosa per colazione. Dopo circa mezz’ora arrivano i due omoni della Lock Master e in pochi secondi ci aprono la macchina e come previsto troviamo le chiavi nel bagagliaio in un sacchetto dell’outlet. Paghiamo i 60$ per l’intervento e ci dirigiamo finalmente verso il parco di Blue Spring per andare a vedere i lamantini. Dopo meno di un’ora arriviamo al parco, dove ci dicono subito che i lamantini non ci sono, perché si possono trovare in questo parco tra novembre e fine marzo. Decidiamo di non entrare e proseguiamo il viaggio verso Daytona. Arriviamo a Daytona Beach in tarda mattinata e decidiamo di entrare nell’esposizione del circuito (costo complessivo 51$). Facciamo il tour guidato in bus, assistiamo al filmato 3D di una gara di Nascar e visitiamo le varie attrazioni all’interno. Nel pomeriggio ci spostiamo verso la spiaggia di Daytona Beach dove si può entrare direttamente con la macchina (ingresso 3$ dopo le 15). Dopo aver percorso un po’ di spiaggia in auto, ci fermiamo in un punto e passiamo un paio d’ore a prendere il sole. Nel tardo pomeriggio andiamo a Cocoa Beach dove abbiamo prenotato il pernottamento: si tratta della località costiera più frequentata dai surfisti in Florida. Arrivati a destinazione facciamo un breve giro in spiaggia per fare qualche foto e poi ci fermiamo in un caratteristico locale sulla spiaggia il Coconuts on the Beach. Ci prendiamo un Mojito accompagnato con un piatto messicano (costo complessivo 33$). Nel locale c’è anche un gruppo che suona la tipica musica dei gruppi Surf Rock anni ’60 (The Tornadoes, The Lively Ones, ecc…): alcuni pezzi fanno parte delle colonne sonore del film Pulp Fiction. Dopo cena andiamo all’hotel La Quinta Inn Cocoa Beach: la struttura è bella e la camera è spaziosa e pulita.

Dopo esserci sistemati, facciamo un giro al negozio di surfisti Ron Jon e poi ritorniamo in hotel.

Venerdì 1 maggio Ci svegliamo verso le 8.00 e dopo aver fatto colazione partiamo in direzione Kennedy Space Center vicino a Cape Canaveral. Arriviamo al complesso intorno alle 10 e prendiamo il biglietto di ingresso base al costo di 40$ a persona. Per prima cosa visitiamo il Giardino dei missili, poi prendiamo il bus per fare il tour guidato. La prima tappa del tour è l’ Apollo/Saturn V Center. All’interno assistiamo ad una simulazione di quello che accade nella stazione di controllo prima di un lancio dello Shuttle. Dopo la simulazione, accediamo alla sala dove è esposto uno degli esemplari del Saturn V, un razzo lungo 110 metri con un diametro di 10 grazie al quale è stato possibile portare l’uomo sulla luna (16 luglio 1969 con la missione Apollo 11). Dopo la visita molto interessante e spettacolare, la seconda tappa è l’LC-39 Observation Gantry. Anche in questo caso prima ci fanno assistere ad un filmato che spiega il funzionamento delle torri di lancio poi ci spostiamo in cima all’edificio dove c’è una vista panoramica sulle due torri di lancio LC-39A e LC-39B. La terza tappa del tour è l’International Space Station Center. Al suo interno si possono osservare alcuni componenti della Stazione Spaziale Internazionale che è in orbita intorno alla terra dal 1998 e dal 2000 è ospitata in modo continuativo da una paio di astronauti che si alternano ogni sei mesi. La stazione è utilizzata a fini di ricerca scientifica come avamposto permanente della presenza umana nello spazio: una volta completata potrà ospitare 6 astronauti. Al termine della visita, torniamo al centro dei visitatori dove assistiamo ad uno spettacolo 3D all’Imax Theater che fa rivivere una passeggiata sulla luna. Subito dopo, andiamo allo Shuttle Lunch Experience dove proviamo la simulazione di un lancio all’interno dello Space Shuttle. A questo punto completiamo il giro visitando l’Astronaut Memorial in ricordo degli astronauti morti e il Launch Status Center dove ci si può aggiornare sulle prossime missioni. Verso le 17 usciamo dal complesso e partiamo per ritornare a Miami. Durante il tragitto ci fermiamo per una sosta fotografica a Palm Beach e arriviamo all’Homestead Hotel di Miami intorno alle 21.30. L’hotel è carino e pulito e si trova vicino all’aeroporto. Dopo una sistemata e una doccia veloce, andiamo a Coconut Goove, dove facciamo una passeggiata e ceniamo in un ristorante messicano nel centro commerciale Cocowalk (costo complessivo 27$). Dopo cena facciamo una veloce passeggiata e rientriamo in hotel.

Sabato 2 maggio Ci svegliamo verso le 8.30, facciamo le valige e andiamo a riconsegnare la macchina alla Dollar. Successivamente prendiamo la navetta che ci porta in aeroporto. Facciamo il check-in, colazione e alle 13.37 prendiamo il primo volo che ci porterà ad Atlanta per lo scalo. Dopo uno scalo di circa 3 ore prendiamo il secondo volo per il rientro in Italia. Prima di partire mio marito rischia di rimanere a terra. Infatti a causa di un problema tecnico, al momento dell’imbarco il suo biglietto non viene accettato dal lettore ottico. L’operatore al banco della Delta dice che c’è un problema di registrazione del collegamento tra il volo precedente e quello attuale. Si mette a smanettare al computer mentre il tempo passa ed un collega avvisa i ritardatari di affrettarsi perché il gate sta per chiudere. Ci spaventiamo un po’ ma alla fine l’operatore riesce a ristampare il biglietto. Quando mio marito arriva al portone che delimita il tunnel verso l’aereo l’assistente di volo gli sbatte la porta in faccia sebbene abbia il biglietto. Poco dopo arriva l’operatore della Delta in suo soccorso così passa il biglietto sul lettore e poi sblocca la porta blindata con il codice segreto e via libera! Arriviamo a Malpensa domenica 3 maggio alle ore 10.05.

Spese Oltre alle spese già citate nel racconto, possiamo dirvi che per la benzina abbiamo speso 70$ (circa mezzo dollaro al litro), per i parcheggi 15$, per le colazioni, le bibite e i pranzi 150$, per le autostrade 30$.

Conclusioni La Florida ci è piaciuta molto perché ci ha permesso di conoscere un po’ meglio gli Stati Uniti che avevamo visitato solo a New York, inoltre abbiamo potuto fare anche un po’ di mare. In una settimana abbiamo percorso circa 1500 miglia (equivalenti a 2415 chilometri). Ll tour è stato un po’ impegnativo però le belle spiagge, la natura e l’architettura delle località visitate ci hanno appagato molto. Le spiagge in particolare ci hanno permesso di ritagliarci dei momenti di relax fondamentali per ricaricare le batterie. Riguardo agli Stati Uniti, abbiamo avuto la conferma che qui le cose sono fatte sempre più in grande. La prima cosa che balza all’occhio sono le strade: alcune autostrade arrivano fino a 7 corsie con l’aggiunta di due corsie d’emergenza ai due lati. Sono impressionanti le opere d’ingegneria come i grattacieli di Miami e Orlando oppure i ponti lunghissimi che uniscono le isole Keys per circa 150 miglia. Non sono da meno anche le dimensioni delle auto e dei camion. Per quanto riguarda le spiagge, la più bella è sicuramente quella di Bahia Honda, seguita da Clearwater e dalla spiaggia di conchiglie di Sanibel. Il posto che ci è rimasto più impresso è sicuramente Key West, un paesino di mare fatto di casette di legno colorate molto belle con tanti locali e ristoranti dove si respira un’aria di vacanza e di festa. Le altre città che abbiamo visitato sono molto più grandi di Key West e per questo anche più dispersive. Tra queste, sicuramente la più bella e la più viva è Miami. Ad Orlando abbiamo passato solo una serata ma ci ha colpito per l’estensione del suo territorio e per la varietà di parchi divertimenti. Purtroppo abbiamo potuto vedere un po’ di fretta solo gli Universal Studios, ma contiamo di tornarci per vedere con calma alcuni dei parchi: è difficile dire se basta una settimana per visitarli tutti! Per le fotografie visita:



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